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Autore: SunnySideOfTheStreet    23/11/2011    2 recensioni
Sulle note di Amore incontenibile di Celestina Warbeck, Molly Prewett e la sua amica Sandra rischiano la vita. A salvarle, interviene un eroe poco convenzionale ma molto apprezzato.
Terza classificata al Fanfiction on Demand contest di Fabi_ con pacchetto di Alyssa98
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, Arthur, Weasley, Molly, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Questa storia si è classificata terza a parimerito su dieci posizioni al "Fanfiction on demand" contest di Fabi_ vincendo anche il Premio Coppia. Il pacchetto è stato composto da Alyssia98, e prevedeva l'utilizzo della coppia e della canzone "Amore incontenibile" degli Studio 3, con speciale riferimento ai sentimenti di Molly. Molly e Arthur sono una delle mie coppie preferite, e Sandra Lloyd e Clark Cossinger facevano già parte di un’altra storia incentrata su di loro che avevo scritto in precedenza. Sotto riporterò il giudizio. Buona lettura, gente!




La felicità di Molly Prewett era incontenibile. Prese la sua amica Sandra Lloyd per un polso e la trascinò di corsa fino al Lago Nero ghiacciato, correndo per i prati pieni di neve con in mano i pattini da ghiaccio.
«Molly! Ma insomma! Cosa succede?!» chiese Sandra ridendo, mentre si mettevano i pattini.
«Sono troppo felice, Sandra! Ho lasciato Mark!»
«Cooosa?! Ma è meraviglioso! Finalmente una buona notizia!».
Mark Hudson, di Corvonero, aveva tormentato Molly durante gli interi due mesi della loro “relazione” (partita con un incauto “sì” della ragazza, in un momento in cui le sue difese erano abbassate), ricoprendola di noiosissime chiacchiere che illustravano tutte le sue noiosissime idee sulla società, sul Ministero, su Hogwarts e su Molly stessa, che secondo lui era molto carina ma troppo chiacchierona, troppo vivace, troppo spettinata e troppo immatura. Quella mattina, lei era finalmente riuscita a dargli il benservito e ora scoppiava di gioia. Insieme a Sandra si unì ai pochi altri studenti che sfidavano coraggiosamente il freddo e si mise a pattinare a tutta velocità.
«Non posso crederci! E lui cosa ha detto?» incalzò Sandra.
«Ma cosa vuoi che abbia detto! Nella sua stupida convinzione di essere assolutamente il migliore, era veramente stupefatto! L’ho lasciato a bocca aperta come un baccalà!»
«Avrei voluto esserci!»
«Tu non sai quanto sono felice! Mark era veramente insopportabile!»
«Non era fatto per te!»
«Assolutamente no! Io non voglio un tipo come lui! Io voglio un amore che fa stare bene…»
«Come canta Celestina Warbeck!»
Allegre, le ragazze si misero a cantare la canzone della loro cantante preferita, la giovanissima Celestina Warbeck, che in quel momento spopolava su ogni frequenza radio degna di questo nome, facendo sospirare le ragazze e fornendo inesauribili battute per ragazzi timidi che non sapevano da che parte cominciare per parlare a una graziosa esponente del sesso opposto.
 
Vorrei un amore non da manuale
Amore che fa stare bene
Sentimenti, sensazioni, emozioni e
L’incontenibile

 
Le ragazze piroettavano, facevano il girotondo tenendosi per le mani, ridevano quando non si ricordavano pezzi della canzone oppure quando un’armonizzazione riusciva loro fin troppo bene. Ad un certo punto, presa dal’entusiasmo, Molly tentò una piroetta per aria, e quando atterrò quasi perfetta su un solo pattino senza cadere, Sandra fece scoccare scintille gialle e rosse dalla bacchetta per celebrarla.
«Grifondoro ha le migliori pattinatrici della Terra!» esclamò, prima di venir presa per mano e trascinata verso il centro del lago dalla sua amica.
Arthur Weasley, venendo giù dalla collina con la sua slitta insieme a Clark Cossinger e agli altri, aveva notato le scintille, e il suo cuore aveva fatto un balzo quando aveva visto il suo amore segreto pattinare con così tanta leggerezza, con le guance rosse, la sciarpa che svolazzava e un sorriso larghissimo sul viso. Quatto quatto, si distanziò dal gruppo dei suoi amici e si diresse verso il lago, ma ci voleva ben altro per ingannare i Grifondoro: appena fecero il collegamento Molly Prewett - direzione di Arthur, cominciarono a urlargli dietro salaci cori di incoraggiamento; questo fece arrossire il ragazzo, ma non lo distolse dal suo intento, finché gli altri, stufi, tornarono alle loro slitte lasciandolo in pace.
Arthur si sedette sulla sua slitta sul bordo del lago, soffiando sui guanti per riscaldarsi; solo aguzzando la vista riusciva ancora a distinguere le ragazze, perché avevano avuto la bella pensata di andare il più lontano possibile dalla riva. Tuttavia, il vento trasportava il suono delle loro voci, e Arthur credette di essere nel giusto quando riconobbe il motivo di Celestina Warbeck. Nonostante trovasse la cantante decisamente sopravvalutata, conosceva la canzone e provò a cantarla fra sé e sé, per accompagnare le ragazze.
 
Amore senza portafoglio
Amore che sa vivere di briciole
Nel semplice e nella certezza che
Sia incontenibile

 
Le voci delle ragazze erano ormai rauche e le loro gambe stanche, ma decisero lo stesso di chiudere in bellezza il loro numero privato di pattinatrici provette con un salto sincronizzato; e sgolandosi nel cantare Sentire paura rischiare anche di perdereeeeee, saltarono e atterrarono insieme sul ghiaccio… che non resse e si ruppe, facendole precipitare nell’acqua freddissima.
«AAAAH! AIUTO!!!»
Arthur, allarmato, si alzò subito in piedi, estrasse la bacchetta e lanciò un potentissimo Wingardium Leviosa che le sollevò e le riportò a riva, bagnate e sputacchianti, sotto shock.
«Molly! Sandra! Tutto bene? Tutto a posto?» urlò, agitatissimo.
Le ragazze, sdraiate sulla neve, riuscivano a malapena a respirare. Le loro facce erano blu e i loro occhi spalancati, mentre continuavano a tossire, cercando di riprendere fiato. Arthur non sapeva Evocare delle coperte, ma con un incantesimo ben piazzato riuscì a creare un fuoco che rimanesse sospeso a mezz’aria, per riscaldare come meglio poteva le sue compagne e asciugar loro i vestiti.
«Sandra, stai bene?» chiese, avvicinandosi a lei e aiutandola a sedersi sulla slitta. Appena ricevette il suo cenno di assenso la lasciò lì e si precipitò da Molly. «Molly, cara Molly… come stai, dimmi!» le chiese terrorizzato. Non che non gli importasse nulla di Sandra (fra un attimo avrebbe pensato anche a lei, insomma!), ma Molly era davvero più importante.
Lei lo guardò chinarsi su di lei, sbirciò la sua espressione ansiosa.
 
Amore senza portafoglio
 
Cercò di sorridergli e dirgli che stava bene, ma le lacrime la tradirono, e si aggrappò a lui per avere conforto.
 
Amore che sa vivere di briciole
 
Lui la abbracciò e le parlò dolcemente all’orecchio, dicendole che l’avrebbe portata subito in infermeria e che sarebbe stata subito meglio.
 
Nel semplice e nella certezza che
Sia incontenibile

 
Lei respirò con più calma e annuì, rassicurata.
Arthur tirò un sospiro di sollievo a vedere che la sua Molly stava bene e con cautela la aiutò ad alzarsi. Prese lei da una parte e Sandra dall’altra e lentamente le fece camminare in direzione del castello. Fortunatamente, Clark e gli altri li notarono e accorsero in suo aiuto per accompagnarle in infermeria.
 
Quella sera, Arthur andò a visitare Sandra e Molly. Madama Grant, l’infermiera, fu molto sospettosa verso un ragazzo che voleva salutare due ragazze, e solo dopo la sua solenne promessa che non si sarebbe affatto sdraiato su nessuno dei due letti (ipotesi che sconcertava lo stesso Arthur, fra l’altro), lo lasciò entrare.
Ognuno dei letti era circondato da tende. Arthur sbirciò dentro al primo e vide Sandra che dormiva. Fu intimamente sollevato da questo, perché non voleva perdere troppo tempo con lei. Le lasciò un cioccolatino e un biglietto sul comodino, poi in punta di piedi richiuse la tenda e aprì l’altra. Molly non dormiva, ma aveva un’aria particolarmente sconsolata.
Arthur si sedette sulla sedia accanto al letto e le sorrise. «Come ti senti, Molly?».
La ragazza aveva una gran confusione in testa, cosa che le succedeva di rado. Aveva sempre avuto un debole, un sentimento di tenerezza per il suo compagno, ma allo stesso tempo l’aveva sempre considerato un po’ smidollato, senza grandi ambizioni e con poco talento per gli sport (e non aiutava il confronto con i compagni di Casa, visto che grazie a Clark Cossinger Grifondoro aveva vinto per due anni di fila la Coppa del Quidditch). Era molto diverso da lei, che invece era chiassosa, allegra, chiacchierona, impulsiva, ma anche molto precisa quando doveva fare i compiti. Era per questo che si era messa con Mark Hudson, per allontanare la mente da Arthur. Ma quel pomeriggio lui, senza esitazione alcuna, aveva salvato la vita a lei e a Sandra, e poi l’aveva abbracciata e consolata, e ora era lì in infermeria a vedere come stava. Per tutta la sera Amore incontenibile aveva continuato a ronzarle in testa. Amore senza portafoglio, amore che sa vivere di briciole, nel semplice… Era risaputo che la famiglia Weasley non fosse molto ricca. Ma Arthur non aveva forse una grande ricchezza interiore? Non era sempre gentile, altruista, entusiasta, positivo, aperto, disposto a fidarsi degli altri? Non erano questi grandissimi pregi? E i difetti che lei gli aveva sempre trovato (che fosse troppo timido, troppo imbranato, troppo con la testa fra le nuvole, poco diligente) non perdevano forse terreno di fronte all’atto di eroismo di quel pomeriggio? Non si coloravano anzi di una sfumatura di tenerezza, non lo caratterizzavano in positivo, rendendolo unico e speciale? Molly non sapeva più cosa pensare, ma almeno le era chiaro quello che doveva fare.
«Arthur… ti devo ringraziare. Senza il tuo aiuto, io e Sandra saremmo morte». Tolse una mano da sotto le coperte e la porse al compagno, che la strinse fra le sue senza poi lasciarla andare.
«Morte, ah… ma che dici, dai… non pensarci nemmeno…» mormorò lui, diventato parecchio rosso grazie al contatto fra le loro mani.
«È stato stupido da parte nostra andare a pattinare così lontano dalla riva… era ovvio che il ghiaccio sarebbe stato più sottile… e senza il tuo intervento…»
«Ma su, dai, ormai è passata, è andato tutto bene…»
«Sei stato eroico»
«Eroico, ma che dici…» Arthur era sempre più in imbarazzo; gli piaceva quello che Molly stava dicendo di lui, ma non sapeva come reagire..
«Non voglio più pattinare in vita mia»
«Ma no, ma no… se sei così brava! Vi ho viste, oggi, tu e Sandra, sembravate delle vere professioniste! Così leggere, così felici…»
«Già… e sai perché ero così felice, stamattina?»
«No, perché?»
«Perché ho lasciato Mark…»
La notizia riempì Arthur di speranza. Pur distratto com’era, si era reso conto che Molly aveva un ragazzo, e ciò gli aveva provocato molte fitte di gelosia. Forse quello era il momento per…
«Va bene, tempo della visita scaduto, ora fila nel tuo dormitorio!» li interruppe Madama Grant scostando bruscamente le tende.
Riluttante, Arthur si alzò in piedi sotto lo sguardo vigile dell’infermiera, dando anche a Molly un cioccolatino e un biglietto. Salutò e corse nella torre di Grifondoro, salendo i gradini quattro a quattro per l’euforia.
Nei giorni seguenti, non ci fu nessun grande cambiamento nell’atteggiamento dei due, tranne qualche sguardo da un banco all’altro a lezione, qualche chiacchera nei corridoi, qualche gentilezza in più in Sala Comune. Entrambi sembravano pensare che, se amore incontenibile doveva essere, ce lo si poteva anche gustare con calma.





Giudizio di Fabi_

Grammatica e sintassi: 9.5/10 
Stile e lessico: 9.5/10 
Originalità: 9.5/10 
Aderenza al pacchetto scelto: 10/10 
Caratterizzazione dei personaggi: 14.3/15
Sviluppo della trama: 5/5 
Gradimento personale: 3/3

Totale: 60.8/63 punti

La tua è una storia molto romantica, mi piaceva il pacchetto, mi piace molto il personaggio di Molly e ho adorato l’ambientazione che hai dato alla storia.
Non conoscevo la canzone, ma l’idea che hai avuto di riportarla nel mondo magico e di farla cantare ai giovani studenti è stata interessante, semplice, e ha dato naturalezza alle scene, rendendole più fresche e immediate.
Ho apprezzato particolarmente i dettagli della tua storia, come ad esempio il ridere delle ragazze ‘quando un’armonizzazione riusciva loro fin troppo bene’, che è una cosa che in effetti capita anche a me, per dire, e che denota una tua cura nel gestire le scene.
Lo stile della tua storia è pulito e fresco, quasi sempre chiare. I dialoghi sono ben gestiti e le descrizioni sono definite. Il lessico è vario e puntuale.  
La parte grammaticale presenta pochissime imperfezioni:
-          Slitta a bordo del lago, si dovrebbe dire ‘sul bordo del lago’.
-          Lei lo guardò chinarsi su di lui, sbirciò la sua espressione ansiosa. Questa frase non è molto chiara: Molly guarda Arthur che si china su… se stesso? O su di lei, che parrebbe la cosa più probabile?
-          sala comune, qui hai dimenticato le maiuscole.
L’ambiente risulta ben definito, mi piace l’idea del lago ghiacciato, così come ho apprezzato i personaggi che hai affiancato a Molly e ad Arthur.
Il pacchetto è stato sviluppato nella sua totalità e in modo completo, l’hai seguito bene e sono sicura che la storia piacerà a chi l’ha commissionata.
La caratterizzazione dei personaggi è buona, anche se non approfondita totalmente. Mi è piaciuta molto Molly, che tu hai reso esattamente come credo avrebbe potuto essere da giovane. Anche Arthur appare come me l’ero immaginato. Credo che tu abbia comunque saputo dar loro una caratterizzazione buona.

Ho apprezzato l’originalità della storia. È vero che il cadere nel ghiaccio durante una pattinata è quasi un cliché da quanto è utilizzato come espediente che permette al ‘cavaliere’ di salvare la sua ‘dama’, ma nel tuo caso l’hai gestito in modo appropriato, senza banalizzare i personaggi.
I miei complimenti quindi per questa storia che ho molto apprezzato.
Grazie per aver partecipato.



Gli errori evidenziati dalla giudicia sono stati prontamente corretti. Grazie per la lettura, gente!
  
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