"La storia partecipa al contest "Qual è la miglior Edita che abbiate mai scritto?" indetto sul forum di EFP da PhoenixQuill"
I contest ormai piovono come koala, che volete farci (che razza di paragone è? Sono mai piovuti koala? Vabbe, ormai l'ho scritto).
Questo particolare contest è un contest a turni, trattasi della "Coppa delle Case", indetto da _Aras_, che nel primo turno prevedeva che i partecipanti, sei per ogni casa, scegliessero un personaggio appartenete a quella particolare casa e scrivesse una storia. Io mi sono aggiunta un tantino di fretta all'ultimo momento, e tra i personaggi rimasti ho scelto Terry Steeval, Corvonero. (che ci potete fare, mi piacciono i personaggi sottoconsiderati. Questo poi mi ha ispirato tantissimo, non so nemmeno perché XD)
Autore:
Lyra_weird
Titolo: Un calderone pieno di forte amor bollente
Personaggi: Terry Steeval, Anthony Goldstein, Michael Corner, Ginny
Weasley,
Hermione Granger
Genere: Commedia
Avvertimenti: One-shot
Introduzione: Sappiamo che l’unico momento di gloria per
Terry Steeval è stato
al suo settimo anno, quando è entrato in Sala Grande urlando
che Harry, Ron e
Hermione erano entrati nella Gringott ed erano fuggiti a cavallo di un
drago e
per questo era stato picchiato dai Carrow. Ma nessuno sa che in
realtà prima di
tutto questo il povero Terry ha dovuto subire molto di peggio da parte
dei suoi
migliori amici. Tutto era iniziato al quarto anno, dopo un certo
ballo…
Eventuali NdA: non sapevo cosa inventarmi, perciò ho pensato
a quello che dice
Terry nel quinto libro, cioè che quando era andato
nell’ufficio di Silente
l’anno prima uno dei ritratti gli aveva detto che Harry aveva
ucciso il
Basilisco con la spada di Grifondoro. Al che mi sono chiesta:
perché Terry è
finito nell’ufficio di Silente? Poi naturalmente il dono
della sintesi mi è
precluso, perciò quella che doveva nascere come una flashfic
vagamente comica
si è trasformata in una lunghissima one-shot
incentrata su cotte adolescenziali e complicati triangoli
amorosi, ma
l’idea di fondo è rimasta.
Edit: io NON LO SO che razza di problemi ci siano, ma a volte le virgolette dei dialoghi sono messe assolutamente a caso senza seguire logica apparente. Ho controllato tutti i codici e da qui le cose sembrano in ordine, non capisco perché si vedano così. Non colgo. Non comprendo. Spero non sia una cosa che dà molto fastidio, perché anche a ricopiare tutto il testo su NVU e reincollarlo il problema resta. Mi scuso.
Catastrofe numero uno:
il suo
compagno di stanza Michael Corner aveva incontrato Ginny Weasley, e il
suo
ingenuo e romantico cuore di quattordicenne aveva deciso che voleva
passare con
lei tutto il resto della sua vita.
Catastrofe numero due:
l’altro
suo compagno di stanza, Anthony Goldstein, si era scoperto gay e
perdutamente
innamorato di Michael, e aveva deciso che lo avrebbe aspettato per
tutto il
resto della sua vita.
Queste due cose
mettevano
Terry, che era a conoscenza dei sentimenti di entrambi, in una
posizione
estremamente spiacevole, specialmente perché lo
costringevano ad ascoltare i
piagnistei e le insicurezze dei suoi amici praticamente ogni santo
giorno:
Anthony per ovvi motivi non poteva parlargli in presenza di Michael, e
spariva
misteriosamente ogni volta che quest’ultimo cominciava a
parlare di Ginny.
Terry era convinto che fosse riuscito ad ottenere un permesso speciale
per
smaterializzarsi all’interno dell’edificio
scolastico.
«…e
poi, capisci, ci parliamo
in biblioteca e a volte nei corridori e una volta si è
perfino fermata a
parlare con me nella Sala d’Ingresso, ma davvero non so se
accetterà di venire
a Hogsmeade con me…»
«Non
accetterà mai di venire a
Hogsmeade con te» disse Terry.
«Perché?»
chiese Michael, con
aria ferita.
«Non
può accettare se prima
non glielo chiedi» concluse Terry in tono definitivo,
tornando al suo tema di
Incantesimi.
Michael rimase in
silenzio per
qualche minuto, poi ammise che in effetti chiedere a Ginny un
appuntamento
poteva essere una buona strategia e uscì velocemente dalla
biblioteca.
Dopo trenta secondi
ritornò.
«Non credo di averne il coraggio»
confessò.
«Certo
che ce l’hai» sbottò
Terry impaziente. «Hai trovato il coraggio di invitarla a
ballare, non ti ci
vorrà niente ad invitarla ad uscire».
«Allora era diverso» obbiettò Michael,
non preoccupandosi di specificare che cosa esattamente fosse cambiato.
«E non
sono poi così coraggioso, non sono un Grifondoro».
«Questa è la scusa più idiota che mi
sia mai capitato di sentire» disse Terry, aspro. «E
tu mi stai dimostrando che
questa cosa della divisione in Case non funziona: essendo un Corvonero
dovresti
essere intelligente, ma ti stai comportando da stupido».
Michael
incassò il colpo e
uscì nuovamente dalla biblioteca, ma Terry non
trovò pace in ogni caso: dopo
trenta secondi, infatti, Anthony spuntò dal reparto di
Trasfigurazione e si
sedette al suo tavolo con aria estremamente scontenta. «Ma
bravo» borbottò.
«Spingilo dritto tra le braccia della Weasley, chissenefrega
di me».
«Se proprio
ci tieni a lui,
diglielo e basta, Tony» sussurrò Terry, irritato.
«Sai bene
che non posso
farlo», gli rispose il compagno, guardandolo come se gli
avesse appena
confessato di voler fare il prestigiatore nelle feste per bambini
Babbani.
Aveva ragione,
ovviamente, e
Terry sapeva bene che se avesse confessato a Michael quello che provava
per lui
avrebbe gettato l’intera torre di Corvonero nella situazione
più imbarazzante
della storia, ma non capiva che cosa Tony volesse da lui. Comprendeva
la
tristezza dell’amico, ma proprio non sapeva come uscire da
quel casino. «Forse
dovresti cambiare obbiettivo» suggerì, ma sapeva
che sarebbe stato inutile. Gli
aveva dato quel consiglio circa un milione di volte
nell’ultimo mese, e la
risposta era sempre la stessa: «Non è possibile,
lo amo troppo» rispose ancora,
infatti.
Non riusciva a capire
come
facessero i suoi compagni a considerare amore quelle che a tutti gli
effetti
erano enormi cotte adolescenziali, ma decisamente non aveva voglia di
affrontare di nuovo l’argomento, perciò si
limitò a scrollare le spalle con un
gesto che non voleva dire niente, e tornò al suo tema di
Incantesimi. Se quei
due fossero andati avanti ancora per molto, probabilmente
quell’anno sarebbe
riuscito a ottenere la sufficienza solo in condotta.
«Pensi che
avrò mai una
possibilità con lui?» chiese Anthony pochi minuti
dopo.
«Davvero non
lo so, Tony»
borbottò Terry, sconfortato. «Al momento mi sembra
ben avviato sulla strada
dell’eterosessualità».
«Ma
c’è sempre chi si scopre
gay più avanti, no?»
«Sì,
può essere» mormorò
Terry, sentendosi vagamente in colpa: non voleva che Anthony si
illudesse, ma
proprio non se la sentiva di distruggere anche la sua più
flebile speranza.
Il compagno gli
sorrise,
grato, e si allontanò.
Terry rimase solo per
una
decina di minuti, e si stava giusto dicendo con sollievo che quel
giorno aveva
speranza di finire almeno uno dei suoi temi, quando Michael si
precipitò al suo
tavolo.
«Gliel’ho
chiesto!» sussurrò,
col fiatone. «E ha detto di sì! Andremo a
Hogsmeade a San Valentino!»
«Fantastico»
borbottò Terry,
guardandosi precipitosamente intorno nella speranza che Anthony non
fosse nei
paraggi, pur sapendo bene quanto fosse inutile: Michael era
così intenzionato a
informare l’intero mondo magico e Babbano del suo
appuntamento, che il compagno
sarebbe venuto a saperlo comunque.
«Vero?
L’ho cercata in cortile,
ma non c’era, e allora mi sono ricordato che doveva aiutare
la Sprite per non
so che progetto in Erbologia e allora sono andato alle serre, ma non
era
neanche lì, e allora…»
«Non mi
interessa la storia
della tua vita!» lo interruppe Terry, irritato.
«Fammi finire questo stupido
tema o domani la punizione con Vitious la farai tu!»
Potter.
Se Ginny non avesse deciso di
lasciarlo perdere, probabilmente gli avrebbe risparmiato tantissime
seccature.
«Non potrò mai più essere
felice» piagnucolò Anthony, per la novantesima
volta.
«Certo che potrai» sbottò
infine Terry, spazientito. «Tra dieci anni vivrai felice a
casa tua con il tuo
compagno e i due bambini che avrete adottato, e non ti ricorderai
neanche la
faccia di Michael».
«Impossibile» gli rispose
Anthony, solenne. «Se non potrò avere Michael non
avrò mai nessuno. Però i due
bambini potrei adottarli lo stesso» aggiunse, ripensandoci.
«Mi sembra una magnifica idea»
borbottò Terry, addentando un pasticcino. Non riusciva a
capire se erano i suoi
compagni a essere fuori di testa o se era lui ad avere qualcosa che non
andava:
vero era che erano da soli nelle cucine e che i ragazzi delle altre
case non
sembravano subire nemmeno la metà dei drammi che stava
subendo lui, perciò
probabilmente erano i suoi amici a non essere normali. La cosa lo
confortava un
po’.
«Pensi che si siano baciati?»
chiese Anthony ad alta voce, dopo una decina di minuti.
«Cosa cavolo ne so?»
«Avete di fronte a voi l’uomo
più felice del mondo» annunciò entrando
in camera con lo stesso tono che
avrebbe usato se li avesse informati che era appena stato incoronato Re
d’Inghilterra.
«Abbiamo di fronte a noi
l’uomo più idiota del mondo»
borbottò Terry senza alzare lo sguardo dal suo
libro, mentre Anthony si precipitava in bagno con tanta
rapidità da fargli
pensare che avrebbe potuto vincere le Olimpiadi.
Michael guardò la porta del
bagno, vagamente sorpreso. «Ma che gli prende?»
Come diavolo faceva a non
capirlo, quando persino Vitious se n’era accorto?
L’amore doveva averlo reso
ancora più stupido di quanto non credesse.
«Abbiamo mangiato un sacco di cioccolata
e adesso ha un po’ di mal di pancia»
inventò.
Michael scrollò le spalle,
come se fosse normale che due amici avessero deciso di passare il San
Valentino
insieme mangiando cioccolato, e si sdraiò sul letto,
sorridendo al vuoto.
«Ginny è proprio speciale»
sospirò. «Siamo andati insieme da Mielandia e le
ho
comprato dei cioccolatini, e poi siamo andati dai Tre Manici di Scopa,
solo che
c’era un sacco di gente e non ci sembrava molto romantico,
allora siamo andati
in questo bar, Madama Piediburro, hai presente? Abbiamo preso una
cioccolata
calda, e poi…»
Terry gemette, assolutamente
sconfortato. Cosa diavolo aveva fatto di male per meritarsi degli amici
così?
«Ma che hai?» chiese Michael,
perplesso.
«Ho mal di pancia anch’io, ma
non credo che c’entri la cioccolata»
borbottò Terry, guardandolo male.
«Capisco» disse Michael,
sorridendo comprensivo. «Sei innamorato, vero? Ora che ci
penso, tu e Tony
avete passato tutto il giorno insieme? Oh» aggiunse,
spalancando gli occhi. «È
di lui che ti sei innamorato? State
insieme?»
La domanda era talmente
stupida che persino Anthony si affacciò alla porta del bagno
per chiedere a
Michael se non si fosse completamente bevuto il cervello.
«Be, cosa ne so io? Avete
passato San Valentino insieme, cos’altro devo
pensare?»
«Non posso credere che tu sia
tanto idiota» sbottò Terry. Si rendeva conto di
essere sul punto di esagerare,
ma ormai aveva raggiunto il limite della pazienza. «Me ne
vado in bagno»
concluse, prima andarsene sbattendo la porta in quella che sperava
essere un’uscita
di scena drammatica.
«Sei proprio stupido, Mike»
sentì dire ad Anthony.
«Beh, scusa se ho cercato di
capire perché i miei due migliori amici improvvisamente si
comportano come se
mi stessero nascondendo chissà che grande segreto, se non
state insieme mi
potete dire quale sia il problema? Io…» a quel
punto però Terry si era
allontanato e non sentì il resto della conversazione. Per
una volta voleva
stare lontano da quei due, stare seduto in un angolino in pace a
leggere un
libro e a far finta di avere degli amici normali, ma nemmeno quello gli
fu
concesso.
«Stai gironzolando nei
corridoi di notte? Sai cosa può significare questo,
vero?» Terry chiuse gli
occhi e li riaprì due secondi dopo, sperando che tutto
quello fosse un incubo.
L’unica volta nella sua impeccabile carriera scolastica che
usciva di notte, e
doveva essere trovato proprio da Piton? «Seguimi, Steeval,
andiamo dal
Preside».
«Stai bene?» chiese Michael,
titubante.
«Sì».
«Sei sicuro?»
«Sì».
«Non mi sembra».
«Ah, già, dimenticavo le tue
assolutamente perfette capacità deduttive»
borbottò Terry sarcastico,
addentando il bacon.
«Non ricominciare a fare lo
stronzo» sbottò Michael. «Mi dispiace
per quello che ho detto di te e Anthony,
va bene? Non pensavo che potessi offenderti così
tanto».
«Non importa» sospirò Terry.
«Non mi sono offeso, davvero».
«Mi fa piacere saperlo, ma magari ti
dispiacerebbe dirmi cosa avete tu e Anthony? Ogni volta che mi
allontano
cominciate a sussurrarmi alle spalle, mi pare ovvio che mi state
nascondendo
qualcosa».
Terry sorseggiò il suo succo di zucca,
cercando di prendere tempo. Michael a quanto pare non era poi
così stupido come
entrambi continuavano a ripetere, si era accorto che qualcosa non
andava. Ora
cosa poteva inventarsi?
«Allora?» incalzò Michael.
«È che…
io…»balbettò, guardandosi
intorno disperato. Il suo sguardo cadde su Ginny, fonte primaria di
tutti quei
drammi, che gli fece balenare un’idea. «Anthony
cerca di starmi vicino perché…
mi piace Ginny» inventò, abbassando lo sguardo e
fingendosi dispiaciuto.
Michael spalancò tanto gli occhi che presero la forma e la
dimensione di due
palline da golf.
«Che cosa?» sussurrò, incredulo.
«Ti
piace Ginny, quella Ginny? La stessa con cui sono uscito
ieri?»
«Conosci altre Ginny?» gli rispose
Terry, sarcastico. Cielo, in quale incasinatissimo guaio stava andando
a
ficcarsi?
«Oh, cavolo, mi dispiace, non lo
sapevo! Io… Cosa posso fare, vuoi che smetta di uscire con
lei?»
«No» disse Terry, in tono fermo. «Non
farai niente del genere. In fondo non la conosco bene, e poi sei tu che
l’hai
invitata a ballare e a uscire e mi pare ovvio che lei abbia scelto te,
perciò
non provare a buttare la tua felicità nella spazzatura,
chiaro?»
«Non so che dire, Terry. Sei proprio
un amico» disse Michael commosso.
Come no. Era l’amico più bugiardo che
esistesse al mondo, ma poteva solo scegliere tra tradire un amico o
mentire
all’altro. Che vita orrenda.
L’intero cosmo aveva fatto un patto
con tutti i suoi abitanti perché lo tormentassero, non
c’era altra spiegazione.
Terry si voltò verso Ginny Weasley, chiedendosi
perché mai avesse quell’aria
preoccupata.
«Sì, Ginny? Sono Terry, comunque».
«Scusa» rispose lei, guardandolo con
aria ansiosa. «Volevo dirti che… beh, Michael mi
ha detto quello che provi per
me, e non voglio che litighiate a causa mia,
perciò…»
«Senti, Ginny» la interruppe prima che
dicesse altro. Da quando in quella scuola avevano tutti deciso di darsi
all’arte drammatica? «Quello che prova Michael per
te è sicuramente più forte
di quello che provo io, perciò non preoccuparti, va
bene?»
«Davvero?» chiese lei, non del tutto
rassicurata. «Perché mi sentirei un mostro se vi
doveste allontanare per colpa
mia».
Terry sospirò, disperato. Non solo
doveva barcamenarsi tra i suoi due migliori amici, ora ci si metteva
pure Ginny
Weasley a rendergli la vita impossibile. In fondo però lei
non aveva fatto
nulla di male, si disse, guardandola, e non era giusto che a lei
toccassero
tutte quelle preoccupazioni senza nessun fondamento. Infine decise che
c’era
una sola cosa da fare.
«Ascolta» cominciò, indeciso su come
proseguire. Come diavolo si poteva rivelare una cosa del genere?
«Ti devo
rivelare un segreto, ma devi giurarmi che non lo dirai a nessuno, va
bene? Né
ai tuoi amici, né tantomeno a Michael. Specialmente a
Michael».
«Va bene, non dirò niente» promise
Ginny, guardandolo curiosa.
Terry la fissò per qualche secondo,
indeciso, poi decise di fidarsi. «Non ho una cotta per
te» confessò. «È Anthony
che è cotto di Michael. Mike si era accorto che gli stavamo
nascondendo
qualcosa, allora mi sono inventato che mi piacevi per coprire
Tony».
«Ad Anthony Goldstein piace Michael?»
ripeté Ginny, incredula.
Sì, in effetti messa così sembrava una
scusa molto stupida.
«Già, incredibile, eh?» cercò
di
sdrammatizzare Terry. «Ehi, ricordati che hai giurato di non
dirlo a nessuno».
«Non ti preoccupare. Grazie di esserti
fidato di me» sorrise Ginny, prima di correre via.
«Cosa c’è, Tony?»
«Per caso tu c’entri qualcosa con la
conversazione più imbarazzante della mia vita che ho avuto
dieci minuti fa con
Ginny Weasley?»
Il cuore di Terry sprofondò fino in
Cina. Avrebbe dovuto immaginare che ci sarebbero state delle
conseguenze.
«Forse» rispose, evasivo.
«Che cosa?» strillò Anthony.
«Con
tutte le persone che ci sono nel mondo, dovevi dirlo proprio a Ginny
Weasley?»
«Cosa potevo fare?» sbottò Terry,
sulla difensiva. «Non faceva altro che dire che non voleva
mettersi tra me e
Michael, ho pensato che non si meritasse questo senso di
colpa».
«Chissà come si sarà sentita bene dopo
che le hai detto la verità, allora»
commentò Anthony con la voce piena di
sarcasmo. «Pensi che di lei ci si possa fidare?»
«Certo che sì, è di
Grifondoro» lo
rassicurò Terry, facendo spallucce. «Hanno un alto
senso dell’onore e tutte
quelle fesserie là».
«Questo non vuol dire niente» lo
contraddisse Anthony. «Noi Corvonero dovremmo essere
intelligenti, eppure Mike
si è bevuto tutta la tua stupida frottola della cotta per
Ginny».
Anche quello era vero, ma ormai tanto
la frittata era fatta, e potevano solo fidarsi. Rimasero qualche minuto
in
silenzio, poi Terry fu colto da un atroce dubbio. «Non le hai
detto niente che
la spingesse a mollarlo, vero?»
«Per prima cosa, non stanno ancora
insieme» precisò Anthony. Quando colse lo sguardo
dell’amico si affrettò ad
aggiungere: «Comunque no, non sono così carogna,
le ho detto di stare
tranquilla e che mi stava già passando. Tanto mi sono
bastati pochi minuti con
lei per capire che non va affatto bene per Mike… Vedrai che
non andrà mai in
porto».
Terry guardò allarmato Anthony, che si
era bloccato e stava fissando Michael con gli occhi sbarrati.
«C…come?» chiese infine con un filo di
voce.
Michael gli rivolse solo una breve
occhiata prima di rivolgersi a Terry. «Ti sta bene,
vero?»
«Certo» lo rassicurò l’amico,
senza
staccare gli occhi da Anthony, che sembrava ben deciso a rimanere
immobile per
tutto il resto della sua esistenza. «È fantastico,
Mike» aggiunse, sperando di
riuscire a portare via Anthony prima che Michael si accorgesse che
qualcosa non
andava.
«Vero?» disse questi. «Abbiamo fatto
una passeggiata in riva al lago, e poi…»
«Sì, senti, scusa davvero, ma è meglio
se me lo dici un’altra volta» lo interruppe Terry,
alzandosi. «Tony, mi
accompagni all’aula di Pozioni? Ho la punizione»
aggiunse.
Michael lo guardò sorpreso. «Credevo
che la tua punizione durasse solo una settimana. Che hai fatto, questa
volta?»
«Beh, non è che sia proprio una
punizione» inventò Terry di sana pianta.
«È solo che ho fatto un così buon
lavoro con quell’inventario che Piton mi ha chiesto di
riordinare tutto il
laboratorio».
«E tu lo fai?» chiese Michael
incredulo.
«Beh, sì, mi ha detto che mi avrebbe
dato dei crediti extra all’esame finale»
borbottò Terry. Afferrò Anthony per un
braccio e spalancò la porta, prima di aggiungere:
«Sono felice per te e Ginny,
sul serio. Dopo mi racconti» e precipitarsi fuori.
Fecero appena in tempo a uscire dalla
torre che Anthony scoppiò in lacrime. Terry fece un respiro
profondo e gli
passò un braccio intorno alle spalle, prima di condurlo
nelle cucine. Ormai
avevano passato talmente tanto tempo in quel posto che avrebbero potuto
trasferircisi.
«Come fanno a stare insieme?»
singhiozzò Anthony, recuperando la parola. «Non
possono stare insieme! Lei non
va bene per lui! Cosa c’entrano l’uno con
l’altra?»
«Ehm… cosa sta succedendo?» disse una
voce familiare non appena misero piede in cucina. Terry alzò
gli occhi e vide
Hermione Granger china su un elfo domestico dall’aria
particolarmente
malridotta addormentato di fronte al camino.
«Ciao, Hermione» borbottò.
«Che ci fai
qui?»
«Stavo parlando con gli elfi
domestici» rispose Hermione, guardando Anthony leggermente
allarmata. A quanto
pare non aveva ancora deciso di rinunciare a quel suo strambo comitato,
MUORI,
o CREPA, o quello che era. «Ma ho la sensazione che il tuo
amico abbia più
bisogno di aiuto».
«Ah, ehm, sì… problemi di cuore,
sai»
rispose Terry evasivo, costringendo Anthony a sedersi. Un secondo dopo,
almeno
una dozzina di elfi domestici li circondò porgendo loro una
quantità di dolci
al cioccolato che avrebbe sfamato l’intera Africa. Cavolo,
ormai persino gli
elfi domestici sapevano esattamente quello di cui avevano bisogno, ma
quanto
tempo avevano speso nelle cucine? Decisamente dovevano rifarsi una vita.
«Capisco» stava dicendo Hermione con
l’aria di chi la sa lunga. «Ginny e Michael stanno
insieme, vero?»
Terry la guardò a bocca spalancata, e
perfino Anthony rimase così sconcertato che smise di
piangere. «Come hai detto,
prego?» chiese, sbalordito.
«Be, immagino che
avessi sperato fino
all’ultimo che questo non succedesse, no?» chiese
Hermione, come se fosse ovvio.
«Ma a me non piace Ginny» tentò di
difendersi Anthony.
Hermione si mise a ridere. «Certo che
no! Ti piace Michael, no?»
Terry si sentì male. Dunque aveva
fatto così male a fidarsi di Ginny? Probabilmente un segreto
così grosso non si
poteva tenere a lungo senza sentire l’impulso di spifferarlo
a qualcuno. In
fondo non poteva neanche rimproverare la ragazza, lui aveva fatto
esattamente
la stessa cosa.
«Quella piccola pettegola!» stava
sibilando Anthony. «Alto senso dell’onore,
figuriamoci! Grifondoro un cavolo!
Aspetta che la incontri nei corridoi, vedi quanto sarà in
grado di spettegolare
in giro quando avrò finito con lei…»
«Ma che diavolo stai dicendo?» lo
interruppe Hermione, vagamente perplessa.
«Beh, ce l’ha con Ginny»
spiegò Terry,
timoroso. «Credevamo che avrebbe mantenuto il segreto e
invece a quanto pare
l’ha detto a te…»
«Ginny lo
sa?» interruppe di nuovo Hermione, sorpresa.
«Non è stata
lei a dirtelo?» chiese Terry, allucinato.
«Certo che
no!» esclamò Hermione. «Guarda che se le
chiedi di mantenere un segreto lei
mica va subito a rivelarlo al primo che passa, cosa credi? Comunque non
ti
conviene sfidarla» aggiunse, rivolgendosi ad Anthony.
«Sa lanciare delle
Fatture Orcovolanti che ti lascerebbero a piedi per giorni».
«Scusa, ma
allora tu come fai a saperlo?» chiese Terry, cercando di
riportare un po’ di
normalità in quella conversazione.
Hermione si
strinse nelle spalle. «L’ho capito, è
abbastanza palese» spiegò, col tono di
chi sta spiegando la tabellina del due.
I due amici
rimasero a bocca aperta. «Credevo di essere stato bravo a
nasconderlo» disse
Anthony dopo qualche minuto.
La ragazza
annuì. «In effetti lo sei stato. Non credo che
nessuno a parte me ci sia
arrivato».
«Beh, meno
male» borbottò Anthony, ancora sconvolto.
La cosa
buona di quel strambo incontro era che gli aveva fatto completamente
dimenticare quanto fosse triste e depresso e senza amore, se non altro.
«Comunque
non devi preoccuparti» aggiunse Hermione, avviandosi verso la
porta. «Non so se
Michael sia gay o no, ma di sicuro non durerà con
Ginny… quei due non hanno
niente in comune». Prima che Anthony fosse riuscito a
rivolgere uno sguardo
trionfante a Terry, era già uscita.
Terry stava
già cominciando a convincersi che ormai Anthony avesse
lasciato perdere, quando
un giorno di maggio vide Michael seduto sotto un albero con
l’aria più depressa
del mondo e, dopo che aveva cercato di consolarlo come poteva prima che
gli
fosse intimato di lasciarlo solo, tornò in camera e
sentì quell’infame
dell’altro suo migliore amico cantare “Un calderone
pieno di forte amor
bollente” sotto la doccia.
«Comunque
non è carino gioire solo perché una ragazza ha
mollato un tuo amico!» urlò alla
porta chiusa.
«Certo, è
come dici tu!» rispose Anthony dal bagno, prima di riprendere
a cantare a
squarciagola: «E, se
con passione
ti riuscirà, il mio forte amor bollente questa notte di
scalderà!»
Era enormemente stonato,
rifletté Terry, ma almeno poteva dire di vederlo felice per
la prima volta da
parecchio tempo. E con un po’ di fortuna quei due lo
avrebbero lasciato in pace
almeno fino alla fine dei G.U.F.O.
Non aveva ancora finito di
formulare questo pensiero, che Michael entrò nella stanza
con l’aria di chi ha
appena ricevuto l’Ordine di Merlino.
«Non indovinerai mai cosa è
successo».
«Hai scoperto che ti sai
riprendere incredibilmente in fretta dalle delusioni
d’amore?» tentò Terry,
senza riuscire a nascondere il sarcasmo.
Michael, comunque, non lo
colse affatto. «No» rispose, orgoglioso.
«Stavo passeggiando nel parco, e sai
chi ho incontrato? Cho Chang! Usciamo insieme!»
«Che cosa?» esclamò Terry,
guardandolo incredulo.
«Che cosa?» strillò Anthony,
aprendo la porta del bagno e uscendone completamente nudo.
No, non era possibile.
Giudizio (ho corretto gli errori che mi ha segnalato la giudiciA, non dovrebbero essercene altri)
2° classificata: Un calderone pieno di forte amor bollente- Lyra weird
Grammatica e stile: 9,8/10
Ho trovato solo due errori grammaticali
Queste due cose mettevano Terry, che era (a) conoscenza dei sentimenti di entrambi Manca la preposizione a. E poi: «Ehm...Steeval?» Dopo i puntini serve uno spazio, questo errore si ripete alcune volte nel testo. Lo stile, non molto complesso ma scorrevole, è perfetto. Le parole si susseguono senza problemi, lo stile non è eccessivamente semplice, e si legge con gusto. Davvero i miei complimenti!
Originalità: 10/10
Cavolo, come può non essere originale! Sei partita da un personaggio quasi dimenticato e hai sviluppato una trama ricca di dettagli, particolari e originalità. Michael innamorato di Ginny. Anthony innamorato di Michael. Un triangolo a cui non avrei mai pensato, che mi è piaciuto da morire! Beautiful ti fa un baffo, hai inserito un sacco di piccoli particolari, intrighi e intrecci amorosi da far paura. Davvero, brava!
IC personaggi: 10/10
Non si sa nulla di Terry, o quasi. L'hai saputo caratterizzare molto bene, gli hai attribuito caratteristiche specifiche e grazie alla narrazione scorrevole i suoi pensieri sono perfettamente chiari. Gli hai dato un carattere, uno stile di vita, l'hai "creato". Brava!
Gradimento personale: 10/10
Wow! Non avrei mai pensato di poter adorare una fanfiction di quasi soli personaggi marginali come questi! Hai dato loro un carattere, una vita, hai sviluppato intrecci unici. L'ho adorata, davvero.
Totale: 39,8/40