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Autore: ClaryMorgenstern    24/11/2011    1 recensioni
-James si alzò e le andò vicino. Le passò una mano tra i capelli rossi scostandoglieli dal viso in una carezza. «Evans, così mi deludi. Tutte le storie sono vere»-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Rain must fall.'
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-Keep yourself alive-

Da qualche parte vicino Londra; 1 Settembre 1971
 

James alzò la bacchetta di mogano chiudendo piano gli occhi. Da dietro le palpebre vedeva fuochi d'artificio scoppiare all'impazzata, di tutti i colori dell'arcobaleno. In quel momento potè giurare di sentire la magia che gli scorreva nelle vene come pura elettricità. Strinse la presa sul legno flessibile e mormorò: «Chocolatus»
E non accadde nulla.
Il ragazzo seduto davanti a lui ghignò. «Te l'avevo detto che non era un vero incantesimo.» disse. «Non si può far apparire del cibo dal nulla, cretino.»
James lo guardò in cagnesco. Gli era sembrato simpatico quel ragazzo dai capelli neri e l'aria immensamente aristocratica, di quelli che hanno il sangue puro come l'oro zecchino, ma decisamente stava cambiando idea.
Fuori dallo scompartimento dove erano seduti James Potter e Sirius Black, l'appena-soprannominato Mocciosus stava passando alla ricerca di un posto libero dopo essere scappato da quello che occupavano i due ragazzi, insieme a quella ragazza lì dai capelli rossi.
Sirius fece un sorriso sottile guardando fuori, ed estrasse la bacchetta dalla tasca del mantello. «Lo vuoi vedere un vero incantesimo?»
La puntò verso le gambe di Piton, tenendo il polso leggermente incurvato e l'indice posato elegantemente sul legno liscio -come se stesse per tirare di scherma- e mormorò: «incarceramus» 
Le gambe di Mocciosus furono legate da una corda stretta e il ragazzo cadde in avanti, sbattendo la faccia sul pavimento del corridoio.
James e Sirius, all'interno della cabina, si erano rotolati a terra dal ridere.
Mentre una piccola calca di studenti si era avvicinata ad aiutare Piton, la porta dello scompartimento si aprì e la fastidiosa ragazza di prima entrò all'interno, rossa dalla rabbia come i suoi capelli, i pugni stretti contro i fianchi sottili e gli occhi verdi scintillanti d'ira. «Molto maturo davvero» disse. «Sono sicura che ad Hogwarts avranno delle culle e dei ciucciotti per voi.» e se ne andò come era arrivata.
«Ma che voleva quella?» chiese Sirius ancora a terra dalle risate e il sorriso sul bel volto.
James però non rispose e guardò la ragazza aiutare Mocciosus ad alzarsi. Non sapeva come e non sapeva perché, ma James già sapeva che quella ragazza gli avrebbe stravolto la vita.
 
Sala comune di Grifondoro; 13 Ottobre 1973
 
«Ehy, Evans!»
Naturalmente, Lily non si girò. Ma ormai ci era abituato al disprezzo silenzioso della Evans.
 Beh, silenzioso a volte. C'erano state volte in quegli anni che gli aveva gridato contro così forte da fargli credere che avrebbe svegliato pure i demoni sepolti in qualche vecchio sgabuzzino del castello. Fortuna che non era mai successo.
Lily girò seccata una pagina dell'enorme tomo che teneva in equilibrio sulle ginocchia. «Sono occupata, Potter.»
James sorrise, sedendosi sopra una vecchia poltrona davanti al camino. «Non volevo disturbarti, solo chiacchierare un po'.»
Lily alzò lo sguardo su di lui con aria ironica. «E sentiamo, di cosa vorresti chiacchierare?»
James alzò le spalle con nonchalance «Delle voci che girano.»
«E cosa dicono, queste voci?»
«Che tu sei pazza di me»
Lily sgranò gli occhi per un millisecondo, poi sbuffò e tornò al proprio libro. «Non lo sai che ad ascoltare le storie stupide si diventa a propria volta stupidi, Potter?»
James si alzò e le andò vicino. Le passò una mano tra i capelli rossi scostandoglieli dal viso in una carezza. «Evans, così mi deludi. Tutte le storie sono vere.»
 
Qualche corridoio di Hogwarts; 23 febbraio 1976
 
«No, Felpato. Serve un idea originale e i capelli unti di Mocciosus è un'idea scontata»
«Beh, pensa tu a qualcosa» borbottò l'amico. «Sono a corto»
James Potter e Sirius Black stavano camminando in tutta calma per i corridoi di Hogwarts verso l'aula di pozioni. Sul ciglio delle scale che portavano al sotterraneo, James si bloccò.
Tutta trafelata per la fretta, con i capelli rossi raccolti sulla nuca e infilzati con una piuma, la divisa di Grifondoro su cui brillava il distintivo da prefetto, Lily Evans stava scendendo le scale che portavano ai sotterranei del castello. James la guardò scendere di corsa le scale e poi bloccarsi all'improvviso, girare lentamente la testa di lato senza voltarsi davvero, come se si fosse ricordata solo adesso di un particolare importante, poi sospirare e continuare la discesa.
James chinò piano la testa verso sinistra, pensieroso.«La vedi quella ragazza?»
Sirius aggrottò le sopracciglia sottili. «Certo che la vedo, James.»
Un sorriso sottile nacque sulle labbra di James, un aria sognante si faceva spazio nei suoi occhi mentre Lily scompariva nella scalinata senza degnare i due ragazzi di uno sguardo. «Un giorno io la sposerò, Felpato.»
Gli parve di sentire Sirius borbottare un «Al massimo un Cruciatus» senza sentirlo davvero. Scese le scale insieme a Sirius verso l'aula di Pozioni con ancora il sorriso sulle labbra.
 
Un altro corridoio di Hogwarts; 6 Settembre 1976 
 
«Ancora tra i piedi, Mezzosangue?» un rumore secco, di qualcosa che si schianta a terra. «Mi chiedo perché si ostinino ancora a considerarvi  maghi, voi feccia!» risatine di scherno e passi che si allontanavano.
James si precipitò nel corridoio da cui provenivano le risate. Lily era lì, china a raccogliere i libri caduti a terra. Gli occhi verdi le brillavano leggermente di lacrime che non avrebbe mai versato. Perlomeno non in un corridoio, davanti a tutti.
Nobile spirito Grifondoro
Senza dire una parola James si chinò ad aiutarla. Lily alzò per un attimo lo sguardo sorpresa, ma neanche lei disse nulla.
Erano così James Potter e Lily Evans. Quando non parlavano, si dicevano tutto.
Lily si rialzò con i libri in mano e lo guardò per qualche istante prima di dirigersi verso la torre di Astronomia. James potè giurare di aver visto un pizzico di gratitudine nello sguardo di lei, anche se con la Evans tutto ciò che credeva reale non lo era davvero.
«Per quel che vale» Lily si bloccò in mezzo al corridoio, senza voltarsi. «Sei più strega tu di tutti loro messi insieme»
Lily rimase ferma per qualche altro istante. Poi alzò una mano e se la passò sugli occhi, asciugandosi le lacrime che non era riuscita a controllare. «Grazie, James.»
 
Sala Grande; 20 Marzo 1978
 
«Potter!» James si voltò, vedendo arrivare la Evans camminare svelta verso di lui. Non fece in tempo neanche ad aprire la bocca per dire nulla che la Evans lo strinse in un abbracciò e lo baciò piano, con dolcezza. Accarezzando le sua labbra con le proprie e passandogli le mani minute tra i capelli. Dopo quella che gli sembrò un eternità in un attimo, aprì gli occhi e vide Lily sorridergli, con gli occhi verdi scintillanti di malizia. «Buona fortuna, oggi contro i Corvonero.»
Si staccò piano da lui, salutò la tavolata di Grifondoro e si avviò verso l'uscita. Totalmente consapevole di aver lasciato James con un espressione da completo idiota in piedi in mezzo alla sala grande.
«Ramoso!» Sirius gli lanciò qualcosa -che sembrava proprio un aringa-  facendolo tornare tristemente alla realtà. «Togliti dalla faccia quell'espressione da ebete e mangia qualcosa»
James sospirò e si sedette rassegnato. Si  versò del succo di zucca lanciando un occhiata alla sua ragazza, in piedi accanto all'enorme portone della sala grande. Stretta al collo, portava la sciarpa di James con i colori di Grifondoro. Come accortasi del suo sguardo addosso, si voltò verso di lui e gli sorrise raggiante.
Oh si, gli aveva proprio stravolto la vita.
  
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