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Autore: Shadow_chan    24/11/2011    2 recensioni
Non eravamo ne amici ne nemici. Eravamo noi, tutto qui ed
essere noi era la cosa più bella del mondo, ma quella sera, quella splendida al ballo aveva rimescolato un po' le carte.
[La storia non ha nulla a che vedere con il film]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Amici o nemici?
 
 
 
 
Sono passati anni da quel fatidico giorno. Ancora ti penso, non c'è verso di dimenticarti, mi è impossibile farlo. Ci conosciamo dai tempi dell'asilo e già da allora litigavamo come pazzi per ogni piccola cosa, ogni sciocchezza.
Crescendo non siamo cambiati, abbiamo continuato a litigare, anche se ci insultavamo in continuazione, sentivo che nulla ci avrebbe mai diviso. Non siamo mai stati amici eppure sentivo che tu mi fossi più amico di quelli che avevo intorno perché? Eri sempre lì al mio fianco, non ti sei mai mosso.
Quella sera, oddio che cosa abbiamo fatto? Mi sento così male, non capisco e mai potrò capire quello che ci è successo, ma non mi pento, è stato bellissimo!.
Il nostro primo e ultimo ballo scolastico, ci siamo ritrovati a ballare stretti e a ridere, non sapevo cosa provavo ma stavo bene tra le tue braccia nonostante fossimo così diversi.
Ricordo ancora i tuoi occhi cosi torbidi di passione ardente, non li avevo mai visti da così vicino, li trovai stupendi. Dopo quella notte di passione sei sparito ed io non ti ho più cercato.
Giusto qualche giorno fa mi hai mandato una lettera, non puoi capire come ero felice! Mi sono mancati i nostri litigi che in questo periodo continuano attraverso messaggi e chiamate. E' il nostro modo di rimanere uniti.
E' strano vero? Come l'odio e l'astio si trasformino in qualcosa di più dolce attraverso pochi gesti, non ci siamo ancora incontrati, ogni volta che telo chiedo tu, rifiuti gentilmente con qualche scusa banale, non mi aspetto che tu capisca la mia voglia di vederti, non mela spiego nemmeno io ma l'uomo che ho accanto è solo un giocattolo per distrarmi dagli eventi.
Mi manca la tua chioma bionda, i tratti spigolosi del tuo viso diafano e quegli occhi blu tempesta. Mi manca perfino il tuo modo di camminare e il tuo atteggiamento superiore, che hai sempre avuto da piccolo! Non sto messa bene vero? Non importa va bene così.
 
 
Shirley chiuse distrattamente il diario sul comodino, il telefono aveva cominciato a infastidirla con quel continuo drin- drin. Lo afferrò veloce buttandosi giù dal letto era Lucas, il suo attuale ragazzo
-Preparati viene a prenderti tra mezzora! Andiamo a pranzo fuori- Shirley sbuffò, non le piaceva quando prendeva decisioni al suo posto! E se avesse avuto da fare? Magari con Morgana o Danila?
-Ok a dopo- rispose incolore. Doveva mollarlo al più presto l'annoiava tremendamente quel ragazzo.
Si pose davanti allo specchio e prese a pettinarsi quel nido d’uccello che erano i suoi amati capelli neri, dopo diversi tentativi riuscì a renderli morbidi e mossi, come piacevano a lei. Si contornò gli occhi azzurri con un tocco di eyeliner e diede un tocco di luce alle labbra morbide con un semplice lucidalabbra.
Shirley amava la moda e grazie al lavoro di progettista riusciva a permettersi una vita abbastanza agiata, aprì l'ambio armadio in salice bianco rivelando ogni sora di vestiario di ogni colore e forma, finalmente si decise a prendere un abito blu senza spalline che le fascia il corpo esaltando il bel decolté e le gambe affusolate.
Decise di mettersi un giacchetto di pelle nera a 3/4 di manica e di lunghezza. ovviamente le scarpe erano nere, chiuse e categoricamente tacco 12. Dopotutto era alta un metro e sessanta a lei piaceva essere alta!
 
Lucas le citofonò poco dopo e la portò al solito ristorante chiacchierando sempre delle stesse cose. Shirley non era infastidita ne annoiata, semplicemente, lo trovava monotono, addirittura a pranzo si perse in uno dei suoi monologhi sulla legistratura.
Eh sì, Lucas era un avvocato divorzista affermato e in molti lo richiedevano, soprattutto donne, Shirley sosteneva che lo assoldavano giunto per la sua bellezza. Aveva capelli neri e sbarazzini e due occhi nocciola molto espressivi, era anche alto con un fisico asciutto ma che faceva la sua bella figura anche in giacca e cravatta.
Il pranzo non durò molto, la mora lo aveva interrotto quando aveva cominciato a parlare di matrimonio.
-Lucas io non intendo sposarmi, non ora al meno- fece una breve pausa osservando le espressioni del ragazzo

-Sono giovane ho un sacco di progetti da portare a temine!- Lucas l'interruppe bruscamente

-Puoi farlo anche da sposata, dimmi la verità, non ti vuoi sposare perché ti piace il tuo amico di penna!- Shirley sbuffo sonoramente e si trattenne dal ridergli in faccia

-è questo che pensi? che io ti tradisca con un altro?- il ragazzo non rispose ma nei suoi occhi vi lesse tristezza e amarezza

-Lucas, è inutile rimanere insieme! Tu non ti fidi di me, decidi sempre al posto mio e ora tené esci con la storia del matrimonio?- aveva cominciato ad alzare la voce per la rabbia -ma ti rendi conto che abbiamo 23 anni? Abbiamo tutta una vita davanti!- Lucas la guardò malissimo, certo che erano giovani ma lui ci teneva invece lei lo stava lasciando

-Ho capito- lasciò sul tavolo i soldi -Stammi bene Shirley- e sene andò lasciandola come una stupida.
 
***
 
Solita città, solita vita, solito posto, solita comitiva.
Non riuscivo a dare una svolta alla mia vita, non comprendevo come fossi giunto a quel punto, senza stimoli né felicità. Solo pura monotonia, questa era la mia vita fino al giorno del compleanno di Shirley, la ragazza che conoscevo da sempre e che da sempre la prendevo in giro, litigando per ogni stupidata.
Mi era tornata in mente così, come un flash improvviso, rivivendo per pochi istanti il ballo dell’ultimo anno. Era stata una serata strana ma divertente. Ero sparito per cinque anni senza mai cercarla, non ritenevo quella notte importante perché pensavo che a lei non fosse piaciuta e che forse inorridiva al ricordo di noi insieme su quel dannatissimo letto.
Le scrissi una lettera il giorno del suo compleanno, come se non fosse successo nulla,  le scrissi come se la vedessi tutti i giorni con le solite battutine lei mi aveva sorpreso era felice di risentirmi e di certo non mancarono i battibecchi anche attraverso le lettere tanto che lei mi diede il suo numero, e ora ci sentivamo ogni terzo giovedì del mese. La sua voce mi piaceva, chissà com’era cambiata in questi anni, mela ricordo un po’ grassottella con i capelli sempre scompigliati, ligia alle regole, orgogliosa e sempre con la divisa perfetta. Ora mela immagino un po’ più alta e più magra, spero che i capelli siano più ordinati del liceo, nonostante disiderassi incontrarla reclinavo tutti i suoi inviti, non volevo deluderla, non che fossi cambiato molto ma ero divento notevolmente più distante e spesso indossavo la perfetta maschera dell’indifferenza, lo facevo per lavoro certo ma spesso mi succedeva anche nella realtà quotidiana.
Ho una donna vicino che è gelosissima di lei, ma non comprendo da dove derivi, ci sentiamo una volta al mese e in casi eccezionali anche più volte al mese, eppure Katrin era gelosissima mi controllava il telefono di nascosto ma la cioccavo sempre. Era diventata così ossessiva che alla fine l’ho mollata.

 
 
-Signor Mich, c’è il signor Grey- la voce squillante della segretaria lo riportò alla realtà, chiuse il piccolo diario e lo infilò nella ventiquattro ore.
Premette un pulsante sul ricevitore –Fallo entrare, grazie Jessica- poco dopo sulla porta si ritrovò il suo capo, era un vecchio ansiano, era basso e mingherlino con una faccia simpatica, era un po’ stempiato ma non dimostrava di certo la sua effettiva età.
-Ah Amos! Che bello vederti!- il vecchietto gli stinse forte la mano mentre si accomodava sulla poltrona di fonte alla scrivania

–Gaspard sai che sei il mio prediletto? – il ragazzo annui –sai anche che non ho figli- Gaspard alzò elegantemente un sopracciglio, dove voleva arrivare? Amos intese il silenzio del ragazzo una sorta di invito a continuare –vorrei che prendessi in mano tu la società, io sono vecchio e ora di lasciare spazio ai giovani- sorrise beato facendogli l’occhiolino, il biondo scattò in piedi come se lo avessero punto all’improvviso

–Oddio Amos non so che dire- il vecchietto si alzò e prese la mano del ragazzo stringendogliela forte

–Di soltanto che accetti!- il ragazzo sorrise felice e annui con vigore –bene preparo le pratiche passa da me domani!- detto ciò usci dalla stanza lasciando Gaspard riprendersi dalla bella notizia.
Devo chiamarla! Di slancio prese il telefonino e la chiamò dopo pochi squilli lei rispose con voce incolore
-Gaspard?- il ragazzo ci restò un po’ male di solito era sferzante

–Che c’è, ti sei alzata con il piede sbagliato?- la ragazza dall’altra parte della cornetta di arrabbiò un po’

–Ooooh non rompere che vuoi?- ecco era tornata quella di sempre

–Ricordi che ti avevo detto che il mio capo voleva dare in pensione?- la ragazza si sistemo meglio sul divano

–Allora?- emozionato esultò

–Da domani, l’azienda farmaceutica I.C.E. enterprise sarà mia! Ci pensi???- Shirley aveva preso a saltare sui cuscini del divano tutta agitata

–Grande! È una notizia meravigliosa! Dobbiamo festeggiare!-

-Come?- chiese lui ridendo

-Che ne dici di una serata al “Pablo Neruda”? Dai così ci divertiamo!- di certo stavolta non poté rifiutare

–Ok ci vediamo lì giovedì alle 20.30?- Shirley aveva cominciato a ridere euforica correva da una parte all’altra dell’appartamento, preparandosi per la serata che aveva con le amiche

–Perfetto! Sono orgogliosa di te! Ora devo andare a giovedì!!- attaccò e usci di corsa per recarsi al “Geson Frog” dove l’aspettavano Morgana e Danila.



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E' la mia prima storia originale! ditemi cosa ne pensate! cercherò di aggiornare ogni giovedì!! bacioni a tutti!! Aggiornamento 07/05/13
   
 
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