“Mi rifiuto!”

“Ma Robert..cerca di capire..”
“Ho detto di no! Io con quello non ci lavoro!”
“La scuola ha bisogno di fondi, Rob, e lo spettacolo di fine anno è una delle poche iniziative che contribuiscono a-”
“Perchè, come lo faccio da solo non va più bene, eh?!”

“Non ho detto questo! Ho solo detto che pensavo che Jude potrebbe..ehm..appoggiarti..so che la preparazione dello spettacolo ti mette molto sotto pressione e-”

“Oh, ma non mi dire..Ti preoccupi per me, Val? Sono onorato, davvero, ma non mi piegherò a lavorare con il novellino!”

“Robert, Cristo santo! Metti da parte quel tuo cazzutissimo orgoglio americano e cerca di ragionare!”

“Senti, ne ho piene le palle di questa storia e non tocco cibo dalle sette di questa mattina, quindi con il vostro permesso, dichiarerei sciolta la riunione.”

“Si, va bene..però promettimi di pensarci, ok?”

“Sisisi, va bene, ciao!”

Il preside Kilmer sprofonda nella poltrona di pelle massaggiandosi le tempie.

Sorrido. Sarà un'impresa, ma mi piacciono le sfide.

“Mi dispiace molto, Jude. È un tipo difficile, ma credimi, quando capisce che la cosa conviene anche a lui ci si butta anima e corpo.”

Gli sorrido cortese, mi fa anche un po' pena vederlo così disperato. “Non si preoccupi, preside, abbiamo tutto l'anno scolastico per prepararci” Mi alzo in piedi tendendogli la mano “Arrivederci!”

Me la stringe e con un altro piccolo sorriso esco dalla porta, chiudendomela alle spalle per poi tirare un sospiro di sollievo.

Mi avvio con passo sicuro nel corridoio della mia nuova scuola, assicurandomi tutti i libri e i blocchi di appunti sotto braccio, ripensando alla sfuriata di Don-..Down..Robert nell'ufficio di Kilmer e mi rallegro del fatto di essere inglese. Davvero, molto meglio stare tra le gonne della Regina che sulle ginocchia dello zio Sam.

Ma torniamo a noi, Robert lo dovrò sopportare tutto l'anno e c'è tempo per occuparsi di lui.

Io sono Jude Law, un neo-laureato che si è trasferito in California cercando di cambiare aria, con in tasca qualche spicciolo, lo stretto necessario e un biglietto di sola andata per l'America. La vera ragione per cui sono venuto fin qui, però, è perché voglio diventare qualcuno nel mondo dello spettacolo o, chissà?, del cinema. Si, lo so cosa vi state chiedendo. “E perché ti sei chiuso in una scuola?” Semplice, aspetto la mia occasione; e di certo non posso starmene con le mani in mano nel frattempo, vi pare? Mi è dispiaciuto lasciare tutto dall'altra parte dell'Oceano ma, si sa, non si sa quando passa il treno, quindi tanto vale esporsi un po' nella patria di Hollywood.

Il signore di prima era il mio nuovo preside, Val Kilmer, e l'altro, lo yankee, è il professore di arte che, nel tempo libero, si dedica al canto e dirige il coro della scuola, quello che si esibisce allo spettacolo di fine anno. Per carità, niente da dire in merito, però è orribile vedere venti ragazzi fermi come pali su un palco che cantano. Ecco perché ci sono io: quest'anno ci sarà un musical, che a Robert piaccia oppure no. Non sembra molto entusiasta all'idea di lavorare con me, ma se la deve mettere via perché divideremo l'auditorium tre pomeriggi alla settimana. E forse anche il letto.

Ebbene si, signori miei, il professorino inglese è omosessuale. Un gran peccato per il genere femminile, vero? Tanto di guadagnato per il sesso forte!

E, diciamocelo, se a Robert tappiamo la bocca con quello che sia io che voi sappiamo non sarebbe poi così male passarti del tempo insieme. Tanto tempo insieme.

Ma l'avete visto?! È un figo da paura! E non sono del tutto sicuro che sia etero, ma avrò, spero, modo di verificarlo di persona molto presto. Al massimo potrei traghettarlo dall'altra sponda, non sarebbe la prima volta che succede: in pochi resistono al mio fascino.

Oh, parli del diavolo! Guardatelo, poverino. Sta tirando giù il mondo perché non trova le chiavi della macchina, pestando i piedi a terra e imprecando ad alta voce mentre si svuota le tasche, riesco a sentirlo oltre la porta a vetri. Però, ha una bella voce, deve essere molto bravo a cantare. No, non pensate che non voglia più tappargliela, altroché se voglio! Però, onestamente, se non fossi nuovo di qui e non rischiassi il posto in quanto novellino mi starei spanciando dal ridere. Ma sono inglese e devo mantenere un minimo di auto-controllo, dopotutto.

Esco con non-calanche dall'edificio e ridacchio tra me quando vedo, vicino ai miei piedi, le chiavi dell'Audi bianca di Mr. Finezza. Le raccolgo dipingendomi un sorriso tranquillo in volto anche se vorrei scoppiare a ridere e mi dirigo verso di lui.

“Cerchi queste..?”

Gli sventolo il mazzo di chiavi davanti al naso e non so cosa mi trattenga dal sottrarglielo solo per il gusto di farlo finire addosso a me e ficcargli la lingua in gola. Ah, già, sono nuovo..magari un'altra volta...

Afferra le chiavi sibilando un “Grazie” tra i denti e si accinge a salire in macchina.

“Comunque io sono Jude! Non ci siamo ancora presentati..” Gli tendo la mano con il mio solito sorriso cortese, ma lui mi sbatte la portiera in faccia e mette in moto senza degnarmi di uno sguardo e prima che me ne accorga è già sgommato via, lasciandomi come un deficiente al centro del parcheggio.

Mossa sbagliata.

Rimango lì a guardarlo scomparire oltre la curva con un sorriso sporchissimo in faccia.

Secondo voi è attivo o passivo? Io sono l'attivo, conviene che si adatti.

Comunque è un bel tipo, ribelle ma mi piace, e mi sembra superfluo dire che mi eccita da morire, basta domarlo un po', e io sono il tipo di domatore che riesce a far miagolare anche un leone come lui, o gemere di piacere, dipende dal contesto.

Mi avvio ridacchiando verso la metro, mettendo su un po' di musica nell'i-pod per trascorrere quei dieci minuti che mi separano da casa, e quando arrivo dentro vengo allegramente accolto dal mio piccolo nuovo acquisto, un cucciolo di Terranova che ho portato via l'altro ieri dal canile. Si chiama Oliver ed è la cosa più tenera che abbia mai visto!

Lo prendo in braccio mentre lui scodinzola felice e mi lecca la faccia, facendomi ridere.

“Paparino ha fatto conquiste oggi, sai?”

Abbaia. È del mio stesso parere: approva.