Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    24/11/2011    0 recensioni
Non sempre quello che vogliamo combacia con ciò che è giusto. Ma esiste davvero una classifica di ciò che è giusto o sbagliato in amore? Questa domanda attanaglia il giovane cuore di Sophia.
E se il tuo più grande amore fosse anche il tuo fratellastro? E se lui improvvisamente si arruolasse in marina? Voi cosa fareste?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



III
 



Erano un paio di mesi che non arrivava più nessuna notizia di William e Sophia era molto agitata. I suoi genitori cercavano di tranquillizzarla facendole capire che probabilmente erano ancora in mare aperto e non poteva contattarli, ma tutto ciò non serviva a farla stare meglio.
A far aumentare la sua preoccupazione fu un sogno. Tutto ciò che Sophia riusciva a vedere era un blu profondo e limpido. Verso il basso si vedevano dei pezzi di legno
Sophia nel sogno si mise a nuotare anche se la corrente la spingeva nella parte opposta, alla fine riuscì a raggiungere quei pezzi di legno e si accorse appartenere ad una nave.
Si svegliò di soprassalto.
Il sogno era sicuramente causato dai cattivi pensieri che affollavano la sua mente, ma questo non poteva impedirle di pensare anche al peggio.
 
 
 
Non appena sentì il suono dei colpi alla porta Sophia si precipitò ad aprire, sperava che fossero i suoi genitori con notizie riguardanti William.
Le sue aspettative vennero in parte deluse, non erano I suoi genitori ma un ufficiale navale.
<< Salve >> Sophia era rimasta sorpresa nel vedere quell’uomo, non riusciva  a capire cosa mai potesse volere da lei o dalla sua famiglia. Poi però capì << Avete notizie di William …? >> Nei suoi occhi, nella sua voce ma soprattutto nel suo cuore c’era speranza. Questa però si spense man mano che osservava l’espressione dispiaciuta, che si era dipinta sul volto dell’ufficiale.
<< La prego mi dica qualcosa io … >>
<< Sono davvero spiacente signorina >> queste poche parole furono sufficienti a farle crollare il mondo addosso << devo darle una brutta notizia … la nave su cui il signor Turner era imbarcato è affondato nello stretto di Gibilterra … la nave era all’inseguimento di un’imbarcazione pirata … non ha resistito all’ennesimo colpo di cannone ed è colata a picco in mezzo al mare non lasciando nessuna traccia dell’equipaggio. Nonostante le ricerche effettuate nessun corpo è stato ritrovato. Mi dispiace profondamente per la vostra perdita.
Questa scatola fa parte degli effetti personali del sottufficiale e una delle poche cose che aveva lasciato nei suoi alloggi … >>
Dopo averle consegnato la scarola si congedò << Non appena troveremo il corpo sarete informati … arrivederci my lady >>.
Sophia aveva ascoltato ogni parola ma non riusciva a crederci, le sembrava di vivere in un incubo da cui si sarebbe presto svegliata.
Ma quello non era un incubo ma la dura e triste realtà.
Le sue mani, che tenevano stretta saldamente la scatola, tremavano.
Decise di aprire la scatola. Al suo interno vi erano l’orologio da taschino, quello in oro regalatogli dal nonno paterno, alcune foto tra cui quella di famiglia e una in cui c’erano ritratti lui e la piccola Sophia. E infine sul fondo della scatola c’era una lettera indirizzata a lei.
Sophia prese la lettera e la conservò tra le pagine del suo diario. Per quella giornata aveva avuto troppe emozioni, non ce l’avrebbe fatta a sopportare altro e poi temeva di leggere tra quelle riga l’odio di William per lei.
Quando I signori Turner tornarono a casa trovarono la loro figlia seduta nel salotto  vicino al tavolo, che reggeva una scatola di legno intagliata. La signora Turner  riconobbe subito appartenere a William. Le corse in contro con la speranza nel cuore, se la scatola si trovava lì voleva dire che William era tornado. Ma vedendo il volto della figlia rigato dalle lacrime si lasciò scivolare a terra sconfortata.
<< Sophia cosa succede? >> suo padre  aveva paura della risposta che sua figlia avrebbe potuto dargli ma non poteva restare nell’ignoranza.
Sophia li fece sedere e raccontò ai genitori dell’arrivo dell’ufficiale, di ciò che gli aveva detto e della scatola. Però non menzionò la lettere, non sapeva perché ma era una cosa che riguardava solo lei e William.
Sophia passò la notte insonne, ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva la nave cadere sempre più giù negli abissi del mare e William che la seguiva nella sua discesa, senza che lei potesse fare niente.
Il mattino seguente si svegliò distrutta. La sua mente, il suo corpo ma soprattutto il suo cuore erano stati messi a dura prova dalla rivelazione del giorno precedente.
Non aveva voglia di mangiare e neppure di incontrare i suoi genitori per questo decise di leggere la lettera che Liam le aveva scritto.
 
Carissima Sophia,
Non credo avrò mai il coraggio di farti leggere questa lettera non vorrei mai turbare il tuo giovane e dolce cuore con le mie parole. Ma dovevo pur in qualche modo trovare una valvola di sfogo per il mio cuore altrimenti rischio di impazzire.
Tu mi hai sempre considerate solo come un fratello, ma per me la realtà è ben diversa.
Ti ho sempre amata, da quando ci incontrammo la prima volta ai giardini.
Mi piaceva la tua aria spensierata, l’allegria con cui affrontavi le cose e la tua disarmante sincerità.
Sicuramente non ti ricorderai di quel bambino dai modi un po’ affettati che era seduto da solo su una panchina al fianco della sua governante.
Nessun bambino voleva giocare con me, ma non tu.
Ti sei avvicinata e mi hai detto che sembravo strano per il mio modo di parlare. Come darti torto mi ero rivolto a te come avevo visto fare a mio padre tra i nobil uomini che frequentava. Hai riso per il mio inchino, ma ciò nonostante hai volute giocare con me.
Giocammo per tutto il giorno.
Ho passato la più bella giornata della mia vita con te ai giardini.
Eri la bambina più bella e più simpatica che avessi mai conosciuto e mi infatuai subito.
Quando poi i miei genitori decisero di adottarti e ti portarono a casa li odiai. Li odiai con tutto me stesso, perché eravamo diventati fratelli e non avremmo più potuto sposarci.
L’idea di sposarti era ormai un mio chiodo fisso.
Crescendo pensai che ciò che avevo provato per te da piccolo sarebbe passato, ma non fu così. Anzi il mio sentimento per te crebbe fino a trasformarsi in amore.
Ormai sei diventata indispensabile per me. Ma il mio è un amore impossibile.
Adoro la tua risata cristallina e i tuoi sorrisi, che riescono ad illuminare anche le giornate più buie.
Amo il modo in cui quando sei nervosa ti mordi il labbro inferiore e cerchi di dissimulare il tuo nervosismo.
Amo quando sei in imbarazzo e le tue gote si imporporano.
Odio vedere i tuoi occhi cercare qualcuno che non sono io.
Ti amo come i fiori amano la pioggia.
Ti amo come le labbra amano il sorriso.
Ti amo come il bacio ama le labbra e io amo le tue.
Nei miei silenzi c’era questo e le mie lacrime erano nascoste, le mie carezze troppo leggere perché tu le sentissi ma infinite.
Spero che tu, amore mio, riesca a coronare il tuo sogno d’amore con Edwin. Sono troppo codardo, sono scappato via da casa per non sopportare il dolore che la vostra unione mi avrebbe provocato.
Spero che con l’aiuto del tempo e della distanza riesca a dimenticarti ma so che nel mio cuore avrai sempre un ruolo troppo importante.


                                                                                             Per sempre tuo William



Finita di leggere la lettere Sophia era scossa da un turbinio di sentimenti.
Non riusciva a credere a ciò che aveva letto William l’amava, questo la faceva sentire al settimo cielo.
Ma allo stesso tempo era arrabbiata con lui, come poteva credere che lei provasse qualcosa per Edwin quando il suo cuore aveva come unico padrone lui?!? 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: 4lb1c0cc4 Herondale