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Autore: Sherlock Holmes    24/11/2011    1 recensioni
Holmes,stanco e infreddolito, torna al 221B di Baker Street dopo una serata passata a pattugliare le strade di Nine Elms.
Giunto davanti alla porta, però, si accorge di aver dimenticato qualcosa… La chiave.
Ci sarà solo un modo per riuscire ad entrare nel suo appartamento…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV HOLMES
Mi avvolsi la sciarpa attorno al viso e mi risistemai il cappello a tesa larga, cercando di ripararmi dal freddo pungente della notte londinese.
Le mie perlustrazioni non avevano dato i frutti sperati.
Il traghettatore di Nine Elms era scomparso nel nulla, e con lui una buona parte della refurtiva dell’ultimo colpo della banda di John Smith.
Mi sentii abbattuto.
Sbuffai, esalando una nube biancastra di fiato.
“Beh, domani andrà meglio, ne sono certo… Li acciufferò.” mi dissi“D’altronde, hanno ancora quattro casse di preziosi da caricare su una nave diretta all’estero.. E, dato che non sanno che sono sulle loro tracce, torneranno al porto, sicuramente.”
Rinfrancato da questo pensiero, accelerai il passo, per riuscire ad arrivare più in fretta a Baker Street. Al calduccio del mio studio, davanti al caminetto.
Svoltai l’angolo e vidi, quasi come in un miraggio, la luce tremolante della lanterna del 221B.
Sorrisi, felice.
Salii i pochi gradini che portavano al portoncino d’ingresso del mio appartamento.
Con un sospiro, tuffai la mano nella tasca interna del cappotto.
Aggrottai le sopracciglia, indignato.
Frugai più attentamente all’interno del taschino. Le mie dita non avvertirono nulla di metallico. Né di piccolo e seghettato.
Rivoltai completamente la tasca…
Trovai solo un foglietto spiegazzato e un fazzoletto bianco con due chiazze di sangue.
Increspai le labbra.
- Non è possibile… No…- mormorai.
Mi poggiai alla porta, passandomi una mano sul viso.
Scoppiai a ridere.
“Ho dimenticato la chiave… La chiave! Oh, è ridicolo!”pensai “Io, Sherlock Holmes, sempre attento ad ogni minimo dettaglio, ho dimenticato qualcosa di fondamentale… La chiave!”
Posai la mano sul battente, pronto a bussare.
“Un secondo…” mi dissi “Mrs. Hudson, la mia adoratananny, è da sua sorella questa settimana! E Watson è a cena con Mary!”
Il solo pensare al nome di quella donna mi dipinse sul viso una smorfia di risentimento.
Covai la speranza che il mio compagno di stanze fosse già ritornato.
Mi sporsi, così, verso est; la camera di Watson, rivolta in quella direzione, aveva tutte le lampade spente. Cosa inusuale, se Watson fosse stato in casa. Infatti, il mio socio amava leggere fino a tarda notte, con la porta socchiusa. Dalla strada, quindi, si sarebbe dovuta vedere una lama di luce riflettersi nel vetro della finestra…
Estrassi la cipolla e vi lessi l’ora: le undici e cinquantatrè.
Richiuso l’orologio da tasca con uno scatto, attraversai la strada, poggiandomi al lampione per poter vedere meglio l’incrocio.
Se i miei calcoli erano esatti, Watson sarebbe dovuto tornare tra non meno di dieci minuti, con le chiavi del nostro appartamento.
Era necessario aspettare. E tenere gli occhi puntati sull’intersezione tra High Road e Baker Street, per vederlo arrivare.
 
POV WATSON
Scesi dal letto, posando il romanzo di Edgar Allan Poe sulle coperte.
Mi stiracchiai, toccandomi i capelli leggermente scompigliati con una mano. Afferrai la veste da camera, infilandomela, poi, con una leggera difficoltà dovuta alla stanchezza.
Aprii la porta della mia stanza, richiudendola immediatamente.
Scesi, scalzo, i diciassette scalini che mi separavano dal primo piano.
Desideravo così tanto un bicchiere d’acqua…
La luce dei lampioni riluceva sul vetro della finestra, creando un piacevole gioco di riflessi, nell’appartamento scuro.
Per abitudine, gettai uno sguardo in strada.
Continuai a camminare sul pianerottolo.
Poi, capii che ciò che avevo visto non era quello che mi aspettavo di vedere.
Tornai, quindi, indietro.
Facendo attenzione a non farmi scorgere, osservai più attentamente Baker Street…
C’era una persona, accanto al lampione proprio di fronte al portone del 221B…
Un uomo che non mi aspettavo di vedere in una via di Londra, solitamente, a quell’ora, deserta.
Era completamente avvolto nel suo pastrano lacero e nella sua sciarpa. Il cappello era inclinato, il che non mi permetteva di vedere neanche i suoi occhi.
“Perché quell’uomo si trova proprio davanti al mio appartamento?” mi chiesi. “Anzi, nostro appartamento… Mio e di Holmes…” mi corressi, con una punta d’asprezza.
La risposta mi giunse alla mente, fin troppo chiaramente.
“E’ il nostroappartamento… Quell’uomo attende l’arrivo di Holmes!” pensai “Può essere un criminale… Un assassino intenzionato ad ucciderlo! Altrimenti, perché appostarsi proprio qui?! Oppure…”
Piegai il colletto della mia veste da camera. “Oppure può essere uno dei suoi informatori… O ancora, quell’uomo può non aver niente a che fare con Holmes, e trovarsi lì per caso…”
Mossi un passo nell’oscurità, verso la mia camera da letto.
“Comunque, lui non mi ha coinvolto in questo caso; quindi, sono affari che non mi riguardano minimamente.”
Soddisfatto da questo pensiero, salii al piano superiore.
Giunto nella mia stanza, mi richiusi la porta alle spalle, cercando di non curarmi più dell’uomo poggiato al lampione di Baker Street.
  
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