Dovevo solo scrivere.

Dovevo solo scrivere, già.

Perché mentre tornavo a casa, oggi, dopo una lunga giornata in giro per Pavia dove pareva che fossimo solo in due in tutto l'universo a ricordarti, e solo perché siamo due anime così affini che comunichiamo per telepatia quando non cerchiamo di disfarci i nasi a suon di testate, pensavo a te. Pensavo a te che non ho mai visto e che conosco solo per sentito dire, letture accumulate nel corso degli anni, video cercati su youtube, live mandati in onda alla tv, una vita passata ad ascoltare la tua voce. Pensavo a te, il “cattivo ragazzo” che poi tanto cattivo non era. Pensavo a te Freddie, che amavi così tanto la vita eppure l'hai dovuta abbandonare, strappato così al mondo della musica che da te aveva ancora tanto, troppo da imparare e da vedere ancora. E ho pensato che appena fossi arrivata a casa avrei scritto, per te.

Non sarà nulla, in confronto a quello che tanti altri possono scrivere in tuo onore, ma soprattutto non sarà nulla in confronto a ciò che scrivevi tu, alle tue splendide canzoni. Non c'è nemmeno un tema. Ma almeno sarà fatto col cuore. E prometto che scriverò tutto ciò che mi passerà per la mente senza cambi d'idea di nessun tipo.

Sono 20 che te ne sei andato. Vent'anni che hai lasciato un vuoto nelle anime dei tuoi cari e non solo, visto il vuoto che hai lasciato a me.

Sono 18 anni che sto al mondo. Diciotto anni passati ad amarti con tutta me stessa, dai miei primi anni di vita quando in compagnia di mia madre ascoltavo solo te, David Bowie, i Pink Floyd e l'opera, agli anni delle medie dove la tua voce spesso e volentieri rappresentava il mio unico conforto, a quelli delle superiori dove la tua voce mi ha concesso di conoscere un paio di persone fantastiche che ti amano almeno quanto me, per una delle quali ti ringrazio in maniera particolare.

Due anni. Solo due anni ci hanno separato, come un soffio, per due anni soltanto non abbiamo condiviso, anche solo per poco, lo stesso mondo.

Avrei tanto voluto esserci. A vedere A Night At The Opera, album che mi ha cambiato la vita, uscire, quando gli album erano ancora in vendita solo su quegli splendidi dischi in vinile, ad impazzire a quei live fantastici, a seguire al cinema il film di Highlander solo perché la colonna sonora era stata scritta dai Queen.

Ed è inutile, anche se sono convinta che in una vita passata sono stata un groupie a Londra, stare qui a pensarci, perché anche se ne sono profondamente convinta, in questa vita non lo sono, e non ricordo i dettagli di quella vita a tal punto da esserne soddisfatta, e rimango qui, con nulla in mano se non il mio dispiacere per l'essere nata dopo la tua morte, almeno in questa vita.

Argh, dove diavolo è uno come te ora? Perché proprio tu te ne sei dovuto andare?

Mai innamorarsi di una rockstar che ti farà il cuore a pezzi, dicono. Per un motivo o per un altro, ogni rockstar ti distrugge, soprattutto se la ami. Specialmente se l'ami con tutta te stessa.

E tu, se ci penso, mi distruggi. Mi distruggi perché ti amo. Ma soprattutto perché non ci sarai mai, nemmeno se ti inseguirò, e non potrò vederti, nemmeno da lontano, per capire che anche tu, anche a tuo modo che non può essere di certo convenzionale, mi ami.

Solo poche, semplici parole. Per te.

These days are all gone but,

one thing's still true

when I look, and I find,

I still love you.

I still lvoe you.










 

Non aggiungo nulla, parla da sola.