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Autore: KHima95    24/11/2011    6 recensioni
-Che piacere rivederti Giselle- disse Lee Soo Man –prego entra-
-Allora sei pronta per scrivere questo libro?- continuò.
-Diciamo che più che pronta sono obbligata- risposi sbuffando.
-Forza Giselle, è un’opportunità di lavoro che non capita tutti i giorni!- disse lui.
- Un’ opportunità di lavoro? Sono costretta a scrivere un libro su cinque pivelli che si credono dei geni della musica e lei questa la chiama opportunità di lavoro?- dissi alterandomi.
-Giselle sai benissimo il perché ti ho scelta! Eri l’unica nel gruppo di lavoro del signor Kim a non conoscere gli SHINee, ed io cercavo proprio questo! Non volevo una fan scatenata intorno a loro. Ed inoltre sei una ballerina, di danza classica certo, ma sei comunque più vicina al loro mondo-
-Scusa chi è che hai chiamato pivelli?-
Mi girai incuriosita dalla voce maschile alle mie spalle che scoprii provenire da un ragazzo biondo dalla pelle perfetta affiancato da altri quattro ragazzi altrettanto belli.
-Hmpf, e così siete voi?- dissi io, altezzosa.
-Bene, vedo che già hai conosciuto Key- disse il presidente accostandosi a me e indicandomi il biondino che aveva parlato prima.
-Ragazzi lei è Giselle- disse indicandomi –sarà la scrittrice del libro di cui vi avevo parlato-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Key

Aprii la porta di casa e mi ritrovai Giselle davanti intenta ad infilarsi le scarpe. Alzò lo sguardo e mi vide.

-Key…- sussurrò il mio nome così dolcemente che mi fece sciogliere il cuore.

-Giselle…- dire il suo nome mi faceva sentire meglio. Anche se dovetti distogliere il mio sguardo da quegli occhi color nocciola, che mi facevano tanto battere il cuore.

-Ehm… Noi andiamo…- Minho trascinò per mano Taemin ed insieme si fecero strada per uscire dalla porta principale seguiti da Onew e Jonghyun che mi fece l’occhiolino in modo che potessi vederlo solo io.

Mentre tornavo a casa avevo riflettuto. Forse era troppo tardi, ma speravo che lei mi avesse aspettato. Volevo ritornare con lei. Non mi importava quello che sarebbe successo dopo con Seohyun. L’avrei affrontato. Ma non potevo stare ancora lontano da lei. Quella notte mi era servita davvero da lezione…

-Vado anche io…- disse abbassando lo sguardo superandomi. Mi girai e la bloccai per un braccio per poi attirarla a me abbracciandola. La stringevo forte anche se da parte sua non c’era nessuna reazione. Le sue braccia giacevano distese ai fianchi del suo corpo. Che fossi arrivato troppo tardi?

 

Giselle

E dire che li odiavo era dire poco! Quei quattro idioti si erano dileguati senza pensarci due volte. La situazione era imbarazzante così cercai di andarmene anche io. Pensavo di avercela fatta, quando improvvisamente mi sentii bloccare per il braccio. Non ebbi neanche il tempo di girarmi che ritrovai il mio viso su una superficie dura e calda. Il petto che desideravo da mesi. Le sue braccia stringevano il mio corpo, ma io non potetti ricambiare. Non ne avevo la forza.

-Perché…- sussurrai.

-Giselle… Io…-  era in difficoltà lo sentivo. Lo allontanai e sentii il suo sguardo triste posarsi su di me. Presi coraggio e lo guardai negli occhi.

-Perché questo, Key?-

-Giselle forse ti sembrerà strano, surreale ed impossibile, ma io non ti ho dimenticata-

Spalancai gli occhi e lo guardai sorpresa. Non mi aveva dimenticata? Come era possibile. Erano ancora impresse nella mente quelle parole che mi avevano ferita così tanto: “Ho capito che è lei quella che voglio”. Queste parole aleggiavano sempre nella mia mente, senza abbandonarla mai. E ora, lui mi veniva a dire che non mi aveva dimenticata?

La mia mano partì senza che me ne rendessi conto per colpirlo in pieno viso.

-Pensi io sia un giocattolo che tu puoi girare e rigirare nelle tue mani come ti pare? Se pensi questo, ti sbagli di grosso. Non mi lascerò abbindolare di nuovo da te-   guardai seria i suoi occhi, sorpresi dal mio gesto.

-Io posso capire ciò che provi, ma ti prego lasciami spiegare-

-No, Kibum, no!- quasi urlai, e cercai di trattenere le lacrime che stavano per uscire. Lo spinsi da parte e corsi fuori.

 

Key

Lo schiaffo con la quale Giselle mi colpì conteneva tutta la delusione ed il rancore che provava nei miei confronti. Per questo fece male. Non ebbi il tempo di spiegarle ciò che era successo, ma la capivo. Dovevo rimediare in qualche modo. Così chiamai Jonghyun.

-Pronto?- mi rispose con la sua solita aria scocciata.

-Jong, sono io, ho bisogno del tuo aiuto!-

Gli raccontai tutta la storia, partendo dal bacio in sala con Giselle, poi Seohyun e i tre mesi con lei, la notte scorsa e per finire ciò che era appena successo con Giselle.

-Che cosa?!- urlò così tanto che pensai mi si fosse forato il timpano.

-Si, si! Jong è successo questo! Ma non urlare!- dissi spazientito.

-In poche parole tu ti sei lasciato abbindolare da quella stupida? Ma sei scemo o fai lo scemo?-

-Non ho bisogno della tua sottile ironia. Piuttosto spicciati a tornare a casa che mi devi aiutare-

-Ringrazia che hai un amico come me- disse lodandosi.

-Si, si…- tagliai corto io.

Aspettai una decina di minuti e finalmente vidi Jonghyun entrare dalla porta principale.

-Dio che freddo!- si tolse le scarpe all’ingresso per poi venirmi incontro e darmi uno schiaffo dietro la testa.

-Yaaah!-

-Te lo meriti, caro Kibum! Ti sei comportato da vero idiota! Facendo soffrire anche Giselle peraltro- esclamò convinto.

-Non c’è bisogno che me lo rinfacci così! Lo so benissimo.- sbuffai –Ad ogni modo voglio dire tutto a Giselle e tornare con lei. Quindi stasera portala alla mia casa al mare, con una scusa ovviamente-

-Che scusa mi invento?- chiese scocciato.

-Non puoi pensarci tu?- dissi irritato.

-Dio, come sei suscettibile oggi! E va bene, va bene. Stasera alle 8 te la porto lì. Non fare casini, mi raccomando-

Gli diedi un bacio sulla fronte ridendo: -Grazie Hyung, ti adoro!-

E detto questo mi catapultai in macchina per dirigermi alla casa al mare.

 

Giselle

-Mi vuoi dire dove stiamo andando?- chiesi spazientita dal sedile del passeggiero.

Jonghyun mi guardò tenendo le mani sul volante: -Ehm… Diciamo che… Onew! Si Onew mi ha detto che vuole che gli compri del pollo!-

-Onew vuole del pollo? Non se lo sapeva andare a comprare da solo?- sbuffai guardando fuori dal finestrino.

-Vallo a chiedere a lui no?-

Mi girai e lo vidi mordersi le labbra. Che gli prendeva? Chiusi gli occhi ripensando a quello che era successo con Key e per la stanchezza mi addormentai.

 

-Gis? Giiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiis?- sbattei le palpebre e mi ritrovai il viso di Jonghyun a pochi centimetri dal mio. Mi ritrassi istintivamente sbattendo con la testa contro la maniglia della porta.

-Ahia- esclamai.

-Hmpf! Siamo arrivati! Devi andare lì- mi rizzai a sedere guardando dal finestrino. Davanti a noi c’era una grande spiaggia e il posto che indicava Jonghyun era una casa proprio sulla sabbia. Già c’ero stata, ma non riuscivo a ricordare quando…

Mi girai incuriosita verso il ragazzo: -Tutto mi sembra fuorchè una polleria!- dissi ironica.

-Non fare domande e vai lì-

Alzai gli occhi al cielo e lo salutai, così mi avviai verso la casa. Appena prima di suonare il campanello sentii la macchina dietro di me che partiva. Guardai sbalordita la scena: se n’era andato senza neanche aspettarmi! Scossi la testa e bussai. Ed ad aprirmi la porta c’era lui: Key.

-Che diav…?- non finii la frase che feci per andarmene. Ma lui mi prese un braccio per tirarmi dentro la casa e chiudermi la porta alle spalle.

-Key, ti prego fammi andare!- dissi guardandolo supplichevole.

-No, Giselle, ascoltami! Seohyun mi aveva minacciato! Se non stavo con lei avrebbe rivelato la nostra storia! Non potevo permetterlo. Così mi sono inventato quella stupida scusa, sperando che entrambi ci saremmo dimenticati l’uno dell’altra… Ma almeno per me non è stato così…- le parole gli morirono in bocca. Lo guardai sorpresa e stupita. Lui mi aveva sempre amata? Era stato con Seohyun solo perché obbligato?

-M…mi prendi in giro?- fu quella l’unica cosa fui in grado di dire.

-Giselle, certo che non ti prendo in giro! Io ti amo e non ce la faccio più a stare senza di te-

Lo guardai seria: -Me lo avresti dovuto dire! Stupido che non sei altro! Così abbiamo solo sofferto entrambi.-

-Hai ragione, sono stato un’idiota! Scusami piccola…- si avvicinò a me –Devi aver sofferto molto…- mi sussurrò.

-Io ho sofferto si, ma tu devi aver sofferto molto di più- e detto questo annullai la distanza tra noi con un bacio. Prima delicato e poi più passionale. Uno dei baci più belli perché entrambi lo aspettavamo da tempo. Era come se fosse una liberazione. Finalmente potevamo. Finalmente potevamo amarci.

Mi staccai leggermente da lui e gli sussurrai: -Anche per me è stato così-

Mi guardò scettico: -Cosa?-

-Neanche io sono riuscita a dimenticarmi di te- sorrisi per poi riprenderlo a baciare.

Poco dopo ci stendemmo sul divano, abbracciati.

-Perché mi hai portata qui?- chiesi curiosa.

-Perché pensavo che portarti al mare sarebbe stato più romantico e mi avresti perdonato più facilmente- sorrise divertito.

-Secondo ciò che mi hai detto l’unica cosa che dovrei perdonarti è l’avermi mentito!- sentii il suo corpo irrigidirsi ma non ci feci caso. Sbadigliai e sentii le sue mani dolci accarezzarmi i capelli.

-Addormentati pure, ci sono io qui con te- sorrisi e beata tra le sue braccia mi addormentai.

 

Key

Appena capii che si era addormentata la presi in braccio e la poggiai sul letto. Ritornai in soggiorno e scrissi un messaggio a Seohyun: -Dobbiamo parlare-

Lo inviai sperando che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

 

Giselle

La mattina dopo tornammo a casa con la macchina di Key. Mi raccontò meglio ciò che era successo e mi sorprendevo sempre di più di come potesse essere meschina quella ragazza.

-Eccoci arrivati- Key parcheggiò, per poi scendere dalla macchina e venirmi ad aprire la portiera. Scesi e mano nella mano entrammo nel palazzo, non vedendo l’ora di conoscere la reazione che avrebbero avuto i ragazzi.

 

Seohyun

La sera precedente mi era arrivato questo messaggio di Key. Così la mattina, curiosa mi avviai verso casa degli SHINee. Bussai ma i ragazzi mi dissero che non c’era, così mi sedetti su un muretto sul marciapiede opposto ad aspettare che tornasse. Quando vidi arrivare la macchina di Key mi alzai per andargli incontro. Ma mi fermai quando lo vidi scendere mano nella mano con quell’idiota di Giselle.

Come osava prendersi gioco di me? L’aveva fatta grossa stavolta! Se ne sarebbe pentito. Avevo bisogno di un’idea geniale. Sorrisi tra me e me e mi toccai la pancia per poi guardarla. Come avevo fatto a non pensarci prima?

 

Angolo autrice: Hiiii :D Neanche il tempo di farmi amare che già mi odiate LOL Visto che aggiornamento veloce? Dai almeno con questo mi faccio perdonae X°° Vorrei ringraziare per le gentilissime recensioni AngieChan95, katy95, Federica_25, _Eli Minho_, LaUrA43587 e Bling e ringrazio anche tutti i lettori :33 *sparge amore* Un bacio e alla prossima ^-^

  
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