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Autore: Holvs    26/11/2011    6 recensioni
Basta che mi ripaghi con mille baci.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo: 1/ 8
DISCLAIMER: Purtroppo questi personaggi non appartengono né a me, né all'autrice, ma alla BBC.
NdT: Tutto quello che state per leggere l'ha sfornato cathedral carver,  QUI potete trovare la versione originale della storia!  Tutti i vostri commenti saranno tradotti personalmente all'autrice, che ne sarà molto molto felice! 


A Quiet Murmuration


John era di malumore. Bhè, non proprio di malumore, ma era arrabbiato. Oddio, no, non proprio arrabbiato... John era qualcosa, comunque, e Sherlock non riusciva a capire esattamente cosa. Distante. Schivo. Silenzioso. Si. Era sicuramente silenzioso. Giorni ormai, giorni e giorni di silenzio e Sherlock a guardare ed aspettare, aspettare che John facesse... qualcosa. Almeno che smettesse di essere silenzioso. E non era un silenzio pensierioso, riflessivo, ma un silenzio molto ci-sono-cose-che-potrei-dire-ma-non-lo-faccio-perché-se-lo-facessi-sarebbe-la-fine.

Giorno dopo giorno tutto ciò stava diventando sempre più fastidioso e John continuava a stare zitto. Fastidioso e preoccupante. Sherlock aveva provato di tutto, dal fare il tè e abbandonare i suoi strani esperimenti, al non suonare il violino dopo l'1 di notte, o raccogliere i vestiti sporchi dal pavimento del salotto e comprare il latte. La cosa peggiore era che aveva anche tentato di instaurare una piccola conversazione: Bello il tempo oggi! Non è troppo caldo, ma nemmeno troppo freddo. È perfetto, in effetti. Pasta per cena? Con qualche tipo di... salsa? Hai sentito di quella celebrità? Si, quella che è rimasta incinta della sua... uh...

Ancora niente.

Occorreva prendere misure drastiche. Decise di provare a colazione, quando John sarebbe stato più aperto, condiscendente e intontito.

"John" disse, raddrizzando le spalle e facendosi più vicino al tavolo. John alzò lo sguardo. Bene. Ottimo. "Mi... dispiace."

Fece uno sforzo enorme per non terminare la frase con un punto interrogativo.

John inclinò la testa. Le dita piegate attorno alla tazza. "Okay..." ed aspettò. Sherlock aspettò che lui smettesse di aspettare. "Per cosa, esattamente?"

Sherlock sospirò. "Bhè... lo sai."

John aspettò ancora. Sorrise. "Si bhè, io lo so. Ma mi piacerebbe sentirlo dire da te, solo per capire se stiamo parlando della stessa cosa."

Sherlock sbuffò sonoramente. "Mi... dispiace, ho mentito."

John annuì. Addentò un angolino del suo toast. Masticò. Inghiottì. Aspettò. 

"E...?"

Sherlock spinse la sedia indietro. "Mi dispiace di averti lasciato indietro"

John masticò ancora un po'. In effetti si stava impegnando molto a masticare. Il suo apparato digestivo lo avrebbe ringraziato per questo. Finalmente inghiottì. "E...?"

Ecco. Quella era, per svariate ragioni, la parte più impegnativa. "Sono... davvero dispiaciuto di averti quasi ucciso."

John aspettò. Il suo sguardo era estremamente... blu e fermo, ma non freddo. Sembrava che stesse decidendo qualcosa. Silenzio. Sherlock sentì una goccia di sudore formarglisi sulla fronte.

 "E...?"

Sherlock andò nel panico. E cosa? Cos'altro poteva esserci? Si umettò le labbra.

"Mi dispiace di... aver comprato la marca di latte sbagliata? Aver fatto esplodere il bollitore l'altro giorno? Aver bruciato un pezzo di tappeto?"

John decise di concedergli una pausa.

"Spero tu abbia notato che stavi per ammazzarti da solo. Cioè, si, ovviamente non mi piace venire imbottito d'esplosivo, ma non era me che voleva, quindi non è tutto incentrato su di me, come sembra tu stia pensando." Prese un altro morso del tost. "Anche tu saresti potuto morire." L'aveva detto con tono casuale, ma le sue mani stavano tremando lievemente. Mise giù il toast e raccolse le mani in grembo.

Le nocche di Sherlock erano bianche adesso. Annuì debolmente.

"È stato..." Chiuse un attimo gli occhi. "davvero sconsiderato da parte mia"

"Più che sconsiderato, vorrai dire. Del solito intendo."

Sherlock annuì. Aspettò un minuto intero. "Bene. Quindi.. Siamo apposto?"

John scosse la testa. "No. Non proprio. Mi devi ancora qualcosa, credo."

"Qualcosa.."

"Si" John bevve un po' di tè, poi fece una smorfia, come se scottasse, ma non poteva scottare, quindi stava facendo una smorfia per qualcos'altro, forse era riferita a quello che stava per dire. Sherlock aspettò, preoccupato. "Devi ripagarmi. Per tutto il dolore gratuito che hai causato."

"Ti dovrei-"

"Si"

Sherlock si tastò le tasche, chiedendosi dove avesse lasciato il portafoglio. "bhè, ho qualche soldo-"

"No, no." John riprese il tost. "Non con i soldi."

"No."

"No."

"Allora... come?"

John prese un piccolo morso dal toast. "Sto pensando."

Sherlock deglutì. Cosa? Lavanderia per un mese? Tre mesi? Fare la spesa? Cucinare? Televisione spazzatura? Dio Santissimo. E se John gli avesse chiesto di lasciare il suo lavoro? Doveva fare qualcosa. Subito.

"Potrei baciarti" mormorò.

La testa di John scattò su di lui dicendo un "Cosa?" che suonò come se il taost gli si fosse bloccato in gola.

"Niente."

"No, non era niente. Che hai detto?"

"Se proprio vuoi saperlo, ho detto che potrei ripagarti con dei baci."

"Di cosa stai parlando?" Le mani di John tremavano così tanto che dovette rimettere giù il toast.

"Niente, dimenticalo." Disse Sherlock. "Dimenticalo. Potrei... cosa? Cosa vuoi che faccia? Se non vuoi i soldi potrei disinfettare il gabinetto, sterilizzare il frigo-"

"Accetto." mormorò John.

"Cosa... il frigo?" Sherlock si rilassò sollevato. Ci sarebbe voluta più di un'ora, due al massimo se avesse usato quei contenitori di butanolo* sotto il suo letto-

"No. Non questo. L'altra cosa. Quella che hai detto prima. Prima di tutto. Anche se una pulizia del frigo sarebbe comunque utile."

Sherlock ponderò la risposta. "Un bacio."

"Si. Quello. Ma più di uno."

Sherlock incrociò le braccia. "Bene, allora quanti?"

John ci pensò. "Mille baci e non ci pensiamo più."

Sherlock spalancò impercettibilmente gli occhi.

"Mille baci."

John annuì deciso. "Si, sarà questo il tuo pagamento." Pausa. "la tua Resituzione."

Sherlock iniziò a sentire molto, molto caldo sotto la maglietta. Sentì un principio di replica arricciarglisi sulla lingua, ma lo morse indietro, forte.

"A meno che tu non stessi scherzando."

"No." Disse velocemente Sherlock, perché realizzò in quel momento che non lo stava facendo, non stava scherzando.

"Fantastico."

"Penso sia giusto."

"Si. Sono d'accordo. Bene."

"Bene." John riprese il toast dal tavolo, avvolgendo l'altra mano attorno alla tazza. Sherlock realizzò improvvisamente a cosa aveva acconsentito e qualcosa iniziò a strisciargli nello stomaco. Doveva essere panico o eccitazione, decise. Probabilmente una combinazione dei due.

"Quindi," disse Sherlock, cercando di sembrare professionale. "Come vorresti fare?"

"Non lo so." Disse John masticando il toast. "L'idea è tua." Anche se suonò disinteressato i suoi occhi stavano scintillando.

"Ok allora." Sherlock batté le mani, un colpo secco. "Stavo pensando che se ti dessi cinque baci al giorno, tutta questa situazione avrebbe fine in 200 giorni, prendere o lasciare."

"Prendere o lasciare."

"Si."

"Fino a debito pagato. Completamente."

"Si."

John continuò a masticare e annuì. "Può andare. E terremo il conto... come?"

Sherlock ci pensò un momento. Prese una penna dal tavolo. "Così," disse, segnandolo sul calendario attaccato al muro. Le sue gambe erano instabili. Le braccia pesanti. Fece un singolo puntino nello spazio bianco accanto alla data. Il puntino era scuro e inquietante. Stava aspettando. Era in trepidazione. Sherlock mise giù la penna. Poi guardò John. "Vedi?"

John annuì. Inghiottì con qualche difficoltà. "Vedo."

"Bene. Allora.. iniziamo?"

John annuì ancora. "Certo. Quando sei pronto."

"Sono pronto adesso."

"Anche io."

"Bene."

Sherlock aggirò il tavolo e pigiò le labbra sui caldi, morbidi capelli di John.

Uno.

E così, iniziò.



Continua...

 

*Butyl cellosolve: non sono un'esperta in chimica e composti vari quindi ho tradotto un po' alla meglio, se qualcuno mi sa indicare una traduzione più esatta sarò felice di correggermi :)


Sono sicura che ognuno di voi abbia un'opinione diversa su questa storia, che ne dite di condividerla con me in un commento? :D

Commentate figlioli, commentate! 

  
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