Autore: Hayley Black
Titolo: Non è mai troppo tardi per rimediare ~ favori e radici di Asfodelo.
Personaggi: Pomona Sprite, Horace Lumacorno (Accenno Pomona/Horace)
Genere: Generale, Slice of Life
Avvertimenti: Raccolta (?) di tre flashfic
Introduzione: #1. Del gruppo delle cinque Pomona Sprite era forse la studentessa più diligente.
#2. «Avresti di meglio da fare anche se ti chiedessi di venire ad Hogsmeade con me?».
#3. Poteva mettere da parte il suo brutto carattere, per un po’ di tempo, e far respirare il cuore che le batteva nel petto – e ricambiare il favore al suo vecchio amico, perché no?
Eventuali NdA: Questa storia è il mio primo esperimento in campo di insegnanti di Hogwarts – e, ovviamente, anche il mio primo esperimento su Pomona Sprite e Horace Lumacorno.
Ho deciso di raccontare una Pomona giovane, diligente – nella mia mente è una sorta di Hermione cinquant’anni, e forse anche di più, dietro – e dal pessimo carattere che si scontra con un Horace anch’esso giovane, arrogante e innamorato. L’Horace/Pomona mi ispira parecchio, sono due personaggi incredibilmente interessanti da trattare – per questo spero di essere rimasta IC e di non aver sbagliato qualcosa >.< - e sono interessanti anche assieme ù_ù ti ho finalmente inviato la storia, evvai è_è ci ho messo più del dovuto per colpa di quella maledetta matematica, ma eccoti qui la storia (: Una raccolta completa di tre flashfic, due negli anni ad Hogwarts come studentessa, e una come insegnante.
Ho finito lo sproloquio e mi dileguo a ripetere, spero che la storia ti piaccia! ^^

Non è mai troppo tardi per rimediare ~ favori e radici di Asfodelo. 

#1. Radici di asfodelo. [Mi devi un favore, cara Pomona]

Del gruppo delle cinque Pomona Sprite era forse la studentessa più diligente.
Dal braccio perennemente alzato e decine di libri nella tracolla consunta, non arrivava mai in ritardo alle lezioni ed aveva sempre una risposta pronta alle domande degli insegnanti che, orgogliosi di una ragazza così intelligente, non risparmiavano lodi nei suoi confronti.
Tassorosso, sedici anni e la prospettiva di un futuro roseo davanti a sè, aveva fatto della biblioteca la sua seconda casa; seduta sempre allo stesso tavolo, in religioso silenzio, prendeva appunti con una piuma lunga e affascinante che guizzava avanti e indietro.
Sfuggevole e sempre di corsa, non era raro trovarla a raccogliere la marea di libri che si erano rovesciati nell’impeto – e anche a causa della borsa strappata e ricucita più volte.
Pomona Sprite era, di sicuro, una delle studentesse migliori di Hogwarts; in quel momento si accingeva a gettare radici di Asfodelo nel suo calderone, i capelli che si arruffavano sempre di più per colpa dei vapori grigiastri.
«Forse dovresti metterne un po’ di più» le sussurrò il ragazzo accanto a lei, Horace Lumacorno, sorridendo e scribacchiando qualcosa sul proprio libro.
«Sono sicura di aver utilizzato la dose giusta» replicò lei piccata, tornando a leggere – per l’ennesima volta – il paragrafo che spiegava come preparare un Distillato della Morte Vivente.
«Ne hai messo decisamente poco, Pomona» rincarò Horace, osservando soddisfatto la propria pozione che diventava limpida come l’acqua. «Dovrebbe essere color ribes nero, a questo punto, mentre invece è leggermente più chiaro» aggiunse, tagliando altre radici.
La ragazza sbuffò, irritata: odiava quando faceva il saputello solo perché il professore preferiva lui, e glielo aveva fatto notare più volte.
«Ma sul libro c’è scritt__».
«Il libro sbaglia. Di qualche grammo o meno, ma la dose giusta è questa qui» la interruppe il Serpeverde, indicando con il dito un appunto a piè di pagina. Si beò della sua espressione – arrabbiata? Irritata? – incrociando le braccia, vedendola surriscaldarsi ancor di più.
«Sei irritante, Lumacorno» sbottò, fingendo indifferenza e gettando nel calderone altra radice di Asfodelo. «Contento?». Il liquido divenne scuro come la pece, facendo spuntare un sorriso risaputo sulle labbra di Horace.
«Mi devi un favore, Pomona».

#2. Pessimo carattere. [La solitudine porta alla muffa nell’anima]

Un tonfo interruppe l’abitudinale quiete della biblioteca, facendo sobbalzare un paio di primini dalle facce immerse in tomi giganteschi.
«Ho trovato il modo per risanare il tuo debito con me».
Pomona girò di scatto la testa incontrando gli occhi di – indovina – Horace Lumacorno, che le sorrideva saccente
«Dimmi tutto, Horace» sbuffò contrariata, infilando un segnalibro tra le pagine fitte di appunti. «Non hai di meglio da fare? Oltre che disturbarmi, intendo».
La ragazza era conosciuta, oltre che per il suo studiare incessantemente, anche per la rudezza con cui trattava gli altri studenti: lei aveva cercato più volte di cambiare questo aspetto del proprio carattere – con scarsi risultati -, e aveva finito per chiudersi in sé stessa e preferire un volume di Erbologia a un gruppo di amici.
Ultimamente, però, quello strano Serpeverde – l’unica persona che riusciva a batterla in Pozioni – aveva cominciato a girarle attorno.
Lei ne era un po’ irritata, a dirla tutta, dato che i soli amici che possedeva non si muovevano e, soprattutto, non parlavano.
«Ho bisogno di aiuti in Erbologia» disse, sedendosi accanto a lei – che, per istinto, si spostò più in là.
«Ah, ma guarda un po’. Non ho intenzione di aiutarti, caro Horace, mi spiace» rispose lei, sbeffeggiandolo, raccattando velocemente le poche cose sparse sul tavolo per andarsene a studiare da qualche altra parte.
Se credeva che avrebbe giocato al suo gioco, beh, si sbagliava – e anche di grosso!
Un piccolo appunto sul Distillato della Morte Vivente non richiedeva favori, insomma, e quel ragazzo – arrogante, antipatico e… disturba-studio altrui – stava tirando troppo la corda.
«Ma… insomma! Se non ti avessi detto di aggiungere altro Asfodelo, chissà cosa sarebbe successo! Avresti fatto una pessima figura, e io ti sto chiedendo soltanto un aiuto in Erbologia, dopotutto!» esclamò lui, seguendola a passo veloce, senza essere minimamente preso in considerazione.
«Hai sbagliato persona, Horace» calcò molto il suo nome, accelerando l’andatura. «Ho di meglio da fare che aiutarti».
Pessimo carattere, Pomona, quante volte te l’hanno rinfacciato?
La solitudine porta alla muffa nell’anima, le diceva sua madre, e lei aveva cominciato ad accartocciarsi perdendo la vitalità che nei primi anni l’aveva distinta.
«Avresti di meglio da fare anche se ti chiedessi di venire ad Hogsmeade con me?».

#3. Ricordi. [Non è mai troppo tardi per rimediare]

«Hai delle radici di Asfodelo, cara Pomona?».
Il professor Lumacorno, un rotolo di pergamena ingiallito stretto tra le dita, entrò nella serra a passo spedito.
Di sicuro l’arroganza era rimasta quella di sempre.
«Ovvio, Horace. E’ in fondo a destra» spiegò lei frettolosa, piantando un piccolo Geranio Zannuto nel terriccio. «Prendine quanta ne vuoi» aggiunse, sentendolo indugiare sulla quantità da prelevare.
«Mi serve per del Distillato della Morte Vivente, sai. Hai sempre sbagliato le dosi di Asfodelo» pensò Horace ad alta voce, ridacchiando. «E non mi hai mai ricambiato quel favore, ricordi?»
«Non ti basta il rifornimento che ti consento per le tue pozioni?» replicò lei, le mani sui fianchi e il grembiule sporco di terra.
Lumacorno, come se non stesse ascoltando, si perse nella contemplazione di un fiore lilla che gorgogliava rumorosamente, dai petali grassi e vellutati. Ne accarezzò uno con il dito, e quando Pomona tossì – per farlo ritornare in sé – sobbalzò.
«Dicevi, cara Pomona?».
«Niente, niente. Tu hai sempre avuto problemi in Erbologia, invece» un sorriso affiorò sulle labbra della professoressa Sprite, che prese un sacchetto contenete semi di Belladonna pronti per essere piantati.
«Ricordo perfettamente. Non mi hai mai aiutato» borbottò lui, sovrappensiero, continuando a riempire la borsa di Asfodelo. «Non sei neanche venuta ad Hogsmeade con me» sospirò, chiudendo di scatto la busta e posando le cesoie.
Pomona sorrise, ricordando le parole di sua madre – la solitudine porta alla muffa nell’anima. Erano svaniti i tempi in cui gli unici amici che aveva erano fatti di carta; era una donna, adesso, le prospettive del suo roseo futuro si erano avverate.
Poteva mettere da parte il suo brutto carattere, per un po’ di tempo, e far respirare il cuore che le batteva nel petto – e ricambiare il favore al suo vecchio amico, perché no?
«Beh, caro Horace, non è mai troppo tardi per rimediare».

Hayley's corner!

Awwwww, eccomi. Sono tornata! 
Ma chi ti aveva chiamata? 
Per voi, miei stupendi venticinque lettori, eccovi il mio primo esperimento Pomona/Lumacorno.
Okay, direte voi, e questo da dove è uscito? Non lo so. XD Ma avevo voglia di sperimentare cose nuove con la cara vecchia Pomona, e quindi ecco qui questa mini-raccolta su loro due <3
Il loro rapporto da giovani lo immagino davveeeero davvero bello (?). Insomma, un po' come Ron e Hermione, però in Case separate. Insomma, Serpeverde e Tassorosso. Non credo che le due Case vadano molto d'accordo, ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola ù_ù In questo caso, l'eccezione sono loro.
E poi, chi mi dice che i nostri stupendi professori non abbiano una tresca? ù_ù
Detto questo, la mia storiella si è classificata quinta al concorso a turni di Aras "Coppa delle Case!", yeah, sono così contenta *-* Ed ho aggiustato tuuuutti i punti omessi (Sì, adesso ho imparato <3).
Cos'altro da dire? Niente e_e Solo che Eralery è una svergognata e mi ha detto di postarla, altrimenti questa storia sarebbe ammuffita nell'archivio del mio pc. e_e
Ora fuggo a scrivere le 2982938120 storie per i concorsi che scadono in questi giorni, quindi mi dileguo.
Grazie a chi commenterà/apprezzerà questo piccolo esperimento.
Alla prossima!