Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Hidden Writer    26/11/2011    3 recensioni
L'amore è una cosa meravigliosa, la convivenza molto meno.
Sentimento e Casa sono due concetti talmente diversi fra di loro che Coccodrillo e Lampada da tavolo hanno un legame più stretto.
Dal testo:
«Ma ti ho chiamato più volte al cellulare, credo che tu te lo sia perso, sai!?»
Passò una trentina di secondi.
«Merda.»
Esordì allora lui. Il suo cellulare era un iPhone di ultima generazione, costato più o meno ottocento euro.
«No, aspetta... che significa merda?» Disse lei con tono molto preoccupato.
«E devo anche risponderti?»
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amore e Convivenza

 

La donna scese le scale lentamente, aveva in mano ancora la padella, nella penombra riusciva a distinguere solo la figura del topo di appartamento.

Un uomo alto, muscoloso ma affatto circospetto. Si tolse la giacca e la poggiò sul mobiletto accanto alla porta, poi si voltò, in tempo per vedere Courtney che gli si gettava addosso, non certo per abbracciarlo.

Schivò appena la padella che quasi gli spettinò la cresta, fece due passi indietro e strillò:

«Ma sei ammattita? Non mi riconosci?»

Per tutta risposta lei mormorò uno "stammi lontano" appena percepibile. Duncan si mise una mano nella tasca della felpa e ne estrasse un piccolo oggetto metallico, le lanciò quest'ultimo. Lei, spaventatissima, nel momento in cui si rese conto di avere ancora la padella in mano, la lanciò in direzione del suo ospite.

 

Il punk aveva la fronte arrossata e gonfia, la cicatrice ancora visibile.

Era seduto su una sedia.

«Courtney?» Quasi strillò. Lei stava davanti a lui, una pezza bagnata in mano.

«Che cazzo mi hai fatto? Ho la fronte che sembra un palloncino!»

«E cosa dovrei dire? Ti ho scambiato per un ladro, potevi essere meno furtivo, losco, terrificante, tenebroso!»

«Mi trovi tenebroso?»

«E se ti rispondessi di sì?»

«Sei acida, sai?»

«Come dovrei essere dopo essermi risvegliata da un coma dovuto a un trauma per lo spavento che mi hai fatto prendere!?»

«Bah, io ho le chiavi, dovresti aspettarmi, che torno la sera.»

«Ma ti ho chiamato più volte al cellulare, credo che tu te lo sia perso, sai!?»

Passò una trentina di secondi.

«Merda.»

Esordì allora lui. Il suo cellulare era un iPhone di ultima generazione, costato più o meno ottocento euro.

«No, aspetta... che significa merda?» Disse lei con tono molto preoccupato.

«E devo anche risponderti?»

«Non intendevo questo!»

«E comunque sì, ho buttato quasi mille euro!»

«E non sai fare altro che dire merda?!»

«Che altro potrei fare?»

«Che so, telefonare al tuo numero e vedere se ti risponde qualcuno!»

«E con quale cellulare?» Si rovesciò le tasche dei pantaloni, Courtney si tastò i fianchi, senza sentire alcun bozzo rettangolare.

«Merda.»

«Ah, e poi dici a me?»

«Ma io l'ho detto per una giusta causa! Insomma, vedi vie d'uscite da questa situazione?! Ho perso anch'io il mio cellulare, e quello di casa è disabilitato perché ci sono i problemi alla rete!»

«Merda!»

«Questo significa che saremo senza telefoni finché non ti arriverà il prossimo stipendio?! Perché io è un periodo che non ho neanche un cliente!»

«Ventiquattr'ore, principessa, se l'uomo più odioso della terra dice il vero, ventiquattr'ore.»

«E da quando Chris, il tuo capo, dice il vero?»

«Non lo so, forse non ha mai detto il vero, ma è stato abbastanza gentile...»

«Come puoi dire certe cose? Chris McLane gentile è un ossimoro, un'idiozia, una bestemmia!»

«Ma almeno mi ha portato qualcosa da mangiare che ha fatto sua moglie, per gentilezza!»

«L'ho vista anch'io, è sbobba di Chef, il cuoco del ristorante dove lui va sempre.»

«Ma almeno è commestibile!»

«La finisci di bestemmiare!?»

«Ma sentila, la perfettina!»

Courtney mise mano ad un vaso di fiori e lo alzò sopra la testa, poi lo abbassò con forza su quella di Duncan, il quale schivò in tempo il colpo.

«Ma sei pazza? Potevi uccidermi!»

«Ah, sì, è vero.»

«Ah, sì e vero?! Ma ho appena rischiato di lasciarci la buccia!»

«Ripeto, ah, sì, è vero.»

«Dimmi, se fossi morto a quest'ora? Che avresti fatto, tu?»

«Avrei bruciato i nastri delle telecamere del nostro antifurto e avrei pianto qualche finta lacrima.»

«Stronza!»

«Senti chi parla! Non sei forse precario, tu?»

«Non toccare certi tasti!»

«Ahà! Quindi...»

«Quindi un cazzo! Sono affari miei!» Sbraitò più forte che mai.

«Ma finché sono affari miei sono anche affari tuoi, no? E allora perché non c'è il viceversa?!»

«Ma la finisci?! Qui sono io il capo famiglia!»

«Ma anch'io porto soldi a casa, io faccio l'avvocato, tu l'impiegato, mi sembra che io sia più in alto nell'ordine di importanza di..»

«Basta! Non voglio più sentire queste cazzate!»

In quel momento entrò un ragazzino sul metro e venti con dei capelli marroni chiari e un paio di occhiali sul naso.

«Mamma, papà? Che succede?»

«Stupido marmocchio! Vattene, sei la persona più inopportuna in questo mondo!» Sbottò Duncan.

«Duncan! Non permetterti più di parlare così a tuo figlio!»

«Mannaggia a quanto t'ho messa incinta, Courtney, questo coso è un idiota, un demente, un fro...»

«Adesso basta, Duncan, Harold, vai pure a letto, non fare caso a noi.»

«Va bene mamma... posso dormire in salotto, così guardo la TV?»

«No, oggi il divano serve a tuo padre!»

«Aspetta, cosa?!»

«Hai sentito benissimo!»

«Ma...ma... Courtney... non puoi umiliarmi così!»

«Oh, vedi se non posso!»

«E io stanotte che faccio?! Mi ammazzo di pip...»

«TU DORMIRAI SUL DIVANO! Vai a letto, Harold!»

«Andiamo, è un mese che mi sembra di essere nel Ramadan islamico!»

«Non mangi e non bevi?»

«Non mi riferivo certo al cibo!»

«DUNCAN!»

«Che c'è?! Ma tu non senti mai il desiderio...»

«Se continui ti faccio dormire in giardino!»

«Devi smetterla di imporre le tue prepotenze su di me, chiaro?!»

Lei si avviò fuori, poi levò le sedie dal tavolino.

«Apparecchia, oggi ceniamo fuori.»

«E allora perché hai detto a quel finocchione di andare a letto?»

«Harold, tuo figlio, non si sente bene, oggi, perciò ha mangiato prima, e ora va a letto!»

«Io non apparecchio!»

«Benissimo, vado a prenderti la tovaglia, i piatti e i bicchieri.»

Entrò in casa, seguita a ruota da Duncan, il quale, un metro prima dell'uscio si vide sbattere la porta in faccia.

«Courtney?! COURTNEY, APRI!» Suonò ripetutamente il campanello.

«Oh, andiamo, Courtney, sai che scherzavo, prima...» Continuò a suonare il campanello.

«Brutta megera, apri questa cazzo di porta, o quant'è vero Iddio, la sfondo!» Diede un paio di inutili spallate alla porta blindata della loro casa.

«Sottospecie di troia rinchiusa dentro questa merda di casa, APRI!»

A questo punto ricominciò a suonare il campanello, ma non udì alcun suono.

«Ha staccato la corrente. HAI STACCATO LA CORRENTE!?» Urlò verso la luce ormai spenta proveniente dalla sua camera.

«Courtney, andiamo, principessa!»

Lanciò colorite imprecazioni.

Si accasciò a terra, in preda alla stanchezza più totale, allora appoggiò la schiena contro il muro, chinò la testa di lato e chiuse gli occhi...

 

 

Un lieve colpo di tosse strappò Duncan da quella specie di incubo che aveva avuto quella notte, ma fu felice di rivedere che nel suo letto a una piazza e mezza c'era anche Courtney.

Lei lo guardava con occhi pieni di dolcezza, di tanto in tanto gli carezzava leggermente il viso.

«Duncan?»

«Sì, principessa?»

«Duncan, ci ho pensato a lungo, e ho finalmente trovato il coraggio di chiedertelo... Duncan... io ti amo, tu mi ami... andiamo a vivere insieme, amore mio!»

Il punk sgranò gli occhi, rimase in silenzio per un paio di secondi.

«Court? Non ci ho pensato a lungo, non ho bisogno di coraggio, per risponderti... Court... io ti amo, tu mi ami... non ti basta così? Vuoi sempre di più? Sei davvero ingorda, ricorda che chi troppo vuole nulla stringe!»

«Ma...»

«Discorso chiuso.» E uscì dalla stanza.




 

Angolo dell'autore
Oooooccheeeii... forse non è venuta proprio il massimo, ma devo dire che a me è piaciuto scriverla...
Accetterò consigli molto volentieri.
Enjoy it!

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Hidden Writer