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Autore: MidoriKappa    26/11/2011    0 recensioni
Una storia d'azione, un mistero che attende solo di essere svelato.
I misteriosi pirati della Croce Gialla hanno un conto in sospeso col nostromo Annohi, ma cosa vogliono da lui? Toccherà al nostro protagonista fare luce sull'oscura vicenda.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera mi trovavo sul cassero di poppa della nave. La grande M/N Manta filava piacevolmente sull’acqua creando due scie schiumose nel profondo mare nero timidamente illuminato dalle luci artificiali. Nulla più che l’odore della salsedine rendeva il mio animo quieto; in lontananza, tuttavia, avvertivo nell’aria e nelle nubi scure l’inizio della mia sciagura.
 
Cap. 1 – Naufragio
 
-Nostromo! – Corse trafelato un marinaio alla cabina del suo superiore, il tono della sua voce tradiva un’evidente fretta.
Annohi, il vecchio e rugoso uomo di mare, lisciava la sua barba osservando le vecchie carte nautiche che con cura nel corso degli anni era riuscito ad ottenere: alcune rappresentavano i continenti di Hoenn e Jotho, così vecchie da essere ridicolmente imprecise ma così ben disegnate, coi ghirigori rappresentanti ora stemmi, ora mostri marini, il tutto con una grazia e una piacevolezza grafica che faceva ben intuire anche a uno stolto il valore di quelle carte. L’irruzione del marinaio turbò non poco i piacevoli svaghi del nostromo.
-Cosa succede, ragazzo?- La sua voce era come le sue rughe, profonda e intensa. – Qual è il motivo di tanta agitazione? – Sulle prime il marinaio si sentì intimidito  poi, intuendo l’urgenza del bisogno, riferì tutto d’un fiato: - Gli uomini della Croce Gialla hanno circondato la nave! Li abbiamo scorti grazie ai nostri Noctowl. Navigano su dei motoscafi a luci spente, sfruttano la nostra scia per non essere notati. Al momento non rappresentano una minaccia ma... –
 - Sì, nel caso decidessero di attaccare saremmo nei guai- Concluse il nostromo. – Comunica agli uomini in servizio di recarsi immediatamente sul pontile coi loro pokémon, assicuratevi invece che i nostri ospiti filino subito nelle loro stanze, io andrò a parlare al capitano. Immediatamente uomo! -
Non servì ripetersi una seconda volta che il marinaio, dopo un breve cenno del capo, era sgusciato via a dare gli ordini ai suoi sottoposti.
Gli uomini della Croce Gialla, da tempo Annohi non sentiva parlare di questa banda di briganti acquatici. C’è chi crede che la pirateria sia morta da tempo, che ci fosse una sorta di onestà e codice morale fra quegli uomini; colpa della letteratura e della sua visione romantica eroizzatrice di chi non si fa scrupoli a tagliarti la gola e commettere orrendi crimini sotto i tuoi occhi. Annohi conosceva bene la ben diversa realtà: non era l’onore a spingere quella feccia sulle rotte delle crociere, piuttosto era la povertà e la disperazione, che molto spesso porta alla ferocia inaudita.
Il vecchio si alzò intento a conservare le sue carte piuttosto che correre dal capitano Gregor, lo riteneva sufficientemente intelligente per comprendere da sé l’agitazione venutasi a creare sulla nave, poi c’era qualcosa fra quelle pagine ingiallite che aveva cuore di non fare trovare.  Arraffò ciò che gli era d’interesse e lo ripose nella tasca interna della sua giacca mentre il resto fu posato con molta attenzione in una valigetta di cuoio, adesso poteva dedicarsi ai suoi impegni.
 
Mentre osservavo le onde scorsi come un guizzo dei Noctowl volare al di sopra e lungo i fianchi della nave: era un vecchio espediente dei marinai quello di liberare questi volatili la notte, il loro sguardo li avrebbe aiutati a navigare come se fosse giorno; tuttavia né gli uomini della Manta né i loro pokémon potevano immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco.
Accadde tutto molto in fretta.
Sentì qualcosa sfiorarmi la faccia fischiando, poi l’esplosione così vicina da rendermi temporaneamente sordo: qualcuno nel buio ci stava attaccando! Molto velocemente mi ritirai verso la zona coperta, inciampai, schivando fortunosamente un altro raggio infuocato che staccò parte della copertura. Ero a terra, spaventato e confuso dall’imprevedibilità di quelle azioni. Anche se non riuscivo a sentire, potevo percepire dal contatto col pavimento lo scalpiccio delle persone affrettate e confuse come me.
I marinai urlarono qualcosa, se non le parole i loro gesti erano molto eloquenti, stava succedendo qualcosa di grosso: portavano dentro le persone un po’ di forza, il non potere sentire nulla mi dava l’idea di stare dentro un film al rallentatore, poi di colpo mi sentii sollevare e come se una bolla di sapone risalisse le mie orecchie appena scoppiò tornai a sentire.
-Tutto bene ragazzo? Non era esattamente questo il genere di crociera che siamo soliti offrire- Disse il vecchio ridendo, non sembrava che la situazione lo preoccupasse più di tanto. –Riesci a camminare da solo?-
-S.. sì, grazie. – Risposi.
Intorno a noi la situazione era molto caotica, questo breve scambio di frasi mi parve irreale nella sua semplicità e gentilezza. Gli attacchi non esitavano a diminuire: dal mare come tanti scarafaggi erano affiorati diversi motoscafi, zigzagavano ai fianchi della Manta mentre alcuni uomini davano comandi d’attacco ai loro pokémon, si potevano vedere diversi Crobat e Houndoor e doveva essere stato proprio uno di quei cani a schivarmi di poco.  Sulla nave i marinai erano invece aiutati dai Noctowl e dai Poliwag, intenti sia a spegnere le fiamme che impedire le azioni dei pirati, seppur con scarsa fortuna. L’uomo di fronte a me pareva evidentemente disturbato dall’inefficienza di quell’operato.
-Scusami…- mi disse -…ma i miei uomini hanno bisogno di ricordarsi le basi di una buona controffensiva!- Sfilò dalla cinta una sfera nera dai bordi dorati, ne uscì fuori un’esemplare di Dragonair. Bastò uno scambio di sguardi per capire cosa l’umano volesse dal serpente alato, la bestia chiuse gli occhi nocciola un solo istante e volò piroettando verso tre motoscafi.
-Presto, colpitelo!- Urlò uno dei pirati ordinando ai suoi d’intervenire. Il cielo della notte s’accese di un rosso intenso causato dai lanciafiamme avversari ma la nobile creatura schivava ogni attacco come se fosse un nastro di seta in balia del vento.
-Adesso Ondine!- Pronunciò il vecchio che si sentì rispondere con un ruggito in lontanza. Le sfere celesti diventarono più brillanti, poi all’improvviso il Dragonair si gettò nel mare creando un alto muro d’acqua che trascinò con se i barconi, anche la nave risentì in parte di quel potente attacco ondeggiando lievemente. Tuttavia continuavamo ad essere in pericolo, più uomini quel veterano riusciva a ributtare in mare più ne sembravano comparire e la nave risultava sempre più danneggiata.
-Ti conviene correre alla stiva figliolo, presto potrebbe non esserci più tempo… purtroppo… corri a recuperare i tuoi pokémon- Ben detto vecchia volpe!
 
Per una ordinanza emessa pochi anni prima si vietava ai passeggeri di tenere con sé i propri compagni; molto probabilmente a causa di vari spiacevoli inconvenienti che erano capitati in passato ad allenatori poco pratici con le lotte pokémon e i frequenti danni riportati alle navi. Accettammo con non poche critiche questo nuovo sistema, accusando loro di non effettuare abbastanza controlli ma avemmo evidentemente la peggio. In quel momento pensai a quanto fosse stupida questa disposizione, ci rendeva così vulnerabili!
 
Corsi verso la stiva attraverso la folla, mi toccò sgomitare non poco per raggiungere un gremito numero di persone con la mia stessa idea in testa.
-Calmi signori! Stiamo facendo il possibile per restituirvi i vostri amici- Cercava di rassicurare una graziosa signorina vicina al banco di rilascio: faceva parte della compagnia di viaggi, lo si poteva intuire dalla divisa azzurra orlata di bianco col logo raffigurante due Mantine di un blu intenso. Di fianco a lei un Machoke manteneva l’ordine fra la gente ammassata e irritata. La M/N Manta non avrebbe resistito ancora per molto, sarebbe servito l’aiuto di tutti quella sera, ma la gente a volte è egoista o semplicemente spaventata. I colpi rimbombavano ferocemente fra le pareti di metallo, molto più violentemente di quanto essi risultassero in superficie.  Scoppiò il panico quando si seppe che un attacco aveva creato una falla nella sala dei motori, la nave si sarebbe presto inabissata; saremmo morti come topi o forse presi in ostaggio dai briganti, tutto sommato appariva la scelta migliore.
Un altro boato fece ondeggiare violentemente la Manta, mi ritrovai nuovamente a terra, schiacciato al suolo da una moltitudine di persone, cominciava a mancarmi l’aria. Nella stiva molte pokéball si erano staccate dai loro supporti e cadute sul pianale, alcuni pokémon erano riusciti a liberarsi e cercavano di ricongiungersi ai loro proprietari. I rumori sempre più forti, poi il crollo e l’acqua che saliva. Il Makoche della stiva era riuscito a portare in salvo un discreto numero di passeggeri ma soprattutto di scrollarmeli di dosso. Insieme ad altri pochi rimasti iniziammo a frugare in quel macello di acqua e ferro, molti avevano rinunciato a cercare i propri compagni, non lo ritenevano più sicuro. Che gente..
Aprìì ogni sfera che trovai consigliando alle creature di mettersi in salvo. Quando trovai Nadir, il mio Lapras, la Manta fu scossa dalla più forte esplosione e persi i sensi.
 
Quando mi risvegliai stava albeggiando, aggrappato sul carapace della fiera creatura acquatica potevo dirmi in salvo. All’orizzonte non v’erano più briganti o marinai, solo qualche asse e qualche pokéball affiorava dall’umida superficie.
Tutto appariva così calmo e tranquillo dopo quella notte infernale. Piansi al pensiero degli amici che avevo perso in quella stiva, il cui unico superstite era Nadir, recuperai quegli oggetti galleggianti nella speranza di un miracoloso ricongiungimento, e li legai in vita, sarebbe stata una lunga giornata.
Accarezzai lo squamoso collo del mio amico: - Avanti Nadir, troviamo un posto dove riposare-

  
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