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Autore: Elizabeth_Tempest    27/11/2011    4 recensioni
"Trasgredire, volere di più.
Trasgredire, per non sentire i pensieri troppo dolorosi nella tua mente.
Cercare rifugio dalla realtà, perché fa troppo male."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il punto di non ritorno
Autore (compreso il nick di efp se è diverso): Desirée Musacchio/ Elizabeth_Tempest
Fandom: Originali
Personaggi: //
Rating: Arancione
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: Malinconico, triste
Prompt scelto: Trasgredire
Note dell’autore: Contiene tematiche sensibili: violenza familiare, droga, morte

Scritta per il “Monthly contest”.

 

Trasgredire, volere di più.

Trasgredire, per non sentire i pensieri troppo dolorosi nella tua mente.

Cercare rifugio dalla realtà, perché fa troppo male

 

“Sei una puttana!”

Un sedia che cade.

“Maurizio, ti prego, basta!”

Un bambino che piange.

“Lo dico io, quando basta! Cosa pensi, eh? Di fare la bella vita? Eh? Eh?! Io mi spacco la schiena, e tua a sprecare!”
Urla, urla, urla.

“PAPÀ BASTA!”

 

Scappare lontana, solo per poco, fuggire da quella prigione, perché non vuoi essere una schiava.

 

“Io esco.”

“Dove vai? Quando torni?”

Un borsone pieno.

“Non lo so.”

Una porta che sbatte.

“Aspetta! Michela!”

 

Per lasciarti alle spalle le urla, una madre troppo debole, e un padre troppo forte.

Cercare disperatamente di dimenticare, almeno per poco. Per coprire il lividi, e mettere a tacere la mente.

 

“Passami il fondotinta…”

“Sembri la Pimpa, Michela. Perché non lo denunci?”

Uno sguardo di pietà.

“Perché tanto torna sempre. Come l’altra volta.”

 

Per essere come le altre, la mente vuota, la vita perfetta. Per essere superficiale, per non soffrire.

 

“Mia mamma è una palla! Cioè, non vuole comprarmi la borsetta nuova, cioè!”

“Sì. Perché, la mia no? Non vuole che esco con Simone! E la tua, Michela?”

La mia è una debole. “Rompe un po’, ecco. Sì, insomma… ecco… pensa che io debba essere come lei.”

 

Essere debole, chinare il capo, sempre. Essere come lei, non sapersi difendere. Essere come lei, subire per te.

 

“Mamma, andiamocene, ti prego! Ti prego mamma! Non puoi farti picchiare sempre!”

Una richiesta rabbiosa.

“Sssh, taci, non sai cosa dici, non sai cosa dici.”

Una porta che sbatte. Un richiamo strascicato.

“GIULIA!”

“È arrivato. Michela, non dir niente, sta zitta.”

 

Trasgredire, infrangere le regole.

Mettere a tacere la mente, i pensieri troppo dolorosi.

 

“Un mojito!”

“Michela, basta! Hai già bevuto troppo! Ti farà male!”

“Fatti i cazzi tuoi, Chiara.”

“Okay, fottiti.”

Ticchettio di tacchi, inghiottito dalla musica a palla.

Odore di alcol e sudore.

“Ciao bella, come ti chiami?”

“Michela.”

 

Cercare l’oblio dei sensi. Perché sentire è troppo difficile.

 

“Hai un po’ di roba?”

“Dipende. Che cerchi?”

“Qualsiasi cosa, basta che mi sballi.”

 

Trasgredire, ed andare troppo in là. Oltre la linea di non ritorno.

 

“Chiamate un’ambulanza, c’è una ragazza che sta male!”
“O MIO DIO! MICHELA!”

 

Trasgredire. E trovare quella pace che non hai mai vissuto.

 

“Simone, tesoro, dormi…”

Lo squillo di un telefono.

“Giulia, rispondi a ‘sto cazzo di telefono!”

“Pronto?”

“Pronto? Signora Di Vita? Sono Chiara… Michela…”

Singhiozzi.

Urla. Urla. Urla.

 

Trasgredire. Perché vivere è difficile, troppo difficile. E si è stanchi di lottare.

 

Gente in nero, che piange.

Una madre col cuore che sanguina.

Un bambino che guarda e non capisce.

E un padre che non c‘è più

 

Disubbidire all’ordine impresso alla nostra vita, mentre tutto crolla, come un castello di carte.

 

“Cosa stai facendo? Cosa sono queste valigie?! Giulia, apri questa maledetta porta! GIULIA! APRI!”
una porta che non si apre.

Pugni sul legno che protegge la mamma che stringe il suo bambino.

Lacrime per una figlia che sente di aver ucciso.

 

 

 

Mamma mia che trama forte!

Non ne avevo mai lette di simili e adesso ho capito il motivo: mi fanno stare male.

E non oso immaginare come ti sia sentita tu a scriverla. Insomma, violenza familiare, droga, morte.

Sono temi molto forti, ma la tua storia ha anche una morale.

Alla fine la madre, Giulia, ha dovuto aspettare la morte della figlia per trovare la forza di lottare contro il marito violento. Che sia stata proprio la morte di Michela a darle il coraggio di dire “Basta”?

Davvero complimenti, una trama del genere risulterebbe banale e ridicola la maggior parte delle volte, ma non questa volta. E le lacrimucce che scendono sul mio fondotinta ne sono la prova.

Trama: 9/10

Il lessico è un po’ colorito e credo sia giusto. Parliamo di violenza e morte, qualche parolaccia ci sta bene. Mi piace molto come hai impostato il tutto.

Lessico: 8/10

Il tuo è uno stile che non ho letto spesso su efp. Anzi, diciamo che non l’ho mai letto.. cerco sempre di stare lontana da queste cose tristi perché sono una persona molto impressionabile e poi mi intristisco, piango senza motivo e mamma mi guarda in modo strano. Ma tornando allo stile, mi piace. È un po’ ermetico. Non ci si perde tra le parole perché vai dritta al punto.

Però anche se non c’è molto, il significato della storia si percepisce lo stesso e fidati, fa venire la pelle d’oca. Un bel lavoro, davvero.

Forma e stile di scrittura: 9/10

I personaggi, partendo da Michela, sono delineati in modo davvero invidiabile.

C’è lei, la ragazza sola e indifesa, che lotta contro tutto e tutti.

Che preferisce trasgredire e “sballarsi” per fuggire da una dura realtà.. e alla fine ci riesce nel modo più tragico possibile.

C’è una madre che ama i suoi figli, ma è al contempo debole. Non riesce a dare un taglio netto, a buttare fuori dalla sua vita un uomo violento.

E poi c’è lui, quel padre/marito che nessuno vorrebbe che mi ha fatto montare una rabbia indescrivibile.

Guarda, persino il piccolino tra le braccia della mamma mi ha emozionata.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Hai scelto il prompt “trasgredire” e trovo che tutta la storia sia azzeccata.

La trasgressione si percepisce in ogni riga. Le ragazze con i loro problemi comuni che per loro sembrano insopportabili. E poi c’è lei, con i problemi veri che preferisce mentire alle amiche pur di non ricordare. E quel gesto, il suo gesto finale.. credo che il succo di tutto il prompt si sia concentrato proprio su quello.

Uso del prompt: 8/10

Vista la mia propensione alle storie fluff, non posso dire che mi sia piaciuta tantissimo perché sarebbe una grandissima bugia. Mi piace la trama, il tuo stile e il lessico che hai usato. Ma questa storia mi ha fatto venire un magone enorme e per leggerla e commentarla mi ci sono volute quattro sigarette. Quindi, ragazza, ti prego.. in futuro cerca di scrivere qualcosa di meno triste, altrimenti qui finiamo tutti in depressione. Storia bella e interessante, ma anche piena di angoscia.

Gradimento personale: 7/10

Totale: 50/60

Monthly Contest- Premio spaccacuore

 

   
 
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