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Autore: TooSixy    27/11/2011    5 recensioni
Nonostante Las Noches sia a tutti gli effetti una città di morti, l'esistenza di una Fracciòn non è mai tranquilla o pacifica. Ma nemmeno per sbaglio.
Basti pensare alle incombenze di tutti i giorni: spiriti minori da cacciare, Shinigami da trucidare, Espada testardi e capricciosi a cui badare… insomma, bisogna essere un po' un incrocio tra un gladiatore e un baby-sitter. E malgrado tutto, diciamocelo, si ha pure la reputazione di essere "creature inferiori", poco più che docili schiavetti al servizio dei propri Espada.
Quando però una misteriosa entità compare a Las Noches, pronta a tracciare la sua scia di sangue perfino tra i pezzi grossi, sarà proprio una Fracciòn a rimboccarsi le maniche per fermarla. Armata della sua determinazione, di un dono tanto prezioso quanto molesto e di una Zanpakuto che si fa beatamente i fatti suoi, Rayen si prepara a combattere per la sua vita e per tutto ciò che le è caro.
E chissà, forse potrebbe scoprire di essere coinvolta in un gioco molto più grande e pericoloso di quello che immagina.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Shūhei Hisagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  I. Welcome to my Hell

 

   

    Doveva piantarla di tormentarsi.

    Era una Fracciòn, dopotutto, e il suo compito era tacere e obbedire. Solo quello: tacere e obbedire. E soffocare il folle istinto di fuggire, di urlare, di spaccare tutto.

    Indar non aveva voluto portare Rayen con sé. Era una missione semplice, aveva detto, un banale giro di ricognizione per assicurarsi che i confini della vicina cittadella di Las Lloras fossero ancora ben fortificati. Nulla di cui preoccuparsi, insomma; in fondo lui era pur sempre Indar Oroitz, la Diez Espada di Las Noches, uno dei guerrieri scelti di Aizen. Se la sarebbe di certo cavata senza problemi, anche senza l'aiuto della sua Fracciòn. 

    Così si era ripetuta Rayen, giorno dopo giorno. Anche quando l'assenza di Indar si era prolungata ai limiti del sospetto. Anche quando il sospetto si era trasformato in paura, e la paura in disperazione. Quella penosa attesa era finita nel momento in cui Ggio Vega, uno dei suoi colleghi Fracciòn, era venuto a cercarla per comunicarle la notizia che avrebbe sgretolato il suo mondo: il corpo di Indar era stato rinvenuto nelle vicinanze di Las Lloras, senza vita.

*

    « È stato necessario indire una riunione nel minor lasso di tempo possible » cominciò Aizen Sousuke, sedendosi al suo solito posto all'estremità del lungo tavolo argenteo che troneggiava nella sala delle adunanze. Il volto dello Shinigami era granitico, e solo un minaccioso scintillio nelle iridi scure tradiva una certa irritazione. « Sono certo che mi perdonerete se vi ho distolto dalle vostre attività, signori, ma è mio dovere informarvi che l'Espada Diez, Indar Oroitz, è stato barbaramente assassinato presso il confine di Las Lloras. In sua vece, a questa riunione parteciperà la sua unica Fracciòn, Rayen Fie Oneiron. »

    I nove Espada, seduti intorno alla tavola, scrutarono brevemente la nuova arrivata, chi con aria seccata, chi incuriosita, chi semplicemente annoiata. La Fracciòn in questione era una giovane Arrancar esile e appena più alta della media. Il suo viso serio era incorniciato da una selvaggia criniera di capelli a metà tra il rosso e il castano, che le ricadevano sulle spalle e fin quasi alla vita in una cascata ribelle. Sedeva immobile, a braccia conserte, il duro sguardo nocciola inchiodato su Aizen. 

    « Com'è successo, Aizen-sama? » chiese a bassa voce l'Espada Tres, Tia Harribel. « Chiunque sia il suo assassino, deve vantare una forza notevole. Dopotutto, Oroitz-san non era certo un avversario facile da sopraffare. »

    A risponderle fu l'Octava Espada, Szayel Aporro Grantz: « Io e i miei Fracciònes stiamo ancora esaminando il corpo di Oroitz-san, ma possiamo già dedurre che ad attaccarlo sia stato un altro Hollow. Questo solleva tre domande fondamentali... chi è stato, in che modo e, soprattutto, per quale motivo. »

    « Come fate ad essere sicuri che non si sia trattato di uno Shinigami? » sbottò la Quinta, Nnoitra Jilga. « Scommetto che quegli sporchi bastardi sanno benissimo come attivare un Garganta, anche se artificiale. »

    « A cosa serve essere un genio, se il tuo superbo acume viene continuamente degradato? » Grantz sbuffò. « Sciocco, ovviamente ho riconosciuto il reticolo ectoplasmatico presente nel cadavere di Oroitz e ne ho rilevato il codice psichico. Per il bene dei vostri semplicistici cervelli, il codice psichico è una traccia di energia spirituale che impregna ogni singolo granello della nostra reiatsu. Tutte le volte che attingiamo ad essa, minuscoli frammenti di codice se ne staccano, permettendo a qualunque valido scienziato dotato della giusta attrezzatura di raccoglierli e analizzarli. Dal momento che ogni tipo di anima ha un codice psichico sensibilmente diverso, è stato un gioco da ragazzi osservarla e stabilire a cosa appartiene. Questa volta, la ferita che ha causato il decesso di Oroitz non presenta alcuna traccia di reiatsu di Shinigami... il che lascia aperte solo due prospettive: o è stato un Hollow, o un terzo essere spirituale di natura ancora non confermata. »

    « Non hai scoperto altro? »

    Grantz assunse un'espressione contrita, come offeso nel suo orgoglio di scienziato. « Purtroppo no. »

    Per una decina di secondi, un silenzio carico di inquietudine calò nella stanza.

    « Dobbiamo stanarlo! » ringhiò poi Barragan Luisenbarn, abbattendo un enorme pugno sul tavolo. « Se non lo farà nessuno di voi, lo ucciderò io personalmente. Potrà anche avere avuto gioco facile con quell'incapace di Oroitz, ma... »

    « Indar-san non era un incapace. » Le parole sfuggirono a Rayen prima che lei potesse controllarsi. Furono poco più che un sussurro, ma echeggiarono nella sala in modo sorprendentemente chiaro. 

    Barragan inarcò un sopracciglio. « Che cos'hai detto, donna? »

    La ragazza sollevò testardamente il mento. Sarebbe stato più saggio mordersi la lingua e tenere il becco chiuso, ma non poteva sopportare che la memoria di Indar venisse oltraggiata. Per lei, Indar non era stato semplicemente un Arrancar di rango superiore da adorare e riverire: era stato il suo guardiano, il suo maestro, e soprattutto il suo amico. « Indar-san non era un incapace. Era un grande guerriero, e voi dovreste ben saperlo, se siete lo stratega che vi vantate di essere. »

    « Non mettere il piede fuori riga, ragazzina. Sarai anche qui per Oroitz, ma non sei altro che una patetica pezzente che si spaccia per indovina, quindi vedi di ricordarti qual è il tuo posto o te lo farò ricordare io. »

    « Silenzio! » Al secco comando di Aizen entrambi si zittirono. « Ora rifletterò sulla situazione e presto vi metterò a conoscenza delle nostre prossime mosse. Nel frattempo, voglio che ogni Nùmero disponibile sia messo a sorveglianza del cerchio esterno di Las Noches, e che un gruppo di Exequias vada immediatamente a pattugliare la zona di Las Lloras. »

    I presenti assentirono, non proprio con entusiasmo. 

    « Per quanto riguarda il seggio di Espada Diez... » continuò Aizen. Rayen trattenne il fiato. « Fie Oneiron, malgrado la tua non indifferente utilità temo di non poterti affidare un simile compito, non ancora. L'Espada Diez sarà la Fracciòn di Barragan Yammy Rialgo. »

    Rayen annuì, sforzandosi di apparire impassibile, ma tra sé e sé dovette soffocare una vampa di delusione. Una piccolissima parte di lei aveva sperato che Aizen le cedesse il titolo di Espada Diez: nulla le avrebbe riportato Indar, ma se non altro con il suo vecchio titolo avrebbe avuto tutta un'altra autorità, un'altra indipendenza.

    « Ciononostante, i tuoi poteri sono interessanti, Fie Oneiron » aggiunse Aizen in tono cortese. « Sarebbe un peccato sprecare un'Arrancar come te riducendoti a una semplice Nùmero, per cui vorrei chiedere a questi gentiluomini e a questa signora se tra di loro c'è qualcuno disposto ad accoglierti come sua Fracciòn. »

    Per la seconda volta, un pesante silenzio avvolse la stanza. A infrangerlo stavolta fu Nnoitra.

    « Sì, io » disse con un sorriso ambiguo. « Non mi dispiacerebbe, dopotutto. »

    Rayen si sentì gelare. Non ci aveva fatto caso, prima, assorta com'era su Aizen, Barragan e i foschi pensieri su Indar, ma non ci voleva un telepate a indovinare i progetti che Nnoitra aveva in serbo per lei. I suoi occhi sgranati s'incontrarono brevemente con quelli famelici dell'Espada, e il sorriso di Nnoitra si allargò. 

    Vi prego, qualunque cosa ma non Nnoitra. Rayen indirizzò la sua silenziosa preghiera ad ogni divinità nota e sconosciuta, e anche a qualcuna improvvisata per l'occasione. Qualunque cosa, ma proprio qualunque cosa, però vi supplico salvatemi da Nnoitra...

    « Un momento, Aizen-sama » intervenne una voce bassa e rauca. Era Grimmjow Jaeguerjacquez, la Sexta Espada. « Nnoitra non è certo l'individuo più adatto a proteggere un elemento come Fie Oneiron, anzi, in tutta probabilità la spremerà come un agrume. E allora come potrete utilizzare la vostra preziosa veggente, se di lei non sarà rimasto altro che un guscio vuoto? »

    Rayen si girò verso Grimmjow, sorpresa. Lo conosceva di vista, l'aveva incrociato qualche volta nei corridoi. Indar ogni tanto le aveva parlato di lui. Benché non fosse il più potente degli Espada, Indar le aveva caldamente consigliato di girargli alla larga: Starrk era pigro, Barragan pretenzioso e arrogante, Harribel così distaccata da sembrare una statua di ghiaccio... ma Grimmjow era imprevedibile, e basta. Instabile. Con una certa tendenza alla brutalità. 

    « Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio la ragazza senza annientarla, né moralmente né fisicamente. » La Sexta Espada gettò un'occhiata esplicita a Nnoitra. « Credete davvero che uno come lui possa astenersi dal farlo? »

    « Chiudi il becco, Jaegerjacquez » sputò Nnoitra. « Mi sono già pronunciato, vattene a cercare un'altra. »

    Però l'interesse di Aizen era stato destato. « Taci, Nnoitra. Grimmjow, continua pure. »

    Uno sguardo soddisfatto lampeggiò negli occhi azzurro ghiaccio di Grimmjow. « Per eliminare l'Hollow, o quel che è, sarà necessario avere occhi ovunque. Le visioni di Fie Oneiron potrebbero essere la nostra carta vincente: sarebbe un peccato se venissero in qualche modo... disturbate... »

    « Quindi vorresti che l'assegnassi a te. » Il tono di Aizen era neutro, ma con una lieve nota di divertimento. « Capisco. »

    « Se non ci fossi io, ci sarebbero comunque i miei Fracciòn a sorvegliarla » proseguì Grimmjow. « Cosa che invece non potrebbe succedere con Nnoitra, dal momento che il suo unico Fracciòn è quel biondino smidollato, che probabilmente correrebbe a nascondersi dietro un angolo se vedesse il suo padrone sfiorare Fie... »

    « Jaegerjacquez, tu... »

    L'ennesima replica di Nnoitra fu frustrata da Aizen. « Molto bene, Grimmjow, Fie Oneiron è tua. Sorvegliala con cura e assicurati che non corra più rischi dello stretto necessario. Si teme ciò che non si vede, ma gli occhi di questa giovane possono realmente vedere molte cose. »

    « La terrò sotto controllo » replicò freddamente Grimmjow. 

    Rayen spostò lo sguardo da lui a Nnoitra ad Aizen, ancora un po' scioccata, quindi lo sollevò al cielo. Beh, che dire? Avete un modo tutto vostro per risolvere la situazione, però vi ringrazio, dei!

    La rabbia di Nnoitra era quasi tangibile. Era probabile che, orgoglioso com'era, l'Espada se lo sarebbe legato al dito come un affronto personale, ma se non altro Rayen era al sicuro. Quasi, almeno. Per il momento. 

    Davanti a lei, Grimmjow Jaegerjacquez abbozzò un sorriso compiaciuto.

    Contesa tra la mantide e la pantera... proprio una gran botta di fortuna, non c'è che dire.

   

   

 

    *******************

 

   
   'Aku no Hana' è ripresa da una mia storia precedente, 'See no Evil'. A distanza di due anni, m'è capitato di leggere di nuovo quella fiction.
    E sono rimasta sconvolta. Sconvolta per quanto fosse rozza e superficiale. Le idee non mi sembravano male, nel complesso, ma ad una lettura accurata c'erano parecchi dettagli discordanti tra di loro, e il mio personaggio, Rayen Fie Oneiron, non aveva lo spessore e l'originalità che avrei voluto imprimerle.
    Non che io adesso sia diventata chissà quale scrittrice favolosa, ma credo che il mio stile sia sensibilmente migliorato. Questa è una versione riscritta, affinata (e un po' modificata) di 'See no Evil'. E ho tutta l'intenzione di portarla fino in fondo, come purtroppo non sono riuscita a fare con il testo precedente.
    Vi ringrazio per avermi regalato qualche minuto della vostra attenzione, spero che la storia vi possa piacere :) alla prossima!
  
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