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Autore: Mimi18    28/11/2011    7 recensioni
“Sono attratto da Ino.”
Un improvviso silenzio calò lungo il tavolo dei jounin, mentre numerose occhiate volavano al ragazzo con il codino, che imprecò: “Vi ho già detto che io e Ino siamo solo amici, le donne sono una seccatura.”
Sasuke ficcò un dango nella bocca di Sai, prima che questo potesse toccare la natura sessuale del commento di Nara, che già lo stava fulminando.
“Prima Sakura, ora la Yamanaka,” disse Kiba con un sospiro, sollevando gli occhi al soffitto, “ti piace il sesso violento, Naruto?”
• NaruIno, per Ale.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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I never thought that I’d love anyone so much

(NaruIno, per Ale. E per la serie crack è bello, con Ino ancora meglio!)

 

 

 

First step

Ino piegò le labbra piene in un sorriso di scherno, fissando il volto segnato dai graffi di Naruto e stringendo saldamente la benda intorno al suo braccio.

Numerosi tamponi erano appoggiati al carrellino poco distante da loro, imbrattati di sangue e terra, che avevano fatto mugugnare il ragazzo di dolore.

“L’Hokage dovrebbe smetterla di partecipare alle missioni,” esclamò Ino sempre con il sorriso, mentre Naruto arrossiva leggermente, sentendo la mano delicata della ragazza accarezzare in un vago gesto il suo arto ferito.

Sollevò i suoi grandi occhi azzurri, contraccambiando il sorriso di Ino, nonostante il velato rimprovero che gli aveva porto.

“Ultimamente sei sempre tu a curarmi,” disse impacciato, grattandosi la nuca. Era venuto spesso nelle ultime settimane, ad orari disparati, eppure Ino era sempre lì, con il suo camice bianco e cuffietta, le mani sui fianchi e il cipiglio seccato, magari con le occhiaie e il trucco un po’ sbavato per le numerose ore di lavoro.

“Solo perché Sakura è incinta e devo coprire spesso i suoi turni, poi tornerà tutto alla normalità,” spiegò pratica, battendogli una pacca sulla spalla. “Sei bello che nuovo. Torna tra qualche giorno per un controllo, ma non dovrebbero esserci complicazioni con la tua pellaccia dura,” e rise un po’ sguaiata, salutandolo ed uscendo dalla stanza.

Prima che scomparisse completamente, Naruto gettò un’occhiata ai suoi collant candidi, sentendo il calore prendere possesso del suo corpo.

“Maledizione”.

 

 

 

Second step

Kiba Inuzuka rise forte, una risata decisamente simile ad un ululato, mentre Lee era costretto a bere l’ennesimo bicchierino di sakè sotto lo sguardo severo di Neji, ben consapevole della debolezza dell’amico all’alcool.

Il jounin dalle folte sopracciglia salì sul tavolo al centro dell’Ichiraku, ma un pugno del compagno di squadra lo mise prontamente a tacere, quieto e seduto al suo fianco.

Naruto cacciò una risata, rigirando il suo bicchierino nella mano, sotto lo sguardo indagatore di Sasuke Uchiha. Ricambiò l’occhiata perplessa, ben consapevole che in quell’ultimo periodo non aveva dato il meglio di sé.

“Forse diventare Hokage ti ha fatto bene,” se ne uscì Shikamaru quasi leggendo i loro pensieri, mentre Choji al suo fianco sgranocchiava una patatina.

Sasuke annuì e Naruto sbuffò, sbattendo la fronte sul tavolo.

“Sono attratto da Ino.”

Un improvviso silenzio calò lungo il tavolo dei jounin, mentre numerose occhiate volavano al ragazzo con il codino, che imprecò: “Vi ho già detto che io e Ino siamo solo amici, le donne sono una seccatura.”

Sasuke ficcò un dango nella bocca di Sai, prima che questo potesse toccare la natura sessuale del commento di Nara, che già lo stava fulminando.

“Prima Sakura, ora la Yamanaka,” disse Kiba con un sospiro, sollevando gli occhi al soffitto, “ti piace il sesso violento, Naruto?”

 

 

 

Third step

Ino fece sparire la perfetta copia di se stessa sotto gli sguardi ammirati dei possibili futuri genin di Konoha, che si esibirono in un applauso fragoroso che la riempirono di orgoglio.

Sorrise divertita, pensando che Sakura alla sua prima lezione aveva fatto addormentare due bambini sui banchi, mentre lei riceveva tutto quel successo.

“Ino!”

La bionda si voltò di scatto riconosciuta la voce di Naruto, mentre i bambini intorno a loro iniziavano ad agitarsi eccitati: non tutti i giorni si poteva ricevere una visita dall’Hokage in persona.

La kunoichi intimò il silenzio con uno sguardo, orgogliosa dell’obbedienza dei suoi alunni, mentre Naruto ridacchiava.

“La lezione procede bene, vedo che li hai schiavizzati come facevi con Shikamaru e Choji,” disse solare, facendola imbronciare.

La vide arricciare le labbra in una smorfia adorabile, seppure avesse notato la mano di Ino stringersi a pugno, e si ricordò che Sakura non era la sola ad avere un’ottima padronanza del chakra - e a picchiare duro.

“T-ti cercavo perché ho un sacco di lavoro da fare,” spiegò frettoloso, arrossendo sotto gli sguardi curiosi dei bambini, che li guardavano interessati. “Così mi chiedevo se, per caso, potessi darmi una mano. Di norma l’avrei chiesto a Sakura-chan, ma…”

Dobe, si disse, falle pensare di essere un ripiego.

Si sarebbe volentieri mollato un pugno se lei, inclinando il capo, non avesse detto una frase che gli fece arrotolare lo stomaco: “E dire che dopo quel che mi ha detto Kiba mi aspettavo una delle mille confessione che hai fatto a Sakura,” rise maliziosa, dandogli poi le spalle. “Verrò nel tuo ufficio appena finisco qui.”

Naruto, nel frattempo, avrebbe perso la carica di Hokage per aver ucciso un amico.

 

 

 

Fourth step

Era il più grande bakage di tutti i tempi, anche se aveva salvato Konoha, il suo nome era scritto nei testi di storia e tutti lo amavano.

Ino era seduta da due ore di fronte a lui, continuava ad inumidirsi le labbra provocante e a leggere veloce i documenti da sistemare, apponendo una firma dove richiesto.

Era sensuale anche così, con un top nero e il giubbotto da chuunin, quando si grattava i capelli e lui voleva baciarla. Terribilmente.

“Ho una fame terribile,” disse d’un tratto la ragazza sfiorandosi la pancia, probabilmente rumorosa ma non perfettamente udibile.

Naruto annuì, pensando alle scatole di ramen che - immancabilmente - lo aspettavano nel suo confortevole appartamento.

“Non credo ti vada del ramen precotto, Ino,” sospirò un po’ dispiaciuto, mentre lei spalancava gli occhi azzurri.

Seguì il suo corpo morbido correre verso di lui e lasciò che l’afferrasse per un braccio, obbligandolo ad alzarsi: “Tu, io, casa tua. Adesso.”

Naruto deglutì, sperando che le mutande fossero nel cesto della biancheria sporca e che si fosse ricordato di lavare i piatti, la sera prima.

 

 

 

Fifth step

Quella era la terza sera che Ino mangiava ramen precotto a casa sua, al quali ci aggiungeva sempre qualcosa fatto da lei, nella cucina di Naruto, con un vecchio grembiule ancora sporco di salsa e lamentandosi ogni tre per due di quanti pochi ingredienti ci fossero in casa Uzumaki.

Lui godeva di quella presenza, non aveva mai avuto nessuno che scorrazzasse per la cucina a preparargli la cena, mai, nemmeno negli ultimi anni. Era piacevole sentirla imprecare contro la verdura tagliata troppo spessa o contro l’acqua che ci impiegava secoli a bollire.

Ogni tanto l’aiutava e ridevano di quanto lui fosse imbranato. Più volte Ino si era ritrovata a medicargli qualche taglio, e in quegli istanti Naruto sentiva caldo. Dannatamente caldo e voleva baciarla.

Però lei non lo guardava mai, stava con la mano scura tra le sue bianche, la stringeva forte, e il cuore le batteva rumoroso.

Capitava così spesso che Naruto iniziò ad apprezzare quella nuova quotidianità, seppure Ino potesse avere delle reazioni violente riguardo al caos o al letto sfatto da giorni.

Si metteva le mani sui fianchi e lo tirava per l’orecchio, mostrandogli come piegare le lenzuola e pregandolo di cambiarle almeno una volta a settimana.

Lui rideva e, qualche volta, trovava anche il coraggio di abbracciarla. Goffo, impacciato, il contatto con la pelle di Ino era quanto di più piacevole avesse mai provato.

 

 

 

Sixth step

La trovò inginocchiata a terra accanto al letto, il capo sprofondato tra le braccia ed il respiro regolare. Dormiva, e Naruto entrò di soppiatto nella propria casa, imprecando contro il portaombrelli che cadde rovinosamente a terra quando ci sbatté contro.

Sollevando lo sguardo, Ino gli puntava un kunai in mezzo alle sopracciglia nonostante l’avesse riconosciuto.

“Ehi,” salutò incerto, ed Ino avvicinò pericolosamente il kunai.

Naruto alzò le mani, arrendendosi. “Che ho combinato, Ino-chan?”

Gli occhi azzurri della ragazza si assottigliarono paurosamente, e l’Hokage ebbe la prontezza di indietreggiare spaventato: Ino era una furia, quando si arrabbiava.

“Sei andato in missione senza salutarmi, potresti essere morto e…e…”

“Sono vivo e sono qui, Ino-chan! Sai che sono il più forte di tutti!” Esclamò divertito, ma capì di aver sbagliato quando vide negli occhi di Ino una tempesta. Deglutì, capendo di averla fatta grossa.

“Non mi hai mai baciata. Avevi detto di essere attratto da me, ma non mi hai mai baciata! Con Sakura non ci hai messo così tanto!” Era isterica, pensò Naruto imbarazzato, prendendole il polso e scostando il kunai.

Si avvicinò d’un passo, comunque senza perdere il sorriso divertito da bambino.

“Ci ho messo solo sei anni, hai ragione, poco tempo.” Aveva il respiro caldo di Ino contro la bocca, e lo stomaco attorcigliato. La stava per baciare, e già pensava a come sarebbe stato bello fare l’amore con lei.

“CRETINO! BAKA! DEFICIENTE! MI HAI FATTO PREOCCUPARE DA…”

Naruto l’aveva sollevata per la vita ridendo e, alla fine, era stata lei a baciarlo per prima.

 

 

 

Seventh step

Aveva creduto di morire quando Ino si era slacciata il top, le gote lievemente arrossate ed un leggerissimo tremore alle dita: era emozionata, e lui pensava non ci fosse niente di più bello.

“Probabilmente mi stai uccidendo,” le disse quando Ino era stata un passo dell’elastico dei suoi boxer, molto più decisa di lui. Assunse un cipiglio tra il sarcastico e l’irrisorio, baciandolo profondamente sulle labbra.

“Tu mi farai un male cane. Sono io a doverlo dire, non l’hokage.”

Naruto annuì e le sfiorò un seno, e non ci fu più niente da dire, se non il nome di Ino ripetutamente, una nenia come il cigolio del letto ed il fruscio delle lenzuola.

 

 

 

Eighth step

Kiba lasciò cadere il boccale di birra a terra, che si ruppe in decine di pezzi facendo così imprecare Shikamaru, proprio di fronte a lui.

“Non ci credo che te la sei scopata,” disse l’Inuzuka ancora a bocca aperta, mentre Rock Lee dava entusiasmanti pacche sulla schiena di Naruto, congratulandosi per la prova d’amore appena compiuta.

L’Hokage arrossì vistosamente, borbottando qualcosa sull’amore e non sulle scopate, mentre Sasuke lì accanto era incerto se congratularsi oppure porgergli le condoglianze. Beh, sperò soprattutto che a Sakura o alla Yamanaka non venissero in mente doppi appuntamenti, già una testa bionda e quadra a rompere le palle ce l’aveva, due sarebbero state troppe.

“Sono più scioccato da te ed Ino che del matrimonio di Sasuke e Sakura, giuro.” Esclamò Kiba passandosi una mano sul volto, raggiunto poi da uno scappellotto del moro citato in causa.

“Beh, noi siamo ancora sconvolti dal fatto che una come Hinata stia con un buzzurro simile,” disse Choji pacatamente, facendo annuire un numero consistente di teste.

Naruto sorrise, guardando l’amico accanto a lui di sottecchi: “Ino ha detto che qualche volta, ora, potremmo uscire anche in quattro.”

Sasuke inorridì.

 

 

 

 

N/a

Mi sono data ai crack pairing. Mi piacciono da morire. XD

Non ho nulla da aggiungere, se non: TORNERO’ CON UNA GAAINO! (L)

Sì, sono impazzita e non sono sola: consiglio la GaaIno che posterà Ale (Terrastoria) e la long-fic di Chis, How I met your family. VALGONO.

Un abbraccio,

Mimi.

 

 

   
 
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