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Autore: GallagherBlack    28/11/2011    5 recensioni
Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.
Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro -sostenni irritata- sarebbe stato molto, ma molto meglio.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Parlando per esperienza, vi consiglio caldamente di non farvi mai augurare una “buona fortuna” da qualcuno. Perché, o questo vi sta augurando ciò che più ci si può aspettare dai casi di sfortuna più nera, o non conosce il vero significato delle proprie parole. In qualunque di questi due casi, se sentite qualcuno pronunciare queste due parole (o anche solo il principio) , posso solo consigliarvi di fuggire a gambe levate.


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Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.

Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro – sostenni irritata - sarebbe stato mooolto meglio.

Come diavolo gli era saltato in mente di... di farmi questo? Io, che da sempre ero stata una figlia neanche troppo... casinista, insomma. Io che avevo sempre studiato con ottimi risultati. Io, che.. che.. che per loro avrei fatto qualsiasi cosa! Beh, sì, insomma, ammetto di non essere la figlia modello, ma c'è chi si comporta ben peggio di me! E ammetto anche di non avere una grande simpatia per tutto ciò che può essere una regola, ma insomma, è una cosa normale, alla mia età!

Forse è questo che non era chiaro ai miei genitori. Io sapevo comportarmi da persona matura. Beh.. suppongo. Ma non diamo troppo peso alle faccende secondarie e di poca rilevanza.

Le cose non sono andate esattamente come i miei genitori avevano previsto. Ma sono andate così. Beh.. credo sia meglio riprendere questa faccenda da quella maledetta mattinata. Quella mattinata in cui, a saperlo prima, mi sarei svegliata più presto, avrei fatto le valigie, e sarei scappata di casa prima che un qualsiasi genitore potesse portarmi dal nemico di turno. Nemico per il quale, per mia immensa sfortuna, i miei genitori avevano iniziato a provare una certa simpatia. Insomma... che sfortuna è mai questa??

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- Roseee? ROSEEE? CI SEI?- la voce di mio fratello mi fece sobbalzare sul letto. Lo sentii bussare, e sospirai, staccando a mio malgrado lo sguardo dal libro che stavo leggendo, per sospirare e aprire poi bocca.

-Che c'è?- chiesi lanciando una fugace occhiata al libro, nella speranza di scoprire cosa sarebbe successo . Ovviamente non feci in tempo a trovare la riga a cui ero arrivata, che di nuovo mio fratello parlò

-Mamma e papà vogliono parlarti.- disse in tono strano. A quelle parole mi agitai e chiusi di scatto il libro. Quando mamma o papà volevano parlarmi, non era mai buon segno. Era di sicuro per qualcosa che avevo combinato. Se poi volevano farlo insieme, beh, ero in castigo almeno per due mesi. E sì, era già successo. Mi alzai sospirando dal letto e appoggiai il libro su di esso, poi uscii dalla stanza, e lancia un veloce sguardo interrogativo a mio fratello, che in tutta risposta scosse la testa con un'espressione mortificata.

Scesi le scale saltandole due a due, e mi fermai davanti alla cucina, da dove, sentii provenire la voce di papà. Trassi un profondo respiro ed entrai. Mi sentii tanto come quando un colpevole entra in tribunale, e già sa che verrà condannato. Ignorai questa orribile sensazione, e osservai mordicchiandomi il labbro inferiore i miei due genitori, seduti sul tavolo.

-Oook, che cosa ho fatto?- chiesi spostando lo sguardo da uno all'altra. C'era una strana tensione nell'aria, che non prometteva nulla di buono.

-Rose..- cominciò mia madre, guardandomi con aria grave. Strinsi gli occhi, in attesa di qualche ramanzina infinita delle sue, ma ciò che uscì poi dalla sua bocca, mi spiazzò completamente. -.. io e tuo padre dobbiamo darti una.. una notizia.- concluse, deglutendo.

Subito i miei pensieri volarono da un'ipotesi all'altra, tutte decisamente tragiche. Era morto qualcuno? No, non erano.. tristi. Divorzio? Mi agitai. Ma poi mi resi conto che Hugo non era con me, e non avrebbe avuto senso dirlo solo a uno di noi. Forse.. mia madre era incinta? Nah, avrebbero chiamato Hugo anche per questo. Ma forse.... Mi volevano sbattere fuori di casa? Beh, quella non era un'ipotesi da scartare così in fretta, in effetti.

-Non sbattetemi fuori!- gemetti ancor prima di accorgermene. -Solo perché non sono una ..fan delle regole, ma non sarebbe un comportamento da veri genitori! Voi non potete..- balbettai, in cerca di motivazioni valide. Ma la voce di papà mi interruppe.

-Rose, calmati. Non ti sbatteremmo mai fuori di casa...- iniziò, scambiandosi un'occhiata con la moglie. Era evidente che si sentivano a disagio. -.. non per il tuo comportamento. Noi dobbiamo dirti una cosa.. beh, è meglio se ti siedi.- ma io rimasi in piedi scuotendo la testa a scatti.

-Ditemi cosa sta succedendo e basta, no?- borbottai, agitata.

- Molto bene, allora. Beh, come saprai, io e tua madre lavoriamo al Ministero.. e ti avevamo detto che a volte avremmo dovuto spostarci, per andare a lavorare in brevi periodi in altri posti. Ecco, noi domani dobbiamo partire.- disse in fretta, ma rallentando alle ultime due parole, aspettandosi il peggio. Continuavo a non capire il loro disagio. Per me andava bene, spostarmi! Mi era sempre piaciuto viaggiare, dopotutto! Ma papà continuò, in cerca delle parole giuste -Noi, Rose, beh, non possiamo portarti con noi. Correresti troppi rischi, e non abbiamo nessuna intenzione di metterti in pericolo.. per cui tu dovrai rimanere con qualcuno. Hugo, come sai, andrà dai suoi amici in vacanza, ma tu.. beh.. Rose..- sembrava proprio che non sapesse come dirmelo. Fu mamma, a continuare per lui.

-Oh, poche storie, Rose, tu andrai dai Malfoy.- concluse, con sguardo fisso sul tavolo. Mancò poco che mi si staccasse la mascella. Dai Malfoy? I MALFOY? Che diavolo stava dicendo..? No. Mi convinsi di aver sentito male, così chiesi di ripetere, balbettando.

-Sì, Ros, dai Malfoy. Draco, al Ministero, era lì quando ci hanno detto che dovevano trasferirci per un po', e si è offerto di ospitarvi... si sentiva in dovere, da quando noi gli abbiamo fatto dei favori all'interno del Ministero. E così noi abbiamo..-

-DOVEVATE RIFIUTARE!- scoppiai sconvolta. - SIETE IMPAZZITI? HO 15 ANNI, SO CAVARMELA DA SOLA! E DI CERTO NON ANDRO' DA LORO!- conclusi, guardandoli come se fossero impazziti.

- Sapete perfettamente che non ho alcuna intenzione di andare da loro, non è vero?- chiesi, annuendo, e guardandoli senza sbattere le palpebre neanche per sbaglio.

-Rose, ascoltaci bene: abbiamo preso la nostra decisione e non abbiamo alcuna intenzione di cambiare idea. Draco è stato molto gentile, e noi gli siamo grati per questa offerta. Andrai da lui, domani, che ti piaccia o no.- Concluse mia madre. Non era lei che un attimo prima mi stava guardando con un aria ansiosa?

-Io... NO!- esclamai indignata. - Andrò da... da zio Harry!!- dissi, decisa. Ma certo. Zio Harry. Sarei andata da lui. Adoravo andare lì, e non mi sarebbe per niente dispiaciuto passarci l'intera estate.

-Harry verrà con noi, e ha già sistemato i suoi figli. Andranno da una loro lontana zia. E tu andrai dai Malfoy. Ti consiglio di preparare il baule, Ros.- concluse mio padre. Che cos'era, la rivolta dei lunatici? Un attimo prima mi parlano con una vocina che stento a sentire, e poi vengono a darmi ordini..? Non c'era altra spiegazione: erano impazziti.

Incrociai le braccia al petto, ma subito le riaprii e mi misi una mano fra i capelli, rovinando così quell'imitazione di coda che mi ero fatta poco prima. -E se io non volessi andarci? Non potete obbligarmi!- esclamai, infuriata. Non stava succedendo davvero! Non era possibile!

-Siamo i tuoi genitori, Rose, e possiamo benissimo obbligarti, se necessario. Ci dispiace, davvero, ma non possiamo fare altrimenti. Perciò vai a preparare il baule, e la discussione è chiusa.- detto questo i due si alzarono insieme, e uscirono dalla cucina con aria affranta. Per qualche minuto li seguii, urlando ciò che Scorpius a scuola mi aveva fatto tante di quelle volte, da non riuscire neanche più a contarle e tutti i motivi per cui potevo benissimo andare con loro. Infine tentai di puntare ai sensi di colpa, ma qualsiasi tecnica usassi, non dava molti risultati. -IO VI ODIO!- urlai infine, e aspettai una loro minima reazione, ma fu tutto inutile, dal momento che poco dopo mi ritrovai in camera mia, a mettere nel baule la mia roba, ammucchiandola, arrabbiata e sconcertata. Per un veloce istante mi sentii addirittura pizzicare gli occhi, ma resistetti stringendo i denti dalla rabbia.

Le ultime parole che mi sentii dire quella sera furono da parte di mio fratello, e furono le più terribili che potessi sperare. Passandomi davanti, serrò le labbra per un attimo, come faceva papà quando era dispiaciuto, e gli uscì solo un maledetto -Buona fortuna-. 

  
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