1.
Io
Isabella Marie Swan mi sto per sposare.
La
luce tenue dell’alba filtra appena dalle tapparelle lasciate
socchiuse andando
a infrangersi sulle mie palpebre. Non è un contatto
fastidioso eppure quel poco
basta per farmi destare, scuotendomi dal tepore che stava accompagnando
il mio
dormiveglia.
Ripenso alla notte appena trascorsa, ho dormito, ma certo non posso
dirmi
riposata. Strane immagini sfuocate, a cui non riesco a dare un senso
preciso,
hanno invaso la mia mente non appena le mie membra e di conseguenza il
mio
cervello iniziavano a rilassarsi. Mi metto seduta sul letto
stiracchiandomi
appena e spostando una ciocca di capelli dietro le orecchie, sbadiglio
mentre
un’ bagliore inteso colpisce i mie occhi. Li stringo
leggermente prima di
sgranarli stupita e sconvolta mettendo a fuoco meglio quello che mi
ritrovo
davanti: il bianco del mio abito nuziale.
Ci metto forse un millesimo di secondo di troppo prima di capire. La
notte
prima del mio matrimonio è appena finita, l’ultima
notte della mia vecchia
vita: oggi mi sposo! Come ho potuto anche solo per un secondo
dimenticarlo? Dimenticare
il giorno delle mie nozze, quello che tutte le donne sognano fin da
quando sono
bambine. Bhe siamo oneste tutte sognano
tranne te. Ecco perché il mio cervello
è riuscito a scollegarsi per quel
breve istante. Tu odi stare al centro
dell’attenzione Bells.
Bells.
La mia mente accarezza il mio nome dandoli una
sfumatura di voce diversa, maschile, roca e profonda… la sua
voce. La sua voce
che pronuncia il mio nome in maniera, così sexy…
sexy? Scuoto la testa
sconvolta dal mio stesso pensiero. Mi sto per sposare,
sposare… sposare..
sposare.. .oggi non ci sarà posto qui dentro per
null’ altro che non sia
Edward. Edward e il suo sorriso, Edward e le sue mani fredde che mi
sfiorano il
viso.
Chiudo gli occhi concentrandomi sul ricordo di quel tocco e…
che cavolo c’è che
non va in me? Sento caldo , un caldo che fa vibrare tutto il mio corpo,
non è
il ricordo del tocco di Edward ma del suo.
Shhhh zitta, Bells sta
zitta. Non osare
pronunciare il suo nome, non osare neanche pensarlo, lui non ci
sarà, la verità
è che l’hai ferito troppe volte e consapevolmente.
Oggi camminerai dritta verso il tuo
destino e i suoi occhi non saranno posati su di te, gli occhi del tuo
migliore
amico, occhi così profondi da annegarci dentro, occhi
così magnetici. Dio
ancora, lo sto rifacendo, ho detto BASTA!.
Mi alzo arrabbiata dal mio letto, troppo velocemente per la mia innata
goffaggine. I mie piedi si incartano su loro stessi, è un
attimo e mi ritrovo
di nuovo seduta con un bel capitombolo. La caduta muove
l’aria intorno a me e
cosi facendo il cattura sogni, appoggiato alla spalliera del mio letto,
tintinna leggermente attirando inevitabilmente la mia attenzione.
Basta un attimo e l’immagine del suo viso si ritrova davanti
a me. Ricordo ogni
piccolo dettaglio con cui, timido e impacciato, mi porgeva quel
prezioso dono.
Già allora sapeva perfettamente quello di cui avevo bisogno,
già allora che per
me non era altro che un ricordo d’infanzia, lui mi conosceva
e capiva alla
perfezione.
Sbuffo rumorosamente per la mia stupidità. Non
ho appena detto di non pensarci?
Decisa e determinata scendo di sotto, concentrandomi nella mia lotta
quotidiana
contro la gravità nel percorrere le scale ed ecco che in
fondo a esse, scorgo
mio padre con in mano una tazza fumante di caffè. Aggrotto
le sopracciglia
stupita e lui si avvicina porgendomela:
“Non credo sia buono come il tuo, ma devo fare pratica per
quando non ci sarai
più.”
Charlie il mio adorato papà. Noi Swan siamo gente di poche
parole, ma quel
piccolo e per la maggior parte della gente insignificante gesto, mi
riempie il cuore
di tenerezza. Il mio papà.
Sento le lacrime pungermi
gli angoli degli
occhi. “Non ci sarò
più.” Non sai
quanto sia vera la frase che hai appena detto, papà.
Non rispondo, non riesco a dire niente. Forse scambia il mio silenzio
per
nervosismo, forse no. In fondo mi conosce meglio di quanto pensi e
senza
aggiungere niente torna di sopra lasciandomi sola. Mi lascio
sprofondare sul
divano accendendo la tv, determinata a passare così le ore
che mi separano dall’arrivo
di Alice. Mi sintonizzo su un canale musicale. Grosso
errore, Bella. Grosso errore. Ora la sua voce risuona forte
e chiara nella mia testa :
“A Bella non piace la
musica”. Un
altro ricordo. Ancora una volta la prova di come riuscissero a
parlargli i miei
silenzi, non l’avevo mai detto ma lui lo sapeva.
Non potevo permettermi la musica. Non potevo concedermi di ascoltarla
senza
provare dolore così come adesso, invece, non posso
concedermi di pensare a lui.
Chiudo gli occhi. Resto ferma e immobile svuotandomi di tutto. Faccio
pratica
per quando sarò un vampiro. Ecco
perfetto
così. Bravissima Bella. Non è che sia
proprio il massimo, anzi è una cosa
alquanto noiosa e stupida, ma forse solo perché io sono
ancora un
insignificante umana.
“Io amo la tua umanità
Bells”. Zitto, non
ti ho dato il permesso di parlare, mi sto allenando per il futuro. Hai
capito?
Futuro, quel futuro che ho scelto di vivere con Edward.
E
.. oddio no. Ora anche le mie fantasie me lo fanno vedere con gli occhi
addolorati, il viso disperato e contorto dal dolore. “
“Ti
prego non guardarmi così-sussurro- il tuo dolore
è anche il mio.”
Ma che sto dicendo? Non
è lui è solo la mia
stupida testa.
E poi finalmente eccolo: lo scampanellio della voce di Alice. Ora lei
è davanti
a me ed io devo avere un espressione così..
“Bella.. che hai fatto?.” Ecco
appunto . La sento trillare quasi terrorizzata, sono molto peggio di
quanto
credevo allora. Stupido stupido, è tutta colpa tua.
“Bella non hai dormito stanotte?.” Mi chiede quasi
isterica. Aspetta un vampiro
può essere isterico? Evidentemente si.
“Si che ho dormito, Alice.” Cerco di calmarla.
“Non mentirmi Bella.” Punta il dito verso di me in
un modo così accusatorio che
desidero solo che una voragine si apra sotto i miei piedi
“Scusa Alice e che..” Non mi da il tempo finire,
sbatte gli occhi impercettibilmente
respirando a fondo anche se in realtà non ne avrebbe bisogno.
“Non importa, Bella. Dovrò solo lavorare il doppio
per cancellare le occhiaie,
ma parola mia, non ti sposerai con quelle.” Incastra la
lingua fra i denti
decisa e determinata mi prende quasi in braccio volando in camera mia a
velocità super vampirica. Aspetta.
Velocità
super vampirica? Ma da dove lo tirata fuori da una puntata di Buffy?
Ancora più rapidamente libera la mia scrivania sostituendo
tutto con una serie
di oggetti e cosmetici che farebbero invidia al più rinomato
salone di
bellezza. La guardo rassegnata mentre impila sulla mia braccia dei
morbidi
asciugamani . Ok i miei peggiori incubi si stanno avverando. Incubi ? Bella ma che cavolo dici ? Questo è un sogno, stai per sposare
Edward e
farlo tuo per eternità. Chi se frega della tortura a cui ti
sottoporrà Alice.
“Forza, Bella. Prima di tutto una doccia.” Mi
spinge verso il bagno dove
l’acqua è già aperta e
l’odore del bagnoschiuma misto al vapore mi accoglie
facendomi subito rilassare.
Entro nel box, l’acqua scorre su di me, mi sento bene ora, il
caldo mi avvolge.
Caldo…caldo… “Jake”.
Sussurro il suo nome, mi
sfugge dalle labbra
prima di accorgermene. Mi porto le mani alla bocca d’istinto
come a volerlo
ricacciare indietro, ma ormai è troppo tardi. Ormai ho
pronunciato la parola
tabù che come un vaso di pandora lasciato scoperto
è libera di vagare nella mia
mente. E insieme a quel nome crolla miseramente il muro che avevo
costruito
intorno ai ricordi. Lo sento sgretolarsi dentro di me e quasi mi spezzo
anche
io sotto l’ intensità di quei momenti vissuti con
lui che ora non riesco più a
negare.
Angolo autrice.
So che su questa what if già molte pagine sono state
riempite, ma l’aver visto
il film ha riscatenato in me troppo emozioni per lasciarle ignorate.
Leggevo il libro e tutto dentro di me urlava. Che cavolo stai facendo
Bella?
vai via .. scappa da Jake.
Sapevo che non sarebbe successo, infondo chi è che scrive un
libro su un amore
perfetto nella sua normalità? Per me Jake e Bella sono
questo, la perfezione
dell’amore nella quotidianità della vita.
Quindi dedico questa piccola storia ( saranno solo due capitoli il
prossimo dal
punto di vista di Jake) a tutte quelle che come me, non si arrendono a
una
Bella vampira , cristallizzata nella perfezione immutabile, a tutte
quelle che
come me, la vera storia d’amore è solo Jake e
Bella. A tutte quelle che come
me, il vero eroe non è Edward ma Jake che lotta con tutta
l’anima e con la
disperazione che solo a diciassette anni si può avere, per
una vita umanamente
non perfetta ma felice. Se vorrete farmi sapere il vostro parere ne
sarò
felice.