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Autore: manubibi    29/11/2011    2 recensioni
La coperta di lana puzza. Forse è l'aria che puzza, o forse sono i loro respiri contaminati di alcol, nicotina e sesso occasionale. occasionalissimo - appunto XD - ritorno a questo fandom :) flashfic John/Paul con slash appena appena accennato. Spero vi piaccia :D
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La coperta di lana puzza. Forse è l'aria che puzza, o forse sono i loro respiri contaminati di alcol, nicotina e sesso occasionale. C'è, comunque, un odore davvero sgradevole, fra le quattro mura incrostate e piene di crepi dell'ostello che fortunosamente sono riusciti a trovare quindici minuti prima di crollare per la fatica, per la soddisfazione e per lo stress. Ormai è il decimo giorno di fila che suonano in posti piccoli, scomodi, pieni fino all'uscio e con una pessima acustica. Ma non intendono lamentarsi delle serate che riescono ad ottenere, non l'hanno mai fatto per nessun motivo e proprio ora che hanno l'avventura per le mani l'unica cosa da fare è adeguarsi all'odore di piscio e di vomito che annusano per le strade periferiche di Amburgo, poi chissà che arriverà, dopo. Magari qualcosa di bello, sicuramente qualcosa di bello. In ogni caso, l'importante è essere lontani da Liverpool.
Lontani da Mimi, riflette, con un moto di rabbia e soddisfazione uguali e paralleli che piegano le sue labbra in un sorriso inconsapevole. E poi apre gli occhi e quella gioia ribelle scema in un secondo, quando si rende conto che la coperta di lana puzza davvero di rancido, e dalle tende fa capolino qualche raggio già stanco di luce fredda, più fredda della neve. Istintivamente, gli viene da accoccolarsi contro il primo corpo che trova, ma il primo corpo che trova è quello di Paul, Paul con la sua bocca semi-aperta, i capelli arruffati e quelle ciglia lunghe lunghe incrostate per il sonno.
E proprio quelle ciglia lunghe attirano la sua attenzione nello stato torbido del risveglio, quando la mente a riposo prende a vagare per conto suo e non fa altro che elaborare sciocchezze delle quali poi si ride. E John non dirà mai a Paul che quando si svegliano nello stesso letto passa così tanto tempo a guardarlo. Paul non se ne accorge ed è decisamente meglio così. È una devianza momentanea, passerà. Mentre pensa questo, osserva quelle ciglia lunghe e delicate allungarsi a dismisura, toccare il cuscino per appoggiarvisi gentili, e poi allungarsi ancora e ancora fino a prendere il volo, fuori dalla finestra, verso il cielo grigio come fumo, e John segue quell'immagine, quel sogno assurdo fino a lì, fino alle nuvole, e sogna ad occhi aperti di salire su quelle ciglia e volare al di sopra di Amburgo, al di sopra di Mimi e dei suoi limiti, volare sopra la propria rabbia che inquina ogni singolo pensiero che fa da quando ha quattordici anni. E poi immagina di prendere le mani di Paul, di trarre in salvo anche lui da un mondo che cambia troppo in fretta e chissà davvero dove si andrà.
Sbatte le palpebre, avvertendo un tocco sbagliato, improvviso, imprevedibile e guardando in basso, appena sotto quelle coperte sporche - sporche di vomito, scoprirà poi, e chissà chi sarà stato, forse proprio lui - dalle quali sbuca chiusa a pugno la mano di Paul. E John scopre che, in quel suo fantasticare, ha finito per cercare veramente di prenderlo con sé. Di portarlo via e, aggiunge, di spogliarlo e baciarlo e sentire che cazzo di sapore avranno quelle sue fottute labbra tonde e belle e chissà quanto è bello morderle e...
Apre gli occhi, Paul, inquadrando dopo qualche secondo il viso dall'espressione sorpresa di John, ed aggrotta debolmente le sopracciglia, per poi sbadigliargli in faccia e fare un'espressione seccata accompagnata da un sospiro ancora stanco e maleodorante.
«Guten morgen» Biascica, con le palpebre mezzo abbassate per il sonno. E poi guarda anche lui in basso, verso quel maldestro tentativo di intreccio delle loro dita, e si oscura per un solo momento, prima di aprire la mano ed accogliere quella calda del compagno di banda - di sogni, di speranze, di musica.
E chiude gli occhi, decretando fra sé e sé - e per tutti - che dormiranno ancora qualche ora, così John Lennon, abituandosi velocemente all'idea che beh, almeno gli sta tenendo realmente la mano e che potrà sognare ancora un po', lontano dalla vita reale.

 

NdA: Era da tanto che non scrivevo sui Beatles ;_; la voglia di scriverci su mi è tornata dopo aver visto Lennon Naked, film che ho adorato sia come beatlemaniaca che come fan dei prodotti BBC e dei loro attori. Christopher Eccleston fa un Lennon così convincente, così lui, che mi ha lasciata a bocca aperta O_O e Andrew Scott che faceva Paul era semplicemente la puccezza e la tondità e NCLPF dklòfjglkjfdgd ;_;

E niente, spero vi sia piaciuta XD

   
 
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