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Autore: CharlieMadison1    01/12/2011    2 recensioni
[In fase di revisione.]
Cosa succede quando la propria sorella gemella chiede ti chiede di sostituirla e di fare innamorare il ragazzo di cui lei è innamorata? E cosa succede quando questo ragazzo fa l'indifferente con la sorella innamorata ma che poi comincia ad infatuarsi della sostituta?
Ve lo dico io cosa succede. Un macello! Ecco.
Io sono Amanda, e da quando mia sorella gemella Vanessa mi ha chiesto di fare innamorare Davide di lei, la mia vita è diventata non un disastro ma qualcosa che si può avvicinare molto a questa parola.
[Dal Capitolo 2.]
«Guarda Vanessa io non riesco a capire cosa ti sia successo. Spesso penso che tu non sia la stessa ragazza che ho sempre conosciuto. E' che quando dici qualcosa di carino nei miei confronti, noto che è un qualcosa di forzato. Quindi, evita di fare queste cose.» Pareva davvero che stesse dicendo delle cose sane ma come concluse il suo brillante discorso mi fece infuriare : «Mi fai pisciare dalle risate! Ti fa sembrare un po' bimba che non può stare senza il suo principe.»
Perché? Dio o qualsiasi creatura celeste che stava la sù, spiegatemi perché dovevo sopportare queste umiliazioni
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pasticci d'Amore. 

Capitolo 1. 

Entrai come al solito a controllare la mia posta elettronica e per svuotarla. Non che ne avessi tantissime mail, ma mi stavo annoiando terribilmente e non sapevo che fare. 
Poi notai diverse e-mail da parte di Vanessa. Aprii quella più recente perché mi spaventai leggendo l'oggetto. ''E' una questione di vita o di morte. Ti prego mi devi aiutare. Farò quello che vuoi ma ti prego aiutami.'' 
Era raro, anzi non accadeva mai che, lei – Miss perfettina, me la posso cavare da sola – mi chiedesse aiuto. Non l'aveva mai fatto. Quindi capii subito che si trattava davvero di una questione importante. 
Iniziai a leggere il contenuto della mail. Mi aveva chiesto di prendere subito un volo per l'Italia e che mi avrebbe spiegato il resto appena io non fossi arrivata. 
Da quando i miei genitori avevano divorziato, mia madre decise di trasferirsi in Francia mentre mio padre rimase in Italia. Io non volendo lasciare mia madre da sola, decisi di andare con lei, mentre mia gemella Vanessa era rimasta con il padre. 
Parecchio preoccupata per lo strano comportamento di mia sorella decisi di chiamare mia sorella e di parlare direttamente con lei. 
«Posso sapere che diavolo succede?» Passai subito al sodo. Non mi piaceva perdere tempo. 
«Ti spiegherò quando tu sarai qui. Però adesso prenota subito un volo per venire qui.» Disse seria. 
«Sentimi io non prendo ordini da nessuno.» 
«Per favore,» Vanessa Galli che aveva usato per la prima volta i termini «Per favore.» 
Senza pensarci due volte dissi a mia sorella che sarei arrivata subito, cioè appena possibile. Così quando mia madre arrivò a casa le spiegai che dovevo partire per l'Italia. 
«Perché vuoi partire così improvvisamente?» Chiese un po' nervosa. Forse pensava che avessi incontrato qualcuno e che magari stessi organizzando una dolce fuga romantica con il mio lui. Se avessi mai fatto qualcosa del genere, beh allora dovrei soffrire di qualche patologia rarissima e impensabile. Io non avrei mai fatto salti mortali per un ragazzo, mai e poi mai. 
«Mamma non far vagare troppo la fantasia. Vanessa ha urgente bisogno che io vada da lei. Quindi..» 
«Oh ma lo potevi dire subito che era per tua sorella! Va bene. Ti prenoto il biglietto, ma appena puoi torna okey?» 
Così partii per l'Italia. Non ebbi neanche il tempo di andare a casa a sistemare i bagagli, perché Vanessa era già li che mi aspettava all'aeroporto. 
Mentre stavamo camminando per i centri di Bologna. «Amanda, adesso prendi appunti e cerca di ricordare come mi comporto chiaro? Ogni mia parola, ogni mio gesto.» O mia sorella aveva bevuto, o era impasticcata o aveva qualche serio di problema al cervello. 
Il mio «Eh.» Arrivò subito dopo la sua strana richiesta. 
Lei sbuffò e spiegò velocemente tutta la questione. 
«Tu sei fuori. Mi hai fatto venire qui. Facendomi spendere un sacco di soldi per il biglietto d'urgenza, per una cagata del genere!?» Urlai incazzata. 
«Amanda. Per me è importante. Lui mi piace davvero e non voglio perderlo.» Disse intristendosi. 
«E allora perché se lui è così importante. Lascia stare quella carriera e rimani.» Cercai di farle cambiare idea ma era inutile. 
«Credimi ho chiesto tante volte a papà di annullarmi il viaggio.» Disse dispiaciuta. 
«Chi troppo vuole nulla stringe.» sbottai, 
«Non so a chi chiederlo.» 

Senza volerlo o forse si, mia sorella mi convinse. 
Rimasi a fissare Vanessa e questo misterioso Davide da lontano cercando di appuntarmi qualsiasi cosa che lei facesse e i comportamenti di lui. 
In poche parole la misteriosa questione per cui Vanessa Galli, mi aveva chiamato era perché dovevo essere lei per conquistare lui. 
Vanessa mi aveva consegnato una specie di microfono che mi avrebbe permesso ascoltare la loro conversazione. In quel momento dei strani istinti omicidi percorrevano la mia mente e la vittima ero io. Perché ero troppo buona? Perché ero incapace di dire un semplice no? Semplice perché sono miss gentilezza in persona, che mai sarebbe riuscita a vedere propria sorella in ginocchio con gli occhioni da gatto con gli stivali di Shrek. 
«Davvero cioè ti va bene se iniziamo a frequentarci.» Chiese lei parecchio sorpresa. 
«Certo.» Rispose un po' titubante. 
Non riuscivo a capire perché lui fosse così distaccato e freddo nei suoi confronti. Perché Davide aveva deciso di uscire con mia sorella? 
«Allora tra qualche giorno parti.» disse lui. 
«Già.» rispose lei afflitta. «Non ti dimenticherai di me vero?» Chiese speranzosa. 
«Beh tu starai lontana. Chissà cosa succederà durante la tua assenza.» Rispose lui. Forse avevo capito. Davide in realtà aveva deciso di uscire con lei, perché credeva che quest'estate lei sarebbe partita. Quindi provava pena per lei? 
Capivo dal suo tono che lui cercava di essere dolce e che non voleva essere troppo diretto per ferirla, peccato che così facendo la illudeva. 
Fantastico, dovrò sgobbare il doppio io! 
«Ma se decidessi di rimanere qui? Che faresti? Continueremmo a frequentarci?» 
«Credo di sì.» Rispose impulsivamente. 
Magnifico, lui aveva detto così a mia sorella solo per farle piacere. Oh signore! Dalla padella alla brace. 
«Scusami un attimo.» disse lei alzandosi «Torno subito.» 
Già dall'inizio, mentre ascoltavo la conversazione mi rendevo conto che Davide non fosse realmente interessato a mia sorella. Lo sentivo dal suo tono di voce, i suoi sospiri afflitti. 
«Amanda!» Mi chiamò. 
«Sì,» risposi. «Sono qui.» Mi alzai da un'altra panchina che era vicina a quella dove erano seduti, Vanessa e Davide. 
«Spero che stai prendendo appunti e cerca di imparare ad essere come me!» 
I due continuarono a conversare o almeno era quello che stava tentando di fare Vanessa. 
Notai che però lui non mostrava così interesse nei suoi confronti. Possibile che lei, mia sorella, una ragazza svelta, non se fosse accorta? 
Possibile che l'amore rendesse davvero ciechi? Mah per me sarebbe rimasto un mistero. 

Nella serata appena quella sottospecie di appuntamento tra i due, finii tentai di dire a Nessy il mio punto di vista ma ogni che lei mi parlava di lui, le brillavano così tanto gli occhi e si vedeva lontano un miglio che lei era davvero felice. 
«Conto su di te.» Mi disse ancora abbracciandomi affettuosamente. 
Fu così che lei partì. Sapevo già che quell'estate l'avrei ricordata per parecchio tempo. 
Nei giorni successivi cercai di mettermi in contatto con questo Torresani Davide e riuscii a strappargli un altro appuntamento. 
Era da diversi minuti che stavo aspettando ma di Davide non si vedeva neanche l'ombra. 
«Sono qui.» Disse affannato mentre mi raggiungeva. «Scusami per il ritardo non volevo.» 
«Oh non fa niente. Può succedere a chiunque di avere qualche impegno. E poi non stavo aspettando da tanto.» Risposi. Ma poi mi accorsi che Vanessa odiava essere così gentile. Controllai immediatamente nel mio blocco note. «Cacchio.» Esclamai. 
«Che succede?» Rispose parecchio sorpreso dal mio comportamento. Davide non doveva assolutamente sapere di questo. 
«Ehm niente di speciale. Stavo controllando il mio blocco note. Per..» Che dire?. Che inventare? «Credevo di aver dimenticato qualcosa.» Sudai freddo. Ero assolutamente una frana a mentire. 
Lui mi guardò parecchio perplesso ma poi mi sorrise. Era una cosa positiva giusto? 
«Sei strana oggi. Sicura di stare bene?» 
Meraviglioso adesso sosteneva pure che avessi - cioè che Vanessa avesse qualche problema di testa- fantastico. Sospirai delusa. 
«Nono io sto bene.» 
«Perché hai rinunciato al tuo viaggio? Credevo che fosse importante.» Chiese poco incuriosito. Si vedeva che stava fingendo. 
Vanessa mi aveva detto che se il suo principe mi avesse domandato questa cosa, oo avrei dovuto rispondere «Perché mi-mi piaci.» 
Santo cielo perché nei filmi era così facile dire queste cose. 
Non mi dovrebbe dare fastidio pronunciare queste parole, però me lo dava. Avrei voluto dire queste parole a qualcuno che mi piacesse davvero. 
«Non sembri tanto convinta.» Ammiccò lui. 
«E' difficile dire queste cose. Così all'improvviso.» Balbettai io. Mi sentii avvampare quando il suo sguardo continuava a rimanere su di me. 
«Se non te la sentivi potevi anche non dirlo.» Replicò freddo. 
«Sì, ma tu me l'avevi chiesto.» 
Già in questo mio primo appuntamento con lui avevo già capito che in realtà a Davide non piaceva Vanessa. 
Era freddo e non era affatto interessato a niente che riguardava lei. 
Non potevo permettere che lei potesse soffrire quando io potevo fare qualcosa per cambiare. Così la mia testolina tentò disperatamente di inventare qualcosa, qualsiasi cosa che potesse essere pur di fare cambiare idea a questo troglodita ritardato. Ma come si faceva a non perdere la testa per mia sorella? Insomma, alta bella, slanciata, fisico perfetto, bravissima nuotatrice. 
«Dai Davide andiamo al Luna park! Vedrai ci divertiremo.» Gli dissi prendendolo per mano. 
«Si ma io non lo so. Non me la sento.» Esitò. Non aveva voglia. Dovevo insistere. 
«Dai non farti pregare!» E gli sorrisi. Dovevo essere più naturale possibile. 
Finalmente riuscii a convincerlo. Mi sentivo stupida, più stupida della persona più stupida di questo mondo. Sapevo che era un controsenso, ma io ero il controsenso in persona. 
Andammo a diverse attrazioni del parco gioco e ci divertimmo tanto. O almeno per me era stato così. 
«Sembra che tu non sia mai stata ad un parco giochi» Disse lui. 
«Beh è passato tanto tempo. L'ultima volta che ci ero stata i miei stavano ancora insieme.» 
«Capisco.» 
Quella sottospecie di primo incontro tra me e lui, non andò poi così male. Dovevo conquistarlo, per mia sorella. Ed era l'unica frase che continuavo a dirmi mentalmente. Però cavoli, anche mia sorella, poteva scegliersi un ragazzo meno antipatico di lui! 
«Ci vedremo ancora vero?»Domandai. 
Sbuffò infastidito: «Te l'ho promesso quindi..» 
«Perfetto.» 
Ci salutammo e ognuno per la propria strada! Non lo sopportavo, lo odiavo! Come aveva fatto mia sorella ad innamorarsi di uno stronzo che non lo cagava di striscio? Sembrava dell'assurdo che proprio io, che avevo sempre odiato mentire, stavo diventando la miss bugiarda dell'anno. Vanessa mi avrebbe dovuto fare una statua di ringraziamento, come minimo. 
Decidemmo di incontrarci ancora, stavo aspettando da parecchio stavolta ma finalmente lui arrivò. 
«Ciao Davide.» Cercavo di essere più naturale possibile, controllai ancora il mio blocco note dove c'erano scritte le abitudini che aveva Vanessa. Lei odiava usare il ciao. 
«Oddio scusami.» affrettai subito a dire «Volevo dire.,» mi sgranchii la voce e facendo la seria e imitando Vanessa «Buongiorno Davide.» 
Lui naturalmente vedendo questa mia strampalata gaffe iniziò a ridere. Questa volta era diverso, molto diverso. Mi stavo iniziando a preoccupare per questo suo cambiamento, forse mentre stava tornando a casa, l'ultima volta, la sua anima era stata rapita dagli extraterrestri. No, Amanda, frena la tua fantasia. 
Offesa del suo comportamento mi arrabbiai e lo attaccai. «Certo ridi pure tu! Cercavo solo di essere cordiale.» Dissi alzandomi in punta di piedi. A malapena riuscivo ad arrivare al suo mento. Quanto era presuntuoso! 
«Niente tacchi oggi eh?» 
Controllai di nuovo gli appunti che mi aveva consegnato Vanessa, riguardo il suo stile di abbigliamento. “Odio uscire senza i tacchi” Raggelai leggendo quella frase. 
«Qualche volta ci sta un cambiamento,» inventai. «vuoi andare a mangiare la pizza?” chiesi, scorgendo che era quasi mezzogiorno. Dovevamo vederci verso le dieci ma questo pezzo di idiota che mi ritrovavo di fronte era arrivato in ritardo. Molto in ritardo. 
«Vanessa tu odi mangiare la pizza!» 
«Cosa?» Ripetei. «Io non odio la pizza, ah no aspetta Vanessa odia la pizza.» 
«Ma che fai? Vaneggi? Vanessa sei tu! Tu sei Vanessa Galli. Cielo, oggi sei più strana del solito, ma sei più simpatica.» 
«E' un complimento? Mi auguro che sia così perché se non lo fosse ti ritroverai a diventare pasto per i piccioni» Esclamai. 
Fece una strana smorfia ma poi mi sorrise. Beh doveva essere un punto per me, cioè per Vanessa. Quando tornerà sarà felicissima di trovarsi un ragazzo follemente innamorato di lei. 
Ci dirigemmo verso la pizzeria più vicina e ordinammo la pizza. Lui era parecchio sorpreso, perché a quanto pare la mia cara gemella non aveva mai osato mangiare quella delizia. 
Mentre aspettavamo che ci arrivassero le pizze, Davide iniziò a chiedermi su di me. Cioè su mia sorella, così senza che lui se ne accorgesse misi il prezioso blocco, con gli appunti di Vanessa e i miei che avevo preso quando la vera Vanessa e Davide erano usciti al loro primo e unico appuntamento insieme, sulle mie ginocchia. Qualche volta abbassavo lo sguardo per poter leggere e ripetere che c'era scritto, riguardo alle passioni della sorella. 
«Allora adoro nuotare, e spero che un giorno di diventare un ottima nuotatrice.» 
«Allora la prossima volta possiamo anche nuotare insieme che ne dici?» Oh dannazione che gli dovevo rispondere adesso? Vanessa era bravissima a nuotare ma io, sua sorella gemella, non ero neanche capace di stare in galla da sola. 
«Cosa hai non stai bene? Sei impallidita così all'improvviso. Ho detto qualcosa di sbagliato?» Chiese premuroso. Si alzò dalla sedia ma subito gli dissi che era tutto apposto. «Non speravo che saremmo continuati ad uscire. Sai quando siamo usciti la prima volta, tu eri parecchio distaccato. E' per questo che non mi sono sentita bene.» Beh avevo detto una mezza bugia ma in questo modo riuscivo a capire se lui fosse interessato a mia sorella oppure no. 
«C'è stato un cambiamento improvviso da parte tua. Sei diventata l'opposto di quello che sei. Voglio continuarti a conoscere per capire se mi stai prendendo per i fondelli o no.» Era parecchio schietto quando voleva esserlo. Sospirai afflitta, perché dovevo cambiare completamente l'idea di Davide. Dovevo fargli capire che in realtà la mia cara gemella era davvero fantastica. 
Arrivò la pizza e appena il cameriere la poggiò sulla tavola, la inizia a divorare. Sembrava davvero che non avessi mangiato da secoli, però cavoli non era mica colpa mia se in Francia le pizze non era no così buone come queste bolognesi! 
«Perché non hai mai detto che vai matta per la pizza!» 
«In realtà la mangio qualche volta proprio perché voglio che quelle poche volte che la mangio, sia buonissima.» Inventai. Così avrei risparmiato a mia sorella lo sforzo di fingere di mangiare la pizza. 
«Idea originale.» 
«Lo so.» 
Passammo una giornata piacevole e se pensavo che l'avrei dovuto sopportare ancora, beh mi spaventai. Un'estate che era andata a farsi benedire. 



N/A: Ringrazio chi è arrivato fino a questo punto, spero di avere interessato qualcuno. Naturalmente siamo al primo capitolo e succederanno altre tante cosucce :D Va beh, non rompo più di tanto. 
Naturalmente accetto, molto volentieri qualche commentino e anche critiche xD. 
Boh, adesso vi lascio. 
Un bacio 
PiccoloKoala.
 

   
 
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