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Autore: Camelia Jay    03/12/2011    3 recensioni
Dalla mia mente contorta e da ragazza in preda agli ormoni dell'età, ogni tanto passeggiando per la strada o andando a scuola in autobus mi vengono in mente delle "perle". Ed ecco che mi ispiro a queste per scrivere una Flashfic. Ora, data la loro mole consistente, ho deciso di ammassarle tutte in una raccolta xD Spero sia di vostro gradimento.
O1~Dio, quanto odio gli innamorati. Così insani, così masochisti.
O2~Ed ecco che la rivedo, la me medesima dei giorni andati, così cambiata, ma così uguale ad una volta: stessa passione, solo più consapevolezza.
O5~I sogni sono l’anima di cui la nostra esistenza è materia. Una materia senza anima non è viva.
O6~Lo hai lasciato andare, così. E la cosa peggiore è pensare che forse, da qualche parte, qualcuno ha fatto la stessa cosa con te.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dipingendo il cielo di stelle



Non riesco a prendere sonno.
Non c’è un motivo particolare.
Mi alzo dal letto, sotto il rumore frusciante delle coperte che vengono scostate da un lato. Rimango in piedi in mezzo alla stanza e accendo la luce: adesso il letto è tutto uno scompiglio aggrovigliato di azzurro e bianco – i colori delle mie lenzuola. Getto lo sguardo sull’orologio a muro che scocca proprio adesso le due di notte.
Ormai le otto ore di sonno che mi sono riproposta sono andate in fumo.
Attraverso il corridoio con passo felpato ed entro in bagno. Accosto la porta e mi volto verso lo specchio che sovrasta il lavandino. Ciò che vedo non mi conforta per niente: quella non sono io, ma una donna vecchia e minuta che potrebbe già fare richiesta per andare in pensione.
E per un attimo ci credo anche, di essere invecchiata di colpo, finché non capisco qual è la causa di quelle pesanti borse sotto gli occhi iniettati di sangue, delle gote arrossate e delle labbra screpolate e tirate. Labbra tirate in un’espressione sghemba e sofferente, di certo non in un sorriso.
E allora capisco perché non riesco a dormire.
Comprendo che tu non mi ami solamente guardando il mio stesso viso, infatti. Vuoi sapere come faccio? Semplice: perché quando ti vedo, non hai la mia stessa espressione. Hai un volto tranquillo e sereno, pacato e riposato. Quasi felice. Tu dormi beatamente le notti che io passo insonni pensando a te, a te che non so – non sapevo, forse – cosa provi. Se fossi tormentato come me, non avresti un aspetto così angelico. L’amore mi ha deturpata.
Sei tu la ragione per cui non dormo.
Torno in camera mia, soddisfatta della mia stessa scoperta.
Alzo le tapparelle e ispeziono fuori dalla finestra, dal cui vetro si irradia un sottile velo della luce lattea della luna. È una notte senza stelle.
Passo le ore rimanenti, che dovrei spendere cercando di addormentarmi, a punteggiare mentalmente il cielo dei piccoli astri luminosi che mancano. Dipingendo il cielo di stelle.
 
 
 
Cam’s place:
questa volta a farmi venire l’ispirazione è stata Enya. Un suo album infatti si intitola “Paint the sky with stars”, ossia “Dipingi il cielo di stelle”, ed è una frase che mi è rimasta impressa. Sebbene io ami il furore del rock, ogni tanto non posso fare a meno di ascoltare anche la bellissima New Age. Ho voluto dare a questa flashfic un tocco in più di “racconto vero e proprio” inserendo anche delle piccole descrizioni qua e là. Hope you liked it =) Vostra
Camelia (no, purtroppo non è il mio vero nome).
   
 
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