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Autore: stellabrilla    04/12/2011    11 recensioni
Tradire un marito infedele è forse una colpa? O non è, piuttosto, la giusta vendetta che ogni donna ingannata ha diritto ad avere?
Genere: Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tradire un marito infedele è forse una colpa? O non è, piuttosto, la giusta vendetta che ogni donna ingannata ha diritto ad avere?
Quando tra amanti si stringe un patto, quando tra uomo e donna si fa suggello di matrimonio. È sacrilego colui che infrange il giuramento di fedeltà.
Ma non c’è da stupirsi. L’uomo è adultero per sua stessa natura. Non c’è verso che riesca a tenere a bada i propri appetiti. Gli appetiti di un Dio, poi, sono più insaziabili delle sei gole di Scilla.
Ed io, Era, venerabile Sovrana dell’Olimpo, cui toccò la sorte ingrata di avere un tale zotico come marito, ho sopportato il disonore di essere trattata alla stregua di una concubina.
Credete voi che un Dio dovrebbe essere degno? Credete voi che debba essere casto? Non c’è peggiore falsità di questa.
Zeus Re degli Dei? No affatto. Re dei fedifraghi! Re degli zotici! Re delle bettole e dei bordelli! Il cui primo pensiero al mondo è quello di trovare un modo per dar sfogo come un verro infoiato alle proprie lussurie.
Amadriadi, donne mortali, bestie, non v’è limite alla sua ingordigia.
Per non parlare di tutti i bastardi, suoi figli, la cui esistenza sono stata costretta a sopportare in silenzio.
Ma non sempre le sue malefatte sono passate impunite. No.
Non sono certo inerme, io. La mia vendetta s’è abbattuta con sdegno sulle misere creature cui mio marito concesse i suoi favori. Di Eracle, figlio di Alcmena, sono stata l’eterno tormento. Ad Eco strappai la voce, di Callisto feci orrenda fiera costretta a fuggire l'arco di Arcade, suo stesso figlio. E poi Latona e Samele e Lamia e Io. Tutte costoro pagarono amaro il prezzo della mia collera.
“Gelosia di Era” si sussurra con spavento tra i mortali. E quando una piuma blu di pavone si manifesta, ognuno trema riverente. Nel terrore che il mio castigo stia per abbattersi, terribile.
Ed è per questo che, quando mi sono presa il mio piacere con altri uomini. Io non ho commesso alcun peccato. È stato un mio diritto, vendicarmi di Zeus con la sua stessa moneta.
E la soddisfazione che ho provato, nel godere nel letto di Crono, in quello di Eurimedonte o in quello di Issione, sono paragonabili solo al piacere dell'ira di Zeus, quando scopriva i miei tradimenti. Il piacere procuratomi dalla sua gelosia è stato ogni volta estatico. Tale da indurmi quasi al perdono.
Ridevo, e godevo della violenza con cui mi prendeva, ogni volta, nel desiderio di vendetta. Nel desiderio di ristabilire il suo dominio su di me. Povero sciocco. Credeva di essere lui a possedermi. Quando, invece, in ogni suo scatto d'ira potevo percepire le catene con cui lo legavo a me.
No, tradire un marito infedele non è una colpa.. e nemmeno vendetta.
È solo l'atto di supremazia della donna.

   
 
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