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Autore: Vahly    25/07/2006    3 recensioni
Il giorno dopo ci sarebbe stata la luna piena, e sarebbe successo. Di nuovo. Per molto tempo non avevo fatto altro che chiedermi perché? perché? Alla fine ero riuscito ad accettarlo, anche se continuava a farmi male, come me ne avrebbe sempre fatto. Ma avevo capito che il lupo sarebbe stato sempre con me, per l’eternità. E mi ero rassegnato. Finché non avevo conosciuto loro: James, Peter, Sirius… “Perché l’amore vince su tutto…”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: James Potter | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sirius & Remus. “Perché l’amore vince su tutto…”



*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***


– Ri… riddiculus
Dissi poco convinto.

Ma non ci riuscivo… sentivo le gambe deboli ed il cuore battere all’impazzata

– Riddiculus!
Ripetei, cercando vanamente di apparire più convincente.

Ma era inutile… completamente inutile

– Riddiculus!
Dissi un’ultima volta, mentre sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.

Non so che cosa accadde dopo, ricordo solo che mi voltai ed uscii di corsa fuori dalla classe, lontano da tutti, lontano da tutto.

Varcai la soglia praticamente correndo, e sbattei la porta dietro di me.

[…]
– Allora, non credi sia giunto il momento delle spiegazioni?
Chiese tranquillo James


*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***




Cap. 06 – Animagus





Sirius p.o.v.


Peter chiuse gli occhi, e si concentrò.
Intensamente, o almeno abbastanza intensamente considerando le sue capacità.
Strinse i pugni, ed il suo sforzo era evidente grazie alle piccole rughe che gli si andavano formando sulla fronte.
Poi cominciò a mugulare, ad abbassarsi, si mise in ginocchio e… non accadde nulla.

Assolutamente nulla.

James rise, rise sguainatamente, e Peter aprì i suoi piccoli occhietti porcini e acquosi, con un’espressione a metà tra l’inespressivo e il perplesso.

– Non è divertente James!

Dissi un po’ arrabbiato al mio amico.

– Scusa, ma… oddio, era troppo, troppo bello!!!

Io lo fulminai con lo sguardo, mentre Peter cercava di protestare, debolmente

– Non è colpa mia! E poi… nemmeno voi due ci siete riusciti, ecco!

James ricominciò a ridere nuovamente, e stavolta dovette sedersi per terra per evitare di cadere.

Peter incrociò le braccia, offeso, e si sedette a sua volta.

Io mi battei una mano sulla fronte, disperato.

Possibile che fossero sempre così infantili? Beh, non che io non avessi potuto dire lo stesso di me, ovviamente.

Ma c’erano situazioni in cui persino io riuscivo a mantenere quel minimo di serietà e compostezza che servivano. E se ci riuscivo io, credetemi, avrebbero potuto riuscirci tutti.

Vidi James provarci un’altra volta. Inutilmente. E poi giustificarsi, con un’alzatina di spalle

– Evidentemente per un mago potente come me è difficile far entrare tutto il proprio enorme potere in una semplice forma di animale… A me serve più impegno, Pet. Per te dovrebbe essere più semplice!

Peter sbuffò
– Non è vero! Io ho tanto potere magico quanto te!

– Non direi proprio…
Sogghignò James.

– BASTA!
Sbottai io.

Entrambi si volsero a guardarmi, perplessi.

Forse non era necessario arrabbiarsi con loro, però… mi dava sui nervi l’idea di non poter aiutare concretamente il mio Remus. Volevo fare qualcosa per lui, e volevo un minimo di collaborazione.

James ridacchiò.

– Calma, Siry… Non devi prendertela. Anche se Peter sembra assolutamente incapace di farcela, vedrai che ci riusciremo.

– Ehi, io non…
Tentò di protestare Peter.
Ma io lo bloccai.

– Se non la smetti di fare il cretino, non ci riuscirai mai neppure tu.
Dissi, rivolto a james

Lo guardai serio, e lui sostenne il mio sguardo.
Poi mi diede una pacca sulla spalla.

– Ti capisco. Ma non serve essere nervosi. Forse la cosa migliore da fare, in questo momento, è prenderci un attimo di pausa.
Mi disse

Anuii.
– E va bene. Ma domani si fa sul serio, capito?

– Sì, Sirius, va bene…

Era strano come ci si potesse sentire inutili ed impotenti di fronte a qualcosa. era una sensazione che non avevo mai provato prima, e non era affatto piacevole. Continuavo a chiedermi quando sarei riuscito a trasformarmi, e ad aiutare Remus.
Sapevo che non era semplice, però era più di una settimana che ci provavamo, e non avevamo avuto alcun risultato. Un paio di volte Peter ci aveva perfino proposto di rinunciare… ma io rifiutai categoricamente. Oramai mi ero impuntato, e NULLA avrebbe potuto farmi cambiare idea.

Quella sera dovevo essere particolarmente stanco, perché il mio ragazzo sembrò accorgersi di qualcosa.

Quando tornai nella sala comune, stremato, mi si avvicinò sorridendo e mi diede un delicato bacio a stampo.

– Ciao Remus…
Gli sorrisi.

– Che fine hai fatto oggi pomeriggio? Ti ho cercato, ma non sono riuscito a trovarti…

Lo guardai, e sembrava un po’ preoccupato.
– Ero in biblioteca, dovevo cercare una cosa per il compito di pozioni…

Non sembrò molto convinto, ma non disse nulla.

– Sembri stremato.
Aggiunse poco dopo.

– Già – sorrisi – fare ricerche è sfiancante.

Lo presi per mano, e lo condussi fino ad una poltrona lì vicino. Mi sedetti, e poi lo feci sedere a sua volta sulle mie ginocchia. Lui si accoccolò sul mio petto, con le braccia avvolte attorno alla mia vita. Ma non sembrò essere troppo rilassato.

– Se entrasse qualcuno…
Mormorò sommessamente.
– Non entrerà nessuno. A quest’ora ci sono gli allenamenti di quidditch, e dall’ultima partita James ha acquistato di popolarità. Tutte le ragazzine saranno lì a vederlo… ed i ragazzi chi ad allenarsi, chi a studiare… sai, c’è un gruppetto di corvonero che sta organizzando dei gruppi di studio, e visto che per domani abbiamo dei compiti difficilissimi…

Remus sospirò.
Poi, tirò fuori la bacchetta e la agitò in aria, facendo un incantesimo che non riuscii ad identificare.

– Che cos’hai fatto?
Chiesi.

– Un incantesimo di allarme.

Sorrisi.
Era sempre il solito… sempre così apprensivo!

– Sirius…

Mormorò, stringendosi di più a me.

– Che c’è?

– Sai, la lezione sui mollicci dell’altra volta…

Mi preoccupai un po’.
Dove voleva arrivare?

– Sì, Remus?

– Beh, ho l’impressione che Severus Piton… quel serpeverde che tormenti sempre con James… ecco, mi sta tenendo d’occhio, me ne sono reso conto già da qualche giorno, ma non ero sicuro… Ho paura che abbia qualche sospetto.

La cosa mi preoccupò sul serio.

Che il mocciosus avesse capito tutto solo da una palla bianca, mi sembrava alquanto improbabile. Ma Remus era davvero molto acuto e sensibile su certe cose, e se era in pensiero c’era un valido motivo.
Beh, almeno quasi sempre.

– Non preoccuparti, Remus. Ne parleremo anche con James, se ti va. Ed insieme capiremo che cosa sa.

Remus annuì, e mi baciò dolcemente.

– Grazie.

– Ti amo, Remus.
Affermai convinto.
Ed ogni giorno che passava, mi rendevo conto di quanto questo fosse sempre più vero.

Lui mi riservò quel sorriso dolcissimo che sapeva farmi sciogliere il cuore, prima di rispondermi.
– Anch’io ti amo, Sirius.

Io e Remus parlammo anche a James del problema-Mocciosus, ed alla fine concludemmo che non era pericoloso, però era il caso che qualcuno (leggasi James) gli facesse passare la voglia di curiosare.

Non ero sicuro fosse il caso di lasciarlo fare liberamente, conoscendolo, però avevo altro a cui pensare, e sinceramente non è che mi importasse più di tanto della sorte di Piton.

Piuttosto, ciò che mi interessava, era di riuscire a trasformarmi come ogni animagus, cosa che ancora non ero, avrebbe dovuto saper fare.

Ricordavo chiaramente quando James ce ne parlò: un suo zio lo era diventato, e gli ci erano voluti anni, senza contare che era una magia estremamente difficile e solo un mago con dei poteri magici molto sviluppati, avrebbe potuto farcela.

Ma questo non riuscì a scoraggiarmi, e ben presto convinsi sia lui che Peter a diventarlo.

Nessuno dei due era molto convinto, in effetti, e forse anche questa era una delle cause delle nostre difficoltà.

Per quanto mi riguardava, invece, non riuscivo proprio a capire per quale motivo non mi riuscisse… ero più che motivato, e la cosa non mi spaventava.

Avevo provato a sforzarmi di divenire un animale in particolare, ma anche a leggermi dentro e a capire quale animale fosse il più adatto a me.

Era un giorno coma gli altri quando accadde: Peter e James stavano facendo i cretini, ed ogni tanto provavano a trasformarsi.
Ma io non badai a loro: semplicemente, mi concentrai.

Pensai a Remus, a noi due, alla sua sofferenza… al fatto che volevo stargli vicino in ogni momento, anche mentre si trasformava. Volevo che lui potesse contare su di me… che mi considerasse un appoggio, nei momenti di solitudine e di sofferenza.
Dovevo farcela…
Mi convinsi del fatto che ci sarei riuscito, perché il mio destino era quello di stare con Remus, e non potevo permettere che continuasse a star male, a farsi del male da solo…

Ed alla fine, sentii uno strano calore invadermi, in una sensazione nuova e sconosciuta, eppure di familiarità. Partiva dall’altezza del cuore, e si espandeva per tutto il corpo, fino alla punta delle dita.

Socchiusi gli occhi, e lasciai che il calore mi invadesse totalmente, che prendesse il controllo.

Poi tutto svanì, e quando riaprii gli occhi vidi che la realtà era mutata. I suoni erano più ovattati, ma sentivo delle cose mai udite prima. E la mia vista era diversa, come se percepissi meno colori. Anche la mia prospettiva era cambiata, era più, come dire… bassa. Come se stessi in ginocchio.
Mi resi conto anche del fatto che camminavo a quattro zampe, e guardandole vidi una folta pelliccia nera.

Cercai di attirare l’attenzione di Peter e James, ma dalla mia bocca uscì fuori solo un latrato.
Li vidi girarsi, e sbarrare gli occhi, scioccati… erano davvero uno spettacolo impagabile!

Poi James sorrise apertamente, e urlò
– Grande! Ce l’hai fatta!

Mentre Peter biascicava un poco convinto
– Ma come hai fatto?

Io abbaiai allegramente e mi rigirai scodinzolando.
Dovevo essere un cane…

– Sei proprio fighissimo! Dai bello, vallo a prendere!
Ridacchiò James lanciando un foglio di carta appallottolato.

Se fossi stato nella mia forma umana avrei riso.
Mi concentrai, e sforzandomi un pochino tornai normale.

James assunse un’espressione vagamente delusa.
– Uffa – borbottò – dovevi recuperare la pallina! Non sei affatto divertente.

– Piuttosto che dire scemenze, cerca di concentrarti, o non ci riuscirai mai!

James mi diede una botta in testa.
– Non è che adesso solo perché ci sei riuscito puoi fare il sapientone, sai?

Lo guardai malamente, fingendomi offeso, ma ovviamente non ci cascò.

Peter, invece, continuava a piagnucolare.
– Spiegami come hai fatto! Come ci sei riuscito? Eh? eh?

Scossi la testa divertito, pensando fra me e me che sarebbe stata più dura del previsto.

Ma ce l’avremmo fatta.

Per Remus.


***continua***



NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!!!
... e, finalmente, riesco a postare un nuovo capitolo...
Allora, che ne pensate?
Ringrazio tutti/e coloro che ancora leggono e recensiscono... THANKS!!!

Forse avrete notato che l'impaginazione è un po' diversa... questo perchè sto provando a farmi l'htlm da sola, come anche nelle altre storie. Spero che la cosa non sia di troppo disturbo, visivamente parlando.

Un bacione,
Vahly.




   
 
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