RINGRAZIAMENTI
Salve a tutti, miei
cari lettori.
A dir la verità,
nel scrivere questi ringraziamenti non so da dove cominciare. E’ difficile
chiudere qualcosa che è durato così tanto… E per me credo sia diverso da tutti
voi: non si tratta di voltare l’ultima pagina e chiudere il libro, si tratta di
chiudere un pezzo di esistenza, della mia esistenza.
Dunque, era il 26
febbraio 2010, qualcuno di voi ricorda dov’era, o cosa stava facendo?
Bè, io ero davanti al
pc e contro ogni mio buon senso iniziavo la nuova
avventura che si chiamava “Russian Roulette”. Dico
così perché in quel periodo mi ero ripromessa di smettere di scrivere, di
smettere di vivere anche attraverso i miei personaggi, ma non ci ero riuscita.
Le lettere, le parole, sono la mia droga. Non posso farne a meno.
E’ passato più di
un anno e mezzo, un anno e mezzo che mi ha visto cambiare ancora e che si è
riflettuto nei miei personaggi.
Adesso che è
finita, posso fare un bilancio.
Ho amato e odiato
questa storia. L’ho amata perché mi ha permesso di far tornare in vita i miei
personaggi, che poi sono una parte di me. L’ho odiata perché è stata dura,
lunga e difficile, e mi ha messo davanti i miei stessi errori.
Però alla fine
rimarrà nel mio cuore, come spero rimanga a voi. Nonostante sia ben consapevole
dello scarso livello narrativo della storia, soprattutto negli ultimi capitoli,
l’evoluzione dei personaggi mi è sembrata coerente con ciò che avevo
immaginato. Perciò, il mio commento finale partirà da loro.
E per prima c’è lei,
Irina. Irina, partita bambina e tornata donna. Irina, che è e sarà sempre
l’indiscussa protagonista di queste storie. Io la amo, ma è il mio personaggio,
la mia creatura, perciò sono di parte. Ma qui, in Russian
Roulette, ha veramente capito chi è.
Non poteva finire
tutto con l’arresto di William, alla fine del Gioco dello Scorpione, era
chiaro. Non poteva finire così, perché l’equilibrio non era stato trovato. Lei
era salva, ma non era davvero libera. E non era nemmeno veramente sé stessa.
Ha rischiato, ha
fatto la scelta di partecipare alla missione, ma le è servito per capire che
lei vuole essere Fenice, oltre che per capire tante altre cose.
Forse è banale, ma
su di lei non posso dire altro, non riesco a dire altro. L’abbiamo vista
crescere, cadere e rialzarsi, lottare, amare e odiare. Ciò che le auguro solo è
di essere felice, come meglio crede.
E ora, Dimitri, il
russo che è riuscito a stregare il cuore di tutti, forse contro ogni
previsione? Lo so, è stato un bel personaggio. Io stessa mi sono ritrovata ad
apprezzarlo di più di Xander, in certi punti, e ho
capito che la carta vincente di tutta questa storia è proprio lui.
Abbiamo scoperto il
suo passato, e abbiamo anche sbirciato nei suoi pensieri. Poco, troppo poco
probabilmente, ma è giusto così. Il suo fascino è il suo mistero, perciò non
possiamo sperare che ci lasci guardare nel suo cuore troppo a lungo.
Non è un buono, non
è un cattivo, è umano e basta. Questa missione è stata un’avventura anche per
lui, ma lo è stata in modo diverso che per Irina: lei ha scoperto la vita
dell’agente dell’F.B.I., Dimitri ha riscoperto di
avere un cuore e dei sentimenti. Non è stato fortunato, Fenice non poteva
amarlo. Ma per lui la speranza c’è sempre: tornerà a Los Angeles, vedrà di
nuovo Irina, ma magari nel frattempo avrà trovato una ragazza adatta a lui.
Difficile, ma non impossibile. Io glielo auguro.
William.
Bé, lo Scorpione ha
fatto la fine dello Scorpione. E’ morto in corsa, ha scelto con coraggio, non
si è lasciato sconfiggere. Ma perché scegliere questa strada, quando poteva
vivere e sperare di avere Irina per lui?
Perché non avrebbe
sopportato di sapere che Irina non lo amava, non avrebbe sopportato di essere
stato solo oggetto della sua pietà. O sarebbe vissuto al massimo, o non sarebbe
vissuto.
Quello che voglio
sottolineare di lui è che ha dimostrato a tutti noi che il bene e il male sono
relativi: ciò che crediamo malvagio nasconde al suo interno sempre qualcosa di
buono, e viceversa. Sono gli eventi che rendono le persone cattive.
Rimarrà comunque
una leggenda, per sempre.
Xander.
Davvero, l’ho
maltrattato in questa storia. Molto e immeritatamente. Avrei voluto raccontare
di più di lui, ma non ci sono riuscita. Se lo avessi fatto questa storia
avrebbe raggiunto una lunghezza eccessiva. Ha anche lui i suoi difetti, alla
fine, ma si può dire che ha imparato la lezione, no? Non è più il ragazzo
sicuro di sé, che credeva di avere sempre il pieno controllo della sua vita. Ha
ricevuto una bella batosta da parte di Irina, e poi è scivolato in basso con
Nina. Ma gli errori servono per imparare, e lui è stato bravo a cogliere questa
occasione per maturare: alla fine è tornato uomo, e ciò che ha chiesto a Irina
alla fine ne è una conferma.
Quindi, in sintesi,
che voto merita questa storia?
A mio avviso, sei.
Sei perché il livello di scrittura è stato piuttosto basso, sicuramente non
come avrei desiderato io. Sei perché gli aggiornamenti non sono stati costanti,
e a volte gli intervalli troppo lunghi da un capitolo e l’altro. Sei perché
l’unica cosa che mi sembra venuta bene è l’evoluzione dei personaggi. Sono
piuttosto severa con me stessa, ma ritengo di meritare davvero questa
sufficienza stiracchiata.
Quanto a voi, miei
cari lettori, vi ringrazio.
Vi ringrazio per
avermi seguito per tutte questa pagine, per aver sopportato i miei ritardi e la
scarsa qualità, ma soprattutto per aver apprezzato la storia nonostante tutto.
Grazie.
Scrivo per me, ma
anche per voi. Altrimenti non avrei mai pubblicato, no?
Spero di avervi
emozionato, o almeno di avervi fatto passare qualche bel momento. E spero che
non vi siate pentiti di aver usato il vostro tempo per leggere la mia storia.
Quindi ancora
grazie, grazie mille.
E ora, rispondiamo
a chi spera o si aspetta un altro seguito, o comunque qualcosa che non chiuda
definitivamente il sipario sul mondo di Irina.
Non nego di averci
pensato, e anche più di una volta. Non nego che nella mia mente malata e ormai
definitivamente fuori uso sia nata una piccola, piccolissima idea per un
possibile seguito. Non nego che io sia stata tentata di mettere nero su bianco
un’altra avventura di Fenice, ma… Ma sarei una pazza a farlo. Sarei pazza
soprattutto per me stessa: un’altra storia come questa mi porterebbe via troppo
tempo e troppe energie. Me l’ero già promessa quando avevo terminato il Gioco
dello Scorpione: smettila di vivere la vita dei tuoi personaggi; comincia a
vivere la tua, di vita.
Chiaramente non
l’ho fatto, ho resistito qualche mese, poi ci sono ricaduta. Ma forse è giusto
così, no?
Per il momento
quindi questo è un addio, da parte mia e anche da parte di Irina. Ciò che
voglio dire però, è che anche se io smetterò di scrivere di lei, lei continuerà
a vivere le sue avventure. Immaginatela sempre al volante della sua Punto,
quindi.
La mia però non è
una promessa: non prometto di smettere, non prometto di abbandonare le idee che
mi frullano per la testa (che sono sempre davvero troppe per non poter essere
riversate su carta…), non prometto di chiudere, ma non prometto nemmeno di
tornare. Dico solo che per un bel po’ credo che non mi vedrete: per quanto di
preciso non lo so, potrebbero essere mesi o anni, ma di sicuro mi prendo una
pausa. Tutto dipende se deciderò se iniziare il mio colossale progetto di
scrittura che riguarda una roba alla Signore degli Anelli (l’unica vera mia storia
che forse potrebbe diventare un libro), oppure se dedicarmi a un’idea stupida
che ho in mente ultimamente. Chissà, si vedrà. Mi conoscete abbastanza per
sapere che nemmeno io posso prevedere ciò che farò.
E adesso,
risponderò alle vostre recensioni come promesso, visto che sono stata piuttosto
maleducata ultimamente.
Smemo92: mia cara, come posso ringraziarti? Mi
segui ormai da tanto tempo, e la tua fedeltà mi lusinga davvero… Non avevo la
pretesa che tutto ciò che ho scritto potesse piacerti. E non ti preoccupare se
mi dici che ho esagerato con i puntiti di sospensione: in effetti è vero, anche
perché la mia qualità di scrittura è calata negli ultimi cap. Lo dico sempre
che accetto ogni tipo di commento, perché serve a migliorare. E’ proprio il
bello di far leggere ciò che si scrive agli altri.
Sono felice che tu
abbia amato i miei personaggi, e che soprattutto abbia colto il lato umano di
William. L’obiettivo di questa storia era quello di mostrare che alla fine bene
e male non esistono, che la vita non può essere vista solo in bianco e nero. E’
difficile accettare che sia morto, in fondo per noi fin dall’inizio è stato il
cattivo più cattivo, praticamente invincibile… Ma come ogni cattivo che si
rispetti, avevamo trovato il suo punto debole: Irina. E da lì in poi, dal
momento della sua prima sconfitta, abbiamo capito che forse non era quello che
davvero sembrava. Purtroppo era troppo tardi per salvarlo da sé stesso, ma ora
sappiamo che meritava il rispetto che Irina alla fine gli da.
Anche tu mi
mancherai, nonostante come dici tu non ci conosciamo. Non conosciamo di
persona, aggiungo io. Ma immagino che un po’ di me traspaia da ciò che scrivo,
e un po’ di te esca dalle tue recensioni: non siamo due sconosciute. Ciò che
sicuramente di accomuna è il piacere della lettura e della scrittura. E ti
ringrazio per avermi definito una persona straordinaria: so di non esserlo, non
sono nemmeno una scrittrice se per questo, ma ne sono comunque lusingata. Tutti
voi che leggete queste storie, che date fiducia e persone che non hanno un nome
famoso ma che amano altrettanto la scrittura, siete straordinari.
Ti ringrazio
infinitamente per avermi seguito, e spero di ritrovarti ancora, in futuro, se
mai scriverò ancora.
Un grande bacio.
Martina
Dicembre89: non sei l’unica ad avere il magone, sai?
Scrivere questi ringraziamenti è faticoso come scrivere un intero capitolo… E’
difficile condensare ciò che mi passa per la testa in poche righe. Ma sì, anche
io ti dico grazie, grazie per avermi seguito, per aver amato i miei personaggi,
per aver apprezzato i miei sforzi nel creare una storia che ho sempre definito
folle. Grazie per avere aver spesso premuto quel pulsante su cui c’è scritto
“lascia una recensione”, grazie per avermi detto ciò che pensi. Grazie, grazie
infinite. Non so se tornerò un giorno, ma spero che porterai esattamente come
me tutti questi personaggi nel cuore: non smetteranno di vivere, così.
E grazie per essere
rimasta, da quel lontano marzo in cui hai deciso di scrivermi.
Un grande bacio.
Martina
Annalisa70: grazie per avermi definito una scrittrice
con la S maiuscola: è il più grande complimento che tu possa farmi. Sono felice
che tu abbia apprezzato la storia, al di la di tutto. E grazie per avermi
seguito fino alla fine. Se tornerò, un giorno, spero che sarai tra i miei
lettori!
Un grande bacio
Lhea
Bene, ho terminato.
Un grandissimo abbraccio a tutti coloro che hanno inserito la storia tra i
preferiti, e che hanno inserito me tra i loro autori di rilievo. Grazie mille.
Grazie ha tutti
coloro che in passato hanno recensito, che non o hanno fatto ma che hanno
pensato di farlo e coloro che anche se non me lo hanno detto hanno amato la
storia.
Grazie e tutti
coloro che hanno letto.
Se qualcuno, anche
a storia terminata, volesse lasciare una recensione, naturalmente è sempre
benvenuta.
Un grande abbraccio dal
profondo del mio cuore.
Spero di poter tornare.
Lhea