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Autore: Chibi_    05/12/2011    7 recensioni
Nella World Academy c'è aria di cambiamenti. Ludwig, studente modello, si ritrova a fare da tutor a una nuova entrata nella scuola, che gli porterà non pochi problemi! Tra amicizie, amori, rivalità, studenti strampalati e l'imminente arrivo del festival della cultura, riuscirà il tedesco a non farsi venire una crisi di nervi?
primissima fanfic che scrivo.... è una specie di esperimento, spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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14- Proiettili a vernice, strategie, e italiani incompetenti
 

(Ludwig)
 

 
-Caffè
-Spettacolo
-Caffè!
-Spettacolo!
Appena Ludwig mise piede nel cortile, si accorse subito che era presente una strana atmosfera, non tanto per l’aria umidiccia e pesante tipica delle mattine autunnali, quanto per la sensazione di tensione palpabile che era presente. Guardandosi intorno individuò subito gli altri ragazzi, tutti ammassati in cerchio intorno a qualcosa, e incuriosito si avvicinò per capire anche lui chi era che stava facendo tutto quel casino già di prima mattina. Gli bastò percorrere qualche metro per capire a chi appartenessero quelle voci: in mezzo al gruppo c’erano Natalia ed Elizabetha, l’una che brandiva un paio di coltelli rubati dalla mensa, l’altra una padella.
-Ho detto spettacolo! Così il mio fratellone vedrà tutta la mia bravura nel recitare e s’innamorerà di me!
-Ma cosa dici?? Si fa il caffè, punto e basta! Così potrò indossare una di quelle uniformi succinte piene di orli e pizzi, e Roderich s’innamorerà di me!
Ludwig strabuzzò gli occhi. Che diamine stava succedendo? La sua espressione allibita attirò l’attenzione di Arthur, che si scostò dal gruppo e gli si avvicinò.
-Stanno andando avanti così da mezz’ora- iniziò a spiegargli, illuminandolo –La loro classe deve scegliere una di queste due attività per il festival scolastico e si è trovata in parità, quindi adesso non sanno cosa fare. Il problema è che sembrano averla presa molto sul personale quelle due.
-Ma…Non possono trovare un compromesso? Nessuno ha provato a farle ragionare?
L’inglese indicò una figura raggomitolata dietro ad un albero con un mezzo sorrisetto divertito in volto.
-Beh, laggiù c’è la rana- sghignazzò
Francis, interpellato, si voltò verso di loro: aveva un bel bernoccolo in bella vista e la faccia ricoperta di graffi. Li guardò con sguardo spento e poi tornò a fissarsi i piedi.
-est injuste,parce que je? Dov’è finito l'amour ?- borbottava afflitto.
-….E poi perché, tu saresti capace di recitare? Al massimo ti farebbero fare la parte dell’albero!
-E tu invece vorresti farmi credere che saresti capace di servire ai tavoli? Ma se i clienti scapperebbero tutto dopo aver visto le tue coscione!
-Co..COSA??
-Scusate ragazze…- Gilbert provò a intervenire. Gilbert venne picchiato a sangue.
Ludwig, dopo quel poco che aveva visto e sentito, aveva già capito che era un’altra di quelle faccende idiote e sconclusionate con cui avevano sempre a che fare quel branco d’idioti, quindi fece per defilarsi come se niente fosse. Dopotutto non era un problema suo, non vedeva il motivo per cui doveva star lì a perdere tempo. Passò accanto ad Alfred, che in tutto questo era rimasto stranamente in silenzio, e non fece in tempo a muovere un altro passo che quest’ultimo gli schiaffò con forza una mano sulla spalla, uscendo dal suo momento di meditazione e urlando contento:
-Ragazzi, ho un’idea!
-NO!- urlarono tutti in coro, ben sapendo quanto fossero controproducenti le idee dell’americano, che comunque li ignorò bellamente
-Perché non ve la risolvete a una partita di guerra simulata? Partecipiamo tutti, formiamo due squadre, e chi vince decide!
Tutti lo guardarono con la stessa espressione con cui si guarderebbe un bambino (un bambino alquanto rompiscatole, aggiungiamo), ma Alfred sembrava così esaltato, così contento della sua trovata, che alla fine decisero di accontentarlo, e poi ormai si erano stancati tutti di battibeccare.
E fu così che Ludwig si ritrovò con addosso una divisa mimetica, un’arma con proiettili a vernice in mano, nella sua scuola in piena notte e in compagnia di un gruppo di pazzi.
-Scheiße-perchè si faceva sempre coinvolgere?
-Allora…- risuonò una voce all’autoparlante –Quì è Antonio, quel gran figo che vi seguirà dalle telecamere della scuola
-Abbiamo delle telecamere?- domandò perplesso il tedesco, fu Arthur a rispondergli
-Il preside ha deciso di metterle per limitare il numero di denunce per molestie sessuali, vero Francis?
-Cos’era, una frecciatina? Io veramente sapevo che le avevano messe per limitare i tuoi atti vandalici, Arthùr. Sapete, il nostro presidente ha un passato oscuro…
-S..Sta zitto!
-Hem, stavo dicendo…- continuò la voce dello spagnolo dall’altoparlante –Vi ripeto le regole. I presenti sono divisi i due squadre con un capitano ciascuna e lo scopo è prendere la bandiera dell’altra squadra. Non ci sono limiti di tempo, non ci sono posti dove non si può accedere, se necessario è permesso costruire delle barricate. Ovviamente è vietato cambiare la posizione della bandiera. Non si può infierire sugli eliminati, né fisicamente né verbalmente, capito Alfred?  Chi viene colpito deve lasciare l’arma e raggiungermi.
bene, credo sia tutto, siete pronti a fare casino?
-SI!- urlarono agguerrite Natalia ed Elizabetha guardandosi in cagnesco e un eccitatissimo Alfred.
Ivan all’improvviso si fece avanti e si fermò di fronte a Gilbert, per poi tendergli la mano
-Beh, buon divertimento Beilshmidt, a dopo- Gilbert gli scagliò lo sguardo più truce del suo repertorio e allungò la mano stringendo quella del russo, ma quando fece per lasciarla, questa lo trattenne con forza. Ludwig li fissò attento. Ultimamente a Gilbert erano capitate cose strane. Una volta si era ritrovato chiuso misteriosamente nel bagno e passarono ore prima che il fratello lo trovò, altre volte gli sparivano delle cose, per non parlare di qualche sera fa, quando si era ritrovato l’albino fuor alla porta di camera sua mezzo morto di paura. Sembravano tutti scherzetti di cattivo gusto di un bambino pestifero, e guardando adesso Gilbert che strattonava con forza il braccio per liberarlo dalla morsa del russo, Ludwig parve capire da dove potevano venire tutti quegli strani episodi. Alla fine  Ivan lasciò la mano del tedesco e tornò indietro, incontrando per un attimo lo sguardo di Ludwig e sorridendo cordiale.
-Molto bene, al mio via andate nelle rispettive basi, il gioco comincia con il suono della campanella, tutto chiaro? Buon divertimento e…VIA!
Le due squadre iniziarono a correre nelle direzioni opposte in un miscuglio di risate eccitate e avvertimenti non esattamente amichevoli, finché non arrivarono ognuna alla rispettiva base, un aula con al centro della stanza una bandierina, rispettivamente rossa o blu per ciascuna squadra.
-Allora…- Ludwig si massaggiò le tempie. Ormai era lì, tanto valeva provare a vincere –Vediamo di trovare una strategia…Ci sono proposte?
Kiku si fece avanti
-Io propongo di concentrarci sulla difesa. La nostra squadra è al piano terra, mentre quella del teatro è al primo piano, quindi sono più avvantaggiati sul punto di vista difensivo e possono concentrarsi sull’attacco. Dobbiamo tutelarci, siamo già più vulnerabili di loro e…
-Ma cosa dici? West, ascolta me. Non possiamo stare tutti qui a girarci i pollici e mandare solo qualcuno in attacco. In questo modo ce li ritroveremo subito tutti davanti alla porta. Dobbiamo attaccare, attaccare e attaccare!
-A me basta soltanto che si prenda quella bandierina, non posso far vincere quella smorfiosa di Natalia!
Ludwig si guardò intorno. La sua squadra era formata da lui, Gilbert, Feliciano, Elizabetha, Kiku e Sesel. Lui, suo fratello ed Eliza erano i più dotati per quanto riguardava l’attacco, mentre Kiku era efficiente sulla difesa, per Sesel aveva già in mente un modo per farla rendere molto utile. Feliciano era portato per….ehm, lui era….ecco…. vabbè, doveva esserci qualcosa in cui poteva essere utile!
-Ok, ragazzi, facciamo così: Kiku e Feliciano resteranno qui a sorvegliare la base. Tenete d’occhio il corridoio. Noi quattro cercheremo di raggiungere il primo piano, Sesel, ricordati quello che ti ho detto
-Nessun problema- disse sorridendo la ragazza –Sarà molto divertente…
-Attenti quando arrivate alle scale, i ragazzi del teatro dall’alto possono colpirvi facilmente, quindi sali tele stando vicini al muro. Stessa cosa per i corridoi, evitateli per gli scontri, potreste non trovare sul momento una stanza dove ripararvi e rimarreste allo scoperto, quindi evitateli per gli scontri, a meno che non costruiate una barricata.- fece una pausa per riprendere fiato, poi continuò –State attenti se vi trovate davanti Alfred, sarà un idiota, ma in questo tipo di giochi ci sa fare. Stessa cosa per Ivan, se li vede scappate
-Il magnifico me non scappa davanti a niente!
-E allora fatti colpire. Qualche obiezione più intelligente?
-Nessuna signore!- trillò Feliciano facendo il saluto militare.
La campanella suonò, dando il via. Eliza e Gilbert schizzarono subito fuori dall’aula seguiti a ruota da Sesel, Ludwig si avviò alla porta e, prima di andarsene, si voltò un’ultima volta verso i compagni
-Allora, avete capito tutto, vero?
-Ehm…- l’italiano si fece avanti –Cos’è che dovevo fare io?
Prevedibile. Ludwig non si alterò nemmeno tanto, dato che si aspettava qualcosa del genere da Feliciano quindi, armato di molta pazienza, tornò indietro, scuotendo leggermente la testa.
-Ascolta, questa volta attentamente. Tu e Kiku dovete solo stare qui a controllare che nessuno entri in classe e rubi la bandiera, quella lì, hai capito? Se vedi qualcuno entrare tu gli spari.
-Ah…..E come faccio, scusa?- il biondo ebbe il forte impulso di strangolarlo, ma si trattenne.
-Ci penso io, ti raggiungi gli altri, hai già perso troppo tempo- si offrì Kiku.
Ludwig non se lo fece ripetere due volte e uscì dall’aula, prima che iniziasse a prendere a testate il muro.
 
Aveva sempre voluto fare qualcosa del genere Sesel. Laser game, paintball, soft air…. La esaltavano, si sentiva completamente un’altra persona. Con quel fucile in mano poi si sentiva una specie di arma letale, qualcosa di simile alla classica femme fatale che si vede nei film. Come per dar valore a quel pensiero inciampò maldestramente sui suoi piedi e cadde in terra, rialzandosi velocemente con nonchalance tornando a prendere una posa fiera, anche se nessuno la vedeva. Sì, si stava divertendo davvero molto, anche se immaginava che in quel momento Elizabetha era almeno cento volte più esaltata di lei. Guardò per la centesima volta la sua arma a vernice e sorrise soddisfatta. Si doveva dare una svegliata, non poteva stare lì a crogiolarsi tutta la notte, era il momento di andare a cercarsi qualche preda….
Percorse i corridoi correndo, camminando spiaccicata alle pareti come in tutti i film d’azione che si rispettino, facendo ogni tanto anche qualche capriola in terra… Sì, si sentiva davvero bene.. anche se agli occhi di qualsiasi persona normale sarebbe sembrata una perfetta idiota.
Dopo acrobazie inutili di vario genere arrivò infine alle scale. Si affacciò cautamente e scorse in cima alla scalinata la chioma bionda di Francis. Proprio lui cercava, perfetto, adesso poteva mettere in atto il piano di Ludwig
-F…. Francis, sono io, Sesel, non è che mi faresti gentilmente salire?- disse con la vocina più smielata che riuscì a fare
-Uh? madmoiselle che piacere vedere un fiore come te in questo scenario di violenza! Spiacente, ma ho già respinto la tua amica, non posso fare eccezioni
come immaginava, dopotutto non poteva essere così facile, no? Si espose un po’ di più, tenendo il fucile basso
-Oh, fratellone, ma io non voglio combattere contro di te!
Il francese dall’alto la guardò con tenerezza –Oh, cara, vorrei tanto non essere tuo nemico… Non costringermi a spararti, su, va da qualche altra parte…
La mora uscì definitivamente allo scoperto, cadendo in ginocchio
-Oh, Francis, perché il destino ci ha messi l’uno contro l’altra? Io… io non avrei mai voluto una cosa del genere, cerca di capirmi!
Francis sobbalzò quando vide che l’amica aveva le guance rigate da grosse lacrime e lo guardava a dir poco affranta
-S..su, Sesel, non fare così!
-Io credevo che mi volessi bene!
.Ma è così! Non credi al tuo fratellone? Sesel, lo sai benissimo che ti adoro, su, smetti per favore adesso…
-Certo, dici così, ma intanto mi guardi dall’alto in basso con il fucile in mano, come faccio a fidarmi di te?
Francis, intenerito, lasciò la sua postazione e iniziò a scendere le scale, andando verso la ragazza a braccia aperte. Arrivato a qualche passo dalla ragazza però, si bloccò. Dietro Sesel rotolò via una strana boccettina contenente un liquido trasparente
-sesel, cos’è quello?- chiese insospettito. Troppo tardi però, perché la mora afferrò il fucile e sparò al ragazzo, con un sorriso di scuse sul volto
-Lacrime artificiali, scusa Francis, niente di personale!
Non fece in tempo ad alzarsi e godersi la sua vittoria, che si ritrovò con una grossa macchia rossa sul petto. Alzando lo sguardo trovò, in cima alla rampa delle scale, Natalia che la guardava freddamente con il suo fucile in mano
-Ma… ma..!
-Scusa, ma di qui non si passa, devo vincere a tutti i costi. Ora, se vuoi scusarmi..- e con un movimento della mano si ravvivò i capelli chiari, per poi scendere le scale e correre verso la sua classe a tutta velocità.
-Ma.. E io che mi ero impegnata così tanto…..
-Touchè,cherie- le  disse Francis guardandola soddisfatto. –Su, su, non guardarmi così, non cel’ho con te! Che dici, andiamo insieme da Antonio?
 
La scuola di notte sembrava un altro posto rispetto al giorno: le ombre si allungavano a dismisura creando forme grottesche, I passi rimbombavano nei corridoi e con il silenzio si riusciva a sentire ogni rumore della notte, anche il più lieve, come il verso di una civetta in lontananza, le gocce d’acqua di un lavandino che perdeva da qualche parte, il vento che faceva sbattere i rami degli alberi sui vetri delle finestre….
“Chissà Feliciano come sta” si ritrovò a pensare Ludwig. Si fermò di colpo, un momento… perché gli era venuto in mente lui? Certo, con quell’aria tetra a quest’ora probabilmente si stava già disperando chiamando  il suo nome piangendo, come faceva per ogni minima cosa, ma c’era Honda con lui, non aveva senso preoccuparsi. Pensò all’italiano rannicchiato su una sedia, in lacrime, che lo chiamava e gli chiedeva aiuto, e sorrise involontariamente, per un attimo nella testa del biondo si fece largo perfino l’idea di tornare indietro e prendere il posto del giapponese, ma appena se ne rese conto scosse la testa e si diede mentalmente dello stupido… ma che gli stava succedendo?
Riuscì ad evitare all’ultimo momento un proiettile di vernice, che andò a schiantarsi sulla finestra formando una grossa macchia rossa.
-Merda- stupido Feliciano, per colpa sua per poco non lo colpivano!
Si riparò contro lo stipite di una porta e iniziò a rispondere all’attacco. Era Alfred che gli stava sparando? No, erano due… e Gilbert ed Elizabetha non potevano aiutarlo
La grossa risata dell’americano riempì il corridoio
-Ludwig, arrenditi! Non hai speranza contro di me, gli eroi vincono sempre!
-Smetti di urlare, così scopre la nostra posizione, idiota!” era la voce di Arthur. Avevano messo l’inglese in attacco? Ivan e Natalia aerano sicuramente attaccanti, e probabilmente Yao era già stato fatto fuori, quindi a difendere la base c’era solo Francis? No, era troppo strano… Forse era una trappola?
Imprecò tra i denti, non riusciva  a contrattaccare, i due nemici sparavano alternandosi, creando una pioggia di proiettili che non finiva mai, e intanto probabilmente si stavano avvicinando.
-Merda merda merda- come faceva ad uscirne?
A un tratto la ricetrasmittente legata alla sua cintura gracchiò qualcosa. Ognuno di loro ne aveva una, in questo modo le squadre potevano restare in contatto con le rispettive basi. Ludwig la sfilò dalla cintura e se la portò all’orecchio, dall’altra parte dell’apparecchio c’era la voce tremante di Feliciano
-Luuuud, aiuto! Qui è tutto rosso, sono arrivati, mi vogliono picchiareee
-Feliciano, calmati, non ho capito niente!-
L’italiano singhiozzava –E’ arrivata davanti alla classe Natalia, Kiku è uscito dalla classe per fermarla ed è stato colpito, aveva la testa tutta rossa gocciolante…Luuuud, ho pauraaaaa! Io ho cominciato a sparare alla porta come mi avevi detto tu e lei si è allontanata, ma se torna come faccio? E se mi colpisce? Kiku è stato eliminato e io ora sono da solo!
-Okok, va bene, resta lì, vengo subito da te
Il punto era….come faceva ad andarsene da lì?  Era bloccato sulla soglia di un aula che dava sul corridoio, in fondo al quale c’erano Alfred e Arthur, l’americano era il più pericoloso dei due, l’inglese era più lento e goffo, ma…
Ad un tratto gli venne un’idea
-Alfred!- urlò affacciandosi leggermente –certo che sono sorpreso, mi aspettavo di più da un caposquadra…Hai messo Arthur in attacco? Non è una mossa un po’ avventata? Dopotutto gli inglesi non sono certo conosciuti per le loro arti belliche….
Come previsto l’inglese s’infiammò subito
-Staresti insinuando che sono debole? E comunque io vado dove mi pare, non certo dove mi dice questo qua…. E poi cosa ne sai tu dell’Inghilterra? Guarda che è il paese più forte al mondo!
Alfred, accanto a lui, soffocò una risata, ma sfortunatamente venne sentito forte e chiaro
-Hai qualcosa da ridire Alfred?- scattò subito come previsto il più basso voltandosi stizzito verso l’americano.
-beh, cioè… non posso dargli tutti i torti. Tralasciando il fatto che è saputo e risaputo che è l’America il paese più forte…. L’Inghilterra, sì, si sa difendere, ok, ma non è niente di che…
-Co…Come osi?? Dopo tutto quello che il mio paese ha fatto per il tuo!
Alfred alzò gli occhi al cielo sbuffando –Ancora con questa storia?
-Continuerò finché non ammetterai la superiorità dell’Inghilterra sul tuo rozzo e barbaro paese, caro il mio Alfred!
A quelle parole l’americano si mise a ridere talmente forte che Arthur divenne completamente rosso di rabbia, iniziando a urlare e sbraitare insulti nella sua lingua. Ludwig ne approfittò, scattò subito in avanti e in pochi secondi raggiunse l’uscita del corridoio, sparando contemporaneamente ai due ragazzi che bisticciavano e riuscendo a colpire Arthur, che si ritrovò una grossa macchia di vernice blu all’altezza dell’inguine. Alfred non si reggeva più in piedi dalle risate.
Una volta che il contrattacco fu terminato e la calma regnò di nuovo nel corridoio Alfred uscì da dove si era rifugiato e diede una piccola pacca sulla spalla al compagno
-Che…Che vergogna..- borbottò l’inglese fissandosi le tante piccole goccioline blu che continuavano a scendere dal pantalone
-Su, Arthur, non te la prendere. Guarda, ti accompagno da Antonio, ok?
-Sì…Ma smettila di sorridere, idiota, è tutta colpa tua!
 
Ludwig intanto sfrecciava per i corridoi tornando indietro verso la classe dove lo aspettava Feliciano, non l’aveva più ricontattato, forse…No, non l’avevano eliminato. Svoltò a destra e rallentò, era arrivato al corridoio dove c’era la sua classe. Si affacciò cautamente, magari Natalia era ancora lì, ma invece lo trovò vuoto. Perché non c’era? Dopotutto a difendere la bandiera c’era solo Feliciano, e non era difficile da battere. No, forse…forse era arrivato tardi, forse la bielorussa aveva già eliminato l’italiano e preso la bandiera…
All’idea di Feliciano a terra in una macchia rossa  il tedesco non ci vide più  e scattò verso la porta dell’aula spalancandola.
-Feliciano, ci sei? Come…- venne zittito da un proiettile di vernice che lo colpì in pieno viso, annebbiandogli la vista. Era stato eliminato, ecco dov’era Natalia, era caduto in una trappola.  Si pulì gli occhi e si guardò distrattamente le mani
-Ma che cazz- era vernice blu.
Diede una rapida occhiata alla classe e come previsto trovò l’italiano in mezzo alla stanza, con il fucile in mano e un colorito pallido
-SONO DELLA TUA SQUADRA BRUTTO IDIOTA!
-L..Luud!- il rosso gli corse in contro singhiozzando, e a quella vista ogni traccia di rabbia nel tedesco svanì in un attimo –Credevo che fosse Natalia… Non volevo colpirti, mi dispiace! Mi sono stufato, Lud, io non sono fatto per queste cose, voglio tornarmene in camera mia!
Il biondo mise con qualche incertezza le mani sulle spalle del più piccolo, tentando di tranquillizzarlo
-Hem, dai, su…Se Natalia torna hai una buona percentuale di probabilità che non ti colpisca, ma se anche dovesse succedere i casi in cui tu riceva lesioni gravi sono minime.
L’italiano alzò gli occhi su di lui, guardandolo stralunato. Ok, forse Ludwig non era un mago della delicatezza, ma almeno ci provava… Provò a correggersi
-…E comunque se tornasse veramente farei il possibile per…per p-proteggerti.
Feliciano sgranò gli occhi mentre il rossore tipico delle mele mature s’impossessava del suo volto. Cercò lo sguardo di Ludwig, e quando incontrò quegli occhi azzurrissimi, gli rivolse un sorriso così bello che sembrò illuminare tutta la stanza
-Grazie…-
Il tedesco deglutì rumorosamente. Vedere Feliciano stretto a sé, con il volto leggermente arrossato, gli occhi grandi e brillanti che lo guardavano rapiti e con il sorriso più bello del mondo rivolto solo a lui era qualcosa di destabilizzante. Senza nemmeno accorgersene azzerò la distanza che  c’era tra di loro e lo baciò.
Le labbra dell'italiano erano calde, morbide, lo baciava con foga, come se il suo corpo avesse cercato inconsciamente quelle labbra per molto, motlissimo tempo.Dopo  un nanosecondo se ne accorse: baciando, stava baciando Feliciano. Per poco non gli venne un infarto. Si staccò velocemente dall’italiano, che era rimasto immobile, troppo stupito per fare qualsiasi cosa…. Cosa diamine era successo? Dov’era finito il suo buon senso tedesco? Gli era andato in tilt il cervello??
Si allontanò velocemente, cercando di trovare una spiegazione vagamente plausibile
-Cioè, ecco… no, vedi
-No, non devi, non importa…cioè…
Era una situazione troppo imbarazzante, troppo surreale. Sarebbe svenuto dalla vergogna se la voce  allarmata di Antonio dall’altoparlante non li avesse interrotti, riportandoli alla realtà con un problema ben più grave.
 
 
 
N.d Ari
Rieccomi, rigorosamente in ritardo, lo so T__T *si frusta* Spero solo che vi sia piaciuto! Personalmente la parte della guerra simulata era una di quelle a cui tenevo di più, è stato uno dei primi capitoli che ho scritto, quindi non so come può essere venuto… rileggendolo a quasi un anno che l’avevo scritto mi sembra un po’… boh, non saprei, spero sia solo una mia impressione, ho corretto e aggiunto delle parti, ma non sono pienamente soddisfatta.. boh, vedrò di fare meglio per i prossimi. Eeeeh dunque, Ludwig si è dato una svegliata… sì, ovviamente molto in ritardo e andando subito al sodo, per cui credo che per i prossimi capitoli sarà nel bel mezzo di una bella crisi mistica (Povero crucco, ti sto torturando dal primo capitolo xD)
 
Ovviamente un grazie infinito a chi legge e recensisce!
 
Nena92: ahahha felice che ti sia piaciuto ^^ Beh, è impossibile resistere ad uno come Antonio, io le sue fan le mostro sempre come delle fan girl in calore… ma probabilmente anche io sarei lì in mezzo a sbavare xDD
 
Yumeji: Ti è piaciuta la reazione di Romano? Beh, conta che lui non ha la minima idea di cosa si sia inventato Antonio alle sue spalle, e quando lo scoprirà credo che ci sarà uno spagnolo in meno in questa fic XD Un mega monumento alla ciambella delle rivelazioni *si immagina* magnifico! *-*
Comunque, scleri a parte, grazie a te che continui a seguirla, non sai quanto mi faccia piacere ^^
 
Hullabaloos: “WHY SO SERIOUS, GILBO??” ahahaha, ti giuro, quando l’ho letto sono morta dal ridere xD beh, in effetti sì, lo ricorda! *cade dalle nuvole* Antonio se continua così verrà ammazzato prima o poi, o da un Francis rosicante o da un più che lecito istinto omicida di Romano, che ancora ovviamente non sa assolutamente niente delle cose che va a raccontare Spagna in giro su loro due…. Ti ho fatto aspettare di nuovo, scusami ;__;
 
hanta97: La Prungary strabocca da questa fan fic… e si nota anche un leggero e velato (si, proprio appena appena) odio per il quattrocchi da parte mia, ma giusto un pochino, vero? XD e pensa che non so come in un’altra mia fic ha fatto anche da protagonista .__. Boh, i misteri della vita (?) Beh, per Gilbo… No, dai, non posso anticipare niente certocheavràlesuesoddisfazioni, si starà a vedere ^^  Le sopracciglia… beh, una volta ho provato ad attaccarmi un paio di baffi finti a mò di sopracciglia…. Non ero un bello spettacolo XD però Arthur potrebbe anche prenderla in considerazione questa idea…..Grazie mille per le recensioni, sei sempre gentilissima!
 
Baka_Oh yea: Wah, una nuova recensitrice! (si dice recensitrice, vero? XD) Beh, spero che anche questo ti sia piaciuto, allora ^^ Se ci sono errori di battitura fatemeli notare, mi raccomando, di solito una volta finiti rileggo sempre i capitoli, ma qualcosa che mi sfugge sicuramente c’è XD Grazie mille!
 
Hero98: Oddio, grazie mille *-* E scusami per il ritardo ;__; spero almeno ti sia piaciuto anche questo ^^
 
 
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(Il gioco, per lei, era finito.) 

  
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