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Autore: lol90    06/12/2011    0 recensioni
One-shot che narra dei sentimenti di Naruto dopo la morte del suo maestro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui correva, gli occhi pieni di lacrime, non poteva crederci, doveva vederlo con i suoi occhi, non poteva essere vero.
Corse per due giorni senza mai fermarsi, era stremato, i crampi della fame e la sete si facevano sentire, ma lui non gli dava ascolto, c'era una cosa molto più importante da sapere.
Entrò nel portone di un villaggio, due ninja gli chiesero l'identità, ma lui non li ascoltò, proseguiva la sua corsa in cerca dell'uomo, doveva trovarlo.
Il villaggio era grande, dopo una ricerca minuziosa, proprio quando si stava per arrendere ecco che vide un corpo galleggiare vicino alla riva del lago poco fuori dal centro città.
Si fiondò lì, sperando con tutto il cuore di non vedere la persona ricercata in quel cadavere, lunghi capelli bianchi coprivano il volto dell'uomo, aveva cinque lance impiantate nel petto, in preda al panico scostò i capelli dal viso del morto, il sangue gli si gelò nelle vene, il suo sensei lo stava guardando con occhi vuoti.
Lacrime calde gli calarono sul viso imbiancato dalla paura, senza pensare issò il corpo del maestro sulle sue spalle, voleva fuggire fuori da quell'orrendo villaggio della Pioggia.
Fece alcuni passi, ormai era sfinito, crollò a terra, cadendo in un sonno tormentato.
Le luci dell'alba lo svegliarono, ma non era stato un buon risveglio, il corpo del suo sensei era accasciato sull'erba, il viso sprofondato nella terra.
Pianse altre lacrime amare, poi si dissetò con l'acqua di quel lago in cui il sannin aveva esaltato gli ultimi respiri, facendosi forza riprese in spalla il cadavere e ripartì alla volta di Konoha.
Non voleva fermarsi, doveva portare il corpo del ninja al villaggio della Foglia, lì era iniziata la carriera del più grande shinobi del Paese del Fuoco, lì doveva finire.
Dopo tre giorni arrancò fino al portale della città ambita e appena i due ninja di guardia lo videro, lui si abbandonò al volere della sua mente e del suo corpo, sprofondando in un sonno pesante.
Una stanza bianca inondata di luce gli si prospettò davanti al suo risveglio, candide lenzuola calde gli erano state rimboccate con cura, una ragazza dai lunghi capelli blu era addormentata su una poltrona affianco al suo letto.
Guardò la ninja che dormiva beata, col minimo rumore si rigirò nel letto, notando sul comodino un fiore molto bello posto in un vaso e sotto di esso un piccolo bigliettino.
Lo prese e delicatamente lo aprì, il frusciare del foglio svegliò la ragazza che dormiva, ma lui non se ne accorse, immerso nella lettura di quel piccolo pezzo di carta.
Lo ha scritto Sakura, gli è stata affidata una missione, lei voleva rimanere, ma l'Hokage l'ha obbligata. Hai dormito per due giorni di fila, prima di andarsene ti ha lasciato quel fiore.
Il ragazzo sobbalzò quando Hinata parlò, ma dopo essersi ripreso chiese alla ragazza perché lei aveva dormito lì quella notte, causando come di consueto quel rossore paonazzo sul bel volto della Hyuuga.
Poi tornò seria con uno sforzo incredibile e gli disse che il funerale di Jiraiya si sarebbe tenuto appena lui si fosse ripreso.
Per un attimo il ragazzo aveva dimenticato il motivo per cui si trovava lì, perdendosi nel guardare il bei lineamenti della ninja, ma appena sentì il nome Jiraiya la tristezza piombò nei suoi occhi, ma quando una mano gli toccò delicatamente il viso ogni pensiero triste svanì, portando dentro di se una nuova emozione.
Alzò lo sguardo, fissando ancora una volta quel viso mai notato prima, Hinata sembrava compatirlo, e proprio quando lui stava per parlare lei gli tolse le parole di bocca.
Lo so che vuoi far avvenire il funerale il prima possibile, ma ora dormi, domani ci sarà la cerimonia.
Fissò gli occhi azzurri del ragazzo,accarezzandogli ancora i capelli, il jinjuriki al solo tocco si riaddormentò.
Si sentirono dei singhiozzi, una donna dai lunghi capelli biondi piangeva vicino alla finestra, appena vide che il ragazzo si stava svegliando cercò di mascherare il suo stato, tornando alla sua solita espressione seria.
Tsunade fissò il ninja per qualche istante, poi ricadde in quel pianto, sussurrando un grazie al ragazzo tra i singhiozzi.
Lui continuava a guardarla, finché una mano non afferrò la sua, subito si girò e si perse ancora una volta nei grandi occhi grigio chiaro di Hinata.
Non riusciva più a pensare, a muoversi, era bloccato, catturato da quello sguardo, poi lei si mosse e gli accarezzò ancora una volta il viso.
Ancora quella strana sensazione riaffiorò dentro di lui, non riusciva a comprenderla, ma poteva essere sicuro nel proclamare che gli piaceva, e molto.
Un centinaio di persone tutte vestite di nero erano radunate intorno ad una bara bianca, l'ultimo tributo al ninja più forte di Konoha si stava tenendo nel centro della città, sotto un pallido sole mattutino.
Sguardi seri e tristi allo stesso tempo fissavano quella struttura in marmo che sarebbe stata la nuova casa del sannin, solo qualche singhiozzo spezzò quell'atmosfera, proveniva da una donna dall'apparenza giovane, che era sorretta da un'altra donna, di nome Shizune.
Dopo che anche l'ultimo ninja disse parole di ricordo il funerale finì, passò mezzora, ma quattro persone erano ancora ferme nella stessa posizione, due guardavano la tomba piangendo, mentre le altre due cercavano di confortarle.
Hinata guardava gli occhi azzurri colmi di lacrime del ragazzo, lei gli accarezzò affettuosamente la guancia per fargli capire che era ora di andare, lui si ridestò, ma ancora piangendo diede l'ultimo sguardo alla tomba del sensei, poi si avvicinò e posò un libro sul gelato marmo.
Vide il volto lacrimante dell'Hokage, subito abbassò lo sguardo, lei lo conosceva fin da quando erano bambini, non sapeva quanto tempo ci potesse volere alla donna per reagire.
Scortato da Hinata andò a casa sua, la ragazza rimase con lui, non voleva lasciarlo solo, preparò un delizioso pranzo e cercò di parlargli.
Lui si confidò con la Hyuuga, era strano, non era mai riuscito a parlare confidarsi con nessuno a parte con il suo sensei, ma con la ragazza si trovava bene, sembrava lo comprendesse, percepiva una strana sensazione quando la guardava.
Per cinque giorni Hinata continuava a pranzare da lui, fino a che il sesto giorno lui le chiese perché continuava a venirlo a trovare.
La ragazza ormai aveva instaurato con lui un rapporto di confidenza, e parlò dei sentimenti che provava , poi non vedendo alcuna reazione del ragazzo scappò via, nascondendosi nel boschetto del campo addestramenti.
Naruto rimase stordito dalla confessione di Hinata, ripensò agli ultimi giorni passati insieme, una luce si accese nella sua mente.
Per circa un'ora cercò la ragazza, fino a che non la vide appoggiata ad un albero, mentre piangeva.
Le si avvicinò, cercando di non farsi sentire.
I singhiozzi di Hinata coprivano il rumore dei leggeri passi del ragazzo, finché lui non fu davanti a lei che aveva gli occhi coperti dalle mani, ancora ignara di non essere sola.
Naruto si avvicinò, cinse i fianchi della ragazza che sembrava spaesata al momento del tocco, poi la baciò.
Un lungo baciò che valse più di mille parole, decretando l'inizio di una nuova coppia nella città di Konoha.
  
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