Che cosa aspetta a...?

“Allora abbiamo spostato questo e quello”
“Holmes...”

Il detective continua a girare per la stanza, gesticolando le mani per aria.

“I libri se stanno qui o da un altra parte?”

“Holmes...” lo chiama con infinita pazienza il buon dottore.

“Watson, allora che ne dice?”

Watson si passa la lingua sui denti senza rispondere. Chiaramente s’annoia.

“Siamo qui da stamattina, io non faccio altro che parlare e lei sta zitto tutto il giorno” osserva Sherlock Holmes.

“Per forza, sto zitto tutto il giorno, ci pensa già lei, Holmes” risponde il dottor John Watson, con una leggera punta di sarcasmo, in particolare quando pronuncia il cognome dell’altro.

“Ne deduco, lei è alquanto irritabile in particolare stamane”

Holmes abbassa leggermente le palpebre.

“E allora mi tocca…”

Watson sorride compiaciuto.

“…farla tacere”

“E allora che aspetta, Watson…John?” risponde Holmes, sorridendo beffardo.

Una luce di sfida gli brilla negli occhi.

Watson gli afferra la cravatta, costringendolo ad inclinarsi leggermente in avanti.

Ora sono vicini.

“Non le chiederò altro”

E finalmente lo bacia sulla bocca, zittendolo dolcemente.

Holmes lo ricambia.

Le mani si sfiorano dove possono.

Lentamente, prendono spazio le sensazioni che solitamente vengono nascoste, il rimescolio dei loro respiri.

In un lento, appassionato bacio.

Holmes riesce a malapena a tenere a freno, il desiderio di spingersi oltre…e crede che lo stesso equivalga per Watson.

Perché dietro a tutta, alla sua calma e mente logica, si nasconde una persona appassionata.

Quando i due si separano, sono entrambi senza fiato.

“Watson lei è un perfetto esempio” dice Holmes.

È rosso in viso, i capelli spettinati.

“Di cosa?”
“Quando ci si mette, andiamo giù un po’ sul pesante, eh…”

Watson sbuffa.

“Senta Holmes, l’ho appena baciata…e lei cerca analizzarmi? Ma per favore!”

Si sente un lieve bussare.

“Chi è?”
“Sono la signora Husdon! C’è uno dei suoi pazienti”

“Arrivo subito signora” risponde Watson.

Si dà una riordinata agli abiti.

“E allora finisca di azzittirmi, per questa sera, signor John” sussurra Holmes, sulle labbra conserva ancora il sapore del bacio che gli ha dato il buon dottore.

Watson sorride complice, prende il cappello e se la calca in testa.

“Ci conto, signor Sherlock” risponde a bassa voce Watson, prima di uscire dallo studio.

Aaah, accidenti a me. Sono davvero incasinato, con Holmes, pensa Watson.

Ma in fondo, non è poi così male…davvero.

The end.

Nota au: bene, collezionista di storie assurde ne ha scritta un’altra. Non ho molto da aggiungere, spero che piaccia. Good.

A presto, Portos.