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Autore: Hil 89    06/12/2011    3 recensioni
E se James Potter avesse una sorella? E se lei si innamorasse di Sirius Black e se lui perdesse completamente la testa per lei?? Una raccolta di piccole fic che raccontano dal loro primo incontro, alla fine, costretta, della loro storia... Lasciate un commentino. Saluti, HiL
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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DI NUOVO INSIEME

 

“Non potete chiedermi questo!” la voce di Emily fece scattare anche Molly Weasley seduta di fianco a suo marito Arthur, “Tesoro cerca di calmarti, è per il bene di Harry” Minerva McGranitt cercò di calmarla, ma invano, “Per il bene di Harry?! Vi avevo già dato ascolto 15 anni fa quando mi avevate detto che era per il suo bene mandarlo da quegli stupidi babbani, che l’hanno trattato come la più peggiore della feccia, e ora mi venite a dire che fino a che non ritorna ad Hogwarts non mi devo far sentire?! Ma sapete come si sente ora? Lo sapete?! Quel ragazzo ha assistito in prima persona alla rinascita di Lord Voldemort, ha visto con i suoi occhi la Maledizione Senza Perdono colpire Cedric. Ha bisogno che qualcuno gli stia accanto, non possiamo lasciarlo da solo!”
“Questo lo posso capire perfettamente, ma dobbiamo anche cercare di proteggerlo” intervenne anche Remus Lupin cercando un appoggio anche da Sirius Black appoggiato al muro, ma non ottenne nessun aiuto, anche perché era consapevole che il suo amico di sempre era completamente d’accordo con la sua fidanzata.
“Io non sono d’accordo” disse con fermezza la donna, “E’ una decisione di Silente però, ha impedito anche a Ron ed Hermione di scrivergli. Dobbiamo ristabilire l’Ordine della Fenice, vedere come il Ministro della Magia reagisce alla rinascita dell’Oscuro Signore. Scricciolo dobbiamo pensare ad un sacco di cose, non possiamo permetterci di sbagliare” Lunastorta le parlò con più calma, appoggiandole le mani sulle spalle, “Emy dobbiamo cercare di proteggerlo al meglio. Non possiamo fare errori”
“Non sono d’accordo per niente, ma tanto la mia parola è un nulla contro la vostra. Avete già deciso” dopo aver detto questo, la donna si scansò dalle spalle le mani dell’amico e uscì dalla porta del salone.
“Grazie dell’aiuto, Felpato”
“Cosa ti aspettavi? Lo sai perfettamente che io sono d’accordo con lei. Per me è diverso, ovvio. Qualcuno potrebbe intercettare la mia lettera e risalire a me, ma lei gli aveva fatto una promessa. E sai anche tu, che diventa una furia quando sa che non può mantenere la parola data”
“Questo lo sappiamo, Black, ma è questione di pochi mesi. Deve solo passare l’estate” intervenne la McGranitt.
“Vado da lei” rispose soltanto, detto questo uscì dalla stanza sotto gli occhi di Remus e Minerva.



Sirius camminava piano sulle scale della sua vecchia casa, gli altri se ne erano già andati via, anche Lunastorta e la vecchia megera. Erano da soli.
Entrò nella sua stanza e la trovò seduta sulla sponda della finestra, Emily si accorse dell’uomo sulla soglia della porta, ma non si voltò verso di lui. Si passò velocemente una mano sulla guancia, come a volergli nascondere le proprie debolezze, ma Sirius la conosceva troppo bene.
Si avvicinò a lei e l’abbracciò soltanto, nascondendo il viso tra i suoi capelli, la donna si voltò verso di lui e lo strinse forte, Sirius le passò un braccio sotto le gambe e la prese in braccio spostandola dalla finestra aperta.
Le passò una mano tra i capelli cercando di calmare i singhiozzi che avevano iniziato a scuoterle il corpo, la strinse più forte baciandole una tempia.
“E’ cosi piccolo” disse tra i singhiozzi, “E noi lo abbiamo lasciato da solo. Non possiamo lasciarlo da solo un’altra volta. Non posso permetterlo”.
“Amore, lo sai che sono completamente d’accordo con te, ma sai anche che quello che ha deciso Silente è giusto. Bisogna proteggerlo”.
“Questo però non vuol dire abbandonarlo” rispose lei con voce ferma. “Voglio andare da Albus” continuò osservandolo nei suoi occhi grigio-blu, e la risposta, come sapeva, non tardò ad arrivare.
“Vengo con te”.
Erano insieme, il resto non contava più.


 

Quando Emily Potter varcò le soglie della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts aveva accanto a se un enorme cane nero, Gazza la squadrò con il suo solito occhio critico, ma non proferì parola.
Si diressero immediatamente dal Preside, consapevoli che lui fosse già al corrente del loro arrivo. Infatti l’entrata del suo ufficio era già aperta.
“Miei cari ragazzi, cosa vi porta qui?” la voce perennemente calma le Preside li accolse, Emily sorrise nel notare il suo amato professore seduto dietro la scrivania: “Albus, siamo venuti qui solo per dirti che non siamo completamente convinti di lasciare Harry all’oscuro di tutto. Non posso abbandonarlo per l’ennesima volta”
“Capisco perfettamente la tua posizione, mia cara, ma purtroppo credo che sia l’unica soluzione per impedire al nostro caro Harry di finire nei guai. Comunque se questo ti può far stare meglio, non è completamente da solo. Ti ricordi della Maganò che abita di fronte ai Dursley? Ecco, mi sono assicurato che segua il Bambino Sopravvissuto in ogni suo spostamento. E se per caso dovesse notare qualcosa di strano, di avvisarmi immediatamente”
“Ho capito, quindi non c’è altra soluzione”
“Purtroppo no, mia cara. Ma non disperare, passerà molto in fretta”
Emily annuì solamente, cercando la mano di Sirius che non tardò un solo istante a stringere la sua.
In quello stesso istante un gufo entrò dalla finestra, con una notizia che lasciò per un attimo, anche il Preside di Hogwarts, senza parole.
Dissennnatori tra Magnolia Crescent e Wisteria Walk.
 
Emily Potter si smaterializzò all’inizio di Privet Drive, camminò a passo svelto, al suo fianco un cane nero di enorme dimensioni.
Si fermarono davanti alla porta del numero 4 e bussarono alla porta.
Un istante dopo un uomo venne ad aprire: “Chi è là?”
“Devo vedere Harry Potter” la voce della donna fremeva, se solo avesse potuto avrebbe buttato giù quell’inutile pezzo di legno in un secondo.
“Non c’è nessun Potter qui dentro, se ne vada”
Emily strinse i pugni, “Vernon Dursley, se non ti togli subito dalle palle, giuro su Merlino che butterò giù la porta!”
“Io non lo conosco, se ne vada”
Il cane nero non attese un attimo di più, abbaiò forte e si buttò sulla porta, un istante dopo un uomo vestito di nero estrasse la bacchetta e fece saltare la porta d’entrata del numero 4 di Privet Drive.
“Vernon!” la squittio di Petunia Dursley fece voltare Emily verso il salone della casa e notò il figlio dei due babbani seduto sul divano che tremava e Harry che la fissava senza parole.
In un secondo fu da lui, il bambino sopravvissuto le gettò le braccia al collo e iniziò a tremare.
“Sono qui. Stai tranquillo”
“Uscite subito da casa mia. O chiamo la polizia” Dursley aveva in mano una mazza da baseball.
“Taci inutile di un babbano” la voce di Sirius Black fece alzare il viso di Harry dalla spalle di Emily, “Sirius” sussurò il bambino sopravvissuto, si allontanò dalla donna e gli corse incontro, il malandrino lo strinse forte senza spostare lo sguardo dai conuigi Dursley.
Petunia si coprì la bocca con una mano, “Cara, cosa c’è?”
“Io me lo ricordo quell’uomo, stava sempre con quel Potter”
“Ero il suo migliore amico, befana. Non che padrino di Harry. L’unica volta che ci siamo visti è stato al matrimonio di tua sorella”
“Andatevene subito da casa mia” ripetè il padrone di casa muovendo davanti a se la mazza.
“Quanto sei ridicolo” Emily lo sorpassò e andò davanti al Dudley, si inginocchiò davanti a lui e lo osservò per un solo istante, poi estrasse dalla borsa una barretta di cioccolato e gliela porse:” Fai cosi tanto lo sbruffone, ma non hai spina dorsale. Mangia questo, ti sentirai meglio”.
“Cosa gli hai dato? Non mangiarlo figliolo, quella è tutta robaccia”
“E’ cioccolato, idiota. Ma cosa stiamo qui a perdere tempo, amore andiamo via” Sirius passò un braccio intorno alle spalle di Harry e guardò la fidanzata alzarsi dal punto dove si era inginocchiata, lei si voltò e annui.
“Sirius c’è un problema” il bambino sopravvissuto parlò per la prima volta, “Mi hanno espulso da Hogwarts”.
“Che deficienti” fu l’unico commento di Sirius, “Non ti preoccupare tesoro” Emily intervenne notando lo sguardo preoccupato del nipote, “Certo, sei minorenne e hai praticato un incantesimo fuori dalle mura della scuola e alla presenza di un  babbano, ma lo hai fatto per legittima difesa. L’hai fatto per salvare te e tuo cugino. Non ti possono espellere” concluse con un sorriso, mentre gli accarezzava una guancia.
“Amore, andiamo. Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto” Sirius la prese per mano, attirando nuovamente l’attenzione su di se.
“Va bene, andiamo” rispose la donna con un sorriso, e senza degnare di uno sguardo i padroni di casa, si smaterializzarono lontano.

 

 

  
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