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Autore: NonnaPapera    07/12/2011    3 recensioni
Che cosa ci fa Hanamichi di sera i palestra?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno strano allenamento

Ayako due giorni prima, sotto sua esplicita richiesta, era riuscita a convincere il capitano a lasciargli le chiavi della palestra, per potersi continuare ad allenare anche dopo i soliti orari prefissati.
L’unico vincolo che Akagi aveva imposto era che non dicesse a nessuno del privilegio che gli aveva concesso e che quindi, alla fine di ogni allenamento, se ne andasse con la squadra salvo poi ritornare, se ne aveva voglia, in un secondo momento.
Akagi non voleva che qualcuno, ovviamente Hanamichi, si potesse lamentare, o peggio si mettesse a pretendere lo stesso favore.
Rukawa sbuffò infastidito, il dover uscire dalla palestra per poi farci ritorno di soppiatto era una gran scocciatura, però ne valeva la pena, dato che così poteva avere per sé tutta quanta la palestra.
L’idea di potersi allenare in santa pace, correndo sul parquet di legno lucido e sentire solo il rumore della palla che rimbalzava nel silenzio del grande salone, lo entusiasmava.
Aveva bisogno di un po’ di tempo da solo, soprattutto da quando quella scimmia rossa era entrata prepotentemente nel suo cervello.
Inizialmente aveva pensato che la continua attrazione che provava verso Hanamichi fosse semplicemente da attribuire alla sua esagerata esuberanza.
Insomma, se c’era una cosa che il do’aho non sapeva fare era passare inosservato.
Purtroppo però, si era reso presto conto che i sentimenti che sentiva erano fin troppo profondi e duraturi per essere attribuiti solo all’eccessività di Hanamichi.
Da lì, allo scoprire di essersi preso una stupidissima infatuazione per il rosso, il passo era stato breve… Shockante, ma breve.
Rukawa non era certo tipo da scomporsi facilmente quando qualcosa non andava come diceva lui, però la rivelazione lo aveva scosso profondamente e il risultato era stato che il suo stile di gioco era peggiorato.
Ecco perché aveva insistito così tanto con Ayako, che infatti si era sorpresa del suo insolito comportamento. Aveva necessità di pensare, e quale modo migliore per farlo se non allenandosi a basket?
Quella sera si sarebbe stremato di fatica e nel farlo avrebbe riflettuto su una soluzione al suo problema.
Ignorare i propri sentimenti fino a che non fossero passati? Era quello che aveva fatto fino a quel momento ma non era servito a nulla anzi, se possibile, la situazione era peggiorata.
Custodire il segreto in silenzio e struggersi d’amore per la scimmia senza mai rivelarsi?
Era una opzione accettabile, ma non voleva finire per sentirsi come il protagonista di qualche romanzetto d’amore scadente.
Rivelare tutto ad Hanamichi?
Follia, soprattutto se si soffermava a pensare alla reazione che avrebbe potuto avere l’altro.
Quando Rukawa infilò la chiave nella toppa della serratura era talmente immerso nei suoi problemi, da non accorgersi neppure che la porta era aperta e che la luce della palestra era accesa.
Ecco perché strizzò gli occhi perplesso per alcune volte, prima di rendersi conto della persona  seduta al centro del campo, circondato da una ventina di palloni da basket.
Un esame leggermente più attento gli mozzò il fiato in corpo, accidenti possibile che quella specie di carota ambulante fosse lì?
“Do’aho”  fu l’unica cosa che gli venne naturale da dire.
Vide distintamente la schiena di Hanamichi sussultare e poi , come a rallentatore, lo seguì mentre si girava nella sua direzione.
Il viso di Hanamichi era una maschera di lacrime e moccio, pareva un bambino capriccioso che lo fissava non astio.
Ecco, come volevasi dimostrare, quella scimmia rossa era eccessivo anche quando era depresso.
“Baka Kitsune, vattene sono distrutto dal dolore… non voglio vedere la tua brutta faccia” disse urlando come suo solito puntandogli contro il dito e balzando in piedi.
“Mi devo allenare, sparisci!” era vero, e poi, ad essere sinceri, non aveva alcuna voglia di sapere perché stesse facendo quella pantomima nel bel mezzo della palestra a tarda sera.
“Sei una volpe artica senza sentimenti, ecco cosa sei! E poi anche io mi sto allenando, quindi vattene tu, sono arrivato prima io!”
Rukawa sollevò leggermente un sopracciglio a quella dichiarazione, Hanamichi che si voleva allenare?
Strano, comunque si sorprese a compiacersi di quella inaspettata sorpresa. L’idea di giocare un uno contro uno con la scimmia non gli dispiaceva per niente.
Anzi, avere un avversario sarebbe stato stimolante, primo perché  il do’aho in quell’ultimo periodo era migliorato molto e poi, anche se non lo avrebbe ammesso neppure a se stesso, la prospettiva di avere una scusa per stargli addosso fisicamente era veramente allettante.
Perciò si limitò a scrollare leggermente le spalle e ad avviarsi nello spogliatoio per cambiarsi, quella sera si sarebbe allenato con Hanamichi.
Ci mise qualche minuto meno del solito a cambiarsi, perché il desiderio di iniziare la sfida lo esaltava più di quanto volesse ammettere.
Quando finalmente aprì la porta degli spogliatoi e ritornò in campo, poco ci mancò che perdesse la mascella per lo sconcerto.
Certo a vederlo da fuori non pareva essere sorpreso, perché manteneva la sua solita maschera di freddezza, ma vedere Hanamichi, ancora seduto a terra con le gambe incrociate, che abbracciava un pallone da basket e lo baciava con passione… beh, riusciva a sconvolgere anche lui.
“Ma che…?” si sorprese a mormorare mentre lentamente si avvicinava al rosso.
Hanamichi sollevò lo sguardo, rimanendo con la bocca incollata alla palla in stile ventosa, e lo fissò come se non comprendesse il suo sgomento.
Rukawa non poté trattenersi dallo sbuffare e dal ripetere per l’ennesima volta un: “Do’aho”
Hanamichi si staccò finalmente dal pallone e con lo sguardo duro ribatté:
“Kistune, ancora qui? Non lo vedi che mi sto allenando?”
“Allenando?” non riuscì al trattenersi dal chiedere.
“Certo non lo vedi? Quando avrò finito sarò il miglior baciatore della scuola, così tutte le ragazze cadranno ai miei piedi e nessuna più rifiuterà il mio amore” disse urlando e, mosso dalla foga, si alzò portando le mani ai fianchi e mettendosi a ridere sguaiatamente.
“Non mi interessa quale follia ti passi per la mente in questo momento… Ma smettila di sbavare sui palloni della squadra!” ringhiò basso Kaede, molto più in collera con se stesso per via del fatto che era attratto da un simile idiota, piuttosto che con Hanamichi.
“No, non ci penso neppure! Il grande tensai non si arrenderà finché non sarà diventato un baciatore professionista! Sono stanco di ricevere rifiuti, questo pomeriggio Haruko è stata la cinquantunesima ragazza a rifiutarmi” L’ultima frase ovviamente era stata pronunciata in tono lagnate e con gli occhi che brillavano per dei lacrimoni enormi, che minacciavano nuovamente di bagnare tutto il legno del pavimento.
Rukawa lo fissò per alcuni istanti indeciso sul da farsi, certo avrebbe potuto tirargli un pugno per farlo sloggiare, ma ne sarebbe scaturita una rissa e lui proprio non ne aveva voglia.
Poi ad un certo punto un’idea lo colse improvvisa. Era una follia ma in un colpo solo avrebbe risolto tutti i suoi problemi, e forse sarebbe anche riuscito a far passare ad Hanamichi la voglia di baciare Aruko.
Perciò fissando Hanamichi negli occhi chiese:
“Perché ti alleni a baciare dei palloni di plastica? Non imparerai mai così!”
“Baka, lo faccio perché nessuna ragazza è disposta ad allenarsi con me per farmi diventare il miglior baciatore del mondo. Lo so per certo perché oggi, quando Harukina cara mi ha respinto, ho passato il pomeriggio a chiedere a tutte le ragazze che incontravo se mi volevano baciare, ma sono scappate tutte urlando e due mi hanno pure tirato un calcio negli stinchi… Brutte streghe!
Poi ovviamente al grande tensai è venuta un’idea geniale, perciò sono venuto qui ad allenarmi con i palloni… in fondo se vanno bene per il basket andranno bene anche per quello che voglio fare!” concluse la frase con esagerato entusiasmo, stringendo una mano a pugno e portandola verso il cielo con fare trionfante.
“Do’aho”
“Tu brutto…” disse Hanamichi reagendo all’ennesimo insulto cercando di tirare un pugno al compagno di squadra.
Rukawa ovviamente fu svelto a schivarlo e poi, portandosi a debita distanza per evitare altri sfoghi d’ira, allungò il dito indice verso i palloni e disse:
“Non diventerai mai bravo se continuerai ad allenarti con una sfera di plastica bitorzoluta”
Vide Sakuragi imbronciarsi, riflettere per alcuni istanti e poi sbuffare esasperato:
“Perché tu che mi consigli? Non vedo altra soluzione!”
Le labbra di Kaede si tesero in un sottilissimo e quasi impercettibile sorriso soddisfatto, poi fece i due passi che lo separavano da Hanamichi e, parlandogli a pochissimi centimetri di distanza dalla bocca, rispose piano:
“Questo…”
Lo afferrò con entrambe le mani dietro alla testa, per evitare che si staccasse, e poi con decisione appoggiò le labbra su quelle del rosso.
Inizialmente rimase fermo per alcuni istanti, giusto per avere la prontezza di riflessi di schivare un pugno, in caso Hanamichi avesse deciso di tiragliene uno, poi con la lingua scivolò fuori dalla sua bocca per forzare l’accesso a quella del compagno.
Hanamichi non tentò di scostarsi, né si oppose all’intrusione di Rukawa, probabilmente troppo shockato per fare alcunché.
Kaede allora si perse con compiacimento nella bocca del compagno, iniziando a giocare con la lingua ed esplorandone ogni anfratto.
Dopo un tempo ragionevole si scostò dalle labbra di Hanamichi e sorridendo mormorò:
“Il bacio riuscirebbe meglio se anche tu ricambiassi, do’aho”
A quella provocazione stranamente il rosso non rispose, rimase fermo immobile a fissare il compagno con sguardo stralunato e poi lentamente annuì come se fosse in trans.
Rukawa rimasse basito dalla sua reazione. Si aspettava un fiume di parole, un mare di insulti gridati a squarcia gola, invece Sakuragi era rimasto immobile e pareva attendere un nuovo bacio, per cercare di impegnarsi al meglio nel ricambiarlo.
Quella situazione incredibile gli fece ribollire il sangue nelle vene per l’eccitazione.
Inizialmente aveva pensato di baciare Hanamichi solo per liberarsi una volta per tutte di quella sua assurda infatuazione.
Purtroppo, una volta poggiate le labbra sopra quelle calde e morbide del compagno, a Rukawa non solo non era passata l’attrazione nei confronti del rosso, ma aveva iniziato a desiderare che il bacio continuasse a lungo.
Hanamichi si sporse leggermente in avanti per ricercare il contatto e Rukawa non lo fece attendere.
Ora anche il rosso ricambiava il bacio, non più passivo davanti alla provocazione di Rukawa.
Lo scontro di lingue, perché tra di loro non poteva essere altrimenti, durò per alcuni minuti e li coinvolse così tanto che, quando si staccarono, si resero conto di essere finiti sdraiati sul pavimento e di essere avvinghiati ed eccitati in modo preoccupante.
“Il mio primo bacio” disse Hanamichi con la sorpresa dipinta sul volto sfiorandosi le labbra con la mano.
Si fissarono ansanti e leggermente imbarazzati per alcuni istanti poi Hanamichi, rosso in viso come un peperone, si alzò velocemente e mormorando un:
“Devo andare”, corse via a testa bassa.
Kaede rimase solo nella palestra vuota con una piega soddisfatta sulle labbra.
Quella serata aveva portato con sé tante novità interessanti.
Anzitutto aveva trovato un sistema per dichiararsi senza troppi scompensi a quella testa vuota di Hanamichi, aveva anche compreso che anche lui non era per nulla indifferente alla scimmia rossa e, cosa fondamentale affinché la storia tra loro potesse avere un futuro, aveva scoperto come placare l’esuberanza irritante del rossino.
Per far tacere Sakuragi, a quanto pareva, era sufficiente baciarlo!
Rukawa era  sicuro che ci sarebbero stati altri baci tra loro, e certamente quella sera aveva poggiato le basi per il loro futuro, ma quel bacio –seppure per motivi diversi- sarebbe rimasto impresso per sempre nelle loro memorie.
Una cosa era certa, quello era stato il più strano allenamento di tutta la sua vita.



PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Scritta per il contest Slam Dunk
Nulla di pretenzioso solo una storiella leggera scritta per puro piacere personale, spero possa piacera anche a voi^^
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