Avevo sempre criticato duramente quelle ragazze la cui unica aspirazione nella vita era partecipare a insulsi concorsi di bellezza, mettendosi in mostra come pavoni allo zoo.
Adesso però, riconosco loro almeno il merito di riuscire ad aggirare elegantemente l'ostacolo delle scale, nonostante abiti succinti e tacchi vertiginosi... sentirsi addosso gli occhi di centinaia di persone, segretamente speranzose di assistere a una tua esilarante caduta, non deve essere una sensazione piacevole.
La mia stima per loro comunque si ferma lì.
Oltretutto io di sguardi puntati addosso ne ho solo quattro, tre dei quali sono di mio padre e delle mie sorelle, l'altro di Soshiro...e loro certo non si augurano che io cada.
Ma il pensiero di me con un vestito da sera, considerata poi la mia goffaggine, basta per mettermi in agitazione. E' evidente che tutta questa situazione non mi è congeniale.
I balli della scuola non sono il mio genere e fin da bambina avevo dato per scontato che non vi avrei mai partecipato. Di fronte all'eleganza di una gonna ho sempre anteposto la comodità di una tuta. Rispetto al ballare sulle note di una canzone ho sempre preferito allenarmi seguendo il ritmo del solo battito del mio cuore.
Mentre
scendo le scale quasi mi
maledico per l'inspiegabile stupida euforia che mi ha colto alla
notizia dell'evento. Adesso sento che c'è qualcosa di
dannatamente
sbagliato in quello che sto facendo. Nonostante il vestito e il
trucco, inaspettatamente gradevoli su di me, manca qualcosa a questo
momento...e sebbene debba far a pugni con il mio orgoglio, e
ammetterlo mi costi enorme fatica, so perfettamente cos'è
che non
va.
L'ho capito nel momento in cui, alzando
lo sguardo dai miei piedi, ho incontrato quello di Soshiro.
Un ragazzo stupendo, gentile e
sinceramente lieto di poter passare questa serata con me...ma
perfettamente sconosciuto, nel vero senso della parola. Fino a questa
mattina non sapevo nemmeno della sua esistenza...
Ammetto che il suo coraggio mi ha
colpito. Invitarmi a dispetto di Kuno e di tutti gli altri stupidi
che mi ronzano attorno non è da tutti. Anche se sono quasi
certa che
dietro questo atto non ci sia audacia, ma incoscienza e un pizzico di
ingenuità. A sbalordire tutti, però, non
è stata tanto la sua
proposta di farmi da cavaliere, bensì la mia risposta
affermativa.
Davano tutti per scontato che non sarei
andata o che,se avessi avuto accanto un cavaliere, quello sarebbe
stato Ranma. Segretamente lo avevo dato per scontato anche io...
continuavo a ripetere a tutti che era un'ipotesi assolutamente
impensabile, a conti fatti però credo che lo dicessi, non
perché
davvero non ritenessi plausibile tale eventualità, ma
piuttosto
perché volevo crederci. Ripetermi che non sarebbe accaduto,
paradossalmente, serviva a mantenere viva quella piccola fiammella di
segreta speranza che covavo nel mio cuore. Non me ne fregava nulla
del ballo già prima di stasera, mi sarebbe solo piaciuto
poter
passare una serata con lui come fidanzati, nel senso comune del
termine per una volta. Per variare...perché noi di comune
alle altre
coppie non abbiamo proprio nulla.
Ma ovviamente aspettarsi che una simile
idea, già difficile da accettare per me, potesse installarsi
nella
desolazione del suo intelletto era una speranza infantile.
Aver accettato l'invito di Soshiro è
una chiara ripicca, infruttuosa e fine a sé stessa, nei
confronti di
un ragazzo troppo stupido per capire cosa desidero. E avere coscienza
di questo, mentre ricambio forzatamente il sorriso sincero di
Soshiro, mi fa sentire meschina. Appoggiarmi al suo braccio,
gentilmente offertomi, mi mette a disagio. Camminare verso scuola di
fianco a lui mi fa venire solo voglia di tornarmene a casa, ora che
ormai è troppo tardi.
La musica mi rimbomba nelle orecchie e
i miei piedi urlano pietà, come fossi nel mezzo del
più duro degli
allenamenti. Colpa di queste maledette scarpe.
La serata è solo a metà e vorrei già
essere a casa da un pezzo. -Esco fuori a prendere una boccata d'aria-
lo dico mentre sono già con un piede fuori dalla porta.
Annuisco
impaziente mentre ascolto Soshiro dire che mi raggiungerà
subito
dopo aver preso da bere. Voglio solo allontanarmi da questo baccano.
Sgattaiolo fuori dalla palestra, per
evitare incontri indesiderati, e mi fiondo in giardino.
Qui fuori si sta decisamente meglio...
ringrazio che nessuno abbia avuto la mia stessa idea e mi godo per
qualche minuto la tanto agognata solitudine. Ma è un breve
idillio.
Soshiro ha fatto in fretta perché, anche di spalle, riesco
ad
avvertire un rumore di passi sempre più vicino a me.
-Pensavo che un ballo fosse fatto per
ballare...- mi volto di scatto, non so se più seccata o
sorpresa di
sentire la sua voce. -Che cosa ci fai qui, Ranma? Credevo che questo
genere di eventi non ti interessassero..- nel mio tono c'è
stizza.
Per come si sono messe le cose, il suo ruolo adesso è quello
di un
intruso indesiderato, al pari di Kuno. Vederlo qui ed ora mi provoca
solo fastidio. -Potrei dire lo stesso di te Akane, il ballo
scolastico non è esattamente ciò che ti si addice
di più...- lo
vedo squadrarmi da capo a piedi mentre parla, col suo solito tono
sprezzante.
Mi trova ridicola, di sicuro. Sono
certa che, se non fosse che gli rimasto ancora un briciolo di istinto
di sopravvivenza, adesso si metterebbe a ridere per come sono
vestita.
- Cos'hai da fissarmi tanto? Ti sembro
tanto assurda vestita così? Eppure pensavo che questo fosse
il
genere di femminilità che cerchi nelle donne e di cui
continuamente
mi accusi di essere carente..-
-E' vero, ma tu non sei le
donne,
Akane, tu sei tu...-
Penso che se dovessi stilare una classifica delle cose che
più
detesto, questa è una di quelle che svetterebbe ai primi
posti: il
non riuscire a capire quando mi stai candidamente insultando o, al
contrario, stai tentando, nella tua maniera assurda e goffamente
inconcepibile, di farmi un complimento. Odio questi momenti
perché
non so mai come reagire e puntualmente, per colpa del mio
caratteraccio, finisco per arrabbiarmi anche quando sei in buona
fede.
Stavolta però di forza per arrabbiarmi non ne ho...e non
credere sia
solo a causa di quel sorriso timido, apparentemente sincero, che si
aperto sul tuo volto...sono solo esausta di questo posto, di questa
serata, di questo vestito e della musica...tanto che anche tu e le
tue frasi sibilline passate in secondo piano. -Grazie per la
precisazione, se un giorno dovessi avere problemi d'identità
ti
chiamerò senz'altro... fino ad allora però fammi
il favore di
lasciarmi in pace, oltretutto da un momento all'altro Soshiro
arriverà e gradirei che non ci fossi anche tu in mezzo ai
piedi!- -Ah! Non te l'ho detto? Soshiro ha avuto un improvviso e
urgentissimo
impegno ed è dovuto andare via, ma mi ha detto di salutarti
tanto! -
Il tuo tono sprezzante rende evidente quanto la cosa non ti
dispiaccia neanche un po'. A dire il vero, in un certo senso, mi
sento sollevata anche io al pensiero che questa serata tremenda possa
finire in anticipo... quella che mi irrita è la tua di
soddisfazione, decisamente fuori luogo. Anche perché non ho
dubbi
sul fatto che, dietro questa scomparsa improvvisa, ci sia il tuo
zampino. -Non so cosa tu abbia combinato e non mi interessa... sono
al limite- Tutto il nervosismo accumulato in queste ore devo
sfogarlo, adesso.
Ti vedo confuso mentre sollevo la gonna e la annodo in modo da
accorciarla. Finalmente posso muovermi ed è una sensazione
che non
ha prezzo, seconda sola al sollievo dell'aver tolto finalmente questi
strumenti di tortura con il tacco. -In guardia!- Mi porto in
posizione di difesa. Inizialmente indietreggi di qualche passo, mi
rendo conto di avere delle reazioni improvvise e assurde certe volte,
ma ho bisogno di scaricare la tensione e l'unico modo che conosco
è
lottare. E in fondo, chi può capirmi meglio di te? Difatti
passa un
attimo e già mi imiti,preparandoti a parare i colpi, senza
fare
domande. E' un attimo, e siamo già corpo a corpo.
Come guidati da un “Via” inesistente, i nostri
corpi iniziano a
fronteggiarsi. Non c'è rabbia, ma questo non rende lo
scontro meno
violento. E mentre tento di evitare i tuoi attacchi, e allo stesso
tempo di colpirti a mia volta, sento la tensione calare, la mente
farsi più leggera e il nervosismo di tutta una giornata
scomparire.
Penso che se dovessi stilare una classifica delle cose che
più amo,
questa è una di quelle che svetterebbe ai primi posti: il
poter
liberare la mia mente da ogni preoccupazione e sintonizzare i miei
pensieri con i tuoi, su una frequenza che solo noi possiamo
comprendere. E' il nostro modo inusuale per ricordarci che tra noi
esiste un legame più forte di ogni promessa d'amore.
Quando
il cuore riprende a battere a ritmo normale lo scontro è
già
terminato da un pezzo. Le tempie e il sangue, pulsanti per lo sforzo,
si rilassano fino a tacere. Appoggiata ad un albero faccio ulteriore
violenza sul mio corpo imponendomi nuovamente la tortura delle scarpe
e ridando, per quanto possibile, un aspetto decente al vestito. -Aaah
altro che balli! Questa è l'Akane che conosco, quella che mi
lascia
ogni volta senza fiato!- Inarco le sopracciglia. Impossibile non
lanciarti un'occhiata contrariata: te ne stai mollemente disteso sul
prato come se, invece che da un combattimento, fossi appena uscito da
un giro sulla ruota panoramica; mentre io ancora ansimo nel tentativo
di sedare l'agitazione dei miei polmoni. -Evita di fare lo
spiritoso... non è il caso di spendersi in falsa modestia
quando è
evidente che qui, l'unica a cui manca ossigeno, sono io. Il tuo
aspetto rilassato è già irritante di per
sé senza che tu che me lo
faccia ulteriormente notare- Certe volte
vorrei mordermi la lingua dopo aver parlato. Sono fornita
di una quantità di acidità tale da stupirmi io
stessa nel sentirmi
aprire bocca talvolta. Ma tu mi provochi su un campo,l'orgoglio,in
cui sono parecchio sensibile...
Sorrido e arrossisco leggermente. Mi sento un po' egoista perché, mentre io conosco il tuo stato d'animo in questo momento, tu non hai la possibilità di indovinare il mio. Non ti volteresti mai, ti mancherebbe il coraggio. E io preferisco tu non lo faccia... voglio godere a pieno di questa sensazione di calore che mi imporpora il viso, e se adesso te ne rendessi partecipe l'imbarazzo rovinerebbe tutto.
Per
cui non posso guardarti, perché manderei in pezzi questo
momento.
Non posso parlarti, perché nel silenzio a volte è
racchiuso
l'inesprimibile.
E non posso più nemmeno respirare perché anche tu, Ranma Saotome, mi togli il fiato.