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Autore: shelly2010    08/12/2011    10 recensioni
"Caro Babbo Natale, questa volta voglio chiederti qualcosa di speciale, e cioè che per Natale tu faccia tornare il mio papà a vivere con me e la mamma". Questo è lo stralcio della letterina che una bambina di sei anni scrive a Babbo Natale: come mai il suo papà vive separato dalla sua mamma? E, soprattutto, verrà esaudito il desiderio di questa bambina?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Seiya/Usagi
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Ciao a tutti! Eccomi qui con una storiella ambientata nel periodo natalizio! Prima che iniziate a leggere, volevo fare qualche precisazione:
- la storia è scritta interamente in prima persona, quindi ogni fatto è visto esclusivamente dal punto di vista di Bunny;
- Bunny in questa storia è una donna molto impulsiva e orgogliosa, che prende decisioni per poi pentirsene subito dopo, ma non torna indietro appunto per il suo orgoglio. Questo lo dico perché nella storia accadrà un fatto in cui Bunny non si comporta proprio benissimo;
- la storia è scritta al presente, come se i fatti accadessero proprio in quel momento; ci sono però dei momenti in cui Bunny ricorda... quei momenti sono volutamente scritti al passato: per questi ho utilizzato il carattere corsivo, proprio per rendere più comprensibile il testo.
Adesso non mi resta che lasciarvi alla storia, ringraziandovi in anticipo per aver perso un po' del vostro tempo per leggerla: come sempre, aspetto i vostri consigli e opinioni!
Da ultimo, anche se un po' in anticipo, vi auguro un Buon Natale!
Un abbraccio
Shelly

 

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Caro Babbo Natale,
mi presento: il mio nome è Stella Kou e ho sei anni. Sì, lo so che tu conosci tutti i bambini del mondo, ma ho voluto ugualmente darti un aiutino, visto che non sei più tanto giovane e la tua memoria potrebbe iniziare a fare unpo’ cilecca!

Allora, quest’anno credo di essere stata abbastanza brava e di essermi comportata bene: ho sempre fatto tutti i compiti, a scuola vado benino e cerco sempre di obbedire alla mamma (beh, più o meno!). Quest’anno, però, non voglio chiederti in regalo un giocattolo (anche se mi piacerebbe tanto ricevere la Barbie con il cavallo e la carrozza che ho visto al centro commerciale dove lavora la mamma); questa volta voglio chiederti qualcosa di speciale, e cioè che per Natale tu faccia tornare il mio papà a vivere con me e la mamma. E’ da giugno che è andato via, dopo che lui e la mamma hanno avuto una brutta lite, e a me manca tantissimo! Anche se lo vedo lo stesso tutti i giorni… ma non è come averlo a casa qui con me… non è proprio la stessa cosa! E poi da quando papà è andato via, sento la mamma piangere sempre: lei lo fa’ di nascosto, cercando di non farsi scoprire da me, ma io me ne sono accorta lo stesso! Ti prego Babbo Natale, soddisfa questo mio desiderio e ti prometto che diventerò la bambina più brava di tutto l’universo!
Comunque… ti aspetto la notte di Natale: non mancare, mi raccomando! Cercherò di convincere la mamma a lasciarti una fetta della torta al cioccolato della zia Morea invece dei soliti biscotti secchi, così tu sei più felice!
Affettuosamente tua.
Stella Kou
 

Piego in quattro il foglio che tengo in mano e mi asciugo frettolosamente le lacrime che stanno scendendo lungo il mio viso: non voglio di certo farmi vedere in queste condizioni nel caso che qualcuno entrasse in questa stanza!
Sicuramente in questo momento vi starete chiedendo chi sono … E non avreste davvero tutti i torti… Allora mi presento: mi chiamo Bunny Tsukino, ho ventotto anni, e Stella Kou è mia figlia. In questo momento sono in pausa caffé e mi trovo nello stanzino riservato ai dipendenti: lavoro part-time nel centro commerciale più grande della città, che in questo periodo dell’anno è sempre gremito di gente indaffarata a comprare i regali per i propri cari.
Ieri ho portato qui Stella per permetterle di consegnare a Babbo Natale la tradizionale letterina; come tutti gli anni, poi, il “collega” mi ha consegnato la lettera scritta da mia figlia… in questo modo io vengo a conoscenza di quale regalo desidera ricevere e posso così accontentarla… ma quest’anno, purtroppo, mi è veramente impossibile soddisfare il desiderio di mia figlia!
Con la mente torno a quel giorno, il più brutto di tutta la mia vita.
 
Era metà giugno. Io e Stella stavamo aspettando il ritorno di Seiya, mio marito e padre di mia figlia, per poter cenare tutti e tre insieme. Seiya è un cantante piuttosto famoso e quel giorno era impegnato con le prove per un concerto. La sua carriera iniziò quando era soltanto un ragazzino: aveva fondato con i suoi fratelli il gruppo musicale “Three Lights” e in poco tempo aveva raggiunto il successo; io lo conobbi nel periodo in cui iniziava a muovere i primi passi nel mondo della musica… eravamo compagni di banco e spesso mi invitava ad assistere alle loro prove. Il nostro amore era nato a tempo di rock.
Per ingannare l’attesa, mi ero seduta sul divano e avevo acceso la televisione, mentre Stella giocava tranquillamente seduta sul tappeto davanti a me. Avevo sintonizzato la TV su un talk show in cui si parlava quasi esclusivamente di pettegolezzi nel mondo dello spettacolo; lo seguivo distrattamente, mentre con lo sguardo tenevo d’occhio la mia bambina. Ad un certo punto, però, un’affermazione della conduttrice attirò in pieno la mia attenzione: - Seiya dei Three Lights è stato visto l’altra sera nella discoteca Mirage mentre ballava abbracciato a una ragazza che non era sua moglie. Lo rivela il famoso settimanale scandalistico Chronicle Vip in uscita domani in tutte le edicole.
In quel momento ebbi l’impressione che il mondo mi cadesse addosso: effettivamente due giorni prima Seiya era andato in quella discoteca in quanto aveva un ingaggio come “ospite Vip” per la serata… ed anche se il settimanale citato dalla conduttrice del programma era noto ai media per la facilità con cui creava falsi scoop, arrivando anche ad ingaggiare attori per raggiungere questo scopo, io esigevo una spiegazione. Le gambe non mi ressero più e iniziai a tremare visibilmente, tanto che anche la mia bambina se ne accorse.
- Mamma, ti senti bene? – mi chiese preoccupata.
- Sì… sì… stai tranquilla piccola: ho avuto solo un lieve giramento di testa, ma adesso mi è passato tutto. – cercai di tranquillizzarla, rivolgendole un debole sorriso.
Dopo pochi minuti, sentii una chiave girare nella serratura della porta e vidi mio marito entrare in casa.
- Papà papà, sei tornato! – gridò Stella, correndo per buttarsi al collo di suo padre, che letteralmente adorava, tra l’altro completamente ricambiata.
- Ciao pulcino! Allora, ti sei comportata bene oggi o hai fatto arrabbiare la mamma? – le chiese.
- Ho fatto la brava! Non ho neanche fatto i capricci per mangiare le verdure! Vero mamma? – mi chiese in cerca di conferma.
- E’ vero: sei stata bravissima oggi! – le risposi con un sorriso tirato.
Ero decisa a rinviare il momento del confronto con Seiya a quando saremmo rimasti soli, per non rischiare di turbare la serenità di nostra figlia.
Seiya si avvicinò a me con ancora Stella appesa al collo e mi diede un leggero bacio sulle labbra: - E tu mamma… sei stata brava oggi? – mi chiese con un sorriso.
- Ho fatto le solite cose! Non è che ho molte possibilità di fare la cattiva IO! – gli risposi con tono secco e sguardo di sfida.
Seiya mi guardò con espressione interrogativa: aveva inteso che gli stavo dicendo qualcosa tra le righe, ma non capiva cosa.
- Dai, adesso andiamo a tavola che la cena è pronta. – cambiai completamente discorso. – Forza Stella, riponi i giochi e vai a lavarti le mani che è ora di cenare.
- Va bene mamma! Vado! – e corse verso il bagno.
Io e Seiya ci dirigemmo verso la cucina: sentivo addosso il suo sguardo interrogativo, ma non lo guardai mai negli occhi.
Durante la cena mantenni un atteggiamento piuttosto freddo nei suoi confronti, mentre chiacchieravo tranquillamente con Stella.
E poi arrivò il momento per la mia bambina di andare a dormire…
 
- E così il principe Filippo e la principessa Aurora vissero per sempre felici e contenti! Vero mamma? – mi chiese Stella.
- Certo amore. Felici e contenti… però adesso spengo la luce e ti metti a dormire, perché domani devi andare all’asilo! – le risposi. Le avevo appena raccontato, forse per la milionesima volta, la favola de La bella addormentata nel bosco, la sua storia preferita, e come sempre mi riempiva di domande per ritardare l’orario in cui sarebbe stata costretta a spegnere la luce e dormire.
- Va bene mamma! Buona notte. Ti voglio bene! – mi disse dissimulando uno sbadiglio.
- Ti voglio bene anch’io. Fai dolci sogni tesoro mio! – le risposi dandole un bacio sulla fronte, per poi allontanarmi e chiuderesilenziosamente la porta della stanza alle mie spalle.
 
Raggiunsi Seiya in cucina: l’ora del confronto con lui era finalmente arrivato e io ero molto tesa, con il cuore che batteva a mille. Avevo paura di quello che sarebbe saltato fuori…
Lui era seduto al tavolo della cucina con la testa china, immerso nei suoi pensieri, ma quando mi sentì entrare nella stanza alzò lo sguardo e, senza tanti giri di parole, andò direttamente al nocciolo della questione: - Posso sapere che cos’avevi stasera? E non mi dire niente perché so che non è così: sei stata dolcissima con Stella e a me hai rivolto a stento la parola… ho per caso dimenticato qualche ricorrenza?
- “Caro” signor Kou… se c’è qualcuno che deve qualche spiegazione adesso sei tu, non di certo io! – gli dissi in tono freddo.
- Che cosa intendi dire? Che spiegazione dovrei darti? – mi chiese disorientato sia dalla mia affermazione sia dal mio tono freddo che, conoscendomi, non lasciava presagire nulla di buono.
- Non ci arrivi? – gli chiesi sarcastica. – Beh… vediamo se un piccolo aiutino ti illumina la mente… la parola “Mirage” ti dice qualcosa?
- Mirage? La discoteca in cui sono andato un paio di settimane fa per fare presenza? Cosa dovrebbe dirmi il nome di quel locale?
A questo punto persi del tutto la pazienza: visto che faceva il finto tonto, lo avrei affrontato di petto.
- Sei stato fotografato mentre eri abbracciato a un’altra donna… cos’hai da dirmi al riguardo? – gli dissi, cercando di tenere il più possibile il tono della mia voce basso per non rischiare di svegliare Stella.
Seiya mi guardò inespressivo per quella che mi parve un’eternità e, quando finalmente si decise ad aprire bocca, mi disse: - Non avrei mai pensato che ci fosse bisogno di spiegazioni in merito a quest’argomento.
- Beh, invece guarda caso io pretendo dei chiarimenti! – gli dissi, sempre più arrabbiata. – Tu sei mio marito e sei stato visto abbracciato con un'altra, sei stato fotografato con un’altra… e pensi veramente di cavartela così senza spiegazioni?
- Te lo ripeto: non ritengo di dover dire nulla su quest’argomento! – ribadì lui, duro come il marmo.
- Allora se la metti così… vai via! – gli dissi: braccia in tensione lungo il mio corpo e sguardo rivolto verso il basso per non guardarlo in volto.
- Cosa hai detto? – mi chiese lui; non lo stavo guardando, ma dal tono della sua voce capii di averlo preso in contropiede.
- Ho detto di andartene – ripetei. – Prendi le tue cose ed esci da questa casa!
- Ma Bunny… non ti sembra di esagerare? – mi chiese un po’ disorientato.
- Ma lo capisci l’italiano o no? Ho detto di andartene! Visto che conto così poco da non meritarmi neanche delle spiegazioni dopo che sei stato visto con un’altra donna, mi sembra ovvio che il nostro matrimonio è giunto al capolinea! Quindi, adesso prendi le tue cose e te ne vai! – ero sempre più arrabbiata.
- Ma non puoi… Stella… 
- Potrai vedere Stella tutte le volte che vorrai, ma con me da ora in poi hai chiuso! Seiya, tu hai tradito la mia fiducia: ti avevo dato la possibilità di spiegarti, ma tu non l’hai fatto… perciò dal mio punto di vista tra noi è finita. – gli dissi con tono duro, anche se dentro mi sentivo morire. – Adesso vado di là e fra cinque minuti ti voglio fuori da questa casa, siamo intesi?
Mi chiusi in bagno e dopo un po’ sentii Seiya entrare in quella che fino a pochi minuti prima era la nostra camera e aprire l’armadio… ormai era fatta: lui stava raccogliendo le sue cose per andarsene, proprio come gli avevo detto di fare io… e allora perché stavo così male?
Certo che lo sapevo perché stavo così male… ma alla fine era quello che volevo, no? Insomma, lui aveva tradito completamente la mia fiducia… non potevo continuare a stare con lui, condividere insieme a lui quei momenti che fino a un’ora prima mi riempivano di gioia, giusto?
Sentii bussare piano alla porta.
- Bunny… io… ecco… insomma… io allora vado… - mi disse attraverso la porta. Il suo tono sembrava molto demoralizzato.
Io non gli risposi, rimanendo nella mia posizione, seduta per terra con la schiena appoggiata alla vasca da bagno; lo sentii rimanere fermo davanti alla porta per un lungo momento, poi sospirare e allontanarsi lentamente. La porta d’ingresso si chiuse alle sue spalle. Soltanto allora mi concessi di piangere, esternando così tutto il dolore che provavo in quel momento.
 
La parte più difficile di tutta questa storia fu spiegare il giorno dopo a Stella il motivo per cui suo padre non c’era e da quel momento non avrebbe più vissuto con noi: lei si disperò per giorni e alla fine diventò apatica, non reagendo a nessuno stimolo; mi spaventai a morte e alla fine la tenni a casa dall’asilo e la portai dal pediatra: la diagnosi fu che la mia bambina aveva subito un forte shock e il suo atteggiamento ne era la conseguenza. Fu per questo motivo che mi decisi a chiamare Seiya: erano giorni che non lo sentivo né lo vedevo, da quando cioè era andato via da casa, ma Stella aveva la priorità su tutto, così lo contattai. Non appena seppe dello stato di salute di nostra figlia, si precipitò subito da lei: passarono ore e ore a parlare chiusi nella cameretta della bambina e alla fine Stella uscì dalla sua apatia. Durante quella lunga chiacchierata tra loro due Seiya le aveva promesso che ci sarebbe stato per lei, nonostante adesso non vivesse più con noi; e devo dire che mantenne pienamente la sua promessa, perché da quel giorno venne a trovare sua figlia quotidianamente, e se per caso il suo lavoro lo portava lontano, la chiamava per telefono; anche gli assegni di mantenimento erano sempre arrivati puntuali, e se per caso bisognava affrontare delle spese straordinarie, versava la sua quota senza battere ciglio… insomma, era rimasto il padre perfetto che Stella tanto amava e ammirava.
 
La porta viene spalancata all’improvviso e mi distoglie all’istante dai miei ricordi: Rea entra trafelata nella stanza e mi dice: - Ah, eccoti dov’eri! Ti ho cercata dappertutto senza trovarti! Nel reparto giocattoli c’è una signora che cerca il regalo perfetto per la sua nipotina di sei anni e ho pensato di indirizzarla a te, visto che quella bambina ha la stessa età di Stella. … Ma cosa ti succede? Perché stai piangendo?
Rea… mia collega e grande amica! Lei mi è sempre stata vicina… è stata la prima a sapere dell’inizio della mia storia con Seiya e la prima a sapere della nostra rottura: a volte penso che se non ci fosse lei, sempre pronta a sostenermi e consigliarmi, non saprei proprio come fare!
Non rispondo alla sua domanda: mi limito a porgerle la lettera a Babbo Natale di mia figlia, che lei prende, guardandomi con un’espressione interrogativa negli occhi; quando però legge il contenuto del foglio, capisce tutto: - Oh Bunny! Questa proprio non ci voleva! Adesso come pensi di comportarti?
- Mi sembra chiaro che quest’anno mi sarà impossibile esaudire il desiderio di mia figlia… - le rispondo.
- Senti Bunny… lo so che te l’ho già detto un sacco di volte fino allo sfinimento, ma te lo ripeto per l’ennesima volta: sei proprio sicura di non volere riaffrontare l’argomento con Seiya? Insomma, guardati: sei diventata l’ombra di quella che eri una volta, e poi si vede lontano un miglio che lo ami ancora… perché non tenti almeno?
- E’ chiaro che lo amo ancora: tanti anni insieme non si cancellano dall’oggi al domani… e poi lo vedo praticamente tutti i giorni quando viene a trovare Stella… ma anche quando non viene è come se lo avessi comunque sotto gli occhi visto l’incredibile somiglianza di mia figlia con suo padre… ma ne abbiamo parlato già troppe volte: lui si è rifiutato di spiegarmi cosa fosse successo quella sera; dal mio punto di vista è come se avesse confessato la sua colpevolezza e non riuscirei a vivere con lui con questo dubbio.
 - Bunny… sei sempre la solita testarda, orgogliosa e impulsiva! Lo sai che ti voglio bene e sarò sempre dalla tua parte, ma questa volta secondo me stai sbagliando: non vorrei mai che prima o poi ti dovessi pentire di questa tua scelta! – mi risponde Rea.
- Lo so che parli sempre per il mio bene, ma non ti preoccupare per me… in qualche modo riuscirò a tirare avanti. Adesso però andiamo, altrimenti chi lo sente il direttore?
 
E’ la vigilia di Natale e sono in cucina impegnata a preparare la cena… o meglio, a scaldare la cena che mi ha cucinato Morea, una mia carissima amica che da poco ha realizzato il suo più grande sogno, quello di aprire un ristorante.
Stella sta giocando tranquillamente nella sua stanza. Ha passato l’intera giornata in uno stato di grande agitazione. Tutti gli anni è sempre la stessa storia: il giorno della Vigilia di Natale Stella viene presa dalla paura di non ricevere neanche un dono e va in crisi. Neanche il pensiero dell’assenza di suo padre, via per una tournée, la sfiora minimamente… ma penso che, nella sua innocenza, la mia bambina sia convinta che Seiya in questo momento si trovi nel sacco di Babbo Natale, pronto per esserle consegnato come un pacco regalo. Mi scappa una risatina divertita al solo pensiero, la prima dopo tanto tempo.
Il telefono prende a squillare all’improvviso.
- Chissà chi sarà! – penso. – Pronto?
- Bunny? Ciao, sono Seiya. – dice una voce dall’altra parte del telefono.
- Seiya… ciao… un attimo che ti passo Stella – gli rispondo.
- No, aspetta! Ho bisogno di chiederti una cosa – mi dice.
- Ti ascolto – devo confessare di essere alquanto agitata: cos’avrà mai da dirmi?
- Ascolta… in questo momento mi trovo in aeroporto. Ho anticipato il rientro perché non riuscivo a passare la Vigilia di Natale senza vedere Stella. Ho chiamato per chiederti se posso passare a trovarla.
Il cuore mi si stringe nel petto: se tutta questa storia non fosse cominciata, in questo momento io e Stella saremmo andate in aeroporto a prenderlo, e lui non avrebbe dovuto chiedere il permesso per vedere sua figlia.
- Mi sembrava di essere stata chiara l’altra volta: non ti impedirò mai di vedere tua figlia… quindi sì, naturalmente puoi venire a trovarla – gli rispondo con il cuore che batte forte, e purtroppo sono ben consapevole che dipende dal fatto che presto rivedrò Seiya.
- Grazie Bunny… grazie! – mi risponde. Non so perché, ma ho avuto l’impressione che volesse dirmi qualcos’altro, ma non l’ha fatto. – Il tempo di ritirare il mio bagaglio e arrivo… penso che sarò lì da voi fra mezz’oretta.
- Va bene… a dopo allora! – e riappendo il telefono.
 
Dopo esattamente mezz’ora qualcuno suona alla porta.
- Stella! Vai tu a vedere chi è? Io non posso in questo momento! – le dico, per dare a lei la possibilità di aprire a suo padre.
- Va bene mamma! – mi risponde. Dalla cucina la sento dirigersi verso la porta d’ingresso, girare la chiave e poi: - Papà! Che bello! Sei qui!
Anche se non sto assistendo personalmente alla scena, so già cosa è successo nell’altra stanza: Stella ha buttato le braccia al collo di Seiya e lo sta riempiendo di baci, e Seiya sta abbracciando stretta sua figlia, come se avesse paura di vederla sparire da un momento all’altro. Questa separazione forzata fa star male entrambi, ed è anche per questo che non mi oppongo mai quando Seiya mi chiede di vedere sua figlia.
Sento la porta d’ingresso chiudersi, segno che la scena degli abbracci è finita. Decido di uscire dalla cucina per salutarlo, giusto per mostrarmi educata, ma appena lo vedo sento il cuore balzarmi in gola: no, decisamente non mi è passata.
- Ciao Seiya – dico con un filo di voce.
- Bunny! Ciao… – risponde lui quando si accorge della mia presenza. Vedo una strana luce nei suoi occhi… rimpianto, piacere di vedermi, non lo so… so solo che a vederlo ho provato una sensazione che da troppo tempo non sentivo.
- Papà, rimani tutta sera qui con me? – gli chiede Stella, tirandolo per un braccio.
- Beh, non lo so… - le risponde Seiya indeciso, lanciandomi uno sguardo: vedo il suo desiderio di rimanere, ma non osa chiederlo per timore della mia reazione.
- Visto che Stella ti vuole qui, perché non rimani? Stavamo per cenare, ma se vuoi ce n’è abbastanza anche per te: stasera ha cucinato Morea, e sai che lei prepara per un reggimento!
- Se non è troppo di disturbo per te, allora io rimango… - dice lui.
- Nessun disturbo: soltanto il tempo di prendere un piatto, un bicchiere e le posate per te e possiamo già metterci a tavola – gli rispondo e poi scappo letteralmente in cucina: ancora non riesco a rimanere indifferente alla sua vicinanza e ho paura che se rimango ancora un po’ in questa stanza prima o poi finisce per capire che provo ancora qualcosa per lui.
 
La cena prosegue molto tranquillamente, con Stella che non la smette un secondo di chiacchierare con suo padre. Tra me e Seiya c’è un po’ di tensione, ma non lo diamo a vedere per non turbare la serenità della nostra bambina: è felicissima stasera perché sta cenando con entrambi i suoi genitori, e vedere il suo sorriso mi fa’ gonfiare il cuore di affetto per lei.
Guardo l’orologio: si sono già fatte le 21.00 ed è ora per Stella di andare a dormire, altrimenti domani mattina non vorrà alzarsi.
- Stella, dai che è tardi! Se non vai a dormire e Babbo Natale ti trova ancora alzata non si ferma per lasciarti i doni, lo sai! – cerco di convincerla.
Stella all’inizio mi guarda un po’ contrariata, però poi dice - Va bene, mamma! Però prima dobbiamo preparare qualcosa da mangiare per Babbo Natale! – mi risponde la mia piccola donna.
Trattengo un sorriso, perché mi ricordo bene cosa ha scritto nella sua letterina e voglio stuzzicarla un po’: - Allora Stella… io inizio a scaldare il latte; tu per favore vai a prendere qualche biscotto nella dispensa – non la guardo, altrimenti scoppierei a ridere subito.
- Mamma… io avevo pensato che per quest’anno potremmo lasciargli una fetta della torta al cioccolato della zia Morea… possiamo? – mi chiede con i suoi occhioni da cucciola, dello stesso blu di quelli di suo padre.

- Sì, possiamo farlo… ma alla sola condizione che adesso corri subito a letto senza brontolare e ti lavi bene i denti! – le rispondo.
- Grazie mamma! – mi dice, correndo ad abbracciarmi le gambe.
Accarezzo i soffici capelli di mia figlia, le do’ un bacio in cima alla testa e poi la spingo dolcemente verso la porta: - Forza! Adesso vai subito a lavarti i denti!
Vedo Stella fare due passi per poi fermarsi e girarsi. Guarda Seiya, che per tutto il tempo è rimasto seduto in silenzio, intento a guardare la nostra scenetta: - Papà, mi accompagni a letto?
- Va bene pulcino! – dice alzandosi dalla sedia e facendole un largo sorriso. – Ma hai sentito la mamma, no? Prima devi lavare i denti!
- E mi racconterai anche una storia? – gli chiede saltellando sul posto, sempre più euforica.
- Vedremo… basta che non mi fai raccontare per l’ennesima volta La bella addormentata nel bosco! – le risponde.
Mi scappa un sorrisino divertito: anche lui in passato è stato vittima di quella storia.
 
Sto riordinando la cucina, mentre sento Seiya cantare una dolce ninna nanna a Stella: come accadeva sempre una volta, mi fermo rapita ad ascoltare. Ovviamente, essendo un cantante, lui ha una voce bellissima ed è sempre un piacere sentirlo cantare.
Sento la porta della cameretta aprirsi, segno che Stella si è addormentata e Seiya sta venendo in cucina, perciò riprendo le mie faccende da dove le avevo interrotte per non farmi scoprire.
- Stella si è addormentata – dice Seiya, forse per rompere il ghiaccio, entrando in cucina,.
Io annuisco con la testa: sono troppo agitata per la nostra vicinanza e, come una codarda, cerco e trovo una via di fuga: - Vado a mettere i regali sotto l’albero, così domani non sarò costretta ad alzarmi all’alba per sistemare tutto prima che si svegli Stella – dico, passandogli vicino senza guardarlo in faccia.
Ma lui prontamente mi prende per un braccio e ferma la mia fuga.
- Aspetta Bunny. Ho bisogno di parlarti. – mi dice serio.
Non gli rispondo, ma mi limito a guardarlo: non mi ricordavo che fosse così alto, né che i suoi occhi fossero così belli… inizio a tremare: ho paura dei sentimenti che ancora provo per lui.
- Non so se ne sei a conoscenza, o se ti interessa la cosa, ma a giugno, dopo il “famoso scoop”, ho querelato il Chronicle Vip per diffamazione – mi dice.
Lo guardo stupita: non sapevo niente di questa storia. – No… non lo sapevo – gli dico con un filo di voce.
- E’ così. Ci sono state un paio di udienze, poi il giudice ha ritenuto di essere abbastanza informato sulla vicenda e la settimana scorsa ha depositato la sentenza: ha riconosciuto la mia estraneità nei fatti citati e ha condannato la rivista a rifondermi le spese di giudizio e un risarcimento dei danni; il suo legale ha subito contattato il mio per cercare un accordo ed evitare al suo cliente il pagamento dei danni, che sono stati quantificati in centomila euro. A me non interessano i soldi, ma voglio che la mia immagine sia riabilitata agli occhi del mondo, così ho risposto che avrei rinunciato al risarcimento dei danni soltanto se la rivista fosse uscita con una smentita ufficiale riguardante lo scoop, e loro hanno accettato. Aspetta un attimo… - mi dice, andando verso le borse che aveva lasciato vicino alla porta.
Per tutto il tempo in cui lui ha parlato, io non ho aperto bocca. Sono veramente sconvolta, e mentalmente mi sto dando della stupida: vuoi vedere che come al solito ho combinato un disastro con la mia impulsività e il mio orgoglio?
Intanto Seiya è tornato in cucina e mi porge una rivista: - Questo è il numero del Chronicle Vip uscito ieri. – mi spiega. – Guarda nella sezione riservata alle lettere indirizzate alla redazione.
Faccio come mi dice e in quella sezione vedo un trafiletto con scritto “Note di redazione”:

“Come i nostri lettori sicuramente ricorderanno, nel numero 22 uscito a giugno avevamo riportato la notizia che Seiya, il noto cantante dei Three Lights, era stato visto in una discoteca mentre ballava abbracciato a una misteriosa ragazza che non era sua moglie. Con sommo rammarico, dobbiamo qui smentire quella notizia: a quanto pare, si trattava semplicemente di una fan in cerca di pubblicità e Seiya è stato preso alla sprovvista. Evidentemente il nostro fotografo presente sul luogo non si era accorto della realtà dei fatti. Chiediamo pubblicamente scusa a Seiya e alla sua famiglia per questo nostro errore, anche perché ci è giunta voce che, a causa proprio di questa notizia errata, lui e la moglie stanno vivendo un periodo di crisi. Ricordiamo che Seiya è padre di una bambina di sei anni”.

Non ci posso credere: sono stata veramente una stupida! Ho distrutto il mio matrimonio e fatto soffrire mia figlia per delle voci di corridoio infondate! E sono anche disgustata dal comportamento assunto dalla redazione di questa rivista: che motivo aveva di mettere in mezzo anche Stella?
- Non so come scusarmi con te – gli dico senza guardarlo. – Evidentemente ho preso un abbaglio. Dovevo capirlo da subito che non potevi esserti comportato in quel modo.
- Non sei l’unica ad aver sbagliato quel giorno – mi risponde lui, sorprendendomi. – Quando avevo accettato di partecipare a quella serata al Mirage, i miei produttori mi avvertirono di stare molto attento: era da parecchio che quelli del Chronicle Vip mi tampinavano, sperando di beccarmi in situazioni particolari, senza riuscirci ovviamente, e i miei manager temevano che questa volta quegli pseudo-giornalisti avrebbero escogitato qualcosa di poco piacevole. E avevano ragione. Quando mi sono visto quella ragazza piombarmi addosso e abbracciarmi, ho capito subito che era opera loro, ma non ti ho detto niente, convinto che tu non avresti mai creduto a certi pettegolezzi… ho sbagliato anche a non giustificarmi quando mi hai chiesto spiegazioni, sentendomi offeso dalla tua mancanza di fiducia: se lo avessi fatto, molto probabilmente non saremmo arrivati a questo punto!
- O forse no. – gli dico. – In fondo conosci bene la mia gelosia e impulsività: onestamente non so se comunque avrei creduto alla tua innocenza allora… - gli rispondo sinceramente. – Ero troppo arrabbiata e sconvolta…
- Adesso però l’hai riconosciuta… insomma, altrimenti prima non mi avresti chiesto scusa, giusto? – mi chiede, e io annuisco. – Bunny… questi mesi per me sono stati un incubo: lontano da te e da Stella… io non ho mai smesso di amarti… pensi che potremmo ritentare e cercare di ricostruire il nostro rapporto? Prometto che non darò più niente per scontato e ti racconterò e spiegherò sempre tutto.
- Io… non mi sono comportata bene con te, per niente, però anche per me questi mesi sono stati tremendi, e in più avevo davanti sempre Stella che ti assomiglia come una goccia d’acqua… anch’io non ho mai smesso di amarti nemmeno per un secondo e penso che sì, potremmo ritentare… io invece ti prometto che cercherò di non saltare più a conclusioni affrettate e che avrò più fiducia in te.
- Bunny… in questo momento mi stai facendo il regalo più bello che potessi desiderare per Natale. – mi dice commosso.
Alla parola “regalo” mi viene improvvisamente in mente che devo ancora mettere sotto l’albero quelli di Stella: la mattina di Natale la mia bambina si sveglia sempre alle 6.00 e io sarei costretta ad alzarmi minimo alle 5.00 per farglieli trovare pronti.
- I regali di Stella! – dico. – Me ne stavo quasi dimenticando! Devo andare a metterli sotto l’albero!
Seiya mi guarda e sorride divertito, per poi avvicinarsi a me, cingermi la vita con un braccio e dirmi all’orecchio: - Andiamo insieme a mettere sotto l’albero i regali per nostra figlia.
- Sì, ma prima prendi le borse che hai lasciato davanti alla porta e portale in camera nostra – gli rispondo, guadagnandomi un suo abbraccio.
 
- Ecco fatto! E con questo abbiamo sistemato anche l’ultimo regalo! – dico guardandomi intorno soddisfatta.
Mi alzo dalla mia posizione accovacciata e subito mi sento cingere da due forti braccia.
- Adesso possiamo finalmente dedicarci un po’ a noi due? – mi chiede Seiya sussurrandomi in un orecchio.
Mi gira verso di sé e inizia a baciarmi: quanto mi sono mancati i suoi baci e le sue carezze! Immediatamente mi abbandono contro di lui, cingendogli il collo con le braccia. Il nostro bacio diventa sempre più appassionato, le nostre lingue iniziano a giocare a rincorrersi. Seiya si china su di me e mi prende in braccio, portandomi in quella che da oggi torna ad essere la nostra camera. Questa notte per noi è magica: ci amiamo dopo tanto tempo ed è tutto perfetto. Le sue mani sul mio corpo, le sue parole dolci e appassionate, e quando finalmente entra in me raggiungo di colpo il Paradiso.
 
E’ la voce di Stella a svegliarmi stamattina: - Mamma, vieni! Guarda quanti doni mi ha portato Babbo Natale!
Anche Seiya si è svegliato per il mio stesso motivo. Mi guarda con un bel sorriso sulle labbra e mi dice: - Buon giorno amo… - io lo blocco all’istante mettendogli un dito sulle labbra: ho in mente di fare una bella sorpresa a mia figlia. Poi però noto lo sguardo smarrito di Seiya, come se temesse un mio ripensamento, e decido di rassicurarlo subito indirizzandogli un dolce sorriso e dandogli un lieve bacio sulle labbra.
- Tu non lo sai, ma nella sua letterina a Babbo Natale Stella ha chiesto che il suo papà tornasse a vivere con noi – gli spiego, parlando a bassa voce. – Perciò ho in mente una bella sorpresa per lei!
- Ha davvero chiesto questo? – mi chiede sorpreso e compiaciuto al tempo stesso.
- E non solo… ha scritto che se questo suo desiderio fosse stato soddisfatto, sarebbe diventata la bambina più brava di tutto l’universo!
- OK, vada per la sorpresa… basta che non ti vengano idee strane tipo mettermi un fiocco rosso in testa! – scherza, facendo una buffa smorfia.
- Beh, non sarebbe una brutta idea! – lo prendo in giro.
Lui cattura le mie labbra in un bacio che provoca immediatamente degli scompensi al mio povero cuore.
- Dai, muoviamoci ad alzarci, altrimenti Stella verrà qua e addio sorpresa! – gli dico, staccandomi a malincuore dalle sue labbra.
Ci vestiamo alla velocità della luce, ma quando sto per uscire dalla stanza mi giro verso Seiya e gli chiedo: - Come ci si sente ad essere il regalo più ambito per tua figlia?
- Una meraviglia! – mi risponde lui con un sorriso smagliante.
 
Mi fermo sulla soglia e guardo Stella intenta a scartare i suoi regali. Seiya è dietro di me, ma ben nascosto, in modo che può seguire tutta la scena senza essere visto da nostra figlia.
Sento Stella borbottare tra sé: - Un libro… Le avventure di Tom Sawyer… sicuramente è stata la zia Amy a dire a Babbo Natale di portarmelo!
- Allora, sei soddisfatta dei regali che ti ha portato Babbo Natale? – le chiedo entrando nella stanza.
- Mamma! – grida Stella. – Hai visto quanti? C’è anche Barbie con il cavallo e la carrozza!
- Sono veramente tanti! – le dico. – Però qui ne manca uno: era talmente tanto grande che Babbo Natale l’ha lasciato a me perché non ci stava sotto l’albero.
- Davvero? – mi chiede. – E che cos’è?
- Regalo gigante… puoi venire avanti adesso! – dico rivolta verso la porta.
Seiya entra subito in sala. Alla vista del suo adorato papà, Stella lancia un grido e gli corre incontro: - Lo sapevo, lo sapevo che Babbo Natale mi avrebbe ascoltata! – dice intanto. – Papà torni a vivere con me e la mamma, vero? – gli chiede.
- Certo! Questo è l’unico posto in cui voglio stare – le risponde.
All’improvviso, però, vedo Stella piuttosto spaventata.
- Cosa c’è piccola? Non sei contenta che papà ritorni a vivere con noi? – le chiedo.
- No, sono contenta che papà rimanga qui con noi… è che nella letterina a Babbo Natale ho promesso che se faceva tornare il mio papà a casa sarei diventata la bambina più brava dell’universo… e non so se ne sarò capace! – mi risponde.
Mi viene da sorridere per la dolce ingenuità della mia bambina.
- Non ti preoccupare per questo: l’importante è che tu ti impegni costantemente per esserlo, ma se anche qualche volta ti comporterai da monella, sono sicura che Babbo Natale non si arrabbierà e ti porterà comunque i doni l’anno prossimo. – cerco di rassicurarla.
- Dici sul serio? – mi chiede speranzosa.
- La mamma ha ragione. – interviene Seiya. – Babbo Natale vuole bene a tutti i bambini e sono sicuro che comunque vedrà l’impegno che ci metterai per mantenere la promessa.
Infinitamente più sollevata dalle parole di suo padre, Stella si rasserena all’istante e, prendendo per mano Seiya, gli dice: - Papà mi aiuti a montare la carrozza di Barbie?
- Qui è meglio che vado a preparare la colazione, che se aspetto voi due stamattina non si mangia! – dico falsamente indignata.
- Sì sì vai, che noi abbiamo cose più importanti a cui pensare! – mi risponde Seiya, strizzandomi poi l’occhio.
 
Entro in cucina sorridendo, immaginando l’espressione che oggi avranno i miei genitori quando arriveranno e troveranno qui anche Seiya.
All’improvviso mi viene in mente che c’è un’unica persona con la quale voglio condividere la gioia di questo momento così, prima di iniziare a preparare la colazione, prendo in mano il telefono e la chiamo.
- Pronto? – mi risponde una voce assonnata.
- Ciao Rea. Sono Bunny! – le dico.
- Bunny??? Ma hai idea di che ore siano? Io stavo dormendo! – mi risponde arrabbiata.
- Scusami per averti disturbata, ma ho una cosa importante da dirti e non potevo aspettare oltre. Però prima voglio sapere: sei seduta, vero?
 
Un anno dopo
E’ passato un anno da quando Seiya è ritornato a pieno titolo nella mia vita e non è passato giorno senza che ringraziassi il destino che ha reso possibile questo.
E’ ancora la Vigilia di Natale e Seiya sta cercando di far addormentare Stella, mentre io, cercando di non far rumore, inizio a mettere i primi regali sotto l’albero.
 
Dopo l’uscita delle scuse pubbliche sul Chronicle Vip, Seiya fu costretto ad indire una conferenza stampa per dichiarare il suo punto di vista. Tra le tante domande che gli furono poste, ci fu anche quella più logica: - Seiya sei tornato insieme a tua moglie? E’ merito di quell’annuncio se questo è stato possibile?
Mio marito rispose a queste domande con un’unica risposta: - Sì, io e Bunny siamo tornati insieme e siamo più innamorati di prima, ma il merito non è stato assolutamente del Chronicle Vip, bensì di una bambina di sei anni che nella sua letterina a Babbo Natale ha chiesto che il suo papà tornasse a vivere con lei e la sua mamma.
La conferenza stampa fu trasmessa in televisione durante lo stesso talk show che aveva dato il via a tutto: io seguii l’intera intervista seduta sul divano con la testa appoggiata sulla spalla di mio marito, il braccio di Seiya che mi cingeva i fianchi e Stella seduta davanti a noi sul tappeto.
Quando la nostra bambina sentì la risposta del padre, si mise a saltare come una forsennata, felicissima di essere stata l’artefice della riconciliazione dei suoi genitori. A scuola, poi, divenne molto famosa per essere la bambina alla quale Babbo Natale ha esaudito il desiderio.
 
Vengo distolta dai miei pensieri da Seiya che mi arriva alle spalle e mi abbraccia da dietro, poggiando il mento su una mia spalla.
- Stasera non voleva proprio saperne di addormentarsi; mi ha fatto un sacco di domande sulla principessa Aurora e il principe Filippo – dice, facendo una smorfia. – A proposito, credo proprio che nella sua testa quei principi siamo noi due! – continua, accarezzandomi lievemente il ventre rigonfio.
No, non sono ingrassata improvvisamente! Sono incinta, quasi al termine del periodo di gestazione: secondo i medici la nostra seconda figlia, che abbiamo deciso di chiamare Celeste, dovrebbe nascere i primi giorni di gennaio.
- Senti… non è che per caso stanotte mi fai alzare di corsa per portarti in ospedale, vero?
- Come mai ti vengono in mente queste idee? Hai sentito la ginecologa cosa ha detto ieri, no? Sta andando tutto bene e sicuramente partorirò a termine.
- No era solo un’idea… - mi dice continuando ad accarezzarmi la pancia. – D’altronde è già successo una volta; potrebbe accadere ancora, non trovi?
Di colpo mi giro e lo guardo piuttosto agitata: - No, non è possibile. Adesso andiamo a dormire, che mi sa tanto che la stanchezza gioca brutti scherzi su di te!
- Sarà… però a me non dispiacerebbe! – mi risponde Seiya.
Poi, mano nella mano, ci dirigiamo verso la nostra stanza.
Ah, volete sapere cosa ha chiesto Stella a Babbo Natale quest’anno? Una sorellina naturalmente! 


 

   
 
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