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Autore: DarkNihal14    09/12/2011    2 recensioni
Harry Potter e Hermione Granger vivevano da tre anni in un grazioso appartamento nel centro di Londra.
A Harry avevano offerto un posto nell'ufficio Auror subito dopo la battaglia.
Hermione aveva preferito tornare a Hogwarts per completare la sua istruzione. Finita la scuola si era trasferita per alcuni mesi nel monolocale di Harry alla periferia della capitale.
L'alloggio era troppo piccolo così avevano deciso di prendere una casa insieme e poco dopo erano diventati marito e moglie.
Tutti si aspettavano che lei sposasse Ron e lui Ginny.
Ma non era stato così.
Ron se n'era andato ferito e Hermione non l'aveva più sentito.
« Cara, è arrivata una lettera » esordì Harry
« Non ho tempo ora, Harry » addentò una fetta tostata e con questa in bocca prese la valigetta.
« Arriva dalla Russia. E' di Ron. »
Hermione si fermò di botto. « Sono in ritardo. Ne parliamo dopo » disse con voce piatta e uscì di casa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lo sbaglio di una notte


Harry Potter e Hermione Granger vivevano da tre anni in un grazioso appartamento nel centro di Londra.
A Harry avevano offerto un posto nell'ufficio Auror subito dopo la battaglia. 
Hermione aveva preferito tornare a Hogwarts per completare la sua istruzione. Finita la scuola si era trasferita per alcuni mesi nel monolocale di Harry alla periferia della capitale.
L'alloggio era troppo piccolo così avevano deciso di prendere una casa insieme e poco dopo erano diventati marito e moglie.
Tutti si aspettavano che lei sposasse Ron e lui Ginny.
Ron era stata solo un'infatuazione giovanile. La tensione della guerra l'aveva fatta avvicinare a lui. A scontro concluso si era resa conto che l'amore non c'era mai stato. Non da parte sua.
Dopo il suo rifiuto il ragazzo era andato in Russia ad aiutare Charlie con dei nuovi esemplari di Codaesplosiva importati dal Kenya. 
Non l'aveva più sentito.
Così erano rimasti lei e Harry.
Si frequentavano spesso. Anche mentre lei era a Hogwarts continuavano a scriversi e quando potevano si vedevano a Hogsmeade. 
I loro incontri erano diventati essenziali per entrambi.
Quando l'anno scolastico ebbe fine vissero a pieno la loro storia.
Harry lasciò Ginny. La prese molto male perchè si vide privata dell'amore della sua vita. Non seppero più nulla se no che dopo un anno di pianti si era fidanzata con un Tassorosso della sua età.
Il loro matrimonio erano due anni e mezzo di felicità.
Erano le 7.59 ed era tardissimo.

Hermione si mise i tacchi in tutta fretta.
« Cara, è arrivata una lettera » esordì Harry
« Non ho tempo ora, Harry » addentò una fetta tostata e con questa in bocca prese la valigetta.
« Arriva dalla Russia. E' di Ron. »
Hermione si fermò di botto. « Sono in ritardo. Ne parliamo dopo 
» disse con voce piatta e uscì di casa.
Al lavoro non riuscì a concentrarsi tanto che più volte le venne posta la stessa domanda 'Hermione, stai bene?'
Ron. Aveva ricevuto una lettera da Ron. Tecnicamente l'aveva scritta a Harry, ma se lui gliel'aveva detto era importante. I due amici si scrivevano ogni tanto, ma suo marito non gliene parlava e lei non se ne interessava.
Era un po' preoccupata. Ron era stata una persona davvero cara che aveva ferito irrimediabilmente e adesso ritornava improvvisamente nella sua vita sotto forma di lettera.
Stava vivendo un periodo sereno e in fondo doveva aspettarselo che prima o poi un ciclone sarebbe arrivato.
All'inizio si era ripeteva che tutta quella fortuna non poteva essere vera, ma poi aveva imparato a godersi la vita.
Il ritorno a casa sembrò arrivare troppo presto.
Harry arrivò prima di Hermione e si concesse un attimo per pensare come affrontare la situazione. Era tutto il mattino che ci pensava e non sapeva come dirglielo. Sua moglie poteva avere una reazione troppo irruenta se non la prendeva bene.
La serratura della porta scattò e anche Hermione entrò.
Consumarono il pasto in silenzio senza alcuna voglia di parlare.
Dopo aver messo la spugna a lavare i piatti con un colpo di bacchetta sapevano entrambi che non potevano più rimandare.
« Stamattina ti stavo dicendo che è arrivata una lettera di Ron. 
» esordì l'uomo « Non credo che lui volesse che te lo dicessi, ma... »
Fece un lungo sospiro.
« Arriva a  Londra stasera. »
Silenzio.
Si sentiva solo lo sciaquio dell'acqua nel lavabo.
« E' tutta la mattina che ci penso e vorrei incontrarlo. Da sola. » Hermione concluse la frase quasi in un sussurro.
Pensare di rivedere Ron era davvero strano. Non era mai stata innamorata di lui, ma una certa attrazione c'era stata. Aveva sempre suscitato in lei degli istinti animaleschi di saltargli addosso. Aveva un fascino su di lei. E non sapeva come poteva prenderla Harry.
« Per me non ci sono problemi, tesoro. »
«
 Mando un gufo a Ron allora. »
Scrivere la lettera fu facile come lo era a scuola scrivere i temi. La penna filava veloce sulla pergamena. La legò alla zampa del suo gufo Amber e si sedette sul letto.
Sperava che Ron le rispondesse subito. L'attesa era snervante. Le sembrava di essere tornata la ragazzina So-Tutto-Io che aspettava con ansia l'esito degli esami mangiandosi le unghie.
Decise di farsi un bagno - a detta di Harry molto lungo - per lavarsi via la tensione.
Mentre si asciugava i capelli piombò sul comodino Leo.
Prese ansiosamente la lettera e la lesse. 
Diceva solo: 'Il Paiolo Magico ore 20'
La dona controllò l'ora e quasi prese un infarto.
Erano le 19.30 e lei doveva ancora prepararsi.
Finì di asciugarsi facendo cadere due volte il phon. Era ansiosa. Non aveva la minima idea di come vestirsi.
Provò un tubino nero con dei tacchi alti rossi. Era adatta a un incontro romantico e quello non lo era.
Jeans stretti, canottiera bianca e ballerine. Perfetta.
I pantaloni evidenziavano le gambe slanciate e il sedere sodo. La canottiera aderiva al suo corpo magro lasciando intravedere appena il solco del seno.
In fondo ci teneva farsi vedere dal suo ex ancora in forma.
Evidenziò lo sguardo con il kajal e raccolse i capelli.
Arrivò all'appuntamento fortunatamente puntuale.
Ron l'aspettava in piedi appoggiato al bancone.
Indossava una maglia gialla con un giubbotto di pelle di drago nero.
Le venne incontro con una camminata sensuale e un sorriso provocante.
Le baciò la mano flettendo leggermente le ginocchia.
« Buonasera, Hermione »
Da vicino era stupendo. I capelli erano più lunghi di come li ricordava e li teneva ribelli. 
Aveva l'aria da bello e dannato.
Era rimasta incantata dal suo aspetto e dal suo nuovo comportamento galante. Era impossibile che quello fosse lo stesso ragazzo a cui aveva spezzato il cuore. 
La parola galante si prendeva a pugni con Ron, con il vecchio Ron.
Ci volle un'occhiata interrogativa di lui per farla riprendere.
La sua faccia perplessa, almeno quella, era la stessa.
« Ciao, Ron »
« Ho una camera qua. Ho già ordinato la cena. » e  le fece strada su per le scale.
Le aprì la porta e la fece passare.
Hermione si sedette al tavolo già apparecchiato con delle candele profumate.
L'uomo le versò del vino e ruppe il silenzio.
« Ti trovo in forma. Sei sempre bellissima. »
« Grazie. Tu sei... cambiato » pronunciò l'ultima parola con un po' di paura, ma sincera spontaneità
La risata cristallina di Ron riempì le orecchie di Hermione.
« E' vero. In questi anni ho cercato di migliorarmi. Spero di esserci riuscito. » ribattè maliziosamente.
Diamine se c'è riuscito! E' irresistibile!
Si odiò profondamente per quel pensiero; era sposata!
Fu una cena davvero piacevole. 
Ron era molto informato su ogni argomento e discorrere con lui era delizioso. 
Le raccontò della sua esperienza in Russia in modo assolutamente non Ronald Weasley.
Hermione si accorse presto che del ragazzo di una volta era rimasto poco fuori e dentro.
Presto ripresero la confidenza di un tempo.
« Ma ora dimmi, perchè hai voluto vedermi? » 
« Ecco... Volevo sapere come stai. Sei andato via all'improvviso. Io... Insomma... Mi dispiace di averti ferito. » Hermione si torse le mani e si guardò i piedi a disagio.
« Lo so. Ormai è acqua passata. »
« Ti volevo e voglio bene e non riuscivo a prenderti in giro. L'ho fatto per entrambi. Non volevo... »
« Hermione, - la interuppe Ron prendendole il mento con due dita e obbligandola a guardarla negli occhi, in quei due pezzi di cielo - Non importa. Davvero. Ora lascia che te la faccia io una domanda. Era realmente solo per la pressione che stavi con me? »
Non poteva mentire guardando quelle meravigliose gemme azzurre. 
« Si, ma ho sempre avuto una forte attrazione verso di te. Eri sexy. Te l'ho detto. Che figura! » si coprì il volto con le mani.
« Mi fa piacere sapere che non ti facevo proprio schifo » 
Hermione scoprì il viso e mostrò un sorriso radioso.
L'uomo le prese la mano e la condusse sul divano.
« Hai un sorriso meraviglioso - accompagnò la frase con una carezza alla pelle morbida della guancia sfiorandole le labbra
« Ci provi con me? » scherzò lei. La sua voce tremò appena di eccitazione di quel tocco.
« Non ho mai smesso. » rispose lui.
Con una mano le prese il fianco e con l'altra i capelli.
Premette le sue labbra contro quelle dolci di Hermione.
La donna si fece sopraffare dalle emozioni.
Il contatto tra le loro labbra era incandescente.
« Sono sposata, Ron » tentò di ribellarsi lei con la poca lucidità rimasta.
« Mi devi almeno una notte. »
La sua mano sul fianco si fece strada sotto la canottiera e le percorse la schiena.
La scia infuocata la fece inarcare ancora di più verso di lui.
Ormai il suo cervello era off.
Mentre le loro lingue riscoprivano le rispettive bocche, la donna si inginocchiò e gli tolse la giacca e la maglia con poca delicatezza.
« Non sei sposata? » la provocò lui 
« Zitto. » disse tirandosi via la canottiera bianca e tornando a baciarlo.

La mattina dopo Hermione fu svegliata dai raggi si sole che entravano prepotenti dalla finestra aperta.
Subito le vennero in mente le prestazioni della sera prima.
Ron che le mordeva un capezzolo. Lei che gli baciava ogni lembo di pelle. Loro due uniti, uno dentro l'altra.
L'assalì un gran mal di testa. Non tanto per i ricordi piacevoli, ma per le conseguenze.
Hermione Granger, prefetto, salvatrice del Mondo Magico, prima della classe So-Tutto-Io aveva mandato a farsi friggere ogni principio andando a letto con Ronald Weasley, migliore amico di suo marito, nonchè sua vecchia fiamma.
Era anche colpa di Ron. Lui l'aveva sedotta con quei modi gentili e il suo sex appeal.
Ma che diamine diceva! Non poteva credere seriamente che Harry la giustificasse per questo.
Cercò qualcosa da mettersi addosso. Trovò la maglietta di Ron sul tappetto e la indossò. Cercò anche le mutande, ma quelle - se erano ancora integre - sembrava essersele mangiate l'Uomo Nero.
Entrò in bagno insonnolita e si parò davanti il suo angelo-demone.
I capelli rossi erano bagnati e scompigliati. 
Piccole goccioline colavano sulle spalle e sul petto finendo nella rada peluria del basso ventre.
Era completamente nudo come mamma l'ha fatto e complimenti a lei.
Hermione lo fissò un attimo a bocca aperta per poi uscire e buttarsi sul divano.
Avrebbe tanto voluto sbattere la testa per terra e scoprire che era tutto un sogno.
« Non voglio che Harry ne sappia niente. Io amo lui. E' stato lo sbaglio di una notte. »
« Mi sembra che ti sia piaciuto sbagliare » ribattè Ron uscendo dal bagno.
La donna sospirò. « Non posso negarlo, ma finisce qua. Aiutami a trovare le mie cose »
Si vestì in fretta.
Guardò il suo seduttore.
«Promettimi che non dirai niente a Harry »
Si fissarono in silenzio per quello che a Hermione parvero ore.
« D'accordo. Sappi che rimani il mio amore irragiungibile. »
« Ieri notte ero tua, Ron. Non sono così distante. Stammi bene. » e si smaterializzò.

« Ciao, tesoro » salutò Hermione
« Ciao » il tono di Harry era freddo.
La moglie lo guardò un po' preoccupata.
« Perchè sei stata via tutta la notte? » domandò lui.
« Sono rimasta a parlare con Ron.  Lui mi ama ancora e quando gli ho detto 'no' di nuovo ne rimasto distrutto. -
« Mi fido di te, Hermione »
Quelle parole colpirono la donna nel profondo perchè la sua fiducia proprio non se la meritava. L'aveva tradito con il suo amico.
La giornata passò tranquilla come le altre. Della notte precedente rimanevano solo ricordi.
La sera quando si accinsero a fare l'amore proprio i ricordi, tutto ciò che rimaneva, tornarono prepotenti.
Quando vennero insieme rompendo la quiete della notte l'immagine di Ron in bagno nudo si incise nella mente e con quel pensiero di addormentò.
 
 
  
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