Anime & Manga > Bakuman
Ricorda la storia  |      
Autore: Ayumi Yoshida    10/12/2011    6 recensioni
Il sedere di Miyoshi, che gli dava la schiena, si alzava e abbassava al ritmo dei suoi strani gorgoglii e in pochissimo tempo Takagi si ritrovò a fissarlo concentrato, rapito, la bocca aperta. Le sue natiche erano così gonfie. Non l’aveva mai notato prima, ma forse avrebbe dovuto immaginarlo visto che anche davanti…
Un normale pomeriggio allo studio.
[Personaggi: Takagi - Miyoshi - Mashiro]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Takagi, Kaya Miyoshi, Moritaka Mashiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come vedi siamo qui, chi l'avrebbe detto mai

 

 

Non riusciva a scrivere nulla.

Anche se si stava sforzando con tutto se stesso non gli veniva in mente una benché minima idea. Era forse perché Miyoshi continuava ad emettere strani gorgoglii mentre dormiva sul divano?

Poteva essere. Takagi si voltò a guardarla, sconsolato, e cominciò a chiedersi come avesse fatto a rannicchiarsi talmente tanto da potersi stendere sul divanetto del loro studio. Sembrava una specie di orso in letargo. Almeno fissandola occupava la mente che quel giorno aveva deciso di non collaborare per la ricerca di idee per il nuovo capitolo del loro manga.

Il sedere di Miyoshi, che gli dava la schiena, si alzava e abbassava al ritmo dei suoi strani gorgoglii e in pochissimo tempo Takagi si ritrovò a fissarlo concentrato, rapito, la bocca aperta. Le sue natiche erano così gonfie. Non l’aveva mai notato prima, ma forse avrebbe dovuto immaginarlo visto che anche davanti…

Trasalì, ritrovandosi all’improvviso accanto al divanetto. Miyoshi per fortuna continuava a dormire, altrimenti, se avesse anche minimamente immaginato i suoi pensieri, l’avrebbe di sicuro ucciso. Già si figurava le sue tette ballonzolare ad ogni respiro, proprio come il suo sedere… Con circospezione, si sporse leggermente in avanti per controllare.

“Takagi-kun!” esclamò la ragazza mettendosi seduta di scatto; riusciva ad essere euforica anche non appena si era svegliata. Lo vide impallidire, arrossire, imparpagliarsi e sistemarsi gli occhiali come faceva ogni volta che era nervoso. Incuriosita, gli sorrise.

“Che stavi facendo?”

Takagi prese a balbettare, allontanando man mano la testa dal divanetto: “Nie-niente, sta-stavo solo…”

Lo sguardo di Miyoshi intercettò la direzione degli occhi di Takagi e lei prese a ridacchiare, mentre la situazione le si svelava: si guardò il petto e notò che la maglietta le si era arrotolata in un modo talmente strano da scoprirle il reggiseno.

“Ah. Scusa!” esclamò sinceramente, poi aggiunse, sempre sogghignando: “Non pensavo ti desse fastidio, Takagi-kun!”

“Non… non mi da fastidio!” ribatté nervosamente il ragazzo e fece per tornare al suo tavolo da lavoro. La situazione non era terminata con la sua morte, era stato fortunato. Afferrò il quaderno dove abbozzava tutti i name e cercò di rimettersi al lavoro, ma la sue mente era da un'altra parte: sapeva che, dietro di lui, Miyoshi stava armeggiando con la sua maglietta, mezza nuda. Sconvolto, si voltò piano e la vide: si stava sistemando il reggiseno tirandolo verso il basso e le sue tette ballonzolavano proprio come aveva immaginato. Incontrò il suo sguardo e si afflosciò sul tavolo.

“Takagi-kun?” lo chiamò Miyoshi leggermente preoccupata.

Dopo qualche passo sentì le sue tette schiacciargli la schiena e le sue mani posarsi sulle spalle. Deglutì.

“Cosa c’è?”

“Non mi vengono idee decenti per il name.” mugugnò lui cercando di non pensare alle tette di Miyoshi sulla sua schiena: davanti ai suoi occhi incollati al tavolo vedeva soltanto passare a velocità disarmante immagini della ragazza mezza nuda. Miyoshi lo faceva impazzire.

“Dimmi più o meno cosa vorresti scrivere, così vediamo di farci venire un’idea.”

“Non un hentai.” esalò, disperato.

“Un hentai?” esclamò Miyoshi, sorpresa “Ma cosa dici? Non ti senti bene?”

Infilò una mano tra il collo e la spalla di Takagi per tastargli la fronte e lui sobbalzò: Miyoshi era schiacciata completamente contro di lui. Voltò la testa, gli occhi sbarrati.

“Miyoshi…” disse senza fiato e avvicinò il viso al suo, baciandola. La ragazza lo abbracciò, spingendo ancora di più il petto contro la sua schiena. Takagi si voltò e la strinse a sé, poi la trasportò sul divanetto; si sedettero, il ragazzo la spinse giù e si abbassò su di lei.

 

“Eccomi!”

Mentre Mashiro si toglieva le scarpe all’ingresso, notò che ce n’erano già due paia: doveva esserci anche Miyoshi con Takagi, magari si erano già portati avanti con il lavoro. Allineò le sue scarpe alle altre e imboccò il corridoio. Aprì la porta che divideva lo studio dal resto dell’appartamento.

“Sono a casa!” esclamò a gran voce e inorridì davanti a quello che vide: Takagi era disteso sul divanetto con Miyoshi ed erano talmente vicini che uno avrebbe potuto lasciare l’impronta del proprio corpo su quello dell’altra, e si baciavano con tanta foga che sembrava che sapessero fare solo quello.

Takagi si sollevò sulle braccia di scatto e divenne tutto rosso. Miyoshi alzò la testa incuriosita e, non appena lo vide, spostò lo sguardo imbarazzata.

“Saiko…” mugugnò Takagi, ma non sapeva cosa dire. Pian piano l’espressione di Mashiro divenne gradualmente più smunta, finché anche lui non arrossì un poco.

“Pe-penso che tornerò più tardi, scu-scusate se vi ho disturbato.” mormorò impacciato e fece un passo indietro, ma Miyoshi esclamò: “No, è colpa mia, adesso vado via!”

Vi fu un trambusto generale: Takagi si defilò dal divanetto sistemandosi ripetutamente gli occhiali, Mashiro spostò più volte lo sguardo, imbarazzato da morire, Miyoshi si sistemò i vestiti che si erano arrotolati e spostati scoprendola più del previsto, poi si inchinò davanti a Mashiro, profondamente dispiaciuta, e raggiunse la porta con il cuore che le batteva a mille.

“Ci-ci vediamo domani!” esclamò cercando di non sembrare imbarazzata, ma la sua voce in qualche modo si alterò. Come in una immensa bolla di sapone, impacciata e felice, riuscì soltanto a stento a sentire Takagi che sussurrava, un po’ per non farsi sentire da Mashiro, un po’ perché imbarazzato: “Stasera usciamo?” e si richiuse la porta alle spalle.

 

 

 

 

Note: che dire? A chiunque passi di qui, piacere, sono nuova nella sezione.^^

Mi piace molto Bakuman e non vedevo l’ora di poter scrivere qualcosa su Takagi e Miyoshi, due dei miei personaggi preferiti. Accetto con molta felicità ogni tipo di parere, in particolare per sapere se la caratterizzazione dei personaggi è “riuscita”. Il titolo della shot è un verso della canzone degli Eiffel 65, “Una notte e forse mai più.”

Spero che questa storia possa divertire chi legge quanto mi sono divertita io a scriverla. Grazie anticipatamente per aver letto. ^^

 

Ayumi


   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bakuman / Vai alla pagina dell'autore: Ayumi Yoshida