-Allora, perché Lanie ed Esposito litigavano?-
-Per tutto. Vogliono stare insieme, ma nessuno dei due vuole ammetterlo.-
-Ah! Perché le persone si fanno del male?-
-Forse è solo che non lo capiscono.-
-Come fanno a non capirlo, è talmente ovvio!-
 
-Come siamo finiti in questo posto degno di un film dell’orrore, ammanettati e con una tigre dietro quel muro, affamata e arrabbiata?-
La mia, ovviamente è una domanda retorica, perché la realtà è, che non lo so io e non lo sai nemmeno tu, perché siamo in questo posto ammanettati insieme.
-Lo sai vero, che se passa di qua, siamo fritti?-
Anche la tua dovrebbe essere una domanda retorica, ma io come al solito, non riesco a tenere la bocca chiusa e rispondo a tappo.
-Fritti? No, quella ci mangia anche così a crudo!-
Il tuo sguardo inceneritore mi attraversa dalla punta dei capelli fino ai piedi. La mia battuta non ti è piaciuta ed io non ho il coraggio di ribattere che non era una battuta, ma la pura verità. La tigre non avrebbe aspettato che fossimo cotti.
Mi trascini, dimenticandoti che siamo ammanettati e mi strattoni sul materasso. Ti porti le mani alla fronte esasperata e la mia, resta a penzoloni accanto ai tuoi pugni chiusi. La tigre continua ad avanzare. Dovrei pensare a qualcosa per scappare, per uscire da qui, per non farci sbranare dal bellissimo felino a due passi da noi, invece sono come paralizzato. Da te, dalla tua bellezza, dal tuo coraggio, dalla tua esasperazione. E non riesco a non pensare che è talmente ovvio! Stiamo per diventare cibo per tigre e io penso solo a quanto è ovvio!
-Che c’è Castle? Stai pensando a come ammaliare la tigre con il tuo fascino?-
-E’... talmente ovvio!- Ti rispondo.
-Se è ovvio, fallo capire anche a me, così mi tranquillizzo un attimo.
-E’ talmente ovvio. Ma non se ne accorgono solo loro!-
-Loro? Loro chi?-
-Come chi?-
Sospiri.
-Castle, è evidente che della tigre non te ne importa niente al momento, anche se credo che tu sarai il pasto principale, vista la stazza. Di chi stati parlando?-
Fingo di non avere sentito l’allusione e continuo con il mio discorso, anche se ammetto, non so ancora dove andrò a parare.
-Di Lanie ed Esposito. Vogliono stare insieme, ma sono tanto stupidi che non se ne accorgono, anche se per gli altri è ovvio.-
-Non capisco come questo possa aiutarci con la tigre che sta distruggendo il muro per venire a fare colazione da questa parte.-
-E’ ovvio! Non credi anche tu che sia tanto ovvio da non essere notato?-
Corrucci la fronte.
-Castle, la tigre…torna in te… c’è una tigre che vuole sbranarci e tu invece, di cosa parli?-
-Di quanto è palese, da essere ovvio e perciò, celato!-
Lanci un’imprecazione, quando capisci che è inutile cercare di fermarmi.
-Ora do una mano alla tigre, almeno l’agonia di sentirti farneticare finirà presto!-
-Se rifletti è semplicissimo!-
-COSAAAAA?-
-Che vogliamo stare insieme…-
-Vogliono… loro due Castle.  Esposito e Lanie vogliono stare assieme!-
-Nononono… noi…tu ed io vogliamo stare assieme, ma è troppo ovvio. Per questo se ne accorgono gli altri, ma noi no. Come Espo e Lanie. Loro ci sono dentro, ma non lo capiscono, mentre noi che li guardiamo da un’altra angolazione, ce ne accorgiamo! Per questo scommettono su di noi!-
Continui a guardarmi con la stessa espressione corrucciata, solo che adesso hai anche la bocca spalancata. Vuoi dire qualcosa, ma non sai cosa. In effetti non sono sicuro di essermi espresso bene, però approfitto del tuo attimo di smarrimento e tocco le tue labbra con le mie, schioccando un bacio innocente.
-Meglio morire per mano tua, che per bocca della tigre. Stiamo per morire Kate, abbi il coraggio di dire che ovviamente siamo innamorati, che ovviamente vogliamo stare insieme, ma ovviamente non ce ne accorgiamo!-
Stranamente sono ancora vivo e tu sembri confusa, poi ti scosti da me come se niente fosse, guardi ancora la tigre, che ha rotto un altro pezzo di muro. Posi i tuoi occhi sui nostri polsi ammanettati.
-Sai  cosa è veramente ovvio Castle? Che ce ne accorgiamo, ma non lo vogliamo ammettere, perché ovviamente, è più facile e ovviamente, preferiamo farci del male. Però potremmo fare un patto. Annuisco curioso di sapere cosa stai per dire. Se la tigre non si riempie la pancia con noi ti prometto che, quando usciamo da qui, ce la metterò tutta per essere d’esempio a Lenie ed Esposito.-
Ora sono io che ti guardo corrucciato. Ammetto, non ho capito…o fingo di non capire, ovviamente.
Ti avvicini, stringi la mia mano ammanettata alla tua, ma non per non permettere alle manette di tagliarci i polsi. La tieni stretta accarezzandomi il palmo con il pollice.
-Se… usciamo vivi da qui, ti permetterò di baciarmi davanti a quei due tontoloni, così smetteranno di scommettere su di noi. Mi accarezzi il viso, strusci il naso contro il mio e sorridi maliziosa. E poi possiamo cominciare noi, a scommettere su di loro. Che ne dici?-
I miei occhi sono sbarrati sul tuo viso, la mia bocca socchiusa e il respiro bloccato. Stai ancora aspettando una risposta. Sospiro forte, perché nel frattempo ti sei avvicinata pericolosamente ancora di più alle mie labbra.
-Ov… ovviamente!- 
Balbetto mentre mi baci.
-Kate… ehm… Kate!?-
-Cosa?-
Mi chiedi appoggiando la fronte sulla mia. E ovvio che hai dimenticato dove siamo, ma la mia espressione ti costringe a voltarti di scatto.
 
ODDIO LA TIGRE!