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Autore: Essemcgregor    11/12/2011    3 recensioni
Un diario per non dimenticare.
Blaine Anderson si riteneva diverso, considerava il suo orientamento sessuale un problema per gli altri. Aveva paura. Decide di riportare le sue esperienze in un diario, per non dimenticare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Is not easy 

Wes, David e Thad erano seduti come al loro solito dietro il grosso tavolo di legno massello, Wes rigirava il suo martelletto tra le mani mentre con Jeff e Nick stavo proponendo l’idea che avevamo avuto riguardo l’audizione di Kurt. I Warblers erano tutti in silenzio, i loro sguardi erano fissi su di noi, mentre in mano stringevo il mio computer portatile. Non capivo perché fossi così teso, neanche quando avevo fatto la mia prima audizione in quello stato. Posai il portatile sul tavolo del Consiglio con mani tremanti, osservai i tre ragazzi passare dall’altro lato, andandosi a sedere sul tavolinetto basso in legno.
Noi prendemmo posto a terra e dopo un cenno di assenso da parte di Wes, feci partire il video.
Avevo scelto di far vedere a tutti la performance di Kurt al McKinley, insieme alla sua amica, quando era entrato nei Cheerios: cantavano 4 Minutes di Madonna e Justin Timberlake.
I ragazzi rimasero impressionati tanto quanto lo fummo noi quando lo vedemmo quel giorno alla sua scuola, Nick e Jeff esultarono dandosi poderose pacche sulle spalle, io rimasi in tensione fino a che il video non finì e fino a che il Consiglio non tornò al suo posto.
Come sempre l’ammissione di un membro nei Warblers, andava votato per alzata di mano. Quando il Consiglio fece la fatidica domanda, tutti quanti alzarono la mano, tranne una persona: Jamie.
Non era la prima volta che mi dava contro, lui sapeva come tutti d’altronde, quanto fosse importante per me che Kurt fosse ammesso al Glee non era un potenziale membro con una voce incredibile e avrebbe solo giovato ai Warblers, era anche mio amico. Non era di certo il motivo principale per cui volevo fosse ammesso, ma avevo sperato di potergli fare una sorpresa, come confidato ad alcuni di loro.
Mi voltai a guardarlo con un piccolo sorriso sul volto.
- Chi è contrario?-
Domanda stupida, come previsto solo Jamie alzò la mano.
Wes batté il martelletto sul piano in legno con un grosso sorriso sul volto.
- Blaine, a te l’onore di dargli la notizia.-
La riunione si sciolse e tirai un sospiro di sollievo, Nick e Jeff mi saltarono addosso felici, mentre gli altri Warblers si congratularono con me per l’ammissione di Kurt.
Uscimmo dalla sala ridendo e scherzando, non vedevo l’ora di dare a Kurt la bella notizia, ero quasi sicuro che si fosse rifugiato in biblioteca, l’avevo sentito lamentarsi stamattina di quanto le lezioni della Dalton fossero pesanti e soprattutto di quanto avanti fossimo con il programma.
Salutai Nick e Jeff che dissero che sarebbero andati in caffetteria a prendersi qualcosa e mi diressi verso la biblioteca. In quel momento sentii qualcuno bussare alla mia spalla, mi girai e vidi Jamie.
- Oh ciao!-
Jamie fece un piccolo sorriso.
- Posso parlarti?-   
Annuii voltandomi verso di lui. Quando Jamie mi chiedeva se poteva parlarmi, non era mai per qualcosa di buono. Le ultime esperienze lo confermavano, ma non c’era mai stata volta in cui le cose con Jamie fossero andate bene quando aveva cominciato un discorso con “posso parlarti”.
Mi preparai al peggio e lo guardai con un piccolo sorriso.
- Vorrei spiegarti il motivo per cui il mio voto è stato contrario.-
Lo incoraggiai ad andare avanti con un cenno della mano.
- Prima cosa: avrei preferito che Kurt avesse fatto un provino come tutti quanti gli altri. Siamo o non siamo tutti uguali?-
La risposta sarebbe stata semplice. Il talento di Kurt era indiscutibile e vedere un video o sentirlo dal vivo, per quanto pensassi che da vivo rendesse meglio, ma non pensavo fosse così differente per la maggior parte di loro.
- Capisco.-
Jamie però non aveva finito di parlare. Abbassò lo sguardo per un momento, poi lo rialzò per controllare che fossimo realmente soli.
- Seconda cosa… sono geloso.-
Aprii la bocca interdetto, rimanemmo a fissarci per alcuni secondi fino a che non trovai il coraggio di chiedergli il motivo della sua gelosia. Non immaginavo che la sua risposta potesse farmi pentire così tanto di averglielo chiesto. Avrei voluto non sapere, forse era meglio.
- Mi piaci Blaine. Mi piaci ancora e tanto.-
Lo disse con calma, senza provare a baciarmi, saltarmi addosso o altro. Lo disse come se fosse la cosa più naturale e scontata del mondo. Sentii il sangue gelarmi nelle vene, pensavo che i suoi sentimenti per me si fossero raffreddati.
- Forse è meglio che vada, ci vediamo in giro.-
Indietreggiò di alcuni passi per poi percorrere a ritroso il corridoio verso le scale che portavano all’ingresso. Mi voltai di scatto deciso a raggiungere Kurt il prima possibile, volevo togliermi quella sensazione disagio da dosso.
I miei piedi fecero dietrofront, senza manco pensarci cominciai a percorrere la strada che portava in biblioteca.
Le parole di Jamie continuarono a ronzarmi fastidiosamente in testa, mi ero quasi illuso che provasse sentimenti sinceri per Cameron. Invece era solo un rimpiazzo.
Ricambiai il saluto di alcuni studenti che incrociai nel corridoio, non mi fermai però a parlare con nessuno. Speravo solo che il mio finto sorrise non mi tradisse, speravo soprattutto che Kurt non si accorgesse di niente.
Quando giunsi di fronte la biblioteca, entrai a testa bassa pensieroso, mi fermai solo quando urtai la spalla di qualcuno che in quel momento stava uscendo.
- Cavolo!-
Il rumore di libri che cadevano a terra mi fece voltare. Mi accorsi che la persona che avevo urtato era proprio Kurt. Mi affrettai a raccogliere i suoi libri tenendoli tra le mie braccia, mi presi mentalmente a calci, dovevo rimanere concentrato sul presente.
Lui mi guardò con un piccolo sorriso.
- Scusami Kurt. Ero sovrappensiero e… scusami davvero.-
Agitò la mano come a cancellare quello che era appena successo.
- Dai, dammi i libri posso portarli da solo.-
Scossi la testa.
- Ti accompagno, dovunque tu debba andare.-
A quanto pareva stava tornando in camera, aveva preso alcuni libri in prestito per alcuni approfondimenti che doveva fare per una ricerca che gli avevano assegnato il giorno stesso. Dovevo distrarmi, perciò cominciai a parlare con Kurt del più e del meno: parlammo della Dalton, della sua scuola e delle grosse differenze che c’erano. Parlammo dei rispettivi Glee Club, ammise che era rimasto davvero colpito dalla mia esibizione, a detta sua, era la migliore cover di Katy Perry che avesse sentito fin’ora.
Raggiungemmo i dormitori in poco tempo e dopo essere entrati in camera, posai i libri sul suo letto. Avevamo ancora qualche ora che potevamo sfruttare per studiare, ma a quanto pareva Kurt aveva fatto già tutti i suoi compiti per il giorno dopo e io quel giorno, non avevo così tanta voglia di studiare.
Presi fiato e mi decisi a dargli quella notizia che, prima della dichiarazione di Jamie, mi aveva incollato sul viso un sorriso da lato a lato.
- Senti ti devo dare una notizia.-
Kurt si sedette sul suo letto guardandomi con aria interrogativa.
- Sei stato ammesso nel Glee Club della scuola. Benvenuto tra i Warblers!-
L’espressione sul suo viso era dapprima sorpresa, poi radiosa, infine sospettosa.
- Non è uno scherzo vero?-
Misi una mano sul cuore e l’altra la alzai come se stessi facendo una sorta di giuramento.
- Parola di Warbler.-
Di colpo Kurt cominciò a saltellare emettendo piccole grida di gioia, lo vidi afferrare il cellulare cominciando a scrivere un messaggio, a quanto pareva voleva dare la buona notizia ai suoi amici.
Rimasi a guardarlo incantato, ogni cosa di lui mi affascinava: dal modo in cui muoveva le mani sul telefono, il modo che aveva di muoversi sul posto, incapace di trattenere la gioia, a quel sorriso che illuminava tutta la stanza.
Non mi ero accorto del mio stato di trance fino a quando non sentii la porta sbattere. Sia io che Kurt rimanemmo paralizzati, fino a quando non vedemmo Wes e Thad fare capolino nella stanza.
- Ragazzi… possiamo?-
Kurt mi guardò perplesso, forse era abituato ad avere più privacy. Lanciai uno sguardo assassino ai due Warbler, sguardo che ignorarono andando verso Kurt.
- Benvenuto tra i Warbler!-
Wes mi lanciò un’occhiata perplessa.
- Gliel’hai detto vero?-
Alzai le braccia incredulo.
- Potevi chiedermelo prima! Per tua fortuna sì, gliel’ho detto.-
Wes elargì uno dei suoi migliori sorrisi, avanzò verso Kurt stringendogli la mano energicamente, poi fu il turno di Thad. Kurt continuava a guardarli perplessi, dal suo viso trapelava una chiara domanda.
- Ehm… siete qui per… congratularvi con me?-
Era incredibilmente cortese ed educato, io avrei usato altre parole e soprattutto non avrei adottato quel tono calmo e composto. I due ragazzi rovistarono in giro per la stanza fino a che non presero i due joystick della mia Playstation. Poco dopo entrò anche David, seguì lo stesso rituale eseguito da Wes prima, strinse la mano di Kurt e si unì agli altri. Lo vidi sventolare la custodia di un videogioco che ovviamente evitai di chiedere cosa fosse.
Quando i tre cominciarono a giocare felici e beati, mi avvicinai ad un Kurt ancora scioccato.
- Fanno sempre così?-
Indicò i tre Warblers perplesso.
- Quasi sempre. Ora che sei un Warbler, abituati a questo tipo di stranezze.-
Kurt lanciò uno sguardo ai ragazzi seduti davanti la playstation felici come bambini il giorno di Natale.
Aprii la bocca per chiedergli se gli andava di andare giù in caffetteria a prendere qualcosa da bere, quando un urlo di esultanza da parte dei tre, mi fece inorridire.
- Ezio Auditore è tornato Bitches!-
Guardai Kurt sconvolto.
- Ditemi che è un incubo.-
 

 
Pensavo che da allora in avanti, tutto sarebbe andato per il meglio. Certo c’era quel piccolo piccolissimo particolare negativo di nome Jamie, ma cercavo di non pensarci.
Salutava Kurt quando lo incrociava lungo i corridoi, gli rivolgeva la parola quel tanto che bastava, fin qui nulla di strano. La novità era un’altra: dall’arrivo di Kurt e dopo avermi confessato nuovamente i suoi sentimenti, lui e Cameron erano sempre più distanti, fino a quando non sono venuto a sapere della loro rottura definitiva.
Richard mi guardava in cagnesco ogni volta che m’incrociava lungo i corridoi, non ci volle un genio per capire il motivo.
Cameron non stava proprio bene, credeva davvero in quel rapporto, al contrario del cugino però, non mi addossava la colpa di tutto. Ma partiamo con ordine.
Jamie si era lasciato con Cameron il giorno dopo l’arrivo di Kurt alla Dalton, quella sera parlammo proprio di loro, gli raccontai gli ultimi sviluppi con Jamie, il fatto che mi sentissi molto più tranquillo quando si era messo con Cameron. Evitai di raccontargli ciò che mi avevo detto il giorno stesso, non volevo che Kurt si sentisse poco a suo agio o magari non accettato.
In Kurt non avevo trovato solo un perfetto compagno di stanza, era super ordinato e non invadeva mai i miei spazi, ma anche un ottimo amico e confidente.
Ascoltò tutta la storia senza battere ciglio, aspettò che finissi di parlare e solo allora prese la parola.
- Non sono così sicuro che Jamie ti lascerà andare così facilmente, il primo amore non si scorda mai.-
Lo disse con un sospiro. Che fosse uscito di recente da una storia d’amore andata a male?
Quando feci lui quella domanda, si limitò a sorridere e rispondermi che si trattava una storia vecchia dell’anno scorso e che non valeva davvero la pena di raccontare.
Andammo a dormire sul tardi, solo quando lui crollò dalla stanchezza. Lo vidi tentennare quando gli parlai delle ultime prove dei Warblers e della decisione di gareggiare nella competizione di canto corale coreografato, alla quale anche le New Direction parteciparono l’anno scorso, fino a quando non scivolò piano sul cuscino chiudendo gli occhi.
Sorrisi dolcemente e spensi la luce.
Quella notte dormii poco e niente, un po’ per le parole di Jamie un po’ per le parole di Kurt. In più il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno effettivo da Warbler. Mi sentivo emozionato quasi quanto una mamma con il figlio al suo primo giorno di scuola.
Le sue prime prove insieme a tutti quanti noi.
Quando Wes aprì la riunione annunciando la novità e dando il benvenuto a Kurt nei Warblers, dovetti cercare di trattenermi per non saltare di qua e di là per la felicità.
La maggior parte dei Warblers applaudì, tutti tranne Cameron Richard e Flint. Flint e Richard mi guardavano con sguardo assassino, Cameron invece ogni tanto lanciava occhiate verso Jamie.
- Bene riguardo le provinciali…-
Wes aprì le prove con l’intenzione di leggerci la scaletta di canzoni che avremmo potuto cantare per la prima competizione. Kurt intervenne subito avanzando un suo suggerimento, bloccato subitaneamente da Wes non appena ebbe finito di parlare.
Mi passai una mano sul viso, questo era un altro piccolo problema.
L’individualità di Kurt poteva diventare un serio problema, ma non volli preoccuparmene in quel momento.
Quando finimmo le prove, Kurt uscì velocemente dall’aula, accampando la scusa dello studio. Ero quasi sicuro che si fosse sentito in imbarazzo, il modo in cui Wes l’aveva liquidato per quanto cortese possa essere stato, suonava tanto come “sei l’ultimo arrivato stai al tuo posto”.
Quando feci per uscire, mi ritrovai bloccato da Flint e Richard, entrambi mi guardavano irritati. Cameron era dietro di loro davvero in imbarazzo.
- Sì?-
Richard mi sovrastò con la sua altezza, fui costretto a guardarlo dal basso verso l’alto, il che era molto imbarazzante.
- Ti schiaccio come un insetto, nano.-
Qualcosa non andava, di solito andavo molto d’accordo con Richard, non c’erano mai state discussioni tra di noi, così come con Flint, che in quel momento mi guardava anche lui come se fossi davvero un insetto da schiacciare.
Wes e Thad si fermarono in aula, avevano fiutato qualcosa che non andava, cominciarono a guardarci con circospezione, mentre gli altri membri del Glee uscivano lentamente.
- Per colpa tua Jamie ha lasciato Cameron.-
Li guardai con aria sorpresa.
- Lui … cosa?-
Cameron mormorò qualcosa ai due, che non capii perché la voce di Richard sovrastò la sua.
- Ha detto a Cameron cosa vi siete detti ieri lungo il corridoio! Ovviamente il piccolo Anderson non è felice quando non è al centro dell’attenzione non è vero?-
Non potevo lasciarmi insultare in quel modo, soprattutto non per qualcosa che non avevo fatto. Flint si parò dinanzi a me puntandomi in dito contro.
- Tu e le tue maledette manie di protagonismo. Cos’è Hummel non ti si fila e hai deciso di prenderti Jamie? Magari non c’è posto per il tuo ego nella vita del tuo angelo dagli occhi blu, visto che il suo ego è grosso quasi quanto il tuo.-
Il suo era un chiaro riferimento a quello che era successo prima, senza pensarci diedi uno spintone a Flint e quasi cadde per terra, Richard mi prese velocemente per il bavero della giacca sollevandomi da terra. Lo guardai in cagnesco deciso sferrargli una ginocchiata nella sua zona calda, ma per fortuna Wes e Thad interferirono intimando a Richard di mettermi giù. Wes bloccò un tentativo di Flint di buttarmi a terra, mentre Thad cacciò dall’aula i due Warblers.
Prima di andare via però, Richard mi scoccò uno sguardo di puro odio, Flint invece sputò a terra, gesto che per sua fortuna, nessuno aveva visto.
Non era mai successo nulla di simile prima d’ora, non avevamo mai litigato, tantomeno avevo mai litigato con loro.
Mi accasciai sulla poltrona sconvolto, buttai la testa tra le mani e sospirai.
Cameron era ancora nella stanza, lo sentii borbottare qualcosa a Wes e Thad.
I due capi del Consiglio si sedettero di fronte a me, facendo sedere Cameron al mio fianco. Il ragazzo moro mi posò una mano sulla spalla, sussultai a quel gesto e mi scansai di scatto.
- Cameron, cosa succede? Cos’era quella scenata?-
Alzai lo sguardo, i due Warblers fissavano Cameron che deglutì e scrollò le spalle, evitò accuratamente il mio sguardo puntandolo contro il tavolino di legno di fronte a noi.
- Jamie… mi ha lasciato. Perché ha detto di essere ancora innamorato di Blaine.-
Cameron sembrava fosse davvero innamorato di lui e per quel motivo e in quel momento, sentii la rabbia nei confronti di Jamie crescere sempre di più. Raccontò di come il giorno prima, Jamie gli aveva dato appuntamento al parco dopo cena. Disse che gli confessò di non aver mai provato sentimenti di quel tipo per lui, che l’aveva usato per dimenticarmi, ma che non ci era riuscito. Con l’arrivo di Kurt alla Dalton, non riusciva a continuare a regger quella farsa. Cameron aveva confidato tutto a Richard e lui perse le staffe non tanto con Jamie ma con me, convinto che fossi io la causa di tutto, aveva provato a spiegare tutto al cugino, ma non c’era stato verso.
Per lui Jamie era seriamente innamorato di Cameron e l’unico da incolpare ero io.
- Cam senti puoi parlare con Richard e Flint?-
Cameron annuì.
- Scusami Blaine è colpa mia. Non dovevo dire nulla.-
Scossi la testa.
- Sono solo felice che tu non ce l’abbia con me Cam.-
Mi sentivo in colpa, avevo smesso di tenere a distanza Jamie e forse era stato un grosso errore. Pensare che lui avesse smesso di pensare a me sotto quel punto di vista.
- Sono stato stupido io, non ti preoccupare.-
I due capo consiglio ci lasciarono andare poco dopo, Cameron decise che sarebbe andato a parlare con Richard quella sera stessa, mentre io, andai a cercare Kurt. Non sapevo se raccontargli, o no, cosa era successo.
Lo incrociai sulle scale per andare nell’atrio d’ingresso, lui scendeva ed io salivo.
Incrociò per un attimo il mio sguardo e azzardò ad un piccolo sorriso senza fermarsi.
- Devo andare a prendere delle cose in biblioteca.-
Lo afferrai per il braccio e lo fermai. Lasciai che alcuni studenti passassero oltre di noi, poi lo costrinsi a guardarmi.
- Kurt cosa succede?-
Una cosa incredibile di Kurt era che non poteva nascondere nulla, il suo viso era una sorta di libro aperto. Dal modo in cui il suo sguardo sfuggiva al mio, capii che c’era qualcosa che non andava. Il suo piede batteva a terra irrequieto, altro segnale.
Non riuscì a resistere al mio sguardo indagatore, mi trascinò in biblioteca con lui e mentre prendeva alcuni libri, si voltò a guardarmi in cagnesco.
- Tu! Ieri avevamo parlato di Jamie, perché non mi hai detto del casino successo con Cameron?-
Alzai le mani in segno di resa, cercando di calmarlo.
- Prima cosa, si sono lasciati oggi e tu eri andato via. Mi sono ritrovato in una sorta di mini-rissa con Richard e Flint e tutto a causa di quello… di quello…-
Avrei voluto dire “stronzo”, ma mi trattenni, ricordandomi che a scuola non era saggio usare un certo tipo di linguaggio, o sarei finito per una buona settimana in punizione. Avrei rimandato gli epiteti a quando saremmo stati barricati in camera da soli.
Trascinai Kurt in un angolo della biblioteca, raccontandogli tutto, della chiacchierata del giorno prima con Jamie e di ciò che era successo dopo che lui aveva lasciato l’aula. Il viso di Kurt passò dall’arrabbiato allo stupito. Quando terminai il racconto pareva solo in apprensione per ciò che era successo. Evitai di riferirgli le battute di Flint al suo riguardo.
- Scusami Blaine, è che… Richard e Flint sono venuti a parlare pure con me.-
Un leggero fremito percorse la mia schiena, cosa gli avevano detto?
- Mi hanno… mi hanno detto che… ho un ego troppo grosso per far parte del Glee e che… che dovevo abbassare le mie mire, che se ci stavo provando con te avrei dovuto mettermi in fila visto che prima di me c’è Jamie.-
Abbozzò ad un piccolo sorriso, ed io lo abbracciai.
- Sono abituato a questo tipo di critiche, dopo tutto ero una sorta di Drama Queen nel mio vecchio Glee, ero sempre in competizione con Rachel e sono abituato a questo tipo di battute. La loro è solo invidia.-
Era incredibile come Kurt riuscisse a ribaltare la situazione, di come riuscisse a vedere sempre il lato positivo delle cose, di come riuscisse a sorridere anche quando era difficile. Mi staccai da lui sorridendo.
- Per quello che possono dire, io ti trovo fantastico.-
Kurt sorrise debolmente.
- Mi troverei fantastico anche io se fossi in te.-
Ci guardammo per un secondo poi scoppiammo a ridere, ed in quel momento la tensione, la rabbia e la frustrazione sparirono in un istante e almeno per qualche minuto il nostro cielo tornò sereno.


 
Quella notte fu una delle notti peggiori mai passate in vita mia in quella scuola. Non riuscii a rilassarmi, al contrario di Kurt ero teso come una corda di violino, non sopportavo gli sguardi degli altri studenti quando entrai con Kurt a mensa quella sera a cena. Mangiai poco e niente e a fine cena mi rifugiai in camera.
Ero fin troppo nervoso per dormire, quando poi presi sonno, non feci altro che avere incubi.
Sognai Jamie e Cameron, entrambi mi accusavano di aver provocato io la rottura tra di loro, oltre che la scissione dei Warblers, e per quel motivo venivo espulso a vita dal Glee.
L’altro sogno riguardava Kurt, eravamo lungo il corridoio della Dalton, diceva che non riusciva a continuare a studiare in un posto dove il bullismo era quasi simile a quello che subiva nella sua vecchia scuola. La chiara dimostrazione che non ero stato capace di proteggerlo come mi ero ripromesso.
Mi svegliai di soprassalto, madido di sudore. Avevo il cuore che batteva forte, il mio corpo era scosso da spami che non ne volevano assolutamente sapere di andare via.
Mi rifiutai di continuare a dormire, perciò mi alzai dal letto molto presto. Il sole non era ancora sorto e Kurt dormiva ancora, il suo corpo si abbassava e si rialzava lentamente a ritmo con il suo respiro.
Mi feci la doccia velocemente, pettinai i capelli, come al solito, e indossata la divisa sgattaiolai fuori dalla camera.
I turni di guardia lungo i corridoi del dormitorio erano finiti da un pezzo, perciò non ebbi problemi a raggiungere il piano terra.
Fuori era ancora buio, si vedeva solo una piccola striscia di blu misto al rosso, segno che il sole si stava apprestando a sorgere.
Scesi le scale che portavano in aula di musica, a quell’ora della notte nessuno mi avrebbe sentito suonare. Quando entrai nell’aula, fui felice di vederla semi immersa nell’oscurità.
Poggiai la mia giaccia su uno dei divani, mentre raggiunsi lentamente il pianoforte.
Passai la mia mano sul legno di mogano nero, sollevai il coperchio e scoprii i tasti. Respirai profondamente mentre picchiettavo a caso qualche tasto.
Mi sedetti sulla panca sorridendo, la musica era davvero la mia compagna di vita, l’unica compagna che non mi avrebbe mai voltato le spalle, che ci sarebbe sempre stata nel momento del bisogno.
Un amore platonico fatto solo di note e melodie, ma era stato proprio quell’amore a sostenermi a darmi coraggio.
 
I can't stand to fly
I'm not that naive
I'm just out to find
The better part of me
 
 
Cominciai a cantare la canzone sommessamente, aggiungendo mano a mano la musica al pianoforte, prima un tasto, poi l’altro, fino a che non legai quelle notine fino a formare la melodia della canzone.
Mi lasciai trasportare, indugiai un po’ sulle parole, giocando con esse facendole poi rincorrere dalla melodia riprodotta dal pianoforte.
 
 
I'm more than a bird
I'm more than a plane
More than some pretty face beside a train
And it's not easy to be me
 
 
Lasciai che la musica incorniciasse le ultime parole della canzone. Chiusi gli occhi continuando a cantare.
 
 
Wish that I could cry
Fall upon my knees
Find a way to lie
About a home I'll never see


Feci un piccolo sorriso mentre pensavo a casa mia. Mi mancavano mamma e papà. Una volta pensavo che mai e poi mai sarei riuscito ad avere una famiglia normale, una famiglia dove potermi rifugiare quando avevo dei problemi. Ed ora che avevo questa famiglia, erano distanti da me.
Quasi potevo vederli accanto al pianoforte, mentre il loro sguardo scorreva lento dal pianoforte fino a me, con quel sorriso che ricordo, mi rivolgevano sempre quando ero bambino, e che per molti anni, venne a mancare.
 
 
It may sound absurd but don't be naive
Even Heroes have the right to bleed
I may be disturbed but won't you conceed
Even Heroes have the right to dream but
It's not easy to be me
 
Up, up and away away from me
It's all right
You can all sleep sound tonight
I'm not crazy or anything
 
 
 
Buttai nella canzone tutta la rabbia, la frustrazione. La musica era come una medicina, era la mia medicina. Il rimedio ad ogni male.
Suonai con più foga il pianoforte, come se quel gesto riuscisse ad estrarre quel veleno annidato nel mio corpo.
 
 
I can't stand to fly
I'm not that naive
Men weren't meant to ride
With clouds between their knees
 
 
Aula di musica: audizioni per il ruolo di solista dei Warblers. Portai quella canzone, la stessa canzone che avevo suonato qualche ora prima. Ignorai lo sguardo degli altri, ignorai la situazione. Eravamo solo io, il pianoforte e la canzone.
Non m’interessava vincere, in quel momento speravo solo di arrivare fino alla fine senza commettere errori, mentre cercavo di ignorare il più possibile gli sguardi sprezzanti di Flint e Richard.
 
I'm only a man in a silly red sheet
Digging for kryptonite on this one way street
Only a man in a funny red sheet
Looking for special things inside of me, INSIDE OF ME
INSIDE OF ME
INSIDE OF ME
INSIDE OF ME
 
 
Finita la canzone, mi alzai dalla panca del pianoforte, non ci fu alcun applauso, nessun complimento. Sentivo la stanza carica di elettricità. Mi andai a sedere al mio solito posto, sul bracciolo della poltrona, lo sguardo basso.
Il triangolo Jamie-Cameron-Blaine era di dominio pubblico. Richard e Flint sparsero la voce tra i Warblers e mai come quel giorno, sentii il Glee diviso in due.
Nick e Jeff mi diedero una pacca di incoraggiamento, lanciai loro un piccolo sorriso, avevo come la netta sensazione che quelle audizioni non sarebbero andate per il verso giusto.
- Blaine devi accomodarti fuori al corridoio durante la votazione.-
La voce di Wes mi riportò alla realtà, mi alzai meccanicamente e sotto lo sguardo di tutti uscii dall’aula, chiudendomi la porta alle mie spalle.
Non potei fare a meno di pensare di essere di nuovo lì, fuori quella porta, ad aspettare che venisse emesso il verdetto. Sorrisi, quante cose erano cambiate in un anno.
Non dovetti aspettare per molto, quando rientrai, notai che gli sguardi dei membri del Consiglio erano furenti.
Incrociai lo sguardo di Nick e Jeff, anche loro avevano la medesima espressione sul volto.
- La maggioranza ha votato contro. Secondo le regole questo vuol dire che quest’anno avremo un nuovo solista.-
Non mi aspettavo un verdetto diverso. Nick fece per alzarsi in piedi, ma lo bloccai posando una mano sulla sua spalla. Il moro mi guardò frustrato, scossi la testa in risposta al suo gesto.
In quel modo non avrebbe migliorato la situazione, anzi, l’avrebbe solo peggiorata.
Era chiaro che il voto era stato influenzato da quella situazione e mi fu ancora più chiaro dopo aver visto la maggior parte dei visi dei membri del Glee.
Richard e Flint sorrisero soddisfatti, Cameron aveva lo sguardo puntato verso Jamie e Jamie invece guardava un punto a caso della stanza, la sua classica espressione tranquilla sul volto.
Incrociai per un attimo lo sguardo di Kurt, sembrava affranto, ma quando incrociò il mio sguardo, mi lanciò un piccolo sorriso di incoraggiamento.
 

 
Non mi feci vedere per il resto della giornata. Mi rifugiai sul tetto della scuola, nessuno poteva immaginare che mi trovassi lì, da una parte perché era proibito starci, dall’altra perché per andarci ci servivano le chiavi e nessuno sapeva che avevo rubato le chiavi di riserva.
Anche l’anno precedente era cominciato in quel modo, ma tutto per via di Jamie, che aveva barato durante le audizioni. Quell’anno invece non pensavo ci fosse alcun angelo a salvarmi.
Poggiai le braccia sulla balaustra della terrazza, finalmente quella giornata era finita. Non vedevo l’ora di rifugiarmi in camera. Non sarei sceso per la cena, non mi andava di sentire gli occhi di mezzo Glee puntati su di me. Un conto era se mi guardavano durante un’esibizione, un conto era se mi guardavano a causa delle voci maligne che Richard e Flint stavano spargendo su di me.
Jamie non aveva mosso un dito al riguardo, non rispondeva alle domande che gli altri studenti rivolgevano lui e a malapena salutava Cameron,Richard e Flint.
Non potevo credere che stesse succedendo, ci trovavamo quasi di fronte una scissione dei Warblers, proprio come quell’incubo avuto quella stessa notte. Gli altri membri di sicuro non avrebbero sopportato di cantare in un gruppo dove io ero la voce solista, o forse non avrebbero sopportato di cantare in un gruppo dove c’ero semplicemente io. Solista o meno.
Tornai in camera quando ormai il sole era già sceso, aprii lentamente la porta e la trovai vuota e immersa nel buio. Kurt di sicuro era andato a cena, così ne approfittai per mettere un po’ di musica ad alto volume.
 
There’s a place out there for us.
More than just a prayer or anything we ever dreamed of.
So when you feel like givin' up cause you don’t fit in down here.
Fear is crashing in, close your eyes and take my hand yeah.

 
 
Adoravo questa canzone e ricordo che mandai un messaggio giusto pochi giorni prima, a Kurt, proprio con alcune parole della canzone.
Ero appena uscito dalla doccia e mentre mi asciugavo, cominciai a cantarla.

 
We could be the kings and queens
of anything if we believe
It's written in the stars that shine above.
A world where you and i belong
where faith and love will keep us strong,
exactly who we are is just enough.
There's a place for us

 
Mi voltai di scatto quando sentii una seconda voce unirsi alla mia, Kurt era in piedi poco distante da me, la borsa sulla sua spalla, perfetto nella divisa scolastica, come sempre.
La stanza era ancora immersa nella semioscurità, solo la lampada sulla mia scrivania era accesa, ed era l’unica fonte di luce oltre lo schermo del mio computer.
Gli occhi di Kurt incrociarono i miei mentre le nostre voci si legarono durante il ritornello.
 
 
Where the water meets the sky,
when your heart is free, and all comes back to life,
when these broken hands are whole again
We'll find what we’ve been waiting for,
We were made for so much more

Cominciai a cantare la seconda strofa, incurante del fatto che fossi ancora avvolto nel mio accappatoio con i capelli ancora gocciolanti, Kurt rimase fermo dov’era mentre io cominciai a girargli intorno. La sua voce si unì alla mia nelle due strofe finali, ed insieme cominciammo a cantare nuovamente il ritornello.
 
 
We could be the kings and queens
of anything if we believe
It's written in the stars that shine above.
A world where you and i belong
where faith and love will keep us strong,
exactly who we are is just enough.
There's a place for us

 

Sorrisi, non mi era mai capitato di cantare con lui e in quel momento mi accorsi di quanto la sua voce fosse giusta con la mia, di quanto era così facile per entrambi cantare un duetto insieme. Ed era proprio quello di cui avevo bisogno in quel momento.
 
So hold on, hold on.
Ther's a place for us.

We could be the kings and queens
of anything if we believe
It's written in the stars that shine above.
A world where you and i belong
where faith and love will keep us strong,
exactly who we are is just enough.

There's a place for us.
 
 
Finimmo di cantare la canzone, i nostri visi vicinissimi. Aspettai che l’ultima nota della canzone si perdesse in quella camera semibuia, prima di buttare le mie braccia al suo collo per poi stringerlo a me.
Non sapevo come ringraziarlo, non sapevo come dimostrargli la mia gratitudine.
Mi staccai da lui pochi secondi dopo, solo allora mi accorsi che avevo potuto bagnare la sua divisa.

- Scusami…-

Kurt mi zittì con un gesto della mano.
 
- So che non è stato facile per te. Ti sei ritrovato in una situazione tutt’altro che piacevole. E come questa canzone ha aiutato me in quel momento difficile, spero aiuti te in questo momento.-




Angolo di Siry

Bene se siete arrivati fin qui e siete ancora vivi e sopratutto non avete voglia di ammazzarmi per quanto è scritto male questo capitolo... COMPLIMENTI! :D
Non so io spero vivamente che vi piaccia. Ho apportato un pò di modifiche un pò di tensione nel gruppo e boh un pò di scenette Klainose come al solito. 
Un piccolo accenno alla Furt ci sta benissimo non trovate? 
Dopo tutto è parte del passato di Kurt. 

Anche voi fan della Furt? Ho le FF che fanno al caso vostro ;) 

Dopo questo piccolo accenno di pubblicità volevo solo aggiungere una piccola cosa: HO FINITO AC REVELATIONS! 
Se non siete fan di Assassin's Creed vi prego di perdonare il mio sclero. 
Se come me siete Fan... penso possiate capire :D Sto ancora con i brividi per il finale da urlo!
Comunque sia spero il capitolo vi sia piaciuto e che lo commentiate in tanti *w*


Ah prima che me ne dimentichi xD
Le canzoni sono: 

Five for Fighting: Superman ( is not easy ) --> http://www.youtube.com/watch?v=GRz4FY0ZcwI
Sonohra: There's a place for us ---> http://www.youtube.com/watch?v=1cjQ5K6qYM4&ob=av2n



S.
   
 
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