QUESTA STORIA FA PARTE DELLA MIA RACCOLTA L'ANTI NATALE
Vacanze Natalizie
“Come scusa? Forse non ho capito bene. Cosa farai?”
“Vado via per le vacanze di Natale”
“Ma non puoi, noi a Natale non facciamo le
vacanze… Noi a Natale lavoriamo!”
Babbo Natale fissava allucinato Rudolph che, con fare indifferente,
sfogliava una rivista di viaggi.
“Dicono che in questo periodo dell’anno le coste
hawaiane siano strepitose!” continuò la renna
imperterrita facendo brillare il naso per leggere meglio le pagine
della rivista.
“Rudolph te lo ripeto, tu non puoi andare in
vacanza!”
“E perché no? Tanto mica sono l’unica
renna che hai a disposizione! Hai altre otto renne: Dasher, Dancer,
Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder, Blixen vedrai che loro andranno
più che bene!”
“Non per sminuire il lavoro delle altre… Ma sai
perfettamente che tu sei indispensabile, sei l’unica ad avere
il naso magico che rischiara la notte. Non potrò trovare le
case dei bambini se tu non ci sarai!”
Rudolph finalmente sollevò lo sguardo dalla rivista e con un
sorriso che non prometteva nulla di buono disse:
“Ok, visto che è Natale e che sono una renna buona
ti ascolto… cos’hai da propormi?”
“Come?” chiese Babbo Natale fingendo di non aver
capito dove l’altra volesse arrivare.
“Suvvia hai compreso benissimo… Cosa mi dai in
cambio se io rimango qui e svolgo il mio lavoro?”
“Niente! Che diamine, tu mi stai ricattando!”
“Come vuoi” rispose la renna afferrando il
ricevitore del telefono e componendo un numero.
“Agenzia viaggi? Sì, salve vorrei prenotare una
vacanza alle Hawaii… il periodo? Direi dal 23 dicembre al
27”
“Ok, ok. Aspetta, parliamone” si arrese mestamente
Babbo Natale.
Rudolph sorrise soddisfatto e riagganciando la cornetta
incrociò le due zampe posteriori e si sistemò
meglio sulla poltrona.
“Io voglio, una stalla tutta per me, dei finimenti dorati,
doppia biada fino alla fine dell’anno e voglio che tu dica
davanti a tutti che sono la renna migliore!”
Babbo Natale sbuffò lievemente alterato e poi fece la sua
contro proposta.
“Allora niente stalla privata e niente elogi discriminatori
nei confronti delle tue sorelle. Però per la doppia biada e
per i finimenti dorati ti accontenterò”
Rudolph stava per ribattere ma Babbo Natale lo precedette minacciando:
“Bada, se non ti sta bene così, posso sempre usare
una torcia!”
Perciò alla renna non rimase altro che acconsentire con il
capo:
“Va bene, allora per questa volta mi
accontenterò!” concluse alzandosi e trotterellando
verso la porta.
“Ah Rudolph, ovviamente il nostro accordo rimarrà
tra noi!” disse Babbo Natale fermandolo prima che se ne
andasse.
“Ovviamente” si limitò a rispondere la
renna.
Babbo Natale sorrise soddisfatto una volta che la porta si fu richiusa,
in fondo se l’era cavata con poco.
Pochi giorni dopo la loro chiacchierata Rudolph torno inviperito nello
studio di Babbo Natale.
“Perché anche le altre renne hanno la doppia
razione di biada? E perché l’elfo artigiano sta
fabbricando nove briglie dorate?” domandò senza
neppure salutare.
Babbo Natale sorrise sornione e poi tranquillamente rispose:
“Tu mi avevi detto che volevi queste cose, però
non avevi specificato che alle tue sorelle non fosse dato lo stesso
trattamento!”
“Mi hai preso in giro” ringhiò Rudolph
fuori di sé.
“Ohohohoh. Io sono Babbo Natale, non faccio favoritismi a
nessuno… Soprattutto sotto minaccia”
Capendo che tanto non l’avrebbe avuta vinta, Rudolph se ne
andò sbattendo la porta.
Passò un’ora e poi qualcuno bussò
all’ufficio.
“Avanti”
“Salve capo, volevo avvisarla di una
cosa…” mormorò il capo elfo entrando
nella stanza.
“Dimmi, ci sono problemi con i giocattoli?”
“No nessun problema, volevo solo dirle che ho intenzione di
prendermi una vacanza a partire da domani”
Babbo Natale fissò basito per alcuni istanti in suo secondo
in capo e poi, con tutta la voce che aveva si mise a gridare:
“RUDOOOOOOOLPH!”