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Autore: AngelSword    11/12/2011    4 recensioni
In questi due anni aveva spesso riflettuto su quello che avrebbe detto ai suoi nakama non appena li avesse rivisti. Mentre per tutti gli altri aveva trovato una frase, una parola o anche solo un gesto, da regalare, non aveva ancora idea di cosa dare a lui.
[Undicesima Classificata al Contest "Flash Fic Istantanee [Multifandom] Anche Edite" indetto da Dark Aeris.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What To Think
 


Erano passati due anni. Due lunghissimi ed interminabili anni, ma finalmente eccolo di nuovo là, all’arcipelago Sabaody, il luogo dove erano stati separati. Si sistemò l’enorme zaino con una scrollata di spalle. Non stava più nella pelle per la felicità. Non vedeva l’ora di rivedere tutti i suoi nakama - Zoro, Usopp, Franky, Robin - ma soprattutto uno in particolare di cui aveva sentito più chiaramente la mancanza. E quasi gli veniva da piangere quando ripensava ai preziosi momenti passati insieme: le grida, le liti, i combattimenti che ogni tanto avevano, ma anche le risate e le occasioni festeggiate insieme.

Certe volte si chiedeva come avesse fatto a trovare un membro così valido e talentuoso per la sua ciurma. Insomma, era il tipo di persona a cui piaceva l’ordine ed il silenzio. Praticamente tutto quello che non aveva a che fare col nome “Mugiwara”. Eppure con quel suo mezzo sorriso aveva accettato l’invito con finta nonchalance. E Rufy, si sa, aveva esultato come un matto, manco fosse sceso Iddio dal cielo. Peccato solo che il momento non fosse stato dei migliori dato che uno dei loro nakama si era schierato col nemico. Ma il capitano, impaziente di tenere una festa “come il suo stomaco comanda” aveva risolto in fretta la situazione, eliminando il problema direttamente alla radice, ottenendo dopo meno di una giornata i tanti agognati festeggiamenti, e soprattutto banchetti.

All’inizio era preoccupato per il nuovo nakama. Essendo amante del silenzio, era solo naturale che fosse il tipo a cui piacesse starsene da solo. In parte era colpa del ruolo che ricopriva all’interno della ciurma: un lavoro svolto essenzialmente in solitaria. Un po’ era anche colpa dei suoi modi di fare... a dir poco bizzarri, come i suoi gusti in fatto di vestiti. Rufy pensava di aver visto tutto dopo le minigonne ultraridotte di Nami, ma dopo quel primo incontro si era reso conto di come le persone si vestissero male per combattere. Sempre quello stile semiformale... Insomma, per uno che come il capitano se ne andava in giro in bermuda e casacca la concezione di “comodo” era molto differente.

Ma, passate le prime incomprensioni, si ambientò perfettamente. In passato aveva viaggiato molto per mare, sempre alla ricerca dell’oggetto dei suoi desideri, quindi era un vero e proprio pozzo di conoscenza per quanto riguardava le leggende marinaresche.

In questi due anni aveva spesso riflettuto su quello che avrebbe detto ai suoi nakama non appena li avesse rivisti. Mentre per tutti gli altri aveva trovato una frase, una parola o anche solo un gesto, da regalare, non aveva ancora idea di cosa dare a lui. Davvero, non sapeva nemmeno che cosa pensare. E Rufy d’inventiva ne aveva da vendere. Sapeva come si sarebbe sentito quando avrebbe rivisto Robin, ad esempio - una sensazione calda come quella che prova un bambino quando abbraccia la sorella maggiore dopo una lunga assenza - ma quello che avrebbe provato alla vista del membro forse più importante di tutta la ciurma era ancora a lui ignoto. Forse avrebbe dovuto adottare un approccio più distaccato alla “Ehi, è da un po che non ci si vede”. Oppure sarebbe stato meglio salutarlo con uno dei suoi calorosi - nonché stritolanti - abbracci? Mille differenti idee e possibilità si accalcavano selvagge nella sua mente - apparentemente molto limitata - causandogli solo una forte emicrania senza che lo portassero da nessuna parte, se non ad una confusione ancora più caotica.

Ecco perché alla vista del cuoco, che da lontano agitava una mano per attirare la sua attenzione, fu estremamente sollevato nel pensare, di riflesso, come se non si fossero mai separati:

Sanji, ho fame!

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Oh beh, cosa ho da dire? x) La Flash si è classificata 11° con un punteggio di 25/28. Mica male, eh? *^* E no, non sono arrivata ultima XD Comunque, essendo questo uno dei miei primissimi contest sono soddisfatta |3 Spero che sia piaciuto anche a voi questo mio piccolo momento di demenza lungo 604 parole =3
Critiche e Commenti ben accetti ♥

 

  
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