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Autore: tinatinae    11/12/2011    3 recensioni
"Vorrei non se ne andasse mai, vorrei che fossi io il padre del suo bambino, vorrei che fossi io a renderla felice, vorrei stringerla a me, per sempre. Ecco perché non sarò mai giusto per lei, sono egoista, un mostro egoista. Non riesco a trattenere un lieve sorriso nel vederla, benché il mio cuore sia sempre più a pezzi."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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  Mi giro di scatto, non mi ci vuole neanche un secondo, proprio come fa Monkey allo scuotere dei croccantini nella busta.
Solo la sua voce ha un effetto del genere su di me; quasi fossi una marionetta le rispondo e, senza volerlo, mi avvicino.
Ora più che mai non dovrei sentirmi attratto da lei, ma è più forte di me, non ci riesco.
Mi avvicino un po’ di più e prima di rimproverarla per essere venuta qui, la fisso per un attimo: quanto è bella.
È radiosa, brilla come una stella nel buio della stanza.
Ai miei occhi è sempre stata la più bella, ma ora con la gravidanza, splende di luce.
Vorrei non se ne andasse mai, vorrei che fossi io il padre del suo bambino, vorrei che fossi io a renderla felice, vorrei stringerla a me, per sempre.
Ecco perché non sarò mai giusto per lei, sono egoista, un mostro egoista.
Non riesco a trattenere un lieve sorriso nel vederla, benché il mio cuore sia sempre più a pezzi.
Le rammento che non dovrebbe trovarsi qui con me, in questa stanza, in questo momento.
Lei, come è sempre stata solita fare, mi risponde immediatamente che doveva venire. Doveva. Doveva? Davvero? Perché doveva? È sempre più difficile lasciarla andare.
Non rispondo, non oso parlare o muovermi. Ho sempre rovinato tutto. Mi fissa, si avvicina lentamente.
Abbassando lo sguardo noto la sua mano salda sul ventre.
Un’altra fitta al cuore. Ama già il suo bambino, il figlio di quello. Rialzo la testa, non voglio che mi veda fissare il suo ventre.
Istantaneamente il mio sguardo si fonde nei suoi occhioni dolci e profondi, sono
il mio nascondiglio segreto in cui ho sempre adorato rifugiarmi. Noto che sono lucidi, carichi di lacrime.
Li riconosco subito, sono troppo abituato a vederla piangere. Con voce spezzata, si scusa di aver dubitato della mia crescita.
È davvero dispiaciuta, non sta mentendo proprio come quando mi diceva Ti amo e io, stupido, non l’ho mai ascoltata abbastanza.
La ringrazio, mi sorride e mi fissa di nuovo, sembra stia aspettando qualcosa.
Vuole che le dica di andare? Vuole che le dica di restare?
No, figuriamoci, se le chiedessi una cosa del genere mi rimproverebbe ancora di volermi intromettere nel suo matrimonio perfetto.
“Dovresti andare, adesso.” le ripeto.
Ormai riuscivo a dirle solo questo e ogni volta mi si stringeva di più il cuore.
“No, Chuck. Dovevo venire qui e non me ne andrò prima di aver fatto una cosa”.
Con uno sguardo più dolce del dovuto, si avvicina lentamente.
Sempre più vicina, sempre più bella, non posso fare altro che fissarla e aspettare. In un lampo è davanti a me e mi prende la mano.
Sto sognando, non può essere reale tutto ciò.
Strizzo gli occhi per accertarmene e con grande gioia è ancora davanti a me, con la mia mano che, tra le sue, così fini, sembra la zampa di un mostro.
Il suo respiro si fa più pesante, affaticato, ma non sta male, le brillano gli occhi:
“Chuck... c’è... c’è una cosa che devi sapere”.
Deglutisce, batte il piede per terra, per un secondo fissa il pavimento: sta per dirmi qualcosa di importante.
“Chuck, questo bambino... non è di Louis... non lo è mai stato... è tuo. È nostro. È nostro figlio.
Non sono mai riuscita a dirtelo prima perché avevo paura. Paura di non farcela, di non riuscire a lasciare Louis e le sue promesse, paura di dirti la verità e accettarne le conseguenze. Non mi aspetto che tu mi perdoni subito ma spe-”
Non le do il tempo di finire la frase. Un’emozione incontrollabile, una fiamma nel petto.
La sua voce si è spezzata, riesce solo a sospirare. Scoppio in lacrime e mi getto ai suoi piedi. Non mi sono mai sentito così debole e felice nello stesso momento.
Stringo le sue gambe e chiudo gli occhi, non so cosa fare, singhiozzo e fisso il buio del corridoio. Cosa succede?
Fiumi di lacrime bollenti solcano il mio viso, le sento gocciolare sul parquet.
Sento anche la sua mano, calda e tremante, che mi accarezza i capelli mentre l’altra cinge la mia guancia e mi fa alzare il capo verso di lei.
Ho gli occhi così umidi di lacrime che non riesco neanche a vederla; mi alzo ancora tremante, non so cosa fare, cosa dire.
Vorrei poter custodire questo momento per sempre. Il mio cuore non ha mai pulsato così forte. Mi perdo nei suoi occhi, di nuovo.
Non penso di poterla amare di più, lei, così indispensabile e perfetta, ha in grembo il nostro bambino, solo nostro.
Il nostro amore sta diventando visibile a tutti e per la prima volta nella mia vita, mi sento forte, sento che nulla potrebbe farmi del male.
 
  
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