Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: postergirl84    11/12/2011    2 recensioni
Jacob Black diciassette anni professione licantropo e ragazzo innamorato , Bella Swan diciannove anni un matrimonio annullato alle spalle e nel suo futuro un nuovo amore da vivere giorno per giorno. Due ragazzi diversi dal resto del mondo eppure così simili agli altri in una mattina piovosa a Forks. Attimi d'imbarazzo , attimi di risate, attimi di una storia speciale.
Seguito della storia Bianchi bagliori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Semplicemente amarsi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo autrice

 

 

Eccomi qua di ritorno fra voi. Questo è il seguito della mia prima ff.

 Come vi avevo detto alla fine di bianchi bagliori ho voluto rendere la storia una serie per esplorare il rapporto Jake/Bella.

 Siamo due settimane dopo il matrimonio andato a monte e i due ragazzi stanno ormai vivendo il loro rapporta come tutte le coppie di ragazzi innamorati.

 È una piccola one- shot senza pretese, io mi sono divertita molto a scriverla e immaginarmeli così teneri e innamorati, nessun colpo di scena, niente soprannaturale solo Jacob Black e Bella Swan...spero che anche voi vi divertiate a leggerla.

 Enjoy , aspetto un vostro parere

 

 

 

 

L'IMBARAZZO DI UN ATTIMO

 

 

You make me Feel

 like I’m living a Teenage Dream

 The way you turn me on

 I can’t sleep

 (Teenage dream -Katy Perry)

 

 

 

 

Non ero certo di che ora fosse ne, tanto meno, di quanto tempo avessi dormito. La sera prima ero stato di ronda e letteralmente mi trascinai nel letto a notte fonda; anzi mi stupii di esserci arrivato e di non essere crollato distrutto in mezzo al salotto o ancora peggio nel portico all'ingresso di casa.

Nonostante questo seppi, con assoluta certezza, che il profumo che mi svegliò, solleticandomi le narici, era pancetta ed aspirai avidamente l'aria, pane tostato.

Ero altrettanto certo che, quel profumo divino, provenisse dalla mia cucina.

Mi alzai dal letto frastornato, guardandomi intorno per essere davvero sicuro di trovarmi in camera mia. I poster alle pareti erano quelli, il paesaggio fuori dalla finestra anche e allora, come diamine potevo spiegarmi quel profumo?

Volendo essere onesti non è che Billy, da quando Rachel era partita per il college, mi abbia mai fatto soffrire la fama, ma se avessi voluto qualcosa di più dei soliti cereali e cibi precotti, dovevo recarmi da Emily e sperare anche di arrivarci prima di Jared e Paul.

 Decisi di porre fine a quel mistero uscendo da camera, ma quello che vidi appena dopo aver oltrepassato il salotto, mi bloccò lì, nel arco fra lo stesso e la cucina. Il respiro corto e il battito cardiaco accelerato.

 Cavolo, amico sei proprio un idiota. Possibile mai che ogni volta, ogni santissima volta, debba farti questo effetto?

 Bella era lì, nel mezzo della mia cucina, come se questa fosse la cosa più naturale del mondo. Una padella in mano, l'espressione serena in viso e soprattutto con indosso solo una mia felpa che, per quanto poetesse esserli enorme, arrivava a coprirle appena sopra il ginocchio. E questo, per i miei poveri ormoni da diciassettenne, fu decisamente troppo.

Rimasi imbambolato finché lei, probabilmente sentendosi osservata, si voltò verso di me con il più bel sorriso di questo mondo.

“'Giorno Jake.” La sua voce, musica per le mie orecchie.

Deglutii rumorosamente cercando di non fare la figura del ragazzino idiota. Ma il mio coinquilino dei piani bassi non sembrò essere d'accordo con me ed indossare solo un paio di boxer non aiutava di certo nel cercare di togliersi dal impiccio in situazioni del genere.

Con tutto me stesso iniziai a sperare che Bella non si accorgesse di nulla, ma evidentemente oggi doveva essere il giorno del licantropo grande e grosso che si rende ridicolo.

 Le sue guance si tinsero di rosso accesso mentre distoglieva velocemente lo sguardo da me, tornando a puntarlo sul fornello e rimestando furiosamente il bacon ormai cotto.

“Mio padre doveva passare dal tuo per la battuta di pesca, così ho pensato di farmi lasciare qua. Piove e ovviamente sono caduta, Billy mi ha detto che potevo prendere qualcosa di tuo mentre aspettavo che si asciugassero i miei vestiti e in più tu dormivi così ho pensato di prepararti qualcosa.” parlò tutto d'un fiato, il mio amore, con i segni del imbarazzo di poco prima ancora vivi sul volto che io trovavo sempre così perfetto. La pesca, che idiota, l'avevo completamente dimenticato. Mi avvicinai a lei posando un bacio sulla sua fronte.

“Non sono abituato a svegliarmi con questo profumo delizioso.”

Lei rispose al mio bacio con un sorriso, sentendo che finalmente la tensione e l'imbarazzo iniziarono a scemare. Che idioti. Continuavamo a comportarci come due ragazzini inesperti. Che poi è quello che siete, amico.

“È quasi pronto. Perché non vai a vestirti mentre io metto in tavola?”

Sfiorò le sue labbra con le mie mentre con una mano scompigliò i miei capelli già arruffati dal risveglio. Le mie mani, invece, come ad ubbidire ad una volontà più forte, si posarono suoi suoi fianchi, attirandola più vicina al mio corpo, mentre le labbra cercarono di approfondire il bacio appena accennato di poco prima. Bells scosse la testa divertita indicando con il dito camera mia.

 Sospirai mentre iniziai ad incamminarmi con dei borbotti che dovettero apparire incomprensibili anche a me stesso e la sua risata cristallina che invece mi arrivò chiara e nitida.

Aprii l'armadio cercando fra i pochi indumenti, che ancora erano sopravvissuti alle mie innumerevoli trasformazioni, qualcosa da indossare. Prima o poi dovrò decidermi ad andare a comprare qualcosa o davvero mi ritroverò a girare per la riserva nudo come un verme. Infilai un paio di pantaloni di una vecchia tuta e non potei fare a meno di pensare a come i miei vestiti sul corpo di Bella producano in me un effetto totalmente devastante.

 Ok, sono onesto, qualsiasi cosa addosso alla mia Bells mi manda praticamente  all'altro mondo ma… i miei vestiti. Forse perché la mia mente li ricollegava a quel giorno di due settimane prima in qui tutto cambiò finalmente per il meglio.

 

 

 

 Eravamo in quella spiaggia da non so quanto. Il tempo sembrava essersi fermato o forse, più semplicemente, per noi non aveva più nessuna importanza.

 Nessuna importanza per noi che finalmente c’ eravamo trovati e scoperti. Avrei potuto tranquillamente passare tutta la vita fermo in quel angolo di mondo perfetto, con Bella fra le miei braccia a baciarla o anche solo a perdermi nei suoi occhi. Ma quella era pur sempre una spiaggia di Forks -la città più piovoso probabilmente non solo degli Stati Uniti ma di tutti gli universi conosciuti e non-e i tuoni sempre più insistenti e ravvicinati mi destarono, mio malgrado, da quella bolla di felicità ovattata nel quale ero precipitato. Entro pochi minuti si sarebbe scatenato un acquazzone in piena regola. Sorrisi a Bella intrecciando le mie mani alle sue.

“Credimi è l'ultima cosa che vorrei fare, ma credo proprio che dovremmo andare. Sta per piovere, tuo padre si starà chiedendo dove sei finita e... – No, quel nome non volevo proprio pronunciarlo - insomma, dovrai spiegare un bel po’ di cose.”

Dissi infine, vedendo passare un velo di tristezza sui suoi occhi affrettandomi così ad aggiungere “Non sarai da sola, Bells. Ci sarò io al tuo fianco, supereremo anche questo. In fondo cosa vuoi che siano un paio di genitori incazzati...”

 “Non saranno incazzati, Jake. Solo delusi.”

Sospirasti nascondendo il viso contro mio petto ed io tornai a far intrecciare i nostri sguardi per rassicurarti ancora.

“Capiranno, capiranno tutti quanti.”

 Dissi iniziando a camminare verso la macchina, ma il vestito che indossavi, già di suo troppo complicato, reso pesante dalla sabbia e l'acqua del mare ti impediva ogni movimento. Mi sorridesti imbarazzata guardandoti i piedi mentre le tue guance assumevano quella deliziosa tonalità porpora.

“Devi aiutarmi a toglierlo, Jake.” A quel punto non eri solo tu a essere imbarazzata. Ricordai il tremito delle mie mani mentre cercavano di abbassare la zip sulla tua schiena. Come assaporai ogni instante, impregnando i miei sensi della consistenza della tua pelle delicata, mentre cercavo di non far esplodere il mio cuore nel petto aiutandoti a far scivolare via dal tuo corpo quella stoffa ormai rovinata.

La sottoveste di pizzo bianca, unico indumento restatoti addosso. Rimasi a bocca aperta nel vederti così piccola, delicata e allo stesso tempo così donna. Ricordai la mia camicia sul tuo corpo per ripararti dal freddo. Me la levai rapido per farla scivolare sulle tue spalle, ne allaccia qualche battone fermandomi ogni tanto a baciare le tue labbra, il cuore che non aveva smesso un attimo di battere impazzito.

 Tu bellissima con addosso un pezzo di me. Il tuo profumo che si confondeva nel mio.

 

 

  Sorridetti inebetito. In piedi, nel mezzo di camera mia, dovetti sembrare  un cretino totale. Mi riscossi da quel imbambolamento e tornai in cucina dove mi stavi aspettando. Mi sedetti sulla sedia facendoti segno di venire a sistemarti in braccio a me.

“Così come fai a mangiare?” chiesi stringendoti al mio petto.

“Non ti preoccupare. Un metodo lo trovo.” Soffiai contro tua labbra prima di iniziare a morderle. Tu ti alzasti divertita tornando a sederti di fronte a me.

“Il lupo cattivo non dovrebbe mangiare me, ma la colazione che gli ho preparato.”

C’eri tu, c’ero io e c’era questa stanza piena delle nostre risate, dei nostri sguardi dei nostri baci.

 Era iniziata una nuova giornata a Forks e io Jacob Black professione licantropo, dalla vita non avrei mai potuto chiedere di meglio.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: postergirl84