Fanfic su artisti musicali > Paramore
Segui la storia  |       
Autore: hellomelancholy    11/12/2011    1 recensioni
Hayley Williams, la cantante rosso fuoco dei Paramore, si risveglia in un posto che non conosce. Si guarda intorno, ma nulla di ciò che la circonda, le è familiare. Il letto, la finestra, i fiori. Solo poche ore prima era con i suoi amici e compagni di band Jeremy e Taylor. Dove sono?, si chiede, senza riuscire a darsi una risposta. Tutto ciò che deve fare è cercare di capire da sola cos'è successo, sconfiggendo il silenzio del luogo abbandonato in cui si ritrova.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Taylor York
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aprii gli occhi. Tutto appariva strano e irreale, intorno a me. Dalla finestra arrivava una luce serale dal colore rosso intenso, che mi accecava. I miei occhi erano abituati al buio, e la testa pesante e colma di vuoto non si era avviata per bene. Non ero ancora riuscita a formulare un pensiero sensato sulla mia situazione in quel momento, perché nel mio cervello erano ammassate una marea di informazioni, che non riuscivo a riordinare. Una tempesta di immagini e confusione si era scatenata dentro me. C'erano troppe cose che attendevano di essere ragionate, ma io ancora non riuscivo a collaborare con me stessa, così, nell'attesa di riuscirci rimasi dov'ero, abituandomi alla luce intensa, sbattendo le palpebre e stropicciandomi gli occhi, riuscendo man mano a distinguere sempre più figure nella stanza. Un comodino, un armadio, uno specchio nell'angolo della stanza, la finestra e le tende bianche scostate, che lasciavano entrare le luce. Nonostante mi fosse familiare, non era la mia stanza. Così mi sforzai di capire dov'ero, ma non arrivai subito a una risposta, sinché non spostai lo sguardo sulle due figure sulla soglia, immobili.
Vidi Jeremy e Taylor davanti a me, che mi fissavano con aria interrogativa, come se avessero dei grandi punti di domanda stampati sulla faccia. E solo in quel momento, mi accorsi di essere per terra, attorcigliata nella coperta e con un dolore pungente al sedere. Quella in cui mi trovavo era la stanza di Jeremy. Come avevo fatto a non riconoscerla?

Sei caduta dal letto” disse Jeremy sorridendo, dopo qualche attimo di silenzio. Si avvicinò insieme a Taylor ad aiutarmi, mentre si trattenevano dal ridere.
Hai fatto molto rumore.. E hai urlato!” aggiunse Taylor, togliendo le coperte da terra, una volta assicuratosi che ero sul letto, poi mi coprì di nuovo. Mi sentii leggermente offesa, d'altronde non l'avevo fatto di proposito. Durante il sonno facevo spesso cose strane, ma quella volta avevo superato me stessa. Non ero mai caduta dal letto, al massimo mi mettevo a sedere nel sonno e dicevo parole a caso. Comunque, cercai di non prendermela, rendendomi improvvisamente conto di quel che era successo, con la mente un po' meno impastata dal sonno e dei ricordi di un incubo che iniziavano a tornare a galla.
Ho fatto un sogno” dissi, realizzando ciò che era accaduto “Un sogno strano
Altre sensazioni cominciarono a tornare dal sonno. Avevo provato paura, e di questo ero certa. E probabilmente, anche nel sogno, ero caduta da qualche parte. Come in un grosso buco nero, come se il pavimento si fosse spalancato sotto i miei piedi.

Non l'avrei mai detto” rispose Jeremy, sedutosi sul letto affianco a me. Misi il cuscino in modo da poterci appoggiare la schiena e iniziai a riflettere, cercando di ricordare quanti più particolari possibili. Ancora scossa, però, i dettagli faticavano a tornare, e sapevo che quel sogno, più di tutti gli altri che avevo fatto nella mia vita, doveva avere un senso. E quel senso dovevo farlo mio.
Ti va di raccontarci ciò che hai sognato?” chiese Taylor, rompendo il silenzio. Annuii, pensando che forse sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Così iniziai a farlo. Raccontai ogni cosa che ricordavo. Quello, come qualsiasi altro sogno, mentre dormivo mi aveva fatto tutto un altro effetto. Avevo provato emozioni come paura, mi ero sentita persa, poi coraggiosa. Ma mentre lo raccontavo da sveglia, era come se stessi capendo che volesse insegnarmi qualcosa, nonostante non ricordassi ogni particolare e potessi solo raccontare quello che era il succo di ciò che avevo visto. Man mano che raccontavo, la morale di quel sogno si stava facendo viva nella mia testa, così avrei potuto far riflettere anche i ragazzi su ciò che mi era stato insegnato dalla mia stessa mente, perché mi resi conto che quel sogno non poteva non significare qualcosa. Jeremy e Taylor avevano una faccia sbalordita mentre ascoltavano il mio racconto, ma quel sogno, dove persino loro erano presenti, forse iniziava a prender forma anche nelle loro menti. Come se loro conoscessero quel sogno, e l'avessero vissuto in un modo o nell'altro.
E la mia storia finì, in pochi secondi, nonostante mi sembrasse di averla vissuta per ore.

Perché i mostri sono i nostri ricordi.
A volte dolci, a volte amari, lasciano un segno sulla pelle.
Possono far star male, e proviamo a cancellarli, velocemente, senza pensarci,
ma solo col tempo, possiamo riuscire a lasciarli andare via dalla nostra mente.


Nota dell'autrice.
Ed eccoci qui, questo è l'ultimo capitolo. Purtroppo, non sono sicura che tutti abbiano potuto percepire il senso di questa storia. Credo di averla scritta per tutti, ma soprattutto per me stessa. È una storia che per alcuni può non avere significato, potrebbe essere inconcludente. Ma per me è piena di senso. Ho sempre pensato che i sogni abbiano un loro perché e mi affascinano molto. Per di più, penso anche che i sogni siano collegati ai ricordi, e molto spesso li raccontino. E i ricordi, sono i nostri mostri. I ricordi sono tutto ciò che a volte non vogliamo dimenticare, oppure, come in questo caso, qualcosa che vogliamo far andare via al più presto. E non capiamo che il tempo soltanto può aiutarci a superare le ferite, a curarci e prenderci cura di noi stessi.
In questo caso, la nostra protagonista scopre il momento in cui può superare i suoi mali durante il sonno. Uno stato in cui la verità si mostra nuda, e lei riesce a comprendere ciò che deve fare, raccontandolo ai suoi amici. Da qui, nasce Monster.
Ringrazio ogni singola persona che ha letto questo storia, perché ha tenuto duro sino alla fine e.. sta tentando di capire i miei viaggi mentali. Folli viaggi mentali!

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Paramore / Vai alla pagina dell'autore: hellomelancholy