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Autore: Arwen_theevenstar    11/12/2011    2 recensioni
LIFE IS RUN, REST IS WAITING … Quando per qualcuno la vita è una corsa, una via di fuga, quando la cosa più importante è sentirsi liberi accarezzati dal vento, quando la moto diventa una croce e delizia, due cuori si incontrano, due cuori il cui battito è il rombo di un motore. Personaggio principale Lyz e Shannon Leto. se volete lasciare un commento o un parere mi farebbe piacere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York, addobbata a festa era davvero sorprendente, non avevo mai visto una metropoli così grande e non avevo mai assaporato un clima così frizzante per il Natale che stava arrivando. Come un anno prima, la neve era caduta in quasi tutti gli Stati Uniti e ci stava regalando un’atmosfera natalizia perfetta. Era giunta l’ora di uscire, sistemai bene infagottando la piccola Winona che mi guardava pacioccona, con gli occhi di chi stava per crollare dal sonno, dovevo ammetterlo, era una bambina bellissima e buona, la classica “mangia e dormi” per eccellenza ma c’erano solo 2 cose che la facevano dimenare come una pazza: La musica del suo papà e il rombo della Ducati. La sistemai nel passeggino dandole un giochino e la coprii, Moon che aveva al collo un bellissimo fiocco bianco si alzò e si diresse verso la porta della stanza scodinzolando. L’hotel era vicino al rockfeller center e per fortuna avrei dovuto fare soltanto pochi passi per dirigermi alla St Peter Church dove mi stavano aspettando. Un concerto per poche persone, non so su quale base avessero deciso di fare questo “esperimento”: i biglietti non erano mai stati messi in vendita, ma già il solo fatto che i proventi sarebbero andati alla popolazione terremotata di Haiti mi spinse a passare il Natale con la band a New York e a partecipare a questo strano evento, e poi non potevo privare Winona del suo primo natale col babbo e viceversa. Scesi alla Hall dove ad aspettarmi c’era Vicki elegantissima. “Woooooow Wicki sei stupenda! Dev’essere proprio una serata speciale questa…. Ti vedo sempre in tshirt e anfibi!” Si affacciò nel passeggino per sbirciare Winona che già dormiva beata e mi rispose “E tu sei davvero bellissima Lyz … il colore avorio risalta la tua carnagione ambrata e i tuoi capelli scuri…sei perfetta”. La abbracciai un attimo e uscimmo insieme. “Ho chiamato un taxi, appena è iniziato a nevicare ho pensato che sarebbe stato un peccato rovinare acconciature e vestiti… eccolo qui” disse Vicki. Il tassista fece un po’ di storie per far entrare Moon in auto, ma Vicki si arrabbiò e disse che lo avrebbe denunciato alla protezione animali, cosi anche Moon prese posto e ci dirigemmo alla St Peter Church. La neve scendeva lenta e anche se il panorama era totalmente diverso da quello di Bossier City, la mia mente volò alla stessa sera dell’anno precedente. “Girl i’ll be lovin’ you forever” mi canticchiava Shannon davanti un grande albero di Natale mentre Winona ancora si dimenava nella mia pancia, mi girai e la guardai dormire beata con il suo colorito roseo e la bocca carnosa e rossa che formava una specie di cuoricino. Era passato molto tempo e di cose in un anno ne erano successe tante, la mia vita era cambiata, non ero più la Lyz spericolata e irriverente di una volta, si magari avevo ancora la mia tshirt sdrucita dei Nirvana e i biker boots che erano una sorta di “coperta di Linus”, ma ero diventata madre e compagna di un uomo meraviglioso che nonostante avesse una vita diversa dalla mia e nonostante le sue lunghe assenze non mi faceva mai mancare affetto e amore e mi sentivo davvero una donna realizzata. In pochi minuti eravamo arrivati. Avevo una strana sensazione, forse per i miei ricordi affiorati, o forse perché erano già dieci giorni circa che non vedevo Shannon e mi mancava il suo profumo, la sua risata, la sua fisicità, fatto sta che il mio cuore batteva forte come un tamburo della tanto amata Christine. Vicky mi aiutò a scendere, eravamo davvero impacciate nei nostri vestiti da sera, ma era per una buona causa. Avevo già in mente di fare una bella donazione per Haiti, da quando ero diventata mamma pensavo spesso a quei poveri bambini rimasti orfani, senza un tetto e senza cibo, ed ero decisa di proseguire nel mio intento. Ci aprirono un grande cancello che fu subito richiuso al nostro passaggio, le porte della chiesa invece erano aperte, mi affacciai curiosa e rimasi stupita di scoprire una chiesa piccola e intima, con dei vetri colorati e delle panchine in legno che la rendevano calda e accogliente. Vicky prese il passeggino e mi incoraggiò ad entrare da sola. Guardando meglio l’interno capii. Nelle panchine erano sistemati tutti i nostri familiari e amici, c’era mio fratello Brian, Nonna Ruby, Mamma Constance, Tracy e Jason, i miei vicini di Houston e pochi altri intimi. Jared e Tomo erano seduti davanti con loro c’era anche Tim, mentre nel coro c’erano tanti bambini vestiti con delle tonache di raso dorato e dietro di loro un vero e proprio coro gospel ed insieme iniziarono a cantare “FOREVER” dei Kiss accompagnati da un quartetto d’archi. Il cuore mi saltò in gola, e le gambe mi tremavano e camminavo lentamente verso l’altare. Shannon era li, elegante come non mai con un vestito nero ed una camicia bianca e mi stava aspettando con il suo solito sorriso beffardo e gli occhi nocciola che gli brillavano. Era riuscito a stupirmi di nuovo. Appena arrivata all’altare mi prese per mano e mi guardò intensamente. Ebbi un fremito e forse la paura di cadere per la troppa emozione. Forse stavo sognando, o forse davvero stavo sposando Shannon Leto. Stavo sposando un uomo che amava la musica più di ogni altra cosa, che amava le moto, la libertà e la vita da don giovanni che fino a poco tempo prima non si era risparmiato neanche per un solo secondo. Il sacerdote celebrò la messa ma la mia testa era talmente piena di emozioni che non capivo più neanche come mi chiamavo. Ogni tanto buttavo un’occhio al passeggino dove Winona dormiva beatamente, sorvegliata da Moon che educata se ne stava seduta e immobile. Al nostro “si” scattò un forte applauso e il prete ci fece cenno. Lo abbracciai con le lacrime agli occhi e il suo profumo mi invase le narici e un senso di estremo benessere si impossessò di me. Probabilmente se non fosse stato per le sue braccia forti sarei caduta per la troppa emozione. Finita la messa mi spiegarono che il concerto per Haiti c’era stato il giorno prima, e che il matrimonio era stato organizzato completamente da Shannon e mi meravigliai di quanta dolcezza e fantasia fosse dotato quell’uomo stupendo, cosi decisi di fare lostesso la mia donazione ad Haiti e poi dopo un breve buffet in hotel e un corto discorso di Jared sui valori della famiglia, dell’amore e sui sogni ritornammo nella nostra suite stanchi di quella lunga ed emozionante giornata. Feci una doccia veloce e indossai una delle mie solite tshirt e un paio di pantaloncini pronta per andare a dormire, Tornai in camera e trovai Shannon sul lettone che giocava con Winona, che la solleticava ovunque e la risata della piccola risuonava in tutta la stanza. Poi si avvicinò al suo piccolo orecchio e le sussurrò di “mamma ti amo” … La piccola Winona mi guardò e poi mugugnò “mamma amo” e fu così che realizzai di che materia era fatta la felicità: Un uomo, una donna e il frutto del loro amore. Winona si addormentò poco dopo e vedere Shannon che la stringeva tra le sue braccia forti mi faceva venire ogni volta un nodo in gola. Come sarebbe andata se non gli avessi mai detto di Winona? Avrebbe continuato con la sua vita piena di vizi e divertimenti? Guardai timorosa fuori dalla finestra mentre lui posava delicatamente la piccola nella culla. Ebbi un brivido, era Shannon che mi cinse le spalle e mi abbracciò da dietro. Riuscivo a sentire il suo respiro caldo sul collo, mi girai trovando quegli occhi nocciola che mi disarmavano ogni volta, come la prima volta. “Hey stronza” mi disse sorridendo. Iniziai a blaterare qualcosa per ribellarmi poi fece una sonora risata e mi azzittì con uno di quei baci da film, che ti tolgono il fiato, che ti strappano il cuore dal petto che batte talmente forte che neppure il rumore di due moto insieme potrebbero placarlo, così ti abitui e ti lasci andare e domare da un’emozione che sai durerà tutta la vita.
   
 
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