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Autore: luyio    31/07/2006    7 recensioni
un qualcosa di indefinito che prende forma.( forse da continuare e riprendere in un altra fic).
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzitutto un ringraziamento a Shaka, che mi ha dato in passato alcune dritte

Innanzitutto un ringraziamento a Shaka,  che mi ha dato in passato alcune dritte.

Pronti partenza, via!

 

 

 

 

Sotto il tuo segno

 

Fa freddo, l’acqua della doccia è praticamente gelata.

Di certo non mi aspettavo questo dal liceo.

Non mi aspettavo di scoprirmi omosessuale.

E ti odio, per quello che mi fai, perché ogni tuo gesto, ogni tuo sguardo mi fa diventare budino alla vaniglia.

Se solo tu potessi capirmi…invece sento solo la paura pervadermi i muscoli, la pelle, il respiro e il cuore.

Se sapessi che tu mi accetteresti nella tua vita, forse io…

Sei nell’altra doccia.

Il secondo anno è iniziato da poco ed è un po’ malinconico.

Mancano Mitsui e Akagi, se sapessi esprimere i miei sentimenti ti direi che mi sento triste per la loro mancanza, ti direi che ti amo, amo il tuo odore, muschiato, virile, sai di buono, sai di prepotenza.

Ci separano solo delle piastrelle bianche e azzurre.

Ci passo la mano sopra , chi poteva dirmi che mi sarei innamorato di te?

Chi poteva mettermi in guardia da questa sensazione?

A volte mi chiedo se ero gay già da prima, solo che non lo sapevo, o davvero mi ci hai fatto diventare tu.

Forse è la seconda opzione.

Tu che ti fondi al basket e mi rovini l’anima.

Attorciglio distrattamente l’asciugamano ai miei fianchi.

Tu mi segui poco dopo, accuratamente cerco di non guardarti, so bene che hai il vizio di uscire nudo e gocciolante dalla doccia per infilarti nella mia libido.

Sei parte di me Hanamichi! Te lo voglio sussurrare, gemere, gridare o  dire semplicemente …che so.. magari all’uscita da un cinema, o passeggiando sulla spiaggia.

Quando sono certo che almeno hai legato il batuffolo bianco al tuo fondoschiena, ti guardo con la coda dell’occhio.

Sei diverso da me, anche nel corpo.

Sei più possente e robusto, hai un corpo dove abbandonerei le mie sicurezze, dove abbandonerei la mia maschera di ghiaccio, per diventare per un solo istante una persona fragile, e sentirmi così, protetto.

Hai la pelle abbronzata, che scalda solo a posare lo sguardo su di essa.

Hai le mani immense per stringere il dolore.

Perché io so bene quanto ti manchi tuo padre.

Ti manca come a me manca mia madre.

Il 2 Maggio   sono più introverso del solito.

Ricordo che alla fine dello scorso anno mi dicesti: “ Hey volpe! è morto il gatto? “

“ No, tre anni fa, mia madre”.

Il mio sguardo avrebbe intimorito chiunque.

Invece tu hai guardato più a fondo e hai capito il mio dolore.

“13 Marzo, un anno fa, mio padre”.

Ne rimasi spiazzato, non pensavo

La mia voce titubante ti raggiunse i timpani.

E..e come fai a..sorridere? “

Tu sorridesti ancora di più, il sole!

“ Non voglio che mio padre si dispiaccia  di vedermi triste”.

Adesso ho la visuale delle tue spalle, vorrei poggiarmi su di te solo per un attimo.

Sono stanco, stanco di essere quello perfetto.

Voglio solo essere tuo.

“ Vestiti Kaede, dai.. stai prendendo freddo”.

Sgrano gli occhi, sento la pancia fare un tonfo, mi sento caldissimo, probabilmente sono arrossito, mi hai chiamato per nome, con dolcezza, con premura.

La tua voce bassa, quella seria e sensuale, per la quale farei follie.

Dimmi che ci sei…per me.

Ti preoccupi per me?

Starnutisco come un idiota.

No! Non parlare, non farmelo fare

“ Hai visto? Mettiti qualcosa addosso”.

Tu stai finendo di vestirti, indossi i jeans, quelli che hai detto a Mito di avere preso ad un prezzo stracciato, forse perché sono davvero stracciati…

Manca la t-shirt.

Quale hai portato oggi? Quella nera o quella bianca?

No! Non parlare di nuovo, penso, mentre sono già arrivato alle tue spalle. Non farmelo fare.

“ MI senti? Kaede?” dici piano, in un soffio, mentre ti giri, e io noto la sorpresa nei tuoi occhi, sono sopraggiunto senza fare rumore.

Adesso stai zitto, girati, e continueremo a vivere come sempre. Non farmelo fare.

Ma tu sei testardo.

“ Tremi? “

Si, tremo.

Tremo prima di allungare lentamente e leggermente il collo e di posare, caste,  le mia labbra sulle tue.

 

 

 

 

 

 

  
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