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Autore: Lauretta Koizumi Reid    12/12/2011    1 recensioni
Un treno che corre verso casa. Il viaggio di ritorno di Taiga, dopo essere stata tanto tempo lontana da Ami, Minori, Kitamura... da Yasuko... e soprattutto da Ryuji.
Genere: Commedia, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taiga Aisaka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Soooorry, una piccola premessa: allora, essendo una song-fiction, vorrei che la leggeste ascoltando la canzone, e in particolare non immediatamente ma non appena vedete che compare la scritta in corsivo e in inglese (sì, lo so che è la canzone, autrice del cazzo XD)
Tuttavia, se non ne avete voglia/possibilità/mifamalelatesta/mifaschifolacanzone.... non importa!! So che ci sono persone che non riescono a leggere le song-fiction con la musica sotto, e magari la leggono una prima volta senza, e l’altra con… ripeto voi fate come volete! Mi dispiace aver usato solo una piiiiccola parte del testo, ma la musica ci stava così bene e quella parte del testo anche....
E dopo queste inutili parole... vi lascio alla lettura!ps: LE RECENSIONI LE APPREZZO SEMPRE TANTISSIMO *-*
 
 

 
 
 
- Mamma?
La signora Aisaka, che stava dando il latte serale al bambino, alzò la testa.
- Dimmi, Taiga.
 
- Devo parlarti. E lo faccio ora perché voglio approfittare...ora che…lui non c’è.
La donna fece cenno di sedersi alla figlia davanti al fuoco. Seppure la primavera fosse alle porte, in città faceva ancora molto freddo e la casa era scaldata  quasi solo grazie a quel fuoco scoppiettante.
Guardò la figlia e notò che in quegli occhi grandi e risoluti splendeva una nova luce di decisione e coraggio, una luce che non era certo dovuta al riflesso del fuoco. Sapeva che un giorno l’avrebbe vista quella luce, e al pensiero, ogni volta una fitta le prendeva il petto.
 La avvertì come al solito, però, chissà perché, stavolta le faceva meno male.
- Mamma, io voglio tornare là.
La fitta scomparve del tutto.
- L’avevo capito.
- Cerca di non arrabbiarti. Lo sai che questo giorno sarebbe venuto. Ho passato tutti questi mesi da voi e...
- E non pensavi ad altro che a quelli là, vero?
Taiga si alzò con aria adirata.
- Non mi hai lasciato finire. Ti stai comportando come una povera cretina!
Ma si pentì subito della frase.
 
- Non mi ha lasciato finire.... io ho passato questi mesi da voi, da te, che sei mia madre. Ho visto nascere il mio fratellastro, che poi è come fosse mio fratello e basta. Il tuo nuovo compagno si è comportato bene con me. Sono stata trattata nel migliore dei modi e non mi pentirò mai di essere venuta qui. Ma se vuoi sapere se ho pensato a Ryuji...o a Yasuko...o a chiunque altro, sì, è così. Ogni giorno. Ogni volta che andavo a dormire e la mia mente era sgombra da ogni pensiero. I primi tempi credevo che non ce l’avrei fatta, invece poi mi sono adattata e sono stata così bene da sopportare tutto....tutto, purché un giorno fossi ritornata. Non devi piangere! Ti ho dato una seconda possibilità e l’hai sfruttata bene. Ma Ryuji... lui è la mia vita. E voglio che tu lo accetti.
La donna sorrise tra i lucciconi agli occhi.
 
- Lo accetto, Taiga.
Un tizzone scoppiò nel fuoco facendole sobbalzare entrambe. Il piccolo cominciò a piangere.
- Ma prometti che tornerai, ogni tanto, a trovarmi.
- Certo.... be’...comunque dovevi lasciar andare tua figlia prima o poi, no?
- Sì, ma io sono andata via di casa a trent’anni e per giunta con l’uomo sbagliato, senza mai degnare di una telefonata i miei cari....se potessi tornare indietro....
- Non farò lo stesso. Te lo prometto.
- Quando partirai?
- Vorrei partire fra due giorni, nel weekend.
. Ti aiuterò ad organizzarti.
- Grazie …
 
E tornarono a occuparsi di ciò che facevano prima. Una del bambino, l’altra dell’elenco per preparare la valigia.  
 
 
 

 
Due giorni dopo.
Ore 17.35

 
I’m coming home
I’m coming home
tell the World I’m coming home
Let the rain wash away all the pain of yesterday
I know my kingdom awaits and they’ve forgiven my mistakes
I’m coming home, I’m coming home
tell the World that I’m coming

 
Sto tornando a casa
Sto tornando a casa
Di al mondo che sto tornando a casa
Lascia che la pioggia lavi via tutto il dolore di ieri
So che il mio regno attende, ed hanno perdonato i miei errori
Sto tornando a casa, sto tornando a casa
di al mondo che sto arrivando

 
 
 
 
Back where I belong, yeah I never felt so strong
(I’m back baby)
I feel like there’s nothing that I can’t try
and if you with me put your hands high
(put your hands high)
If you ever lost a light before, this ones for you
and you, the dreams are for you

Ritorno al luogo a cui appartengo, non mi sono mai sentito così forte
(Sono tornato baby)
Mi sento come se non ci fosse niente che io non possa provare
e se sei con me, porta le mani in alto
(Porta le mani in alto)
Se avete perso la luce prima, questo è per voi
e voi, i sogni sono per voi

 
- Biglietti, prego.
Taiga cercò nella tasca e consegnò il biglietto. Il controllore lo guardò, lo timbrò e poi glielo riconsegnò.
Taiga tornò a guardare fuori dal finestrino. La gente si chiedeva cosa avesse da sorridere tanto quella piccola ragazza. Ella non riusciva a cambiare espressione da quando era partita. Le sembrava che il cuore le scoppiasse nel petto. Paura? Eccitazione? Tutte e due? O semplicemente felicità? Non sapeva spiegarselo. Finora sapeva solo una cosa e doveva proprio risolverla in qualche modo. Tirò fuori il telefono.
 
Ami Kawashima, quel pomeriggio, stava camminando con le cuffie nelle orecchie che scandivano con la musica il ritmo dei suoi passi. D’improvviso si accorse di un fastidio alla gamba, di un pizzicore che non era dovuto alla lunga camminata. Il cellulare.
Lo tirò fuori e sobbalzò. Era Taiga! Cavolo, da quanto non si sentivano...da Natale, forse! Voleva chiacchierare un po’ con lei? Uau, che bello... sì, ci stava proprio. Premette il tasto verde.
- Taiga!!
- Chiwawa scema?
- Chi vuoi che sia? Ovvio! - disse Ami ridendo.
- Come stai?
- Bene, tu?
- Bene, anzi benissimo. Vuoi sapere... la...notizia?
Ami non si aspettava “quella” notizia ma qualcosa in fondo alla sua anima incrociava le dita perché fosse proprio quella.
- Torno a casa!
- Non ci posso credere1 Non scherzi?
- No, dico sul serio!
- Io...io non so che dire.
- Non devi dire. Devi esultare!
Ami si sentiva la gola strozzata. Era troppo felice. Non aveva mai avuto il tempo di pensare a quando sarebbe successo, tra compiti, impegni, esami. Da quello che aveva saputo da Ryuji la madre di Taiga era una persona severa e autorevole e chissà quanto tempo sarebbe passato. Ryuji era rassegato, ma anche fiducioso come non mai.
- Ryuji lo sa?
Taiga non rispose subito e Ami potè sentire distintamente il rumore del treno sotto.
- No, non lo sa. A dire il vero … vorrei fargli una sorpresa.
 
 
I’m coming home
I’m coming home
tell the World I’m coming home
Let the rain wash away all the pain of yesterday
I know my kingdom awaits and they’ve forgiven my mistakes
I’m coming home, I’m coming home
tell the World that I’m coming

 
Sto tornando a casa
Sto tornando a casa
Di al mondo che sto tornando a casa
Lascia che la pioggia lavi via tutto il dolore di ieri
So che il mio regno attende, ed hanno perdonato i miei errori
Sto tornando a casa, sto tornando a casa
di al mondo che sto arrivando

 
- Eh?
- Dai, hai capito. Non so come, ma voglio fargli una sorpresa! Quindi non tornerò a casa mia stasera, altrimenti mi vedrebbe. Ecco perché ti ho chiamato....
Ami ridacchiò. Aveva capito tutto.
 - Non sei ancora tornata e già scrocchi cene, letti e annessi?
- Oh ma insomma razza di cagnolina bastarda!! Ho sempre scroccato tutto a Ryuji, se ben ricordi! Sarà solo per questa volta a e mai più....
- Giusto và ! A che ora ti passo a prendere in stazione?
Taiga guardò l’orologio.
-Tra un’ora circa.
- Va bene. Sarò lì.
- Sei cambiata?
- Ma che dici, sono sempre la stessa! Bella, sensuale, la solita modella. Vedrai che mi riconosci.
 
 

Ore 22.13                                 

Taiga si spaparanzò sul divano senza alcun ritegno.
- Spiegami, Aisaka, ma i tuoi si sono ipotecati la casa per darti da mangiare? Al posto loro altro che storie, facevo festa se te ne andavi!
Taiga rise a pieni polmoni. Era felicissima. Aveva posato i bagagli, si era fatta un meraviglioso bagno caldo nella super vasca di Ami e “aiutato” la ragazza a cucinare qualcosa, salvo poi farsi fuori tutti i surgelati.
- Aaah, chiwawa scema, questa è la libertà! Non sai che goduria!
Ami alzò gli occhi al cielo.
- Ok, dove sta il telecomando?- aggiunse raggiante.
- Taiga, non dimentichi una cosa?
Taiga sorrise sorniona.
Ami le sedette vicino e incrociò le gambe.
- Allora, come la organizziamo questa sorpresa domani per Ryuji?
 
it’s what made me, saved me, drove me crazy
drove me away than embraced me
forgave me for all of my shortcomings
welcome to my homecoming
yeah it’s been a long time coming
lot of fights, lot of scars, lot of bottles
lot of cars, lot of ups, lot of downs...


E’ il luogo che mi ha cresciuto, mi ha salvato, mi ha fatto impazzire
mi ha spinto fuori e mi ha abbracciato
mi ha perdonato per tutti i miei difetti
benvenuto al mio ritorno a casa
sì è stata una lunga attesa
molte battaglie, un sacco di cicatrici, e di bottiglie
molte macchine, un sacco di alti e di bassi...


I’m coming home
I’m coming home
tell the World I’m coming home
Let the rain wash away all the pain of yesterday
I know my kingdom awaits and they’ve forgiven my mistakes
I’m coming home, I’m coming home
tell the World that I’m coming

 
Sto tornando a casa
Sto tornando a casa
Di al mondo che sto tornando a casa
Lascia che la pioggia lavi via tutto il dolore di ieri
So che il mio regno attende, ed hanno perdonato i miei errori
Sto tornando a casa, sto tornando a casa
di al mondo che sto arrivando

 
 
 
 
  
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