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Autore: Elle Sinclaire    13/12/2011    7 recensioni
Le cose per cui vale la pena vivere, si ripete Draco, si contano sulle dita di una sua mano ossuta e pallida. [...]Il sole opaco delle domeniche mattina di novembre. [...] Il sorriso di un bambino che, a dispetto di tutto ciò che sei stato, ti sorride. [...] Le fragole che mangia con gusto, rosse e succose. [...] Il suono delle dita di Narcissa Malfoy che si muovono eleganti sui tasti del pianoforte. [...] Il bacio della persona che ami, prima di addormentarti, quando hai passato una brutta giornata e quando la giornata è stata stupenda.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le dieci cose che Draco Malfoy ama.
                                                                                                                                            Ad Atopika. Sai il perché. 

Le cose per cui vale la pena vivere, si ripete Draco, si contano sulle dita di una sua mano ossuta e pallida.

Il sole opaco delle domeniche mattina di novembre; ama svegliarsi tardi. Il raggio luminoso lo acceca ogni altra domenica dell’anno, ma a novembre l’inclinazione e l’intensità sono giuste per svegliarlo abbastanza tardi e abbastanza bene. Con il sorriso sulle labbra e la serenità nella testa.

È una carezza delicata e al tempo stesso impertinente, abbastanza da costringerlo ad aprire gli occhi chiari e lasciarsi andare a uno sbadiglio. Si stiracchia e sorride, da fuori, di solito, sente il bubbolio di Attila, il suo gufo e pensa che il mondo senza guerra sia veramente magnifico.
Quella mattina inizia proprio così. Si alza lentamente e altrettanto lentamente si trascina in bagno e poi nel salottino a far colazione; la madre, di solito, a quell’ora, è fuori a curare le piante. Quella mattina invece è lì e lo attende con un’espressione impassibile in volto.
“Draco, è ora che tu ti sposi.”

 

Il sorriso di un bambino che, a dispetto di tutto ciò che sei stato, ti sorride; ama quello di Teddy. Ogni giorno, a pranzo, vengono raggiunti da Andromeda, con cui Narcissa si è ricongiunta alla fine della guerra, e dal piccolo Lupin. Sorridente e spensierato.
Il suo sorriso illumina anche le giornate più uggiose e non solo perché è indiscutibilmente bello, ma perché lo rivolge a lui, Draco, che ha imparato ad apprezzare le piccole cose.

Quel pranzo, Draco lo passa nella sua stanza, con Teddy che continua a cambiare colore di capelli e a imbrattargli le coperte di patè de foie gras. Draco scappa dalla madre da quella mattina a colazione, quando la genitrice gli ha intimato di trovare la futura signora Malfoy entro brevi tempi, per questo ora si nasconde come un ladro.
Teddy ride e i suoi capelli acquistano una tonalità grigia che ricorda molto il colore dei suoi occhi.

 

Le fragole che mangia con gusto, rosse e succose; ama il loro essere sempre così dolci.

Blaise, anche d’inverno, alle cinque precise, le porta a Malfoy Manor per l’abituale thé tra ex compagni Serpeverde. Niente latte né biscotti, solo fragole.

Alternano una sorsata di bevanda calda a un morso del frutto, parlano dei vecchi tempi e dei nuovi affari, mentre Theodore ci prova con una sempre più bella Daphne. Veloce e piacevole, l’ora passa e, spesso, il tempo a loro disposizione è troppo poco.

Quella domenica le fragole sono più acide del solito e Draco ha dovuto sigillare la sala del thé per impedire a Narcissa di entrare e mettere in testa strane idee a Pansy che, dopo tutto quel tempo, è ancora innamorata di lui. Pansy gli si avvicina, sorniona, e prova a leccargli via dal labbro un po’ di succo di fragola. Lui si allontana e si avvicina alla finestra.
Fuori ha preso a nevicare.

 

Il suono delle dita di Narcissa Malfoy che si muovono eleganti sui tasti del pianoforte; ama Liszt. La madre lo suona ogni giorno, quando entrambe le lancette dell’orologio giungono sul numero sei e la casa è vuota. In giro nessun bambino né Serpeverde.

La musica che Narcissa è in grado di produrre sfiorando l’avorio bianco e l’ebano nero, assomiglia molto alla neve che soffice cadeva sui giardini di Hogwarts, al tempo della scuola. Delicate e dolci, le note scivolano dalle orecchie fino al cuore e Draco ha imparato cosa significa l’amore quando si è innamorato di loro.

Quella sera, la musica cambia e la melodia è più malinconica. Draco si avvicina alla madre e si siede accanto a lei, posandole la testa sulla spalla. Cosa succede, vorrebbe chiederle, ma sa che lei non risponderebbe. Deve aspettare che sia lei a parlare. E Narcissa lo fa, quando la canzone finisce e lei si avvia verso la sala da pranzo per la cena. Voglio dei nipotini, dice e Draco rabbrividisce.
Poi pensa che sarebbe bello svegliarsi sempre accanto alla donna di cui è innamorato; mangiare con lei le fragole, magari a letto; ascoltare, abbracciato a lei, il pianoforte, ogni sera; guardare il sorriso di suo figlio e potersi specchiare al suo interno.
Draco ha preso una decisione.

 

Il bacio della persona che ami, prima di addormentarti, quando hai passato una brutta giornata e quando la giornata è stata stupenda; ama Hermione. Lo sa da quando andavano a Hogwarts, quando battibeccavano per i corridoi e quando la insultava. Un modo come un altro per averla sua.

Il formicolio allo stomaco quando le labbra di Hermione si posano sulle sue, vale ogni schiantesimo che si è preso in tutto quel tempo. Amorevoli, sue, quelle labbra sanno disegnare il suo futuro come altro se non un susseguirsi di perfetti attimi insieme. Si è innamorato e non ha mai creduto di poterlo fare, ma è successo e non è mai stato tanto felice.

Quella notte, Hermione torna da una missione e Draco si fa trovare fuori la porta del suo appartamento. Ha bisogno di vederla, baciarla, amarla. Lei arriva, i capelli arruffati e un borsone sulla spalla, e lui la aiuta ad aprire la porta e poi a spogliarsi. Le accarezza il corpo, lo assaggia come se fosse una fragola; lo adora come adora Liszt; Ci sorride sopra e quel sorriso è bello più del doppio di quello di Teddy.
Hermione geme e lui la ama e glielo dice, nel momento in cui entra in lei, con un sospiro. Lei sgrana gli occhi, ma lo bacia con una dolcezza che stona con la passione che scorre tra loro e quando raggiungono insieme l’orgasmo, urla che lo ama anche lei.
Respirano piano, ognuno sulle labbra dell’altro e Draco muove le labbra. Sposami, scandisce.

 

Da quel giorno, le cose per cui vale la pena vivere, per Draco Malfoy, si contano sulle dita di due mani ossute e pallide: il sorriso che Hermione gli rivolge mentre lo bacia e dice che lo sposerà vale una mano intera.

 

 

***
Ispirazione maledetta, io dovrei studiare. 
Non ho niente da dire, tranne che ci sono tanti riferimenti alle storie di Atopika. Liszt, le fragole, Teddy, il sorriso di Hermione...
Il mio piccolo omaggio ad una persona splendida :) 
Vado che sono in ritardo per il lavoro.
Un bacio,
Elle. 

   
 
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