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Autore: Mikage    15/12/2011    9 recensioni
E' un giorno speciale al Dojo Tendo, e questo rende Soun Tendo insolitamente introspettivo...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Soun Tendo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Such A Perfect Day

 

 

Un sole caldo e accecante era da poco sorto sul tetto di casa Tendo, inondando di luce tutto.

Risplendeva sul laghetto dove nuotavano le carpe, si rifletteva sulle lenzuola stese ad asciugare.

Trapelava di soppiatto in una delle stanze da letto, ricadendo sulla sagoma immobile di Soun Tendo.

Erano già diversi minuti che, già sveglio, era rimasto steso sul suo futon, pensando a questo giorno appena iniziato. Un giorno davvero memorabile. Come lo faceva sentire, questo? Per quanto si sforzasse, non riusciva a dare un nome a quello strano senso di inquietidine che gli si annidava tra le viscere. Sarebbe dovuto essere felice, e senza alcun dubbio lo era, eppure...

Lasciò vagare lo sguardo attraverso la stanza. Forse era solo troppo emozionato. Che giorno sarebbe stato quello! Quanto l'aveva atteso! Non solo l'unione di due rami della Scuola di Lotta Indiscriminata fondata dal maestro Happosai, ma soprattutto quella di due persone che avevano imparato a mettere da parte differenze ed incomprensioni,e ad amarsi!

Sarebbe rimasto lì ancora a lungo, a crogiolarsi, se non avesse fatto capolino nella stanza la testa bruna della sua secondogenita.

Forza Papà!” gli aveva intimato, “abbiamo già fatto tutti colazione!”

Di malvoglia si decise ad alzarsi, trascinando le pantofole sulle assi di legno del corridoio.

Il salone era deserto, anche se sul tavolo c'era ancora una scodella di riso ed il resto della sua colazione. Si stava accingendo a mangiare, in fondo un po' dispiaciuto di dover consumare il pasto da solo, quando si vide sfrecciare davanti la sua figlia più piccola, ed immediatamente gli si illuminò il volto.

Akane! Che ne dici di consumare con il tuo papà l'ultima colazione prima delle nozze?”

Mi dispiace papà, sono troppo occupata con i preparativi!” gli rispose la ragazza, quasi senza rallentare la sua corsa, sparendo attraverso il corridoio.

Aspetta, Akane!”

La ragazza si bloccò di colpo girandosi verso il padre.

M-mi stavo chiedendo...”

Sì, papà?”

Questa decisione... ti rende felice?” chiese, con gli occhi fissi sulla scodella di riso, senza avere la forza di incrociare lo sguardo di sua figlia.

E' inutile che lo nasconda, papà. Sai bene che sono stata molto a lungo contraria a tutto questo. Mi sono sentita tradita, quando hai preso questa decisione senza consultarmi. Ma a quanto pare ci avevi visto lungo. Adesso... sono felice, davvero. E sono in ritardo! Ci vediamo dopo!”

E scappò via sorridendo.

Quanto era cresciuta negli ultimi due anni, la sua bambina! Era diventata una donna, una donna bellissima, con la tempra di sua madre, e lui quasi non se ne era accorto,ed aveva lasciato che gli sfuggisse tra le dita. Tante cose erano cambiate in quegli ultimi anni, ed anche questa giornata sarebbe stata una rottura con il passato, una rivoluzione.

Tutto quello che aveva fatto finora, era stato giusto? Le scelte che aveva imposto alla sua famiglia, avrebbero fatto davvero la loro felicità? Perchè era per questo l'unico, reale obiettivo verso cui era teso, a scapito di non essere capito dalle persone a cui teneva sopra ogni cosa.

Lasciò la colazione a metà, di nuovo vittima dei tormenti interiori che l'avevano assalito di primo mattino, e si incamminò verso la cucina. Quasi inciampò in un fagotto abbandonato per terra, che altri non era che il maestro Happosai, coricato sul tatami con accanto una bottiglia di sakè vuota.

Almeno una persona che già si gode la festa, pensò Soun, ridacchiando tra sé e sé.

Attraversò l'ingresso della cucina, per ritrovarsi quasi accecato dal luminoso sorriso della sua primogenita, l'asse portante della sua casa. Circondata da una gran quantità di ingredienti, bottiglie ed un vasto assortimento di pentole e padelle, sembrava muoversi con una grazia leggera, con movimenti fluidi e composti che facevano dimenticare il disordine che la circondava.

Vederla darsi così da fare, e sempre con il sorriso sulle labbra, lo commuoveva fino alle lacrime.

A quante cose le ho fatto rinunciare, per portare avanti questa famiglia! Perchè ho lasciato che fosse lei a prendersi cura di tutto?

Papà, che ci fai ancora così in giro?” aveva cinguettato la ragazza, interrompendo i suoi pensieri. “Dovresti già prepararti!”

Kasumi cara, ti andrebbe di accompagnarmi?”

Non posso, papà, devo finire di preparare il rinfresco!”

E Nabiki? Dov'è?”

Nabiki sta ultimando le ultime decorazioni al Dojo. E tu dovresti davvero cominciare a prepararti! Mancano poche ore!”

Ancora più abbattuto, Soun trascinò pian piano i piedi fuori dalla stanza.

A quanto pareva, in un giorno come questo, nessuno aveva tempo per lui.

Le sue figlie erano del tutto assorbite dal turbinio dei preparativi. Quanto avrebbe desiderato poter parlare con loro di tutto questo, dell'angoscia che sembrava non abbandonarlo. Quanto avrebbe desiderato abbracciarle forte, e piangere fino a che questa strana sensazione si sciogliesse.

Tornò nella sua stanza, per ritrovarsi faccia a faccia con l'unica persona che avrebbe desiderato davvero avere accanto. La sua defunta moglie gli sorrideva dal ritratto appeso sopra la piccola scrivania. In qualunque posto lei fosse ora, cosa avrebbe pensato guardandolo?Avrebbe capito e accettato le ragioni che lo spingevano a portare avanti le sue decisioni? Era stato così difficile andare avanti senza di lei...

Sentiva le lacrime cominciare a colare, senza nessun rumore, né alcun sospiro. Erano passati più di dieci anni, eppure la ferita bruciava ancora come quei primi mesi, passati a vegetare in un letto, senza più alcuna voglia di andare avanti.

Ma oggi si celebrava l'amore. Era il giorno della felicità, del riscatto.

La vita ti offre sempre più di una possibilità, gli diceva spesso suo padre, e lui tante volte aveva dimenticato quella semplice quanto preziosa regola.

Oggi lei gli avrebbe sorriso dall'alto e l'avrebbe protetto, come aveva sempre fatto.

Aprì il cassettone per prendere il suo abito da cerimonia, e si accorse che al di sotto sbucava un vecchio album.

Lo aprì, e non potè fare a meno di sfogliare le foto di quei giorni che l'avevano visto felice, con le sue dolci e piccole bambine, che adesso erano delle giovani e belle donne che talvolta lo trattavano con un po' di condiscendenza.

Un paio d'ore passarono semplicemente così. Il rumore dei pannelli che scorrevano lo riscosse dai suoi ricordi. Si alzò di scatto e subito dopo sentì una mano pesante poggiarsi sulla sua spalla.

Si voltò per incontrare lo sguardo del suo vecchio amico, una volta tanto messo in tiro per l'evento.

Saotome...”

Forza Tendo, perchè questo muso lungo? Oggi è un giorno felice!”

Io... io... sai, quasi non mi sembra vero.”

Lo so, lo so! Ed ora spicciati, che aspettiamo solo te!” E detto questo uscì in fretta dalla stanza.

Quello era il momento! Si vestì in fretta e si diresse verso il dojo, decorato con delle vistose ghirlande di fiori e cartelli con scritte beneauguranti. Davanti a lui si parò un Happosai saltellante, che a quanto pare, si era ripreso dalla sbornia, giusto in tempo per farsene venire un'altra.

Deglutì nervosamente ed entrò, scorgendo per primo il volto del suo amico, che gli fece un piccolo gesto di incoraggiamento.

Avanzando ancora, intercettò lo sguardo di Ranma, che gli sorrise, un po' imbarazzato.

Quel giovane che tanto scompiglio aveva portato nella sua casa, gli aveva ispirato fiducia dal primo momento. Per quanto fosse confusonario e a volte inconcludente, ormai non aveva alcun dubbio che il suo dojo, e più di tutto il cuore della sua preziosa bambina, fossero in buone mani.

Ma tra tutti gli occhi presenti in quel momento, quelli della sposa gli tolsero il fiato. Era di una bellezza radiosa, e il suo sguardo quasi tratteneva a fatica la felicità. Era proprio quello che gli serviva per fugare via qualsiasi dubbio, quello che aveva cercato per l'intera giornata. Lo sguardo di una sposa innamorata.

 

Hinako-chan...”

 

Una donna innamorata che ora sarebbe diventata sua moglie.

 

 

 

Buahahahah, di chi avevate pensato fosse il matrimonio? Spero vi sia piaciuto! L'idea mi è venuta pensando che in fondo anche Hinako rappresenta un ramo della Scuola Indiscriminata. Aspetto le vostre impressioni!

  
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