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Autore: HildaGreen    15/12/2011    5 recensioni
"Ginocchia alte, petto in fuori, sguardo che punta sempre in alto… si, era perfetta!
Si fermò in cima alle scale, guardò la Shibusen, sicura che l’avrebbe fatta cadere ai suoi piedi, dopotutto, cos’era impossibile per lei?
Respirò a fondo, poi si avviò verso l’entrata a passo sicuro, facendo ondeggiare i lunghissimi capelli azzurri, dei ciuffi legati in una piccola treccia accanto al viso, adornato da un fiorellino rosso.
Inoltre, i capelli non erano la sola cosa a muoversi… Ai ragazzi l’occhio cadeva sempre lì, sui suoi grandi seni, sempre in vista, dopotutto, perché nascondere una simile bellezza?
Sembrava una ragazza come tante… finché non le parlavi."
Ecco a voi l'arma più potente e bella (ed egocentrica...) di tutta la Shibusen!
Avete indovinato chi è?
Ovviamente l'adorata figlia di Black Star!
Si chiama Sora e, come i suoi amati genitori, dovrà fare i conti con kishin, bulli e streghe, ma la sfida più grande per lei, sarà l'amore!
Intanto la Shibusen, tredici anni dopo la sconfitta del primo Kishin, si prepara a combattere una nuova guerra.
Come andrà a finire?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Death the Kid, Liz Thompson | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Stelle non sono niente senza Cielo!'
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Tredici anni fa… questa è un’altra storia!

I ragazzi stavano al campo da basket, in attesa, ma Maka era più assorta nel suo libro.
Soul stava battendo un piede a terra con impazienza, poi, si volse verso gli amici.
«Come mai questa volta ci sei anche tu?»
«Purtroppo mi si sono rotte le unghie… ormai non ho nulla da perdere» rispose Liz che si stava proprio guardando le mani. «E proprio oggi siamo in pochi.»
Maka sollevò gli occhi per un istante, sperando che non la costringessero ancora a giocare e, proprio in quel momento, arrivò di corsa Black Star.
«Finalmente sei arrivato» disse Soul.
«Come mai così in ritardo?» Domandò Kid.
Senza dagli tempo di rispondere, Liz fece un’altra domanda. «Ma scusa, dov’è Tsubaki?»
Aveva appena aperto bocca quando…
«Giraffa!»
Tutti si voltarono verso Patty, sorridente, poi, l’attenzione tornò su Black Star, che finalmente poté spiegare tutto.
«E come sta?» chiese Maka, che aveva chiuso il libro e si era avvicinata.
«Adesso sta a letto» rispose. «Mi aveva detto che io potevo venire a giocare, ma sono venuto solo a dirvi questo.»
«Potremmo andare a trovarla» propose Maka.
«Magari un’altra volta, preferisco farla stare tranquilla.»
Volse le spalle e alzò la mano. «Ci vediamo!»
Lo salutarono, poi Soul tirò la palla a Maka, che sbuffò.
 
Black Star andò in camera da letto, trovando le lenzuola a terra. Sentì dei rumori e corse in bagno.
Vide Tsubaki china sul lavandino ed accorse, tenendole i capelli indietro.
Non gli aveva mai fatto senso il sangue, le ferite e tutto il resto, ma questo gli faceva sentire lo stomaco sottosopra.
«Come stai?» le chiese, una volta che ebbe finito con ancora qualche colpetto di tosse.
Lei rimase a testa bassa. «Non è nulla.»
L’aiutò a pulirsi e insisté per farla rimettere a letto con lui seduto sul bordo.
Lei era in quel letto dalla mattina, non aveva sonno, avrebbe voluto andare a vedere in che disastro era coinvolta la casa ora che non poteva mettere in ordine e le dava fastidio stare lì senza far nulla.
Era sempre stata lei a prendersi cura di Black Star ed ora non gli riconosceva tutta questa premure che, tuttavia, le piaceva.
«Hai bisogno di qualcosa?»
«Nulla…»
«Hai sete?»
Sospirò, almeno questo glielo lasciò fare.
Lui andò nella stanza più grande ed aprì il frigorifero, ma poco prima di prendere la bottiglia, si bloccò, pensando che forse l’acqua era troppo fredda, però non voleva neanche aspettare che si riscaldasse, quindi la prese e, senza pensarci si infilò la bottiglia sotto la maglietta.
Strinse i denti per il freddo e quando Tsubaki lo vide arrivare con un bicchiere, non riuscì a non notare la maglietta bagnata.
Lei si tirò su e lui la aiutò persino a bere.
«Perché non sei rimasto con Soul e gli altri?»
Lui si chiese se parlava sul serio o meno, gli pareva ovvia la risposta.
«Preoccupati di te stessa per una volta.»
 
Quella notte Tsubaki ci mise molto ad addormentarsi e lui aveva aspettato sveglio con lei, appoggiata sul suo petto.
Non era il massimo della comodità in quel piccolo letto, avrebbe fatto meglio se ci avesse unito il suo, infondo su quei letti avevano fatto più che dormirci solamente.
Per la testa gli balenò un pensiero, che poi giudicò assurdo, era impossibile… beh, per la verità, no.
 
«Adesso come stai?»  domandò Maka.
«Va molto meglio, però Black Star non vuole che mi alzi.»
«Sai, non ce lo vedo proprio Black Star a comportarsi così» commentò Liz.
Tsubaki le sorrise, arrossendo sulle gote.
«Piuttosto, a voi come va?»
Liz alzò gli occhi, pensando, facendo ridere Patty. «Come al solito… Può anche essere cresciuto, ma Kid ha ancora le sue manie.»
Maka era rimasta per un po’ in silenzio. «Hai pensato di fare il test?»
Tsubaki si lasciò cadere sul cuscino dietro le spalle e si prese qualche secondo per pensare. «Dovrei?»
«Che altro potresti avere sennò?»
«E poi è piuttosto evidente che c’è qualcosa tra di voi.»
Tsubaki restò ancora pensare poi si rivolse a Maka. «Tu e Soul?»
La meister abbassò gli occhi con una falsa risata.
Liz si piegò a guardarle il viso. «Vuoi dire che non avete ancora…»
Lei scosse la testa, con la stessa espressione, mentre Patty le rideva dietro.
«State insieme da anni!»
Tsubaki fissava il soffitto, poi, portandosi una mano al ventre, si guardò. Era davvero possibile tutto questo?
 
Black Star rientrò a casa e solo in seguito si accorse che le luci del soggiorno erano accese e che non c’era tutto il disordine che aveva lasciato.
Andò nell’altra stanza, trovando la ragazza seduta sul divano, occhi chiusi e braccia sul ventre.
«Tsubaki.»
Lei aprì gli occhi, svegliandosi dal leggero sonno.
Prima di ripeterle per l’ennesima volta di restare a letto, la lasciò parlare.
Le si piazzò davanti, ma doverlo guardare in quel modo, da così in basso, rendeva tutto più difficile.
«Questo è il nostro ultimo anno alla Shibusen… Ed io, Black Star… mi dispiace davvero tanto, ma penso di dovermi ritirare prima.»
Al ragazzo stavano passando per la testa i pensieri più assurdi: aveva forse scoperto che le rimanevano pochi mesi di vita? I suoi genitori volevano farla tornare a casa? Non voleva più essere la sua arma?
«Tsubaki…»
Lei lo guardò, era serio in volto.
«…Ti giuro non lascerò più la casa in disordine, ma ti prego, resta la mia arma!»
Si era persino messo in ginocchio, alla sua altezza.
«Eh?»
Prima lo guardò perplessa, poi si mise a ridere con una mano davanti alla bocca.
«Ma no, Black Star. Io sono incinta.»
Lui aveva spalancato gli occhi. «Di chi?»
«Ma che domande fai?»
Era rimasto senza parole, poi scosse la testa e le prese le mani. «È fantastico!»
«No… non sei arrabbiato?»
«Perché dovrei?»
La abbracciò, premendo la testa contro il suo ventre e sentì la sua mano sulla testa.
Lei sorrise. «Però… non mi dispiacerebbe se lasciassi tutto in ordine!»
 
E qui sono terminate le anticipazioni! Adesso arriva il bello… ovviamente il meglio sono io!




In attesa del prossimo capito di Sacrifice (voglio tenervi sulle spiene), pubblico quest'altra long
Spero tanto che vi piaccia, fatemi sapere
*Tsutsu*
  
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