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Autore: Mimi18    15/12/2011    4 recensioni
Max adorava le ragazze, ma era così innamorato di Mariam da non guardarle nemmeno più.
(Max/Mariam, of course)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mariam, Max Mizuhara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It’s not what I feel for you. It’s what I don’t feel for anyone but you!

 

A discapito di quel che si pensasse, Max osservava spesso le ragazze che lo circondavano. Ognuna di loro, con le proprie peculiarità, era carina e profumava sempre di buono, facendolo sorridere.

Adorava le ragazze, e c’era chi sosteneva che questo fosse dovuto al fatto che, per tanto tempo, fosse stato costretto a vivere lontano da sua madre; per questo era tanto attaccato al genere femminile.

Però Max pensava che tutti dovessero amarle. Si chiedeva come gli uomini potessero vivere senza il profumo di shampoo alla frutta sul cuscino della propria fidanzata il sabato mattina, o come potessero non aver continuamente voglia di fare l’amore con la pelle più morbida e liscia che avessero mai sentito.

Per esempio, Hilary era carina. Essenzialmente più della norma e, nonostante le piacesse comandare a bacchetta ogni singolo membro della squadra, appariva quasi sempre simpatica.

Era forte e decisa, Max si trovava bene a parlare con lei, rideva forte e sincero, perché Hilary era brillante e divertente; sapeva sempre come farlo sorridere nei momenti più tristi della sua vita, e profumava di fragola.

Aveva provato più volte a chiedere a Kai che shampoo usasse la ragazza, ma questo non aveva fatto che incrementare gli attacchi di Dranzer durante gli scontri amichevoli, che vedevano Draciel immobile fuori dall’arena, sugli steli d’erba.

E Max trovava bello che le ragazze fossero così amate. E amassero così profondamente.

Gli occhi di Mao brillavano sempre quando Rei era nei paraggi, ed era più bella che mai, con i capelli rossi lucenti e gli occhi dorati che sembravano avessero persino qualche sfumatura ambrata - come se il colore rosso dell’amore si fosse rintanato in quegl’occhi, a mostrare quanto forte fosse il sentimento che provasse.

Li osservava sempre di nascosto e immaginava che Mao dovesse avere una pelle morbidissima, perché vedeva Rei accarezzarla di continuo e la baciava, la baciava ogni momento libero e Mao sorrideva contro i suoi denti, illuminandosi di felicità abbagliante.

Max adorava sinceramente le ragazze. Per esempio lo divertiva Julia con la sua esuberanza calda e invitante, o lo inteneriva Mathilda con i suoi grandi occhi blu che guardavano sempre verso Miguel.

Trovava Ming-Ming eccitante con quei suoi completini attillati e avrebbe davvero voluto sistemare gli occhiali di Emily, quando questi cadevano dispettosi lungo il suo naso sottile.

Tuttavia, pur adorandole, non amava nessuna di loro. Non amava ridere con Hilary, non amava la luce abbagliante di Mao, né gli occhiali di Emily, non amava nulla di tutta quella dolcezza tipicamente femminile.

Oh no, lui aveva sbattuto contro qualcosa di più prorompente. Con i grandi occhi verdi, i più belli che lui avesse mai visto, Mariam gli sorrideva sempre sarcastica e non addolciva mai lo sguardo. Nemmeno quando lui cogliendola di sorpresa lo baciava diventava più tenera.

Se Max provava ad abbracciarla, lei gli tirava un pugno e gli proponeva una partita a Beyblade, intimandogli di non diventare un fottuto sentimentale o con lei avrebbe avuto vita breve.

Mariam entrava di soppiatto dalla sua finestra quando aveva voglia di fare l’amore e lo prendeva rudemente, stesa su di lui con gli occhi verdi impiantati in quelli blu di Max. E il ragazzo non aveva mai visto nulla di così bello, di così spettacolare e travolgente come lei.

Guardava il suo viso stordito dal piacere, toccava il suo corpo sudato sotto le dita, morbido e voluttuoso, sentiva il calore prendergli ogni lembo del corpo e stordirlo.

Con le altre ragazze non era così. Non si era mai sentito stordito di fronte al sorriso di Hilary, fino a perdere la parola. Mentre stava con Mariam succedeva fin troppo spesso, e lei finiva per prenderlo in giro e a sorridere accattivante e sensuale, come una gatta selvatica.

Gli occhiali di Emily non gli avevano mai fatto venire voglia di fare l’amore violentemente, con le unghie che si infilavano nella carne e i gemiti che riempivano la stanza. Mariam, solo chinandosi per pulirsi una gamba, era come se gli urlasse di prenderla lì, in mezzo ad un prato, una corsia del supermercato, sul portico di casa Kinomiya.

La luminosità di Mao quando Mariam passava di lì si spegnava penosamente, e i capelli corvini della seconda sembravano attrarre tutta la luce su di sé, come il suo corpo ed il suo sorriso sarcastico, che gli facevano stringere lo stomaco in una morsa dolorosamente piacevole.

Mariam era il suo centro. Era la sua luce. Era la sua bramosia più peccaminosa.

Era arrivata come un tornado facendolo girare su sé stesso come un beyblade, facendolo stupire di  quanto facilmente le altre ragazze apparissero insignificanti al suo confronto.

Aveva un sacco di difetti, a partire dalla prepotenza fino ad arrivare al modo in cui sapeva manipolare con gli occhi intrisi di luccicante sarcasmo, attaccando tutti i suoi punti scoperti e facendolo divenire creta nelle sue mani solo poggiando casualmente le loro braccia l’una contro l’altra.

Mariam era spaventosa. Non era simile a nessun’altra ragazza che avesse mai conosciuto nella sua vita con le sue gambe lunghe ed i seni sodi, e quando dondolava su di lui gemendo il suo nome, gli faceva credere di poter morire da un momento all’altro.

Era strano come a lui, che aveva sempre adorato le ragazze, tutte apparissero così insignificanti e totalmente sostituibili da un paio di braccia magre conserte sotto il seno sodo, o da una lingua che si leccava vogliosa le labbra sottili ma ben disegnate.

“La pianti di guardarmi?”

Era strano come lui, in quella frase, trovasse tutto l’imbarazzo e la felicità di quella ragazza scorbutica, che a volte si addolciva e si lasciava abbracciare dopo aver fatto l’amore, o quando nessuno li stava guardando.

La amava così terribilmente da trovare fantastici persino i suoi insulti, e amava le sberle che lei gli mollava dopo averla baciata di fronte ai sorrisi degli amici.

In quei momenti lui la guardava, sentiva la risata di Hilary, percepiva la luminosità di Mao, vedeva i vestiti succinti di Ming-Ming, ma amava solo le gote imbarazzate di Mariam.

“Guai a te se ci riprovi”.

“Sai che lo farò”.

“Ti detesto”.

“Sei una bugiarda”.

“Stronzo”.

E un altro bacio.

Max adorava le ragazze, ma era così innamorato di Mariam da non guardarle nemmeno più.

 

 

 

A Hilly,

Perché è semplicemente speciale.

E scema. <3

 

 

In pillole: io li amo. Potrei stare a parlare delle ore sul perché Max e Mariam debbano stare insieme, davvero. E sono una delle uniche due coppie per cui spulcio ancora questo fandom. Fortunatamente l’altra è piuttosto quotata. (L)

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