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Autore: Honest    15/12/2011    18 recensioni
"Resta qui." sussurò la ragazza ad un soffio dal suo orecchio, lasciando scivolare una mano lungo il fianco destro della figura di fronte a lei, come per incitarla a spogliarsi.
[...]
Non avevano bevuto tanto da ubriacarsi ma abbastanza da dimenticare le inibizioni che li frenavano.

[ DxC riferimenti DxG ]
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Resta Qui

 

Portò la ragazza decisamente alticcia nella sua stanza ma venne trattenuto dai suoi sguardi ammiccanti e dai suoi movimenti seducenti, tentò di allontanarsi ma le parole di lei lo dissuasero dall'andarsene di nuovo.
" Resta qui. " sussurò la ragazza ad un soffio dal suo orecchio, lasciando scivolare una mano lungo il fianco destro della figura di fronte a lei, come per incitarla a spogliarsi.
Duncan si sfilò la maglietta con naturalezza e ripetè i movimenti che ricordava e riproduceva senza difficoltà nella sua memoria, socchiudendo gli occhi ogni qualvolta desiderasse abbandonarsi al piacere soffuso dei suoi ricordi più spinti.
Vide Courtney sorridere, illuminata dalla luce emessa dalla candela sul comodino accanto al letto dove erano finiti dopo aver passato la serata a bere. Non avevano bevuto tanto da ubriacarsi ma abbastanza da dimenticare le inibizioni che li frenavano.
L'atmosfera accogliente della stanza sembrò invaderli con dolcezza e familiarità.

Le loro labbra non si sfiorarono fino a che entrambi non furono svestiti almeno in parte. La ragazza si limitò a far scivolare a terra i pantaloni soffici del pigiama, scoprendo le gambe vellutate color caramello. Il ragazzo fece pressione contro la sua bocca fino a farla schiudere per godere completamente di quel bacio ricolmo di promesse e aspettative.
Si bloccarono d'improvviso partecipi di un tacito accordo e scrutando l'uno negli occhi dell'altra si chiesero per l'ultima volta se quello che stavano facendo era davvero così sbagliato come sembrava.
Courtney chiuse gli occhi e interruppe bruscamente quel contatto visivo. Poggiò la mano calda sulla guancia di lui e riprese a baciarlo noncurante dei dubbi che continuavano ad attraversarli e che pian piano affievolivano adagio.

Duncan rispose a quei baci con foga e trasporto, baciò ogni angolo di pelle scoperta che riusciva a toccare e liberò la ragazza del top leggero che le copriva il seno, aderendo con invadenza sulle sue forme. La spinse sotto di sè senza essere troppo violento e sentì i loro corpi aderire alla perfezione come ormai non facevano da tempo, aveva quasi dimenticato il suono dei loro respiri che si fondevano in una melodia familiare e rassicurante.
Era bastata una bottiglia di vino e una serata triste per spingerli a cedere alle loro tentazioni più celate, Duncan si era presentato da lei a notte inoltrata e l'aveva convinta a confidarsi, a parlare di loro e di come si erano allontanati inevitabilmente troncando il loro rapporto.
Courtney emise un mugolio deliziato mentre lui le baciava il neo sul seno sinistro, il ragazzo posò la testa sul suo petto come per sincronizzare i suoi movimenti al battito del suo cuore e tracciò un' umida scia di baci fino al suo ombelico incavato e accarezzò con le labbra la sua intimità, lasciando che lei si aggrappasse alla sua schiena nuda, aderendo alla sua pelle chiara.
Risalì lentamente verso la sua bocca e assaggiò il sapore della sua lingua più volte prima di stringerla con più forza.
Lei intrecciò le gambe attorno ai suoi fianchi e gli alzò il mento per guardarlo negli occhi prima che il fiato le mancasse sotto le sue spinte.

Per qualche secondo ricordò come quelle emozioni facessero parte di un grande dejavù che riviveva ogni volta che acconsentiva ai desideri del ragazzo.
Era stato la sua prima volta, non rimpiangeva il modo in cui l'aveva posseduta quando era ancora inviolata ma col senno di poi forse avrebbe dovuto aspettare la consapevolezza del suo corpo, prima di concedersi al ragazzo che era quasi convinta di amare. Lui era stato dolce, gentile e accarezzandole il corpo indifeso le aveva sussurrato poche parole per infonderle un po' di coraggio e forse se non certamente anche per eccitarla.
" Forse dovremmo usare un preservativo .. " constatò lui continuando a baciarle il collo e ridestandola dalle sue considerazioni.
Lei annuì senza prestare troppa attenzione alle parole che sembravano inutili da pronunciare visto la notte che li attendeva meschina dietro qualche carezza. Decise di assecondarlo con pacatezza e si preparò ad accoglierlo nella sua intimità, chiudendo gli occhi e inarcando la schiena si lasciò sopraffare dall'orgasmo che l'aveva invasa.

Una volta finito restarono l'uno accanto all'altra, le loro dita incrociate in una stretta di mano carezzevole sotto le lenzuola rosa antico del letto della ragazza. Courtney alzò la testa dal cuscino per osservarlo meglio quasi incuriosita dalla figura che aveva accanto.
Duncan le sorrise, un sorriso ricolmo di ansietà e risentimento. Si alzò dal letto e si sedette dall'altro lato dandole le spalle con fin troppa disinvoltura.
Raccolse i suoi indumenti sparpagliati a terra e si rivestì in silenzio.
La ragazza sentì le lacrime pungerle gli occhi e quel dolore venne amplificato dalle parole che aveva scatenato.
" Grazie. " disse lui volgendosi a guardarla e baciandole la fronte nel tentativo di risollevarla.
" Ti avevo chiesto di restare .. " replicò lei flebilmente liberando finalmente l'umido dei suoi occhi.
" Devo tornare da Gwen. " concluse lui seccamente, urtando senza volerlo la bottiglia di vino ai piedi del letto e rovesciandone le ultime gocce rosso vermiglio.
Courtney soffocò un urlo, erano bastate quattro parole per farle del male.

Il male più grande che lei conoscesse, il sale sulle sue ferite ancora aperte e bagnate di sangue.
Come aveva potuto illudersi che lui le sarebbe rimasto accanto ?
Lui amava un'altra e lo avrebbe fatto sempre.
Ogni bacio, ogni promessa e ogni carezza erano inutili di fronte alla freddezza di quel ragazzo che preferiva usarla come sfogo piuttosto che come amante reale.
Si coprì ancora una volta il petto vibrante a disagio sentendosi violentata dall'odore del corpo di lui, che sembrava essersi insediato aspro sulla sua pelle.
Lo guardò uscire dalla sua stanza senza pietà, mentre stringeva il lenzuolo stretto al petto cercando di non lasciarsi andare a quel dolore che la lacerava quanto le sue attenzioni.

 

   
 
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