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Autore: crimsontriforce    15/12/2011    4 recensioni
Dieci anni fa si lasciarono il mondo alle spalle. Non so dove riposino ora. All'inizio del viaggio... (buon decennale, ICO)
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci anni da quando ho lasciato il cuore in un castello che si ergeva nella nebbia. Grazie di tutto, Ueda-san, per un passato che ha germogliato e dato frutti, e un augurio per il futuro, dovunque esso porti.
300 parole secche, come auspicio per 'Trico'.








La via dell'acqua




“Avremmo dovuto prendere l'altra via.” Ico serrò la cima e si dondolò oltre il bordo. Rigirò fra le mani un frutto rosa il cui sapore era un ricordo netto, legato alla corteccia resinosa degli alberi del villaggio, ma il nome era già sfuggito nella memoria, come tanti angoli e spigoli e parole di quella vita lontana. Rimaneva quindi 'frutto rosa' – Yorda aveva le sue sillabe per definirlo, ma Ico conosceva il vuoto che era il passato della sua compagna e aveva ragione di credere che si trattasse di poco più della stessa idea semplice nella sua lingua sussurrata. Le loro provviste: 'frutti rosa', 'radici lunghe'. Il loro mezzo: 'barca', senza rispetto di forma, vela, nome affidatole dallo sconosciuto che ne aveva abbandonato il relitto sulla spiaggia. La loro strada: 'mare'.
Nessuno a correggerli, ora. Parole perdute.
“Potevamo risalire la scogliera. Capisci 'scogliera'? All'inizio. Era o su, o giù. Potevamo tornare. Ho scelto male?”

Yorda reggeva il timone. Bianca sul legno scuro delle paratie, aliena ai raggi del sole come alle ombre notturne, gli rivolse un sorriso lontano e incrostato di sale. Avrebbe avuto in sé le parole per rispondergli: anche dovendo attraversare i simboli distillati e remoti della lingua di Ico, non era un significato complesso, non per loro. Ma preferì restare muta e creare un suo simbolo, accarezzando la superficie dell'acqua con dita luminose finché lui non capì. Davvero, quello sbuffo di dubbio non meritava parole, solo una comprensione calma e divertita. Le increspature retate le sfioravano i polpastrelli e andavano a comporsi in onde verso riva o venivano sospinte al largo dalle correnti. Siamo acqua, Ico.

Si sarebbero fermati quando fossero approdati in una terra feconda di spazi, le cui rocce contenessero il vento e il fragore dell'oceano. I confini restarono alle loro spalle. Scorrevano sul mondo.






















(artwork nascosto nella schermata di caricamento della versione PS3. Mare, mare fin dove lo sguardo si stende oltre le vecchie pietre del castello.)
   
 
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