16/12/2011
14 recensioniMiss me? Probabilmente no. LOL
Comunque, l'idea per questa flash viene direttamente dall'immagine che vedete qui sotto - anche se devo ammettere che non ha preso esattamente la piega che volevo, ma direi che è uscita decente lo stesso.
Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.
Ja ne,
Temari
Distracting Gaze
"Io vado, Chiaki." Disse Hatori, sistemando la cravatta nera sopra la camicia bianca e prendendo la giacca appoggiata alla sedia della sala da pranzo.
Yoshino stava a testa bassa, china sopra un foglio di carta dov'era impegnato a disegnare lo schizzo per un nuovo personaggio da inserire nel suo manga di punta.
I ciuffi di capelli neri che gli ricadevano sempre sulla fronte erano cresciuti negli ultimi tempi - avrebbe dovuto consigliargli di andare da un barbiere - e contribuivano a nascondere in parte il suo profilo, la sola parte del viso di Yoshino che riusciva a scorgere, dall'altro lato del tavolo, era la curva leggermente rivolta verso il basso della sua bocca: segno che c'era qualcosa (probabilmente nel disegno che aveva davanti) che non lo soddisfaceva.
"Tori..." La voce di Chiaki era poco più di un sussurro, ma nella quiete dell'appartamento non era un problema sentirla, e senza rispondere verbalmente, Hatori attese che l'altro continuasse, "Vieni qui un attimo."
"Che c'è? Se è per lo schizzo del personaggio, puoi mandare un fax in ufficio, o è così urgente...?" Chiese, facendosi avanti comunque e fermandosi alle spalle del mangaka.
"Mmm." Fece Chiaki, vago, prima di alzare una mano sopra la propria spalla con il palmo all'insù, "Dammi la mano, Tori." continuò senza alzare lo sguardo dal foglio.
Alzando un sopracciglio castano, Hatori porse la mano sinistra verso l'altro, che la prese e la portò al suo livello (costringendo l'editore a piegarsi in avanti) e, usando un pennarello, sentì che gli scriveva qualcosa sulla pelle. "Yoshi—non posso andare a lavoro con la mano scarabocchiata!" Disse cercando di liberare la mano dalla presa di Yoshino, che però la lasciò andare spontaneamente subito dopo. Il mangaka lo forzò a chiudere la dita a pugno, in modo che non potesse vedere cosa era stato scritto sul suo palmo.
"Non leggere finché non sei fuori dalla porta, ok?" Gli disse l'autore, sempre mormorando, prima di tornare a lavorare sul suo schizzo.
Con un sospiro rassegnato, pensando che si sarebbe lavato le mani prima di entrare in ufficio, Hatori si chinò appena per posare un bacio casto sulla tempia di Chiaki, per poi avviarsi finalmente verso l'ingresso, "A più tardi." salutò chiudendosi la porta alle spalle.
Mentre si avviava all'ascensore, Hatori aprì la mano e, fissando la frase scritta da Chiaki, la sorpresa lo fermò sul posto prima che un sorriso gli distendesse le labbra solitamente inamovibili: Se mi fissi in quel modo non riesco a concentrarmi.
"Quindi se n'era accorto?" Commentò tra sé e sé con una piccola risata, "Non è così fuori dal mondo, allora." rimase a fissare la scritta finché l'ascensore arrivò al piano e, mentre si chiudevano le porte dietro di lui, un pensiero si presentò prepotente spazzando via la sensazione di calore che gli aveva provocato quella sorta di 'confessione', "... Questo... E' indelebile, vero?" con un tic all'occhio destro, si rese conto che avrebbe dovuto andare in giro per l'ufficio tutto il giorno con il palmo scarabocchiato. "Yoshino...!!"